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Autore: The Cactus Incident    28/04/2020    2 recensioni
Sirius prese il suo secondo primo respiro su una scopa che puntava a schiantarsi al suolo. Cabrò violentemente, puntandola di nuovo verso l’alto e scampò lo schianto di una manciata di secondi.
Si guardò attorno e restò sconvolto: sopra di lui c’era una vera e propria battaglia.
E c’era Harry. No, era là. Aspetta, era più avanti.
Ma cosa…?
C’erano molti più Harry di quanti si sarebbe aspettato.
[Sirius Black torna dal mondo dei morti] - [eventualmente Wolfstar]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charlie Weasley, Harry Potter, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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“Arrivano. Devi andare”

“Andare?”

“Harry ha bisogno di te. Non lo senti?”

“Sì, ma posso davvero tornare…?”

“Corri. Ti voglio bene”

“Anche io”

 

 

 

Sirius prese il suo secondo primo respiro su una scopa che puntava a schiantarsi al suolo. Cabrò violentemente, puntandola di nuovo verso l’alto e scampò lo schianto di una manciata di secondi.

Non sentiva il vento sulla faccia. Si tastò le guance, ma anziché pelle incontrò qualcosa di rigido.

Aveva una maschera?

Infilò le dita lungo la sua mascella. Si, era una maschera. Buon Godric, era talmente disorientato e per di più era buio, aveva davvero difficoltà a mettere a fuoco la situazione.

Si guardò attorno e restò sconvolto: sopra di lui c’era una vera e propria battaglia.

E c’era Harry. No, era là. Aspetta, era più avanti.

Ma cosa…?

C’erano molti più Harry di quanti si sarebbe aspettato.

Si infilò nella battaglia e iniziò a combattere. L’insorgere dell’adrenalina gli rischiarò i pensieri e irrigidì i muscoli e combatté contro quello che era chiaramente un mangiamorte.

Sperava solo che la sua maschera fosse chiaramente diversa dalle loro.

Guardandosi attorno vide Shackelbolt, alcuni Weasley e altri dell’Ordine, ognuno che fiancheggiava un Harry, ma nessuno era quello giusto. Non avrebbe saputo spiegarlo, ma sapeva che non erano quello giusto.

Continuò ad andare avanti, osservando ogni Harry e continuando a combattere. Aveva atterrato due mangiamorte non identificati, aveva scansato fuoco amico ed era riuscito ad arrivare più avanti.

In cima a quell’assurdo corteo, che volava più veloce di tutti, c’era Hagrid sulla sua motocicletta, ma aveva la testa piegata in avanti chiaramente svenuto mentre Harry provava a sterzare la moto e a non farsi ammazzare dai mangiamorte che lo stavano accerchiando.

Sirius spinse al massimo delle possibilità la scopa, lanciando su di essa un incantesimo che nel quidditch avrebbe fatto annullare una partita e pregò che la poverina reggesse.

Riuscì a raggiungere la motocicletta, che era in velocità fiamma di drago, senza farsi carbonizzare e affiancò la moto dal lato opposto rispetto a Harry.

Uff, stava per ammazzarsi. Di nuovo.

Dalla scopa si lanciò a cavalcioni della moto, in braccio a Hagrid e iniziò a virare la motocicletta.

“Pensa a combattere Bambi!” urlò al ragazzo sollevandosi la maschera per un attimo.

Harry lo guardò sconvolto, ma per qualche assurdo motivo, si fidò.

Il sidecar in cui era il ragazzo fu colpito e traballò pericolosamente, ma Sirius gli lanciò un paio d’incantesimi appiccicosi che per il momento avrebbero retto.

“Qual è la destinazione?” gli chiese mentre scansavano maledizioni.

“Andromeda Tonks

Sirius aveva solo una vaga idea di dove fossero al momento, ma era piuttosto sicuro di riuscire a portarli da Andromeda. Sempre se sua cugina non si fosse trasferita negli ultimi sedici anni.

La battaglia era dura, era chiaro che i mangiamorte non erano lì per divertirsi; sembrava che grazie alla moto stessero guadagnando parecchio terreno, ma Harry era mezzo svenuto e Sirius era stato beccato di striscio da uno Stupeficium che non sarebbe stato abbastanza per mandarlo al tappeto, ma era sufficiente a confondergli le idee.

Stava ancora provando a scrollarsi di dosso l’incantesimo, tutta la sua attenzione concentrata sul mandare avanti la motocicletta, ma vide un lampo verde alla sua sinistra.

No.

L’Oscuro Signore era lì, ma prima ancora che potesse sollevare la mano, il braccio di Harry si era sollevato, la testa ancora penzoloni, ma la bacchetta stava già difendendo il suo mago.

Sirius non aveva idea di come una cosa del genere fosse possibile ed era pronto a infilarsi in mezzo ai loro due incantesimi, ma in quel momento avrebbe solo rischiato di farli esplodere tutti quanti.

Tirò un respiro di sollievo quando la bacchetta di Harry mandò in frantumi quella di Voldemort e prima che il mago oscuro potesse semplicemente avvolgere le mani attorno al collo del suo figlioccio e farla finita diversamente, con una complicata combinazione di bottoni e leve, che Sirius pregò funzionassero ancora tutte, rese la motocicletta e i suoi passeggeri invisibili.

Disattivò il volo, calando violentemente di parecchi metri, per poi riaccenderlo una volta fuori dalla traiettoria del Signore Oscuro.

Riuscirono finalmente a far prendere le loro tracce e l’animagus calò la motocicletta sulla strada per poi disattivare l’incantesimo di invisibilità.

I freni non funzionavano più e il motore sfarfallava pericolosamente, ma erano salvi.

Sul retro del cottage li aspettava Andromeda e per evitare di investirla, Sirius dovette fermare la moto con un incantesimo. Smontò e lanciò un Reinnerva su Harry e due a Hagrid per farli riprendere e si sollevò la maschera.

“Cosa-!” disse di botto il mezzo gigante, mentre Sirius ispezionava attentamente la faccia del suo figlioccio.

 “Tranquillo Hagrid, ce ne siamo occupati noi” rispose. Harry aveva un taglio su una guancia e respirava a fatica.

“Sirius ma-!”

“Vieni fuori da lì, hai bisogno di farti guarire” disse aiutandolo a uscire dal sidecar.

“Sembri più alto” disse mentre sentiva l’adrenalina che calava molto rapidamente.

“Ma come è possibile?” chiese Hagrid sconvolto e prima che Sirius potesse inventarsi qualche risposta sagace, si sentì chiamare. La testa aveva preso a pulsargli pericolosamente.

“Siri?”  disse sua cugina sconvolta.

“Ehi ‘Dromeda. Ti sono…” prima che potesse finire la frase, i suoi occhi si girarono all’indietro e si accasciò a terra.

Possibile che gli fosse stato concesso così poco tempo?

 

Salve!

Il secondo regalo di questa quarantena è una Multichap.

Il primo è stata una OS, se siete curiosi, andate a leggere! Forza forza!

Non so bene come sia possibile, ma in un mese esatto sono riuscita a scrivere il prologo e dodici capitoli. Sto ancora lavorando all’epilogo, ma è un miracolo, davvero.

Non dovrebbero quindi esserci problemi per gli aggiornamenti, una volta a settimana.

Questo è anche il capitolo più breve, gli altri sono moooolto lunghi. Molto.

Spero che se siete arrivati fin qui, mi lascerete anche un commento per farmi sapere cosa ne pensate.

Dirty Minds, Clean Hands

The Cactus Incident

  
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