Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: KiarettaScrittrice92    26/04/2020    0 recensioni
Una nuova avventura per il giovane spirito della neve. L'uomo della Luna ha deciso che ha bisogno di aiuto per questa nuova difficile impresa e le cinque leggende da sole non basteranno.
Preparatevi a una nuova avventura di Jack, insieme a Nord, Dentolina, Sandy, il Calmoniglio e altre due piccole amiche Yuki e Tsuko!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Oro e ghiaccio

«Jack, sei arrivato in anticipo.» disse Nord, vedendo lo spirito della neve atterrare nella zona centrale del Palazzo di Dentolina.
Lui sorrise, mettendosi il bastone sulle spalle ed osservando la fata piumata mentre dava ordini e gestiva le sue piccole assistenti.
«Fa sempre un certo effetto vederla a lavoro, vero?» commentò Jack, con una domanda retorica.
«Già. – confermò il vocione del suo interlocutore – Beh, visto che tu sei qui, io vado. Torno a preparativi per Natale.» disse poi, frugando in una delle fasce del suo giaccone rosso.
«Vai pure, qui ci penso io.» lo rassicurò il ragazzo, subito dopo lo vide lanciare una delle sue palle di neve e sparire attraverso il portale.
Un gridolino di stupore, attirò nuovamente la sua attenzione strappandogli un sorriso: Yuki aveva la bocca aperta, mentre si guardava intorno con gli occhi che sembravano quasi brillare dall'emozione, mentre Tsuko si era poggiata sulla sua spalla, mostrando lo stesso sguardo.
«Benvenute al palazzo di Dentolina, ragazze.» sussurrò lui, facendo gli onori di casa al posto della vera proprietaria, che era troppo impegnata in quel momento per accorgersi di loro.
Qualche istante dopo, fu raggiunto da una delle piccole fatine piumate che raccoglievano i dentini dalle case dei bambini: di aspetto poteva assomigliare a un piccolo colibrì, non fosse per il viso paffutello da umano e i colori verdi e blu sgargianti delle sue piume.
«Dente da latte! È bello rivederti!» disse Jack, allungando la mano e lasciando che la fatina si appoggiasse sul suo palmo. A quel suo gesto e a quelle sue parole, le sue due nuove compagne si voltarono verso la loro simile.
«Oh che carina! Non avevo mai visto una fata dei denti da così vicino!» esclamò la corvina entusiasta, avvicinandosi.
La creatura piumata squittì, con quel suo versetto acuto e delicato.
«Il piacere è tutto mio!» rispose la fata dei ghiacci, prendendo i lembi del suo vestito e chinando il capo.

 

Passò parecchio tempo, mentre il cielo si tingeva di un blu intenso, punteggiato dalle stelle, in una splendida notte senza nuvole. Un sottilissimo spicchio di luna illuminava leggermente il castello dorato, facendolo baluginare di una luce misteriosa e quasi magica.
Jack era rimasto tutto il tempo appoggiato a una colonna, attento, osservando le piccole fatine schizzare da una parte all'altra senza tregua, mentre le sue due compagnie erano comodamente appoggiate sulla sua spalla destra, una di fianco all'altra.
Solo dopo parecchio tempo, la custode dei ricordi, smise di dare ordini e indicazioni alle sue aiutanti volgendo finalmente lo sguardo verso loro tre e avvicinandosi con un sospiro.
«Oh Jack, sei già qui?» fece con un sorriso leggermente tirato, dovuto probabilmente alla stanchezza.
«Veramente siamo qui da più di un’ora.» disse con un tono totalmente rilassato il ragazzo, facendo roteare il suo bastone.
«Ah, scusatemi, è che sono davvero impegnata. Vista la mancanza di Sandman, non voglio che come l’ultima volta smettano di credere anche in me o smettano di ricordare, quindi…» rispose tutto d’un fiato la fata piumata.
«Tranquilla Dentolina, non ci devi nessuna spiegazione; oltretutto questo è il tuo lavoro… – in quel preciso istante la fata sbadigliò, mentre le sue palpebre si socchiudevano sugli occhi fucsia – Ora però vai a riposarti, sei stravolta.» aggiunse, poggiandole una mano sulla spalla.
«Cosa?! – esclamò lei, come se si fosse appena risvegliata – No, no, sto bene. Non posso andarmene  io devo…»
«Dentolina, dico sul serio. Le tue fate sono assolutamente capaci di gestire la situazione ed io farò la guardia per tutto il tempo, ma tu hai assolutamente bisogno di dormire un po’.»
Sospirò, acconsentendo a quella sua proposta e dirigendosi verso l’interno del palazzo, muovendo appena le ali trasparenti da insetto.
«Tsuko, Yuki, ho bisogno che la teniate d’occhio. Non sappiamo quando e come agirà Pitch, quindi preferirei che non dormisse da sola.» sussurrò con il suo fiato gelido, alle due fatine sulla sua spalla.
A quella richiesta Yuki si librò in volo, mettendosi sull’attenti e strappandogli un sorriso.
«Sei sicuro di farcela da solo qui?» domandò, invece, la biondina con uno sguardo leggermente preoccupato.
«Tranquille. Non siamo così distanti, se avremo bisogno gli uni degli altri accorreremo subito, ok?» la rassicurò lui facendole l’occhiolino.
Di solito era Yuki ad arrossire ai gesti dello spirito del ghiaccio, ma questa volta furono le guance della fata più tranquilla a colorarsi per l’imbarazzo, mentre l’altra faceva un  piccolo sbuffo per non aver ricevuto quell’attenzione. Dopodiché entrambe si allontanarono, seguendo la fata dei denti.

 

Il tempo passò lentamente e, soprattutto, tranquillo per parecchio tempo. Jack si era messo più comodo, sedendosi sul pavimento d’orato della parte centrale della struttura, appoggiato ad una delle grosse colonne che la sostenevano. Ogni tanto qualche fatina gli faceva un cenno di saluto che lui ricambiava con un sorriso, rischiando di far perdere loro l’equilibrio in volo. Già nella loro avventura sette mesi e mezzo prima, aveva compreso che per qualche inspiegabile motivo, le fate di Dentolina avevano un’incondizionato debole per lui; un qualcosa che lo imbarazzava un po’, ma di cui comunque si curava appena.
Man mano che il tempo passava, e la notte trascorreva, la noia, più che la stanchezza, cominciò a farsi sentire anche per lui. Le palpebre si facevano pesanti e spesso lo sguardo gli si appannava per la sonnolenza, più di una volta si era dovuto concentrare sui versi concitati dei piccoli esserini che continuavano a volare avanti e indietro per il palazzo, mettendo al sicuro i senti che raccoglievano in giro per il mondo e ritirando monete che dovevano consegnare ai bambini. Ad un certo punto però, Morfeo ebbe il sopravvento su di lui, non permettendogli più di restare vigile.

 

Le due fate dei ghiacci erano poggiate su di una mensola dorata, osservando la guardiana, riposare sul suo letto. Ormai erano già le cinque del mattino, per questo motivo erano sicure che fosse andato tutto per il meglio e che quella notte l’uomo nero non avesse minacciato l’ennesimo baluardo dei custodi, ma qualcosa fece subito intirizzire le loro ali.
«Tsuko, non senti anche tu un po’ troppo freddo?» domandò la corvina, notando che dalla sua bocca era uscito uno sbuffo di condensa.
«Già, è un po’ troppo anche per questa stagione e non credo che le nostre colleghe o Jack avrebbero provocato questo freddo tutto all’improvviso.» rispose di rimando l’altra. A confermare quella loro preoccupazione, Dentolina si riscosse, in un brivido, aprendo leggermente gli occhi fucsia confusa.
«Cosa è successo?» domandò.
«Non lo sappiamo. – rispose la fata bionda – Ce lo stavamo chiedendo anche noi.»
Nel tentativo di cercare di capire il motivo di quell’improvviso gelo, le tre fate uscirono dall’unica vera stanza del palazzo di Dentolina. 
Ciò che vi trovarono all’esterno era uno spettacolo terrificante. Non solo il palazzo era completamente deserto, proprio come era accaduto mesi prima, ma enormi strutture di ghiaccio si accostavano all’oro che decorava il castello e dentro alcune vi erano intrappolate diverse fatine piumate, congelate in un’espressione di terrore.
La fata dei denti si portò le mani alla bocca, sconvolta, sentendo la tristezza che cominciava a inondarle il cuore; mentre le due fate dei ghiacci si guardavano attorno, alla ricerca di un’indizio che facesse capire loro cosa fosse successo. D’un tratto videro il ragazzo dai capelli nivei, disteso a terra e privo di sensi.
«Jack!» gridarono, quasi all’unisono, raggiungendolo velocemente.
Il ragazzo mugolò qualcosa, per poi aprire lentamente gli occhi: si sentiva dolorante, come se qualcuno gli fosse passato addosso con la slitta di Nord.
«Che succede?» domandò, portandosi la mano alla testa, confuso.
«Dovremmo chiedertelo noi!» esclamò Dentolina, che aveva seguito le altre due fate, il suo tono di voce era leggermente irritato.
Solo in quel momento Jack si rese conto di ciò che lo circondava, spalancando la bocca da quello che non era assolutamente stupore, ma sconforto.
«Io… Io non ricordo niente. Sono sicuro che fino alle due, forse anche le tre era tutto a posto, poi…» una fitta dolorosa alla testa gli bloccò la frase in gola, facendogli portare nuovamente la mano alla fronte.
«Forse hai combattuto contro Pitch e non te ne ricordi più.» spiegò Yuki, cercando di dare una spiegazione a ciò che era accaduto.
«Sì, magari hai preso una botta in testa e non ricordi molto bene.» aggiunse l’altra fata.
Dentolina sospirò, evidentemente provata dall’orribile situazione.
«Credo sia inutile rimuginarci sopra. Raggiungiamo gli altri, dobbiamo necessariamente fare in modo che Pitch non rovini anche il Natale, altrimenti sarà la fine di ogni nostra speranza.»

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: KiarettaScrittrice92