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Autore: Katie88    27/04/2020    4 recensioni
Ecco a voi l'ennesima storia su una ipotetica sesta serie, dopo la tristissima 5x13. So che ci sono già moltissime fanfiction sullo stesso argomento, ma ho voluto comunque dare la mia versione. Spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
 
 
 
 
 
“Hai quattro messaggi in segreteria.”
Brian sbuffò alzando gli occhi al cielo. “Neanche quando sei dall’altra parte del mondo, la smettono di rompere le palle.”
Primo messaggio.”
“Primo messaggio.” Ripeté l’uomo, versandosi un bicchiere di scotch.
Non posso crederci che tu l’abbia fatto davvero!” Esordì contrariata Debbie, attorno a lei un vociare indistinto di persone, piatti, stoviglie e tv. “Le feste si passano in famiglia, non ai Tropici! Insomma volete chiudere il becco? Sto cercando di educare qui!”
Brian scosse il capo, sorseggiando il suo drink. “Solito caos in casa Novotny.”
Selvaggi.” Borbottò Debbie, tornando alla sua telefonata. “Dicevo… Le feste, signorino, si passano con le persone che ci vogliono bene, con la famiglia…” Brian roteò gli occhi “... e non alzare gli occhi al cielo! Riesco a vederti da qui!
Brian piegò le labbra all’interno della bocca per trattenere un sorriso. Dannata Debbie.
Ad ogni modo…” Debbie si schiarì la gola. “Non credere di cavartela così a buon mercato. Quando i vostri culi ossuti torneranno in questa parte di emisfero, vi aspetto a cena ancora prima che abbiate avuto il tempo di disfare i bagagli.”
“Sì sì, certamente.”
E non credere di farmi fessa, Brian Kinney. La partecipazione è ob-bli-ga-to-ria. Mi hai capito bene?
Brian grugnì, finendo il suo scotch. Un gemito lamentoso proveniente dalla stanza accanto lo fece ridacchiare.
Bene, adesso devo andare altrimenti questi disgraziati finiranno per distruggermi la cucina e mandare a monte l’intero pranzo.” La donna tirò un lungo sospiro e la voce si addolcì. “Buon Natale, degenerato. E dai un bacio al mio piccolo Sunshine.
“Finalmente.” Borbottò Brian. “E uno è andato.”
Secondo messaggio.”
“Non vedo l’ora, dolcezza.”
Io non ci posso credere! Non posso credere che abbiate avuto il coraggio di andarvene per Natale e mollarmi qui con tutta la tribù! Lo sai che è arrivata persino zia Rose? Vi odio, vi odio da morire!”
Molly Taylor!
Quindi adesso è colpa mia? No, no, va bene, scusa mamma.
Brian ridacchiò ascoltando la ramanzina che Jennifer rifilò a sua figlia.
Per la cronaca, sono in punizione fino alla pensione ed è tutta colpa vostra. Stronzi.” La ragazza prese un bel respiro continuando a borbottare tra sé. “Comunque qui vi mandano tutti gli auguri. Io no, non ve li meritate i miei auguri dopo questo sgarro che mi avete fatto. Vi voglio bene, idioti.
“Di sicuro il melodramma è parte del vostro DNA!”
Un piagnucolio sofferente fu l’unica risposta che ottenne.
“Terzo messaggio.
Brian crollò esausto su uno dei divani bianchi e abbandonò la testa all’indietro.
Ciao, papà! Buon Natale! Ho mangiato tantissimo, lo sai? I nonni hanno cucinato per cento persone!
Un sorriso beato comparve sul volto di Brian alla voce di suo figlio che, con l’inevitabile contributo di Jenny Rebecca, raccontò con un’inaspettata dovizia di particolari il pranzo di Natale a casa Peterson.
I genitori di Lindsay alla notizia del ritorno della figlia a Pittsburgh avevano insistito fino allo sfinimento affinché passasse le festività da loro con tutta l’allegra famigliola al seguito; Mel e Linz avevano acconsentito solo perché la salute del capofamiglia Peterson sembrava ogni giorno più cagionevole.
… e poi stasera siamo da nonna Debbie e JR ha detto che ci sarà anche Hunter e porterà la sua Xbox perché ha dei nuovi videogiochi fichissimi che--” Un brusio interruppe l’entusiasmo di suo figlio. “Ciao, Peter. Vedo che sei stato già informato sulla nostra giornata. Abbiamo chiamato per farvi tanti auguri. Spero vi stiate godendo la luna di miele.” Brian storse il naso alla definizione che i loro adorabili amici avevano dato alla vacanza che lui e Justin si erano concessi. Meritatamente, pensò tra sé.
Gus vi abbraccia forte entrambi. E anche noi.” Lindsay soppresse una risatina. “Mel compresa. Ti voglio bene, Peter.
Brian giocherellò col cellulare finché non udì la vocina Messaggio salvato.
“Bene, vediamo chi altro c’è a rompere.”
Quarto messaggio.”
“E ultimo, grazie a Dio.”
Ehi, Jus!” Brian soffocò una risata alla voce decisamente euforica di Steve. “Che cazzo, ma come ti è venuto in mente di andartene? Qui ci si diverte da matti!
Una voce maschile richiamò Steve. “Io e Cal siamo già al terzo giro! E sono riuscito a trascinarmi dietro anche Ness! Dovresti vederl… Ehi!
Dammi questo dannato telefono, idiota! Sei ubriaco marcio! E tu, sfigato, togli quelle mani da lì! Lui è etero!
Mai dire mai!
Steve, giuro su Dio che--
Andiamo, Ness! Sciogliti un po’! È Natale e tu dov--” La comunicazione fu interrotta a metà e Brian si trovo a fissare il telefono con espressione perplessa, indeciso se chiamare o no la polizia.
“Briaaaaaaan…”
Una voce dall’Oltretomba attirò la sua attenzione; si strinse nelle spalle e lanciò il cellulare sul divano di fronte a lui, alzandosi poi per raggiungere la camera da letto.
Davanti a lui le immense vetrate si affacciavano sull’acqua più azzurra che avesse mai visto, la brezza  che profumava di sale e fiori lo accolse una volta attraversata la soglia. “Tutto bene, Sunshine?” Chiese con tono sarcastico.
Al centro del grande letto, aggrovigliato tra le lenzuola candide completamente nudo, giaceva Justin a pancia sotto, il capo immerso nei cuscini. Brian sorrise alla vista della schiena color aragosta del suo compagno. “Sei ancora vivo?”
Justin mugolò qualcosa di poco carino contro il cuscino.
“Ora dell’aloe?”
Justin annuì, gemendo appena. “Voglio morire.”
“Te l’avevo detto di abbondare con la crema solare, ma tu non mi ascolti.”
“Tu non te la metti nemmeno la crema solare!” Frignò il ragazzo, sollevando appena il capo e crollando di nuovo quando una fitta di dolore gli attraversò la schiena.
“Non tutti hanno la fortuna di avere la mia meravigliosa carnagione naturalmente bronzea, Justin.”
“Sto pensando di buttare te e la tua meravigliosa carnagione bronzea dalla finestra.”
Brian si sdraiò al suo fianco, immergendogli una mano nei capelli. “E poi chi ti cosparge di fresca, freschissima aloe?”
Justin si voltò verso di lui, un lampo di malizia negli occhi azzurri quanto il mare a pochi metri da loro. “Il ragazzo che ci ha aiutato a portare la valige sembrava piuttosto volenteroso.”
Brian gli baciò una guancia, schiaffeggiandogli sonoramente una natica e facendolo scoppiare a ridere. “Dovrei essere in spiaggia in questo momento.”
“E invece ti comporti da fidanzato e sei qui a soffrire con me.”
“Non me lo ricordare.” Con un movimento fluido, Brian si alzò dal letto e afferrò la lozione di aloe dal comodino; poi facendo attenzione a non urtare la schiena di Justin, si sedette comodamente sul suo sedere – Justin sospirò beatamente quando Brian si sfregò con decisione contro di lui – e iniziò a massaggiare con gesti lenti e delicati la schiena abbrustolita del suo giovane compagno.
“C’erano messaggi per me?” Domandò Justin dopo qualche istante di silenzio, la voce già mezza insonnolita.
“No.” Brian si sporse a baciargli una spalla. “Si sono già dimenticati di te.”
“Stronzate.”
“Te li farei ascoltare se non li avessi già cancellati tutti.”
“Guarda la casualità.”
“Mi stai dando del bugiardo?”
“Mi stai dando dell’idiota?”
Con un ultima manata sul sedere tondo di Justin, Brian crollò accanto a lui. Justin gli affondò il viso nell’incavo tra spalla e collo. “Credo di non essere mai stato così felice.” Mormorò con tono sereno.
“Ustioni di terzo grado a parte?”
Justin gli baciò il collo. “Ustioni a parte.” Brian gli circondò la vita facendo attenzione alla bruciature. “Guardaci, siamo in un paradiso terrestre, nudi, avvolti da lenzuola morbide, uno nelle braccia dell’altro. Che altro posso volere?”
“Conoscendoti, cibo.”
“Che arriverà a breve, grazie al già citato volenteroso cameriere.”
Brian soffocò una risata. “Sei una minaccia, Sunshine.”
Justin si sporse a baciarlo dolcemente. “Solo il meglio per il mio uomo.”
Brian scosse il capo, senza riuscire a nascondere un sorrisino soddisfatto. “Quindi sarà così?”
“Cosa?” Justin gli baciò la mascella, salendo poi verso l’orecchio.
“La vita con te.”
Il ragazzo si staccò da lui. “Ci puoi giurare, Kinney.”
Brian sfregò il naso contro il suo. “Potrei abituarmi, sai?”
“Ad avermi spalmato su di te?”
Brian gli passò un braccio attorno al collo mentre l’altro rimase fermo sulla vita sottile di Justin; si sporse verso di lui e affondò il viso contro il collo del ragazzo, inspirandone a pieni polmoni il profumo familiare di bagnoschiuma agli agrumi e di aloe. “Ad essere felice.”
Justin ricambiò la stretta, sentendo arrivare le lacrime. “Lo saremo. Ogni giorno delle nostre vite.”
“Promesso?”
“Promesso.”
Brian chiuse gli occhi e sorrise contro la pelle di Justin. “Non crederei a nessun altro.”
La brezza marina, profumata di salsedine e sole, li trovò così, nudi e addormentati, stretti l’uno all’altro.
Finalmente insieme.
 

 
 


 
E questa è la fine, DAVVERO la fine.
Avevo bisogno di un piccolo, ultimo capitolo solo per i nostri Britin che ne hanno passate di tutti i colori (sì, sono sadica, lo ammetto) e che adesso si trovano finalmente ad affrontare la vita insieme (beccati questa 5x13!).
Come ho già detto nell’altro capitolo, vi ringrazio, vi adoro, vi amo follemente e vi chiedo perdono per il tempo che questa storia ha impiegato a concludersi.
In tutta sincerità, prevedo di scrivere ancora di QaF perché c’è ancora così tanto da dire ed esplorare e cercherò di tenervi aggiornate. Nel frattempo vi ricordo il mio gruppo Facebook KATIE'S STORIES in cui troverete aggiornamenti sulle mie storie (QaF e non). E' un gruppo chiuso quindi dovrete richiedere l'iscrizione. 
Vi abbraccio forte,
 
vostra Katie

 
 
  
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