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Autore: Nemesis01    27/04/2020    2 recensioni
Raccolta epistolare ispirata dalle opere di Ugo Foscolo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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"Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque."

(A Zacinto)

***

28 febbraio.

Pensano che io mi possa dimenticare di te. Lo credono sul serio. Loro sono dell'idea che la mia, la nostra, sia una storia perversa nata da Satana e che questa malattia possa essere curata da qualche bagno di ghiaccio.

Zacinto mio, io ricordo ancora tutto.

Ho così tanta paura di dimenticare quello che sono, quello che ero, quello che vivevamo, e allora scrivo su questa carta lercia quello che vorrei dirti.

Mi sfiora sovente il pensiero che tu possa ricordarti di me, anche se mi hanno detto che sei morto... ma io non ci credo. Nel mio cuore lo sento che il tuo respiro vibra ancora, che la notte il tuo pensiero cerca il mio. Per questo ci incontriamo in sogno ogni volta che chiudo gli occhi.

Solo così posso abbracciarti, percepire il tuo colore, sentire la tua voce.

Non so quanto tempo sia passato. Da quando sono rinchiuso qui il tempo ha preso un modo strano di scorrere. A volte mi corico che è giorno e passano troppe ore prima che possa prendere sonno di nuovo. Non so cosa mi stanno facendo e scriverti lettere che nessuno ti spedirà, che nessuno scoprirà, che giaceranno nascoste sotto al materasso sconquassato, è l'unica cosa che mi fa sentire vivo.

Stanotte ho sognato il mare. Eravamo a Zante, l'isola di cui tu porti il nome, e ora che sono lucido (o forse no) ricordo di quella volta che abbiamo fatto il bagno senza vestiti. È vera questa cosa? È accaduta? O è solo un ricordo comandato da queste scosse elettriche che mi fanno? Per me è vera, facciamo che sia in siffatta maniera. Voglio credere che sia così, ti ricordi di quando eravamo a Zante e abbiamo fatto il bagno nudi?

È stata la prima volta che ti ho visto senza vestiti. Ti sei sfilato gli abiti con timidezza, mostrando a me la tua pelle vellutata e candida, coperta solo a una leggera peluria bruna... eri tanto incantevole! Mi hai detto che avevi caldo ma non volevi bagnare gli abiti nuovi che tua madre aveva comperato qualche giorno prima. Se è falso perché ho questi dettagli impressi nella mia mente? Non sarei capace di inventarli, non sono un romanziere.

Zacinto, esisti?

Sei mai esistito?

Ugo

***

 

   
 
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