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Autore: AlessiaDettaAlex    27/04/2020    2 recensioni
[LL!S | KanaYou brotp | buona dose di YouSorrow e di big sis!Kanan]
"«Guarda lì» Kanan indicò un punto diverso del cielo, più a est, «quella è la costellazione del Leone. La stella più luminosa, azzurra, si chiama Regulus e rappresenta la zampa anteriore; quelle quattro stelle a uncino in alto formano la testa; la coda, invece, è formata da quella stella bianca che fa triangolo con le due vicine»"
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kanan Matsuura, You Watanabe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stella dalla luce azzurra
 
 
«Ehi, You»
La ragazza nominata ebbe un sussulto, tornata alla coscienza di sé stessa e del mondo esterno; teneva il mento appoggiato alle ginocchia e le braccia strette al corpo, rannicchiata come una bimba sulla sabbia bagnata. Una corrente d’aria si era da poco levata nella notte, dal mare: le scompigliava la frangia e le gelava le mani. Avvicinandosi a lei, Kanan aggrottò le sopracciglia; You era uscita di casa con solo una giacca di pelle.
«Hai deciso di lasciarti morire di ipotermia?» le chiese lanciandole accanto il plaid in pile che si era preventivamente portata da casa.
You si volse a guardare la coperta attorcigliata in terra, ma non riuscì a sollevare lo sguardo; la testa le pesava terribilmente e aveva le ciglia appiccicate e il naso color porpora.
«Ehi» addolcì il tono Kanan, sedendosi sulla sabbia accanto a lei.
«Sì… scusa» rispose piano You, allungando le mani sul plaid e tirandoselo sulle spalle.
«Scusa di cosa?»
In risposta lei fece spallucce e riprese a guardare l’orizzonte imbrattato di nero che non riusciva a dividere mare e cielo.
Kanan la imitò con un profondo sospiro; alzò la testa a cercare la luna ma al suo posto un tetto di luci brillava con incredibile intensità. Come fosse una ginnastica già fatta mille altre volte, allo stesso tempo istintiva come il respirare, nominò mentalmente le costellazioni del cielo invernale sulla sua testa. Poi, presa da un’idea improvvisa, afferrò il braccio di You e si tirò giù con la schiena sulla sabbia, trascinandola con sé.
«Che costellazioni riconosci?»
You rimase qualche secondo con la bocca semiaperta, sorpresa di ritrovarsi con la nuca a terra e non aspettandosi quel genere di domanda. Deglutì a vuoto nel tentativo prepararsi a parlare.
«Quella… quella è Orione» rispose meccanicamente, sollevando l’indice al cielo.
«Sì, bravissima» sorrise Kanan. «Altro?»
You si prese del tempo per pensarci seriamente, ma non riuscì a rievocare nessun’altra forma familiare.
«Guarda lì» Kanan indicò un punto diverso del cielo, più a est, «quella è la costellazione del Leone. La stella più luminosa, azzurra, si chiama Regulus e rappresenta la zampa anteriore; quelle quattro stelle a uncino in alto formano la testa; la coda, invece, è formata da quella stella bianca che fa triangolo con le due vicine»
You annuì, attentissima. Non si accorse di essersi dimenticata del vento freddo sulle guance.
«Non ha nulla di particolare, ma è una costellazione difficile da vedere quando c’è la luna: a quanto pare stasera sei fortunata»
Kanan girò la testa e le sorrise con tenerezza; You fu presa da una gran voglia di abbracciarla, ma sentiva di non averne le forze. Si accontentò di rimanere immobile in silenzio, ad ascoltare il respiro dell’amica di sempre; un senso di sicurezza crescente la fece sentire a proprio agio. Conosceva il modo in cui Kanan si rapportava a chi soffre: faceva passi lenti e pazienti, poteva metterci delle ore se sentiva di averne bisogno; preferiva farsi presente coi gesti, almeno finché non finiva la ricerca minuziosa delle parole - con cui aveva sempre avuto difficoltà - nella sua mente.
«Cosa ti è successo, You?»
E alla fine, il momento era arrivato. You si morse il labbro inferiore, dispiaciuta di non poter rimanere nella sua speciale comfort zone ancora un altro po’.
«Io… non lo so» cercò di nuovo nel cielo la stella Regulus, colorata di quel bellissimo azzurro cosmico che le era rimasto negli occhi, «forse vorrei solo essere più come te; forte, sempre sorridente, amata da tutti»
Il disappunto di Kanan le arrivò forte e chiaro ancor prima che parlasse.
«Cosa ti fa pensare che tu non lo sia? O peggio, che io sia veramente tutto quello che dici?»
«Non so, alle volte penso che io… io sia semplicemente… You. Ed è sempre troppo poco»
L’ultima frase le era uscita spezzata a causa del nodo in gola, ma si sforzò di continuare.
«Mi sembra di non essere mai abbastanza… per Chika o per Riko… e per tutti quelli a cui voglio bene… mi sembra di stare sempre lì dietro, a inseguirvi, a non tenere il passo»
Kanan si sollevò a sedere a gambe incrociate, con uno scatto degli addominali; preoccupazione e una lieve rabbia trasparivano dal suo sguardo.
«Ma questo è falso, You! Vali molto più di così»
«Non lo so, Kanan»
«Ma io sì. Sei cresciuta con me, dopotutto; ho visto quanto duramente ti impegni, quanto può brillare la stella che hai qui» le poggiò l’indice sul cuore e poi salì fino a darle un buffetto sulla guancia «non tirarti indietro. Se sei la prima a nasconderti da te stessa, come potranno vederti brillare gli altri?»
You nascose gli occhi dietro al braccio destro; la piccola stella azzurra ancora le riluceva nel buio delle palpebre.
«Quando parli così sembri Chika»
«A forza di passarci del tempo insieme mi pare il minimo» sorrise Kanan con un’alzata di spalle, «dai, tirati su»
Si levò in piedi e le tese la mano invitandola a fare lo stesso. I capelli di You erano tutti scompigliati, perciò Kanan cominciò a sistemarle le ciocche disordinate con una mano.
«Smettila…»
«Qualcuno dovrà pur prendersi cura di te, ragazzina»
Il principio di un sorriso fece capolino sul volto You, inatteso. Senza chiederle il permesso - sapeva che non ce ne sarebbe stato bisogno - si gettò tra le braccia accoglienti di Kanan e vi rimase fino a quando ne sentì la necessità.
«Kanan… ricominciamo ad allenarci insieme?»
«Se avevi bisogno di questo, bastava chiedere! Direi che possiamo ripartire… da subito!»
Kanan sorrise benevola di fronte allo sguardo confuso You; con estrema nonchalance raccolse dalla sabbia il plaid, lo scosse e se lo appallottolò sotto il braccio; poi diede due pacche moderate all’amica e prese a correre sulla battigia.
Per You quel gesto ebbe il sapore irresistibile della sfida. Un luccichio d’emozione le illuminò l’iride azzurra; e dopo un paio di saltelli sul posto, si lanciò all’inseguimento di Kanan. L’ombra che si era insediata nel suo cuore era, alla fine, completamente sparita.





 
NdAutrice
Ascolto canzoni, faccio danni: ecco l'ennesima OS partita dai viaggi cosmici che mi fanno fare certi testi. Ad ogni modo, eccoci qui!
Q: Ma Alex, era proprio necessario sottolineare che Kanan si tira a sedere, da lunga che era, grazie agli addominali™?
A: Sì, lo era. Shh.
Comunque, questa storia è venuta su relativamente da sola (escludo dal computo le 24 ore di labor limae furioso), nel senso che quando l'ho iniziata sapevo due cose: YouSorrow, KananSis. Poi sono entrate a gamba tesa le stelle e, sempre a casissimo, sono finita nella pagina Wikipedia della costellazione del Leone. Poi niente, una cosa tira l'altra e in qualche modo ho sviluppato questa simmetria tra la stella Regulus e You (in italiano si dice ufficialmente Regolo, ma mi piaceva di più in latino). Il risultato è che ho condensato in una sola OS - per sbaglio? - alcune idee che ho in mente da tipo due anni: scrivere una KanaYou, poi una sulla passione per le stelle di Kanan, poi una su You che soffre. E ok.
Grazie di essere giunti fin qui!
Alex
   
 
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