Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: nique_j    27/04/2020    6 recensioni
Respiri profondamente. Prendi una boccata d’aria.
Perché non te lo aspetti.
Non ti aspetti quel ricordo.
Non capisci perché stia prepotentemente prendendo il controllo della tua mente.
Tranquillo, Sirius. Va tutto bene. Dovresti essere contento di appurare che i dissennatori non sono riusciti a portarti via tutti i ricordi felici. Forse perché quando un ricordo ti è cucito dentro non riescono a strappartelo senza portare via una parte di te. E tu quella parte te la sei tenuta ben stretta per tutto questo tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
The walls are closing in. 
Don’t let ‘em get
inside of your head. 
 
 
Questa casa ti è sempre stata stretta. In queste pareti ti sei sempre sentito soffocare. 
La libertà, questo è quello a cui hai sempre voluto puntare. E mai come oggi la rivorresti, la libertà. Soprattutto dopo 12 anni chiuso in una sudicia cella.
Lasciare un uomo chiuso in una stanza solo con i suoi pensieri è una cosa veramente letale, e chi ha progettato Azkaban doveva saperlo bene. 
La tua vecchia camera da letto ti sembra un po’ la tua cella. Forse perché ci hai passato più o meno quasi gli stessi anni, forse perché è un luogo in cui ogni ricordo felice ti viene costantemente portato via. 
Forse perché non ti ci sei mai sentito veramente libero.
Eppure, ad Azkaban non pensavi così tanto. Eri più in uno stato di trance, costantemente tra il sonno e la veglia, la mente annebbiata, non lucida, se non verso la fine, quando non ce la facevi più, quando ti sei dato dello stupido perché saresti potuto uscire molto prima, perché era stato così facile.
 
Eppure pensavi di meritartela, Azkaban.
Pensavi di meritartela perché ti sentivi in colpa di non essere morto con loro. Insieme a loro.
Perché comunque la tua vita è finita in quel momento. Avevi perso tutto. 
E allora chi ha voglia di continuare a vivere con la pesantezza di questa consapevolezza? Quando la colpa pesa su di te come un macigno? 
Quando non hai più nulla, né famiglia, né amici, né amore … che cosa cambia passare tutta un’esistenza in una sudicia cella? 
È stata la vendetta, l’unica cosa che ti aveva spinto ad uscire, a scappare. È stata l’unica speranza, perché vendicare James e Lily era diventata un’ossessione, l’unica cosa in grado di tenerti in vita.
Ma poi era arrivato Harry. 
E hai sentito che potevi fare qualcosa in più per loro, per il tuo migliore amico. 
Vuoi essere per lui un punto fisso, la famiglia che non ha mai avuto e che non hai mai avuto nemmeno tu. Riscattare i tuoi errori tramite lui, sentire che dopo molti anni o forse per la prima volta nella vita stai facendo qualcosa di buono, qualcosa di giusto. 
 
Ed è questo quello a cui pensi mentre scendi le scale. Lo vedi, in corridoio, intento a parlare insieme all’amico dai capelli rossi e la brillante ragazzina.
A volte fai fatica a chiamarlo Harry, perché in lui vedi James. Ha tutto di James. 
A volte hai bisogno di guardare Harry perché lui ti ricorda chi eri. 
Ogni volta che lo vedi, pensi ai giri illegaliper perlustrare ogni angolo del castello, pensi alle notti passate in bianco per organizzare lo scherzo del giorno successivo, pensi alle volte che avete combattuto fianco a fianco, sicuri di essere invincibili.
 
Ogni volta che lo vedi, ti ricordi che anche tu sei stato felice.
Ti ricordi di quando eri il ragazzino misterioso ad Hogwarts, di quando entravi in sala grande e avevi tutti gli occhi puntati addosso, di quando davi i primi baci nei corridoi, delle prime volte nello stanzino delle scope al terzo piano.
Ti ricordi che anche tu sei stato felice, un tempo. Pensi che quella felicità non la raggiungerai mai più, perché hai perso tutto ciò che avevi. E ricostruire qualcosa da capo è faticoso, e tu non ne hai nemmeno voglia. 
Perché infondo, è più facile vivere nel passato che affrontare il presente
Ringrazi che nessuno dei tre ti abbia visto, perché la malinconia del passato ti ha un po’ scosso. 
Hai bisogno di tornare in camera, di chiuderti dentro, di lasciare che solo la presenza di Fierobecco ti accompagni in questo viaggio nei bei ricordi andati. 
 
Respiri profondamente. Prendi una boccata d’aria.
Perché non te lo aspetti.
Non ti aspetti quel ricordo. 
Non capisci perché stia prepotentemente prendendo il controllo della tua mente. 
Tranquillo, Sirius. Va tutto bene. Dovresti essere contento di appurare che i dissennatori non sono riusciti a portarti via tutti i ricordi felici. Forse perché quando un ricordo ti è cucito dentro non riescono a strappartelo senza portare via una parte di te. E tu quella parte te la sei tenuta ben stretta per tutto questo tempo.
 
Saranno stati circa diciassette anni fa, ma a te sembra ieri. Hai una strana concezione tu, del tempo. 
Quando eri ad Azkaban i giorni ti sembravano interminabili ma una volta tornato al mondo reale ti sembravano passate poche ore dall’ultima volta che eri nella torre del castello a ridere con gli altri Malandrini.
 
Stavamo dicendo, che sembra quasi ieri.
Lei è bellissima, e ti sta sorridendo. Tu la guardi di rimando, non riesci a capire che cosa stia pensando. Non l’hai mai capita.
Ti sei sempre sentito appeso ad un filo del rasoio quando eri con lei. È stata la prima volta che hai avuto paura che qualcosa potesse finire. 
Eppure, chiudi gli occhi e li riapri, e lei è ancora lì.
I capelli biondo cenere che le ricadono sul viso, gli occhi grandi e castani che ti perforano con lo sguardo, che racchiudono un mondo di cose che tu ci vorresti solo saltare dentro. Le labbra rosee e carnose che devi costringerti con tutte le tue forze per non avventartici sopra. 
Le guance leggermente arrossate, la camicetta stropicciata sotto il maglioncino della divisa.
 
allora, cominciamo?” 
“non posso cominciare a studiare nulla se mi guardi così”
“e come dovrei guardarti, Sirius Black?”
“non ho assolutamente detto che devi smetterla”
 
E poi non ce l’hai più fatta. L’hai attirata a te lasciando che il libro di Pozioni Avanzate cadesse a terra facendo un tonfo rumoroso, le tue mani sono salde sulle sue guance, le tue labbra finalmente sulle sue. La paura che lei non possa rispondere al tuo gesto non ti sfiora neanche minimamente anche se poi più tardi ci avresti pensato. Ma per fortuna, lei non oppone resistenza. Anzi, senti le sue mani sfiorarti il collo, ora le senti sui tuoi capelli, stringe leggermente il pungo attorno alla tua nuca per tirarti ancora di più verso di lei. E tu ti ci butti sopra, facendo fatica a staccarti dalle sue labbra per prendere una boccata d’aria. Come se lei, fosse l’aria di cui hai sempre avuto bisogno.
La guardi e pensi a tutte le volte che le hai gettato rapide occhiate di nascosto. In sala grande, a lezione, in sala comune o in biblioteca. Da qualche mese è l’unica cosa che riesci a guardare. Occhiate rapide, fugaci e quasi violente, per fissare nella mente tutti i minimi dettagli che più ti colpiscono.
Il modo in cui si passa le mani tra i capelli quando parla con le sue amiche, il lungo sospiro che prende sempre prima di esercitarsi con un incantesimo, l’istante in cui esita prima di rispondere ad una domanda di cui sa la risposta perché non vuole apparire una sotuttoio agli occhi degli altri, anche se lei sasempre tutto e alla fine risponde ugualmente. 
E ora quel sorriso, quel sorriso che sta dedicando solo te. Non riesci a staccarle gli occhi di dosso e non riesci nemmeno a dirle una parola. 
Non ti sei mai sentito così dopo un bacio. Ma lei ti ha preso, travolto completamente e portato in una nuova dimensione. 
Ti avvicini nuovamente perché non ti è bastato, perché ne vuoi di più. Ma lei si scosta leggermente.
Ti preoccupi. 
E sorride. 
Non ti preoccupi più.
 
“dovrei insegnarti a non fare esplodere il tuo distillato della morte”
io vorrei che mi insegnassi qualcos’altro invece”
 
La vedi mentre si mode il labbro inferiore, quello più carnoso. 
Non ce la fai più. 
Si, l’accordo era questo: lei ti avrebbe aiutato in Pozioni.
Ma non ce la fai più. 
Lei scoppia a ridere, e tu non sai che fare.
 
“i patti non erano questi”
“mi piace cambiare le carte in tavola”
“non ho detto che mi dispiaccia”
 
Adesso è lei che ti tira verso di sé e tu riprendi a respirare tranquillamente. 
Pochi minuti dopo ti trovi nello sgabuzzino delle scope del terzo piano. Non sai come ci sei finito, perché la tua mente è in balia di qualcosa che non hai mai conosciuto prima.
Però lei è lì, e senti il suo tocco morbido e caldo. 
È così diversa da te. I tuoi baci sono più ruvidi, più focosi. Lei risponde in modo dolce ed è come se aggiungesse un ingrediente in più, come se ti facesse assaggiare qualcosa che non hai mai mangiatoprima. 
Non riesci a non morderle ogni angolo del corpo. 
È senza vestiti, ma quando glieli hai tolti? Forse poco fa, con qualche gesto secco e violento. 
Anche tu sei senza maglietta e la senti armeggiare mentre ti slaccia i pantaloni. 
La guardi mentre lo fa, la trovi così bella. 
Non ce la fai più. La vuoi. Vuoi ogni centimetro di lei. La vuoi come non hai mai voluto nessuna prima. Come pensavi di non riuscire a volere nessuna. 
 
Sbatti velocemente gli occhi. 
Ti rendi conto che il respiro ti si è smorzato e il fiato è più corto. 
Stai davvero sentendo il tuo corpo dentro al suo. 
Cerchi con tutte le tue forze di tornare indietro, di tornare al presente, nella tua odiosa camera da letto all’ultimo piano del numero 12 di Grimmauld Place.
Forse Molly ha finito di preparare la cena, forse devi andare a chiamare i ragazzi. Forse devi andare ad aiutare ad apparecchiare la tavola.
Ma non riesci. Non riesci a tornare indietro. 
Senti il profumo dei suoi capelli, dolce come il miele. Senti il profumo della sua pelle, calda e bollente. Sei sudato sopra di lei e non riesci a toglierle gli occhi di dosso, così come non riesci a fermarti. Così come a lei sembra non dispiacere, essere un’unica cosa con te.
 
Vuoi che questo momento duri per l’eternità. 
Forse è per questo, che non riesci a tornare al presente. 
Forse è per momenti come questi, che preferisci vivere nel passato.

 
 
 
 
OOOKAY.
non lo so. vi prego, questa ossessione per sirius mi sta logorando, se c’è un numero da contattare per togliermi questo personaggio dalla testa ditemelo per favore.
E niente, stasera ho saltato la cena per scrivere questa cosa. Perché avevo bisogno. 
Non so, credo sia nata dal mio overthinking delle ragioni per cui il personaggio di sirius black sia il personaggio (a parer mio) più straziante di tutta la saga. 
Insomma, a volte penso a come tutta la sua gioia e la sua leggiadria gli siano stati portati via e niente penso a quanto sono depressa anche io in questi giorni e partorisco queste cose. 
Basta, ho finito di stressare con queste parole inutili.
Chi è questa ragazza bellissima e misteriosa?Non lo so. Nel senso, ho voluto lasciare a voi una libera interpretazione non mettendo il suo nome. 
Se vi è piaciuta per favore vi prego lasciatemi una recensione, sarei molto curiosa di sapere che cosa ne pensate.
Un beso,
Vi. 
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: nique_j