Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: lmpaoli94    28/04/2020    2 recensioni
24 maggio 1913, Berlino
Durante il matrimonio fra Vittoria Luisa di Prussia ed Ernesto Augusto III di Brunswick, lo zar Nicola II e il Re Giorgio V si incontrano per l’ultimo grande incontro dei nobili europei prima dello scoppio della Grande Guerra.
Il giovane zar Nicola, credendo di poter contare sull’appoggio di suo cugino Giorgio sulle reali condizioni che versava in quegli anni la sua amata Russia, presto dovrà ricredersi.
Il Re inglese si appresta a dargli una spiacevole notizia che sconvolgerà l’animo dello zar, tenendo nascosto per sempre dentro di lui un avvertimento cui non ha mai osato confessare alla sua famiglia.
P. S.: ho voluto dare un contorno diverso in questo giorno speciale per i nobili d’Europa, immaginandomi una conversazione tra i due cugini e utilizzando la chiacchierata come pretesto di una guerra che si apprestava a scoppiare tra un anno.
Genere: Drammatico, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Novecento/Dittature
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mentre lo Zar Nicola II rimaneva lontano dalla folla dei suoi più stretti parenti, avevo deciso di stare da solo per riflettere in quello che sarebbe stato l’ultimo grande anno della sua amata patria.
Nel 1913 infatti, oltre a festeggiare quel matrimonio sontuoso con le più alte cariche d’Europa, la famiglia Romanov festeggiava i suoi trecento anni di dominio su una terra che negli ultimi anni stava cadendo sempre più in disgrazia.
Mentre sanguinose rivolte avevano macchiato la nazione più fredda d’Europa, solo qualche anno dopo Nicola II cercò di dirimersi nel pensare che avrebbe dovuto utilizzare tali situazioni diversamente.
Per questo il suo più grande desiderio era di9 parlare con suo cugino Giorgio V, che come da buon uomo rispettoso quale era, credeva di ottenere un appoggio maggiore oltre alla sua alleanza nella Triplice Intesa.
< Giorgio, posso parlarvi un attimo? >
Interrompendo la conversazione che suo cugino stava avendo con il Kaiser Guglielmo II, Giorgio fu quasi inorridito in quel momento.
< Non potevate aspettare qualche minuto per parlarmi, Nicola? Sapete come Guglielmo non piaccia essere interrotto. >
< Perdonatemi per la mia irruenza, ma davvero non posso più aspettare. Ho molti timori che colpiscono il mio animo per come ho guidato il mio impero alla rovina… Per questo ho bisogno del vostro aiuto, Giorgio. >
Comprendendo le parole di suo cugino, Giorgio gli rassicurò che avrebbe lottato al suo fianco senza problemi, facendogli sentire tutta la sua vicinanza.
< Non è per queste assicurazioni che vi ho interrotto… Voglio solo sapere se il mio popolo potesse ribellarsi definitivamente contro di me se posso contare su di voi. Insomma, potrei utilizzare la vostra nazione come rifugio politico lontano dai miei nemici nel corso di uno scoppio della guerra e attendendo il mio ritorno in patria finché le acque non si saranno calmate… Anche se credo fermamente che non succederà mai. >
Ascoltando le parole di suo cugino in religioso silenzio, Giorgio V non rispose immediatamente, decidendo di pensare sul da farsi.
< So che vi chiedo troppo, ma è una rassicurazione troppo importante che devo avere per proteggere la mia famiglia. >
< Se proprio avete paura di morire, che ne dite di fuggire adesso che siete in tempo? >
< Non posso. Devo guidare il mio popolo… Anche se non sono mai desiderato diventare imperatore di Russia, ho dei precisi doveri verso di loro. >
< Allora combatti come un uomo valoroso cercando di non tirarti mai indietro… >
< Ma… >
< Il tuo popolo non è in condizioni di sopportare una guerra che ahimé prevedo sarà una delle più sanguinose del nuovo secolo… Infatti quello che vi consiglio è rimanere fuori da ogni tipo di conflitto e cercare di salvare il salvabile. Il vostro popolo ha bisogno di mangiare e di sentirsi in dovere di vivere dignitosamente… Certo, i poveri ci saranno sempre, ma se voi date un aiuto speranzoso e smettete di fare il monarca assoluto nel vostro paese, vedrete che la situazione si risolverà. >
Soppesando quelle parole che sapevano di avvertimento, Nicola II non era minimamente sollevato.
< Quindi voi non mi aiuterete? >
< Nicola, non posso mettere in pericolo la mia famiglia facendovi entrare nel mio paese. Si potrebbero scatenare rivolte che non riuscirei a controllare. Figurati se succederebbe durante un conflitto… Mi dispiace cugino mio, ma dovresti ascoltare le mie parole. Sai cos’è successo alla monarchia assoluta in Inghilterra? La famiglia reale degli Stuart è stata decapitata, portando così alla nascita della Monarchia Costituzionale. >
Ma Nicola II, per quanto non gli potesse interessare minimamente la storia inglese, non aveva nessuna intenzione di trasformare la sua Monarchia Assoluta in una Monarchia dove avrebbe perso gran parte dei suoi poteri.
< Allora vorrà dire che la vostra situazione vi sfuggirà di mano > gli rispose il Re Giorgio V < La bramosia di potere non ha mai portato a niente di buono. >
< Ed io che credevo di poter contare su un aiuto molto più chiaro e coinciso. >
< Gli affari privati e delle rispettive nazioni non si toccano, Nicola II. Io, insieme alla Francia, abbiamo deciso di appoggiarvi. Ma con le dovute precisazioni. Di più non posso fare. >
Indignato per le ultime parole di suo cugino, l’Imperatore Nicola II lasciò il palazzo di Berlino con tale rabbia che molti degli invitati lo videro arrabbiarsi con la servitù.
Non riuscendo a capire cos’era successo, solo sua moglie Aleksandra riuscì a placare i suoi spiriti di rabbia e di rancore, non sapendo mai realmente cosa attanagliava il suo umore.
< Nicola, cos’è successo? Me ne volete parlare? >
< Lasciate stare, Aleksandra. Prima di oggi non avrei mai creduto di potermi sentire così solo… Un uomo contro milioni di persone. Che cosa mai potremmo fare? >
< Nicola, voi non siete solo. Ci sono io qui con voi. >
< Magari potesse bastare questo, Aleksandra > rispose l’uomo con tono flebile e con sorriso tirato < Ma d’altronde dovremmo prepararci al peggio. Conosceremo momenti davvero difficili che solo il destino saprà metterci davanti. Vediamo di vivere il tempo che ci resta.
E in quelle parole che sapevano di resa, Nicola II si crogiolò in una depressione nascosta che sua moglie Aleksandra e la sua famiglia non riuscirono mai a curare malgrado tutto l’amore e l’unione fragile di una delle famiglie (a quel tempo)  tra le più potenti e influenti al mondo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94