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Autore: clairemonchelepausini    27/04/2020    0 recensioni
Logan: Andiamo... Lo sai che non parlavo di Anna... La nostra storia è epica... Tu e Io...
Veronica: Epica come?
Logan: Dura per anni, conquista continenti, vite rovinate, massacri... Epica...
Dopotutto loro sono Veronica e Logan, due persone testarde che sono finiti con l'amarsi ogni giorno, a discapito del tempo, della lontananza o delle differenze.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Echolls, Veronica Mars
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE
Iniziativa: Questa storia partecipa all'evento "Tana Libera Fill WEEK" a cura di We are out for prompt
Prompt/Traccia: LoVe. "Lui la guarda da lontano. Smania dalla voglia di dirle che è vivo. Ma non può. Non fino a  quando sarà sotto copertura." Di Tania Desideri





 
 

 
Logan attendeva nella sala d’attesa nella sua posizione dritta e rigida, mentre distrattamente si lisciava le mani sulla divisa mimetica e lo sguardo perso nel vuoto.
Non lontano da lì poteva sentire un mormorio di voce, vide passare diverse uniformi come la sua o di grado superiore alle quali porse il saluto; era felice di essere vivo, ovviamente non li avrebbe mai ringraziati abbastanza da avergli salvato la vita, ma quel gesto non sarebbe avvenuto così facilmente.
Attendeva il responso, ma era ben consapevole di ciò che significa, del grosso sacrificio che stavano per chiedergli e volse lo sguardo altrove.
Logan si perse nei meandri della sua mente e seppure si era ripromesso di non farlo si lasciò andare all’unico momento felice di quegli ultimi tempi, ovviamente oltre a tutte le volte in cui aveva stretto Veronica tra le sue braccia, ai loro baci di fuoco e a quella complicità che li contraddistingueva.
 
Keith e Wallace guardavano Veronica, le stavano chiedendo, dove fosse finito Logan e lei scrollò le spalle subito dopo aver guardato il telefono in attesa di un messaggio.
Il giudice di pace guardò la ragazza davanti a sé, attese e quando stava per chiedere ancora una volta cosa si dovesse fare, vide Logan avvicinarsi.
«Sto arrivando, facciamolo» disse tenendo i lembi della giacca e poi sorridendo alla meravigliosa donna davanti a sé.
Lo sguardo di smarrimento nei loro occhi era chiaro, Veronica gli portò davanti al viso il suo telefono, dove il messaggio recitava solo la parola “Sorry” e Logan si affrettò a dire che era colpa di Siri. Un momento di panico che passò velocemente, anche se nelle loro espressioni riecheggiava ancora il suo ritardo e la paura che avrebbe potuto lasciarla.
«Sono qui ora, non c’è nessun posto, dove preferirei essere» affermò Logan prendendo le sue mani e guardandola, mentre i suoi occhi s’illuminavano e sul suo viso compariva un sorriso sincero.
Il giudice li invitò a seguirli, nessuno si soffermò su di loro, ma entrambi si guardarono rendendosi conto, forse solo allora, del gesto che stavano per compiere.
«Forse più tardi puoi dirmi perchè il preside Clements era alla radio, descrivendomi come un eroe, anche se non sono riuscito a sentire tutto» domandò Logan facendo scivolare il braccio lungo il fianco e prendendo la mano di Veronica mentre Keith e Wallace li seguivano.
«Oh sì, forse» ammise lei scrollando le spalle e continuando a camminare facendo passare in secondo piano quell’informazione.
Il giudice di pace si posizionò davanti a loro, Veronica e Logan si trovarono l’uno di fronte all’altro, lei con un bellissimo, semplice e corto vestito bianco e lui con un abbigliamento semplice ma elegante lasciando aperta la giacca che faceva intravedere il suo petto scolpito e i muscoli che erano fasciati dalla camicia bianca.
«Logan vuoi prendere Veronica come tua legittima moglie?» domandò il giudice, ponendo la consueta domanda, rivolgendosi al giovane.
«Lo voglio» confermò lui sorridendo, stringendo le mani di Veronica e non distogliendo il suo sguardo dai suoi occhi azzurri.
«Tu Veronica vuoi prendere Logan come tuo legittimo marito?» e rivolse a lei la domanda che prima aveva fatto a Logan, schiarendosi appena la gola.
Veronica rimase a guardare Logan, deglutì impercettibilmente, decise di memorizzarsi quel momento, di tracciare nella sua mente i contorni del viso di Logan, di ricordare le sue labbra sorridenti e gli occhi lucidi.
«Sì, perchè no» rispose divertita lei, scrollando la testa e sorridendo consapevole che quel momento li avrebbe legati per sempre.
«Dal potere conferitomi dallo stato della California, vi dichiaro marito e moglie» pronunciò il giudice sorridendo e guardandoli ancora una volta per quell’espressione innamorata e felice dipinta sui loro volti.
Logan e Veronica si guardarono, trepidanti e sorridenti nel loro abbigliamento semplice, nella cerimonia intima e nella frenesia di unirsi e renderlo per sempre.
«Questo è il momento del bacio» suggerì Logan al giudice felice, ma lui scrollò le spalle dicendo che era solo un impiegato pubblico.
«E’ la tua chiamata» lo avvisò Veronica arricciando il naso e invitandolo a suggellare quel momento con un bacio, uno dei quale si sarebbe ricordato per sempre.
«Scusami se non sono tradizionale» ammise Logan con un sorriso sghembo avvicinando il corpo al proprio mentre Veronica contemporaneamente si sporgeva verso di lui.
E così tra gli applausi del padre, del suo migliore amico i due si strinsero in un abbraccio, in un bacio che aveva il sapore di promesse e di un futuro che apparteneva solo a loro.
Oh, almeno era così che sarebbe dovuto andare.
 
Logan fu richiamato alla realtà con una brutalità forte, la stessa che trasudava la voce del tenente che lo stava facendo il suo nome.
«Logan Echolls» lo richiamò una seconda volta e, seppure non avrebbe voluto farlo, si alzò in piedi e passò una mano velocemente sulla divisa.
«Eccomi, arrivo» sussurrò, ma il suono che uscì dalla sua voce fu più alto di quanto avrebbe voluto, così mentre si avviava nella sua direzione, i passi lo allontanavano ancora di più da Veronica e prima di entrare nella stanza con i superiori indossò il suo miglior sorriso finto.
La porta si chiuse alle sue spalle con la consapevolezza che quel giorno sarebbe cambiato tutto.
 
Erano passati diversi mesi, la notizia della morte di Logan era solo un sussurro nel vento, ma se la città avesse in qualche modo potuto dimenticarlo Veronica non lo aveva di certo fatto.
La sua vita era cambiata così tante volte che aveva perso il conto, eppure scrollandosi le spalle, spostando il peso da una gamba all’altra alzò la macchina fotografica davanti al suo viso e iniziò a scattare alcune foto.
Lui le aveva dato tutto, ma allo stesso tempo gli era stato strappato via e… non era servito a nulla indagare, non c’erano piste da cui partire, punti su cui fare affidamento, era come… era come se Logan Echolls non fosse mai esistito.
Lei sapeva che non fosse così, il suo cuore ancora a pezzi ne era la prova, ma seppure volesse con tutto il suo corpo andare avanti, la testa stavolta d’accordo con il cuore non glielo permetteva.
Logan era ritornato a Neptune dopo mesi di assenza, aveva ormai imparato a essere invisibile, a nascondersi sotto gli occhi della gente e a osservare da lontano. Non faceva differenza farlo ora, nella sua città, anche se le emozioni che provavano lo contraddistinguevano dal suo lavoro. Osservò come il suo viso sempre solare e sorridente si nascondeva dietro una maschera di tristezza, come quel suo modo di vedere il mondo si fosse spento dietro gesti automatici e vide che, ancora una volta di quella ragazza forte e determinata che ricordava, non c’era più traccia.  Lui la guardava da lontano, smaniava dalla voglia di dirle che fosse vivo, che tutto ciò che stava passando sarebbe finito presto, ma persino lui non sapeva quanto fosse quel presto di cui si convinceva di affermare. Era ancora ben nascosto quando vide Keith Mars uscire fuori e richiamare la figlia in casa, quando le braccia del padre la circondassero consapevole che lei si era persa di nuovo nei ricordi e nel dolore di quel giorno. Le mani fremevano per la voglia di fare lo stesso, le gambe non riuscivano a stare ferme e tutto ciò che voleva, era andare da lei, ma non poteva.
No, non poteva farlo fino a quando sarebbe stato sottocopertura e, ciò che stava uccidendo lei lentamente stava succedendo anche con Logan.
Cosa lo faceva resistere? Solo il pensiero che la stava proteggendo, che tutti quei sacrifici sarebbero serviti per mantenerla al sicuro, anche se questo lei non poteva saperlo. La guardò un ultima volta, imprigionò i gesti, le espressioni del viso e ogni più piccolo dettaglio nella sua mente, si girò e tornò sui suoi passi.
Sarebbe ritornato di nuovo libero e allora… solo allora si sarebbero amati senza nessun limiti di tempo e senza fretta, vivendo ogni attimo di quella grande storia d’amore epica.





 
   
 
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