E’ piena notte e non riesco a dormire.

Mi alzo dal letto.

Sto attento a non svegliarti.

Sei così bella.

Ancora non credo che tu sia reale.

Che tu sia mia.

Ti poso un leggero bacio sui capelli ed esco dalla stanza.

Inizio a girare per i corridoi, senza una meta precisa.

Ho bisogno di pensare.

Di prendere aria.

Ogni volta che chiudo gli occhi mi viene in mente ciò che accadde quella notte.

Senza accorgermene, sono salito fino alla torre di astronomia.

Il vento mi scompiglia i capelli.

L’aria ghiacciata mi penetra le ossa.

Nonostante gli anni trascorsi, non riesco a perdonarmi.

A perdonarti.

Albus come ti è saltato in mente di chiedermi di ucciderti?

Sapevi che non avrei rifiutato.

Che nonostante io abbia provato a convincerti a cambiare idea, alla fine avrei ceduto..

Per lei.

Per Lily.

Per tentare di fare ammenda.

Mi passo una mano sul volto e chiudo gli occhi.

Sospiro.

Sono passati quasi due anni dalla fine dalla guerra.

Sono cambiate tante cose.

Troppe.

L’intera comunità magica mi considera un eroe, un uomo che ha sacrificato la sua intera esistenza in nome di un amore non ricambiato.

E finito nel peggiore dei modi.

Questo grazie a quel moccioso che ho dovuto proteggere.

Perché tenersi i miei ricordi per sé non era un’opzione.

No, andiamo a sbandierarli al mondo…

Che poi, se ci penso, il cretino sono stato io.

Era prevedibile che quel deficiente lo avrebbe fatto.

Avrei preferito morire per il veleno di Nagini, ma essere considerato un santo anche no.

Non lo sono, non lo sarò mai e neanche ci tengo ad esserlo.

Gli altri possono pensare ciò che vogliono, ma io resto il solito arcigno professore di pozioni.

Sento due mani cingermi dolcemente la vita e un viso appoggiarsi alla mia schiena.

Ero talmente immerso nei miei pensieri che non ti ho sentita arrivare.

“Da quanto tempo sei qua Severus? E’ tardi…”

Ti accarezzo le mani.

Mi divincolo dalla tua presa e mi giro.

“Non lo so” sussurro, mentre ti accarezzo il volto.

Chiudi gli occhi per goderti questo piccolo gesto.

Ti mordi il labbro, vuoi nascondere un sorriso.

Non sei abituata alle mie dimostrazioni di affetto.

Non sono solito a farti capire cosa provo, ma nonostante questo te sei sempre al mio fianco.

Chi lo avrebbe mai detto che avrei trovato una persona in grado di amarmi.

Nonostante gli errori.

Nonostante gli orrori, che ho commesso in questi quarant’anni.

Nonostante tutto.

“Torniamo a letto?” lo sussurri così piano che penso di essermelo immaginato.

Continuo a guardarti.

Sei cambiata dalla “so tutto io” che eri, la guerra ti ha cambiata.

Ora sei una giovane donna.

Una grifona piena di coraggio e di voglia di vivere.

Non riesco a capire quando mi sono innamorato di te.

E’ successo così velocemente che ancora non me ne capacito.

Nonostante la differenza di età.

Nonostante la differenza di ruoli.

Nonostante il mio pessimo carattere.

Nonostante dobbiamo nasconderci, fino a quando tu non passerei i M.A.G.O.

Poi finalmente potremo uscire allo scoperto.

Te sei qua.

Di fronte a me, che mi guardi con amore.