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Autore: Cinderella90    27/04/2020    6 recensioni
«Sei forse impazzito?»
«Niente affatto, Hyuga. Ho semplicemente più esperienza di te con la stampa scandalistica e con i paparazzi. Stai pur certa che quel paparazzo non se ne andrà fino a quando non sarà riuscito a immortalarti con la sua macchina fotografica.» continuò Sasuke, mentre con la coda dell’occhio vide il fotografo pronto a scattare delle immagini. «A te la scelta. Puoi lasciare che la gente ti consideri come la povera donna abbandonata dall’amato, oppure che che mi veda mentre ti bacio. Con una fotografia del genere chiunque inizierà a pensare che io sia sempre stato il tuo amante.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hinata era stordita e avvertiva un vago senso di nausea. Per giorni aveva dovuto affrontare gli sguardi pieni di pietà delle persone che incrociavano il suo cammino e come se non bastasse, aveva anche dovuto farsi forza per partecipare a quella maledetta serata di beneficenza. Ne era terrorizzata, si aspettava di dover affrontare un vero e proprio incubo a occhi aperti eppure ciò non era accaduto: Sasuke l’aveva tratta in salvo, trasformando quella serata in una divertente commedia a lieto fine.
 
Tutto era così talmente incredibile che alla giovane donna venne l’impulso di ridere. Riuscì a trattenersi a stento mentre presentava il giovane uomo alla sua famiglia. Tutti lo osservavano con evidente curiosità e una punta di sincera gratitudine. Hanabi, felice di quella riunione improvvisata, lo accolse con un abbraccio amichevole mentre Kiba gli rivolse un mezzo sorriso.

Al tavolo a fianco vi era seduta la famiglia Haruno al completo. Tomoko si ritrovò ad arrossire furiosamente solo nell’incrociare lo sguardo dell’Uchiha, mentre il signor Haruno non fu solo ostile, bensì apertamente offensivo. –Un tempo Sasuke lavorava alle nostre scuderie, spalava il letame dai box. Adesso invece regala opere d’arte e spende i suoi soldi in gioielli. Sorprendente quanto si possa arrivare in alto, vero Uchiha?-
 
I lineamenti facciali di Sasuke s’irrigidirono e il suo sguardo divenne di ghiaccio.
L’ostilità tra i due uomini si poteva letteralmente tagliare con la lama di un coltello e dall’esterno era del tutto inspiegabile.

-Capisco la sua voglia di rifarsi del tempo perduto ma temo che dovrà aspettare, Sasuke mi ha promesso un ballo.- Senza aggiungere altro, Hinata afferrò la borsetta lasciata sulla sedia, prese l’Uchiha per un braccio e sì incamminò verso la sala da ballo.

Mentre i due sparivano nel bel mezzo della folla, i presenti al tavolo si guardavano tra di loro con aria perplessa. -Hinata ormai è allo stremo delle sue forze, ha bisogno di riposo.- incominciò la nonna.
 
-Sciocchezze! L’avete vista, vero? E’ indipendente, posata, dolce e…-
 
-E…-la interruppe la nonna con sguardo trionfante  –se n’è appena andata con la tua borsetta nera, lasciando qui la sua!-
 
Quella rivelazione spinte i presenti a volgere nuovamente lo sguardo verso le porte che collegavano i due saloni. Tutti conoscevano la maniacale attenzione di Hinata per i dettagli: la sua grazia era leggendaria quasi quanto il suo stile impeccabile in ogni occasione.
 
 
-Se hai davvero intenzione di concedermi un ballo- disse Sasuke scherzando mentre si avvicinavano alla pista da ballo -ti suggerirei come prima cosa di bere qualcosa di forte.-
 
Afferrò al volo due calici di champagne e ne porse uno alla sua bellissima accompagnatrice. –Sai, l’alcool funge da anestetico, allevia il dolore.-  la osservò con un sorriso per poi far tintinnare i due bicchieri. –Ballare con me potrebbe risultare un’esperienza pericolosa.-

-Hai davvero così paura di pestarmi i piedi?- domandò a propria volta Hinata, sorseggiando lo champagne.
 
-Certo che no, più che altro mi preoccupo per i miei, di piedi. Sei così testa che sembri una corda di violino… finiscilo.-
Con una risata, Hinata finì il suo bicchiere per poi prenderlo sotto braccio. –Sasuke?- domandò con un sorriso.
 
-Si?- rispose lui, guardandola con un velo di preoccupazione.
 
-Te l’ha mai detto nessuno che sei un uomo gentile e molto dolce?-

-Vallo a dire a quelli della stampa: mi hanno sempre descritto come meschino, calcolatore e spietato.-
 
Hinata era a dir poco  sconvolta dinnanzi a una tale ingiustizia. Con il cuore traboccante di gratitudine e la testa leggera per lo champagne ingerito per farsi coraggio, Sasuke Uchiha le appariva come il salvatore di quella serata: un cavaliere accorso in suo soccorso, che aveva sconfitto i suoi nemici e le aveva risparmiato una profonda umiliazione. –Mi chiedo come possa la gente pensare delle cose così orribili su di te.-
 
-Perché sono assolutamente vere, Hinata.- si espresse lui con calma.
 
La risposta della donna fu una risata cristallina, accompagnata da una sola parola. -Bugiardo.-
 
-Questa è l’unica cosa che non sono, le bugie non fanno parte di me.- rispose lui, con aria offesa.
 
-Capisco, capisco.- Hinata pensò semplicemente che il suo interlocutore stesse scherzando, imbarazzato dai complimenti ricevuti. Così decise di cambiare argomento. -Per chi hai comprato la parure?-
 
Sasuke rimase in silenzio,la fissava e non proferiva risposta. Quel silenzio si protrasse così a lungo, che Hinata inizio a chiedersi se non avesse davvero speso quella cifra solo per evitarle l’immensa umiliazione di fronte alla folla di persone presenti all’asta.
 
-La parure è il mio dono di nozze per la mia futura moglie.-
 
-Oh, ma è meraviglioso Sasuke! Quando vi sposerete?!-
 
-Non appena avrò modo di farle la proposta.-
 
Ai suoi occhi, Sasuke pareva così determinato e sicuro di sé, che Hinata non riuscì a trattenersi dal stuzzicarlo ulteriormente. -Sei assolutamente sicuro che lei ti dirà di sì, oppure speri di convincerla con questi gioielli?-
 
-Direi entrambe le cose, Hinata. Spero di convincerla con questo mio regalo, e sono abbastanza sicura che dirà di sì, una volta che le avrò esposto i benifici derivanti dall’accordo.-
 
-Sembra quasi che tu debba stipulare un contratto.- ribatté lei stupita.
 
-L’ultima volta che ho chiesto la mano di qualcuno avevo si e no diciassette anni. Devo rinfrescare la mia tecnica, Gattina.-
 
Gattina… Hinata ricordava molto bene quel nomignolo.
Prezioso ricordo di un passato ormai lontano e che non sarebbe più tornato; allora la vita le sembrava così semplice e il suo futuro così brillante e pieno di sorprese.

Avvertendo il suo improvviso disagio, Sasuke la guidò con calma verso il bordo pista. –Qui dentro c’è troppa gente, andiamo da qualche altra parte a migliorare la mia tecnica sulle proposte di matrimonio.-
 
-Pensavo che volessi gli occhi di tutti puntati addosso, per aiutarmi.-
 
-Hanno visto abbastanza.-
 
Pronunciò quel decreto quasi con arroganza, mentre con tocco gentile l’accompagnava fuori dalla sala da ballo.

-Dove stiamo andando?- chiese Hinata ridendo, mentre lui l’accompagnava verso gli ascensori. Ridere la faceva sentire bene. L’alba del nuovo giorno sarebbe presto arrivata e con essa tutti i problemi che si era momentaneamente lasciata alle spalle. Sasuke, lo Champagne e i gioielli le avevano offerto una splendida tregua dal disastro in cui era piombata, ed era decisa a viversi appieno ogni secondo.
 
-Che ne dici del Lago Akan?- chiese Sasuke, mentre entravano nell’ascensore. –Potremmo sposarci, fare una nuotata notturna e tornare per l’ora di pranzo.-
 
Hinata immaginò che quello fosse un modo come un altro per esercitarsi nella sua fatidica proposta, e faticò non poco a trattenere il divertimento dinnanzi alla sua fretta e alla sua mancanza di romanticismo.
 
-E’ senza dubbio un luogo stupendo ma è un po’ troppo lontano.- rispose allegramente -e non ho gli abiti adatti.-

Gli occhi di Sasuke seguirono quelli di Hinata, posandosi su quel meraviglioso vestito e sulle forme delicate che abbracciava. –In questo caso mi viene in mente solo un posto per ciò che ho in mente.-
 
-Ovvero?-
 
In tutta risposta, l’uomo inserì una chiave nella fessura accanto al pulsante che indicava “Attico”.
 
Diana lo guardò con una punta di preoccupazione. -Non posso sparire dal ballo in questo modo, in particolare con te, con…-
 
-Perché non con me?- chiese lui con improvvisa freddezza.
 
L’ascensore giunse a destinazione e le porte si aprirono, rivelando l’atro in marmo rosa antico.
Sasuke invece di uscire, appoggiò una mano allo stipite della porta, impedendo all’ascensore di chiudersi. Continuava a osservarla, in attesa di una risposta.
 
-Ti sei dato tanto da fare per aiutarmi! Mi hai evitato una grande umiliazione, è vero, ma non hai pensato al guaio in cui ti saresti cacciato tu. Hai messo attorno al mio collo questa splendida collana, mi hai baciato su quel balcone… tutti penseranno che sei infedele, potrei aver rovinato il tuo rapporto!-
 
Sasuke trattenne a fatica l’improvviso l’impulso di ridere -Quindi sei preoccupata per me?-
 
-Ma certo!- esclamà lei con tono alto, varcando la soglia dell’appartamento dell’uomo.
 
-E’ la prima volta che succede.- iniziò lui, mentre accendeva le luci del soggiorno. -In effetti questa sera farò altre cose per “la prima volta”.
 
-Che cos’è che non hai mai fatto prima?- chiese Hinata con tono dubbioso ed espressione perplessa.
 
-Tanto per cominciare…- disse lui –non sono mai stato su una terrazza con una donna.- fece saltare il tappo della bottiglia dello champagne. –Vuoi vedere che altro non ho mai fatto?-
 
Hinata lo guardò togliersi la cravatta e allentare i primi bottoni della camicia, prendere il secchiello del ghiaccio e infilarci la bottiglia appena stappata. La scortò sul terrazzo e le porse uno dei due calici in cui aveva versato la bevanda alcolica.
 
Preso il calice, si avvicinanò al parapetto e si ritrovò ad osservare quella moltitudine di stelle, mentre una musica soffusa si diffondeva dallo stereo in soggiorno. La sua mente andò inesorabilmente al ricordo di Naruto.
 
Sasuke la raggiunse e le si mise di fianco.
 
-Con quell’espressione depressa sul volto spero vivamente che tu stia pensando al baka e non al sottoscritto.
 
Irritata per essere stata definita depressa, Hinata sollevò orgogliosamente il capo.
 
-Ho accettato quello che è accaduto, ma a essere sincera… mi sento furiosa. Furiosa e umiliata.-
 
-Hai tutte le ragioni per esserlo.- disse Sasuke con un ghigno. –dopotutto, sei stata appena lasciata da un rifiuto della società.-
 
Hinata rimase a bocca aperta e lo guardò con espressione indignata.
Poi, scoppiò a ridere.
 
Per tutta risposta, Sasuke avvolse le sue spalle con un braccio, attirandola a sé in tutta naturalezza.
Anche se Hinata era solo una controfigura di quella che presto sarebbe stata sua moglie, era ugualmente piacevole sapere che un uomo, avvenente e speciale come lui, la trovasse abbastanza attraente da voler trascorrere del tempo con lei.
 
-Sarà meglio che la tolga… prima di dimenticarmene e portarla via.- disse Hinata, mentre portava le mani alla nuca per aprire il piccolo fermaglio.
 
-Lascia stare la collana.- le ordinò lui, fermandola nei gesti –L’ho presa per te.-
 
Le sue dita si immobilizzarono. -No, l’hai presa per la tua futura consorte.-
 
-E’ quello che ho detto, sì.-
 
Hinata scosse il capo nel tentativo di schiarirsi le idee. Fece un passio indietro e  si tolde alcune ciocche di capelli dalla fronte. –E’ evidente che io abbia bevuto più del dovuto, non riesco a stare dietro al tuo discorso.-
 
-Allora parlerò più chiaramente. Desidero che tu mi sposi, Hinata. Questa sera stessa.-
  
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