Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Allen Glassred    26/04/2020    3 recensioni
La giovane Meilis Marlon tenta di salvare il padre dalla furia della sorella appena ritrovata. Ma davvero il Giudice Marlon meriterà la pietà della secondogenita?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La giovane ragazzina dai capelli castani corre per le scale di villa Marlon: purtroppo tuttavia, le sue precarie condizioni di salute la portano a cadere in ginocchio a metà scalinata, e solo grazie alla sua prontezza di riflessi riesce ad aggrapparsi alla ringhiera non finendo a terra. Perchè sta correndo? Il motivo è presto spiegato: era in camera sua quando ha sentito una voce sconosciuta. Si è presentata come Nemesis e si è detta figlia di suo padre, il Giudice Marlon. La sorpresa e lo sbigottimento hanno però ben presto lasciato il posto al terrore: ha udito degli spari. Nemesis ha minacciato di uccidere suo padre a meno che non avesse restituito tutto quanto aveva tolto alle sue vittime, ed ovviamente la risposta di lui è stata sprezzante ed umiliante: nemmeno avendo una pistola puntata contro ha avuto paura e non ha esitato a deridere la figlia, asserendo che mai e poi mai avrebbe consegnato la sua fortuna in mano a gente come lei. Questo deve aver scatenato la furia della giovane, che così ha prmuto il grilletto senza esitazione alcuna. Colei che si è rivelata essere Meilis Marlon, figlia di Galerian e della moglie scomparsa tempo addietro, si alza da terra dopo aver tossito sangue. Raggiunge rapidamente il salone, per quanto le sue forze le permettano di essere veloce, in ogni caso. La scena che le si presenta davanti la agghiaccia sul posto: suo padre è stato colpito di striscio ed è caduto a terra, una giovane dalla chioma verde e dal volto mascherato lo osserva furiosa: infatti lo sguardo è la sola cosa che traspare dalla maschera posta sul suo viso e non solo: impugna una pistola. Una pistola che punta ancora una volta al padre, fuori di sè. " Hai solo un'ultima occasione, bastardo! Devi ridare ciò che hai sottratto a tutte quelle persone e pentirti dei tuoi crimini! Così almeno, avrai salva la vita anche se la tua coscienza non ti darà tregua. Ammesso che tu ne abbia una, si intende ". Commenta assumendo ben presto un tono gelido la fanciulla. In tutta risposta l'uomo dalla chioma blu la osserva sprezzante per poi ghignare con il solo scopo di schernirla e prenderla nuovamente in giro.

" Neanche se mi ammazzi. Non consegnerò mai la mia fortuna in mano a gente come voi: anche se mi ucciderai, alla fine avrò vinto io ". Quelle parole fanno imbestialire la verde: carica un colpo e, seppur lacrime d'ira scendano dai suoi occhi prende parola di li a poco.

" Lo sapevo: non ti meriti di vivere. I ratti come te devono solo morire, e sarò io oggi a punirti per le tue azioni spregevoli! ". Punta l'arma, lui non è intimorito. Nemesis stà per sparare: vuole togliergli quel ghigno beffardo dalla faccia, per una vola vuole essere lei a vincere. Chiude gli occhi pronta a sparare, ma una voce la ferma.

" Non farlo! ". Una voce femminile: una fanciulla! Si appoggia a fatica al muro per poi guardare intensamente la giovane: per la prima volta in vita loro, lo sguardo delle sorelle Marlon si incontra. Nemesis la riconosce: quella fanciulla è senza dubbio Meilis Marlon, la figlia di quel criminale che purtroppo ha contribuito alla sua creazione.

" Vattene! Vattene, non mi va che una ragazza assista a... a questo! ". Fa semplicemente la verde mentre suo padre sogghigna: è come se non la ritenesse in grado di sparargli, non più. Meilis inizia a piangere per poi scuotere il capo.

" Ti prego, metti giù quella pistola! Ti prego! Ascolta: so che hai perso la madre in un modo orribile, e mi dispiace! Ma proprio per questo ti chiedo di non farlo, non ucciderlo! E' mio... è nostro padre! Se ha sbagliato, lo ha fatto per me! Per curare me da questa malattia, che solo grazie a quei soldi è stato possibile debellare. Sto guarendo, ha salvato la mia vita! Ti prego! ". Cade in ginocchio la ragazza, esausta: le cure la debilitano molto, la sua salute è ancora cagionevole. Nemesis trema, la pistola saldamente stretta nella mano. " Ti prego! Ti prego, metti giù la pistola ". Prega ancora una volta l'altra. " Sii mia sorella, non un'assassina! Non privarmi dell'affetto di una sorella per colpa sua e delle sue azioni discutibili, ti prego ". Nemesis osserva prima la ragazza, poi lui poi ancora la ragazza. Poi finalmente, la pistola cade a terra. Nemesis si precipita verso la sorella e la prende in braccio, portandola fuori da quel luogo che ben presto è avvolto dalle fiamme. Ricominceranno, loro due insieme, una nuova vita: infatti non ha premuto quel grilletto, ma non ha nemmeno aiutato quel bastardo che dovrebbe chiamare padre ad uscire dalla villa in fiamme.

" Meilis, non mi sono macchiata le mani del suo sangue. Ci penserà il fato a punirlo, prorpio come lui non esitò ad uccidere mia madre. Ti prego, non odiarmi ma non lo potevo salvare ". La bruna annuisce mentre, dopo essere scoppiata in lacrime si aggrappa con forza alla maggiore. Ora sono sole, solo loro due in un mondo crudele, ma che sapranno affrontare finalmente unite.  
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Allen Glassred