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Autore: _Misaki_    25/04/2020    7 recensioni
Ogni cuore ha la sua storia. Ogni storia la sua canzone.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Don’t Start Now #9
 
 
 
If you don't wanna see me dancing with somebody
If you wanna believe that anything could stop me

Don't show up, don't come out
Don't start caring about me now
Walk away, you know how
Don't start caring about me now

“Don’t start now”, Dua Lipa –
 
 
 
   Ex. Devi essere particolarmente fortunato in amore per non averne mai avuto uno. E poi ci sono ex e ex. Alcuni ci provano a restare amici. Altri ti hanno fatto così soffrire che non vorresti rivederli mai più, nemmeno sotto tortura. Il suo era del secondo tipo, pensava, mentre completava il make up tingendosi le labbra di un bel rosso sgargiante. Si guardò allo specchio per accertarsi di aver messo bene il rossetto e fece un sorriso: perfetto! Poteva dirsi soddisfatta. Quella sera sarebbe uscita a divertirsi con le amiche. Per qualche motivo si sentiva meglio del solito. Poteva dirsi finalmente serena, appagata forse, insomma, in grado di vivere nell’attimo presente e godersi appieno ogni momento senza che pensieri negativi la buttassero giù di morale. Ce ne era voluto prima di arrivare a quel punto. Ogni tanto ripercorreva col pensiero gli scorsi due anni. Ne era passata di acqua sotto i ponti! Quando realizzava quanti progressi aveva fatto sentiva crescere dentro di sé una nota di orgoglio. Ce l’aveva fatta. Da ramoscello quale era, rassegnato a piegarsi al primo alito di vento, si era trasformata in una roccia, in grado di resistere a ogni intemperie.
   La consapevolezza di questa trasformazione le era arrivata qualche giorno prima, insieme al messaggio del suo ex. Per la prima volta dopo tanto tempo non aveva provato né tristezza, né rabbia, né risentimento, nulla. Era rimasta completamente indifferente. C’era stata una storia intensa tra di loro, piena di alti e bassi. Se per un attimo le sembrava di volare, un istante dopo ecco che precipitava nel vuoto. All’inizio non ci faceva caso. Siamo un po’ tutti coscienti del fatto che se si vuole che una relazione funzioni bisogna scendere a compromessi. È quello che credeva di star facendo anche lei, di andargli incontro, rinunciare a quello e quell’altro, cercare di compiacerlo. Finché, un bel giorno, dopo aver rinunciato a tutto, si era accorta che non le restava più niente. Qualsiasi cosa facesse non era abbastanza per lui, qualsiasi cosa dicesse era sbagliata, le bastava esistere per farlo arrabbiare. Ad un certo punto, quindi, il filo si era spezzato. Addio picchi di gioia, da troppo tempo ormai erano rimasti solo i momenti bui. Ogni giorno subiva i suoi silenzi, le sue rivendicazioni e i suoi dispetti. Non si sentiva più libera di esprimersi e nonostante si trattenesse continuavano a insorgere litigi e discussioni scatenate ogni volta da un’inezia qualsiasi. Giorno dopo giorno si era logorata pensando che pazientare sarebbe bastato a rimettere a posto le cose. Poi era arrivato il momento in cui non ce l’aveva fatta più e aveva deciso di troncare quella relazione tossica.
   Sarebbe stata un’enorme bugia affermare che non fosse stata una scelta sofferta. Perché sì, aveva sofferto moltissimo. Aveva avuto paura di perderlo per sempre, e infatti così era stato. A ripensarci due anni dopo, però, le veniva da ridere. Alla lunga perderlo si era rivelata la cosa migliore che potesse capitarle. Non che lui non ci avesse provato a tornare. Ogni tanto le inviava messaggini in tono amichevole fingendo di interessarsi a lei, oppure quando si incontravano accidentalmente per la città, soprattutto la sera, ognuno col suo gruppo di amici, lui la salutava con quel sorriso ipocrita. Nemmeno si rendeva conto del male che le aveva fatto. Anzi, peggio, probabilmente non gliene importava proprio nulla.
   Col senno del poi aveva quasi capito il mistero dietro al suo repentino cambio di atteggiamento: probabilmente stava con quell’altra già da prima che si lasciassero. E quella era una manipolatrice pazzesca. Questo poteva in qualche modo spiegare il malumore che faceva la sua comparsa dal nulla ogni volta che lui si beccava un rifiuto da quella là. Non era capace di accettarlo, impazziva e riversava tutto su di lei. E così anche i silenzi, quando quella là lo cercava, lei diventava improvvisamente un oggetto senza alcuna attrattiva, un vestito vecchio da tenere di scorta in fondo all’armadio. Che povera stupida era stata a non accorgersene, a negare la realtà solo perché le faceva troppo male. In fondo che aveva cambiato scoprirne la ragione? Non era comunque giustificabile il suo atteggiamento.
   Il messaggio ricevuto qualche giorno prima dal suo ex era di una falsità nauseante. Le chiedeva di vedersi perché si era accorto di avere ancora bisogno di lei. Lo sapeva benissimo cosa stava succedendo. L’interesse altalenante di quella là era scemato di nuovo e lui cercava qualcuno per riempire il vuoto. Ma questa volta non ci sarebbe stata. Non gli avrebbe concesso una chiacchierata né tantomeno una risposta. Questa sera sarebbe uscita a divertirsi, a ballare, non avrebbe pensato a niente, non l’avrebbe rimpianto nemmeno un secondo e si sarebbe goduta quella spensieratezza che tanto aveva faticato a conquistare. Se solo si fosse azzardato a uscire di casa, quella sera, l’unico ad avere problemi sarebbe stato lui. Che fosse pure venuto a cercarla, l’avrebbe vista ballare con qualcun altro. Che ci avesse provato a rivolgerle la parola col suo fare da vittima, sarebbe stato congedato in un attimo con un sorriso di cortesia.
   Era ora di andare. Si infilò il cappotto, uscì di casa e mise in moto l’auto. Anche lo spicchio di luna nel cielo di un blu terso sorrideva. Il suo cuore non era mai stato così leggero.


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E così è arrivato anche il momento di pubblicare il capitolo finale di questa raccolta. E' passato quasi un anno da quando ho iniziato a scriverla nei microscopici ritagli di tempo tra un impegno e l'altro.
Scrivere è stato terapeutico in un certo senso, perché negli ultimi tre anni è successo veramente di tutto. Ho perso davvero molte cose, anche molte persone, ma ho guadagnato anche qualcosa. Ho imparato a dare più valore all'affetto di chi ancora c'è e al ricordo di chi c'è stato, ho imparato a mettere dei limiti e non lasciarmi travolgere da ciò che mi fa star male e mi sono anche laureata alla specialistica proprio questo martedì!
Questo vuole essere un incoraggiamento a non cedere alle avversità. Ancora siamo nel bel mezzo di una tempesta che non si sa come finirà. Forse quando ne usciremo non saremo più gli stessi, ma almeno cerchiamo di uscirne come una versione migliore di noi.
Mi mancherà non dover più aggiornare ogni sabato, spero solo di riuscire presto a scrivere ancora e non lasciar passare altri due anni prima della prossima pubblicazione!
Un grazie speciale a Miwako Lee e ad alessandroago_94 che mi hanno accompagnata e incoraggiata fino alla fine di questa raccolta!
  
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