Raccolta partecipante all’iniziativa #TheWritingWeek
di Fanwriter.it
Day 1 – AU – Flower shop
Non era proprio come se la conoscesse.
In realtà la vedeva solo passare ogni mattina davanti al suo
piccolo negozio di fiori. Syaoran aveva ipotizzato che probabilmente la ragazza
lavorasse nella vicina scuola elementare e che fosse un’insegnante di
educazione fisica, considerato che ogni giorno aveva con sé una borsa sportiva.
Un’altra cosa su cui poteva essere sicuro era che la ragazza
in questione dovesse essere una ritardataria cronica: molte mattine passava di
fronte al negozio correndo a perdifiato e controllando l’ora sul cellulare.
Syaoran si ritrovò a ridere ripensandoci su: non aveva mai visto un’insegnante
di scuola così ritardataria.
Non era mai stato convinto che ci si potesse innamorare solo
così, senza neanche mai rivolgere la parola a qualcuno. Tuttavia
quando si rese conto che aspettava con trepidazione l’orario in cui solitamente
quella ragazza passava sia di mattina che di pomeriggio, iniziò a mettere in
dubbio le proprie convinzioni.
Senza contare il fatto che si ritrovasse ad arrossire
stupidamente e con il cuore che batteva forte nel momento in cui lei si fermava
a guardare la sua vetrina. Dalla prima volta che lei lo aveva fatto, Syaoran
aveva iniziato a curare le composizioni nei minimi dettagli, provando a capire
dalle sue espressioni cosa le piacesse di più.
Da quello che era riuscito a intuire, riusciva a catturare la
sua attenzione con piccole semplici composizioni in cui la bellezza dei fiori
potesse risaltare. Le piacevano soprattutto i garofani e le peonie.
Il giorno in cui aveva scoperto il suo nome, Syaoran si sentì
felice come non gli capitava da tempo. Era fuori dal suo negozio a sistemare
alcune composizioni, quando lei era apparsa, probabilmente di ritorno da
scuola. Syaoran, come gli capitava sempre, aveva interrotto quello che stava
facendo per seguirla con lo sguardo: stava camminando per i fatti suoi, quando
una ragazza, da dietro, aveva iniziato a chiamarla.
“Sakura, aspettami!”
Lei si era voltata subito.
Sakura…
“Tomoyo, che ci fai qui?” le aveva chiesto una volta che
l’amica l’avesse raggiunta.
Insieme passarono di fronte al negozio di Syaoran, il quale
si ritrovò a osservarle senza neanche cercare di nasconderlo. Ma che importava?
La ragazza… Sakura… continuava a scherzare con l’amica e sorridere.
Il suo sorriso trasmetteva un calore che Syaoran non sentiva
da tempo. Avrebbe voluto che lei sorridesse per sempre.
Avrebbe anche voluto che un giorno lei potesse sorridere per
lui. Era un sogno, ma nulla gli vietava di farlo. E nello stesso momento era
fin troppo felice di aver scoperto il suo nome.
Sakura era il nome del fiore del ciliegio e Syaoran ci vide
un segno del destino. Il negozio di fiori era gestito dalla sua famiglia da
generazioni e lui non era mai stato particolarmente convinto di prenderne le
redini. Ma ora aveva capito che c’era un motivo e aveva benedetto il giorno in
cui aveva preso quella decisione. Il motivo era incontrare Sakura.
Inutile dire che pochi giorni dopo in vetrina comparvero bouquet
di garofani con inserti di piccoli e sottili rami di ciliegio fioriti. Ovviamente
questi ultimi non erano veri, la bellezza del fiore di ciliegio risiedeva anche
nella sua immensa delicatezza, ma la composizione era comunque bella da vedere.
Syaoran ne fu ancora più sicuro quando vide che Sakura non
solo si fermò a guardare la vetrina sorpresa, ma si decise anche a entrare nel
negozio.
Improvvisamente Syaoran divenne rigido come un tronco di
legno e iniziò a sudare freddo, nonostante fosse diventato totalmente rosso in
viso. Il suo cuore batteva così forte nel petto che sicuramente lei lo sentiva
dall’ingresso.
“E’ permesso?” domandò lei timidamente.
“S-sì, prego.”
“Scusami se ti disturbo, ma ho visto le tue nuove
composizioni e mi piacerebbe tanto comprarne una.” disse Sakura, indicando i
bouquet in vetrina.
“Ah sì, sì, certo.”
Syaoran dovette richiamare tutte le sue forze per rilassarsi,
costringere il suo corpo a muoversi e passare di fianco a lei.
“Ehm se… se lo devi regalare a qualcuno, ti posso fare una
confezione regalo.” le propose lui, la voce tremava terribilmente.
Dio, era così patetico!
“Grazie, ma vorrei solo portarlo a casa mia.”
Sakura gli sorrise e Syaoran, che non era mai stato così
vicino a lei prima d’ora, si accorse del bellissimo verde giada dei suoi occhi.
Pensò che avrebbe volentieri passato il resto della sua vita a specchiarsi nel
suo sguardo meraviglioso.
“Tutto ok?” gli chiese lei all’improvviso, lo sguardo
chiaramente preoccupato.
Syaoran spalancò gli occhi, accorgendosi di essersi incantato
a guardarla, e arrossì.
“Oh sì…sì, scusa.”
Così, maledicendosi per quanto fosse imbranato,
si affrettò a prepararle una confezione semplice con carta trasparente e un bel
nastro di raso verde. Aveva scelto proprio quel colore in modo che richiamasse
il colore dei suoi occhi. Non che sperasse che lei se ne accorgesse, ma era
stato più forte di lui.
Se ora lei lo avesse trovato goffo e imbranato,
beh, Syaoran l’avrebbe anche capita.
“Ecco a te.” le disse infine, porgendole la confezione.
“Ah! È davvero carina! Sei bravissimo! Quanto ti devo?”
“Il primo acquisto lo offre la casa, non ti preoccupare.”
Non era esattamente vero, ma non poteva certo lasciarsi
scappare questa occasione. Sarebbe stato stupido, oltre che imbranato.
“Sei sicuro?”
“Certo.”
Sakura sorrise grata, “Beh se è così, devo comunque
sdebitarmi in qualche modo.”
“Non ce n’è bisogno, davvero.”
Ma Sakura a quanto pareva era decisa e non lo ascoltò, “Per
ringraziarti domani ti porterò la colazione, che ne dici?”
Syaoran arrossì vistosamente all’idea di rivederla, “Ma io…”
“Allora è deciso.” esclamò Sakura e prese il bouquet.
Si avviò verso la porta, ma si fermò improvvisamente, “Ah
quasi dimenticavo… Come ti chiami?”
“Li Syaoran.”
“Io sono Sakura Kinomoto.”
“Lo so.”
Syaoran rispose senza neanche rendersi conto di quello che
implicasse la sua risposta.
“Eh?”
Sakura lo guardò sorpresa e lui arrossì nuovamente,
agitandosi tutto d’un tratto.
“Ecco io ti… ehm, volevo dire… un giorno eri con una tua
amica e ho sentito lei che ti chiamava per nome.” si affrettò a spiegarle tutto
d’un fiato.
Sakura si portò un dito sulle labbra, cercando di ricordare, “Ah,
sì. Ero con Tomoyo.”
“E’ per questo che lo so.” ribadì Syaoran, sperando con tutto
se stesso di non aver fatto l’ennesima brutta figura.
Ma evidentemente non era affatto così perché lei gli sorrise
con dolcezza.
“Beh, puoi chiamarmi Sakura anche tu, se vuoi. Passo davanti
al tuo negozio ogni giorno e mi sembra ormai di conoscerti da sempre.”
Syaoran rise leggermente, rilassandosi un po’, “Solo se tu mi
chiami Syaoran.”
“Perfetto. A domani allora, Syaoran.”
“A domani, Sakura.”
Syaoran la guardò andar via ancora incapace di credere che
questo fosse successo davvero. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe riuscito a
parlarle?
Realizzando che quanto accaduto non era stato un sogno, piano
piano ansia e agitazione presero il sopravvento sul suo corpo.
Cos’era quello? Un appuntamento?
E come avrebbe dovuto comportarsi domani?
Cosa avrebbe dovuto fare? Cosa avrebbe dovuto dirle?
Ma più di tutto questo… come avrebbe dormito stanotte?
Note dell’autrice: konnichi wa!! Torno a scrivere in questo fandom dopo secoli. Complice
anche il sequel Clear Card che mi sta esaltando.
Comunque da tempo cercavo un modo
per tornare a scrivere e la pagina facebook Fanwriter.it
ha proposto questa iniziativa di 7 prompt da scegliere da diverse liste. Dal momento
che c’era la possibilità di poter creare con i loro prompt una lista
personalizzata, ho deciso di adottare questa soluzione. 😊
Il primo prompt che mi ha ispirato a bestia è stato Flower
shop in Alternative universe. Ci vedevo benissimo il
nostro Syaoran a cercare di richiamare l’attenzione di Sakura con i fiori.
<3
Ringrazio moltissimo Vale che ha betato
i capitoli e che mi ha consigliato il titolo della raccolta. 😊
A domani con un nuovo prompt.
Chiara