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Autore: Wings_of_Mercurio    29/04/2020    1 recensioni
Stan sta tentando di rimettersi insieme dopo la rottura con Wendy.
Craig di combattere la sua solitudine.
Tweek di ricostruire la sua vita.
[Staig] [Creek] [Stendy]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Craig, Kyle Broflovski, Stan Marsh, Tweek, Wendy Testaburger
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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ATTENZIONE! Chi si è perso gli ultimi aggiornamenti dopo il mio anno e mezzo (?) di pausa, può riprendere dal capitolo 39.

Eccoci alla fine. Lasciatemi dire che è stato veramente un piacere condividere questa storia con voi e voglio ringraziare tutti coloro che l'hanno seguita fin qui, tutti quelli che l'hanno messa fra le seguite, le ricordate e le preferite e tutti coloro che mi hanno lasciato anche un piccolo commento. 
Confesso che questa storia significa davvero tanto per me, per quello che tutti i personaggi mi hanno dato mentre scrivevo ed è davvero difficle concluderla. Ho rimandato e ho rimandato ma alla fine va fatto, va conclusa, anche perché anche voi, dopo tanto tribolare con Stan e gli altri, avete il diritto di mettervi il cuore in pace.
Mi piacciono i finali allegri. Volevo che questo fosse un finale sereno. Non so se ci sono riuscita. Ho dibattuto con me stessa per giorni perché è venuto fuori più agrodolce del normale, ma d'altronde nella vita le speranze, i rimpianti e i rimorsi non cessano di esistere da un momento all'altro.
Quindi questo epilogo è la sintesi di quello che è accaduto nei mesi successivi al capitolo 40, tutto racchiuso in un momento secondo me importante che rimane eterno nella mente degli adolescenti.
Ancora non posso credere di aver partorito 41 bestie e di essere riuscita a concludere una long così intensa (di questo devo ringraziare solo voi e la mia migliore amica che ha letto dal primo all'ultimo capitolo).
Credo che mi metterò a piangere quando spunterò la casella "completa".
Ovviamente, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Anche se doveste leggerla tra due anni e voleste condividere qualche considerazione, non abbiate paura.
Detto questo, vi lascio alla lettura.

 


EPILOGO


Mi chiamo Stan Marsh. Ho diciotto anni e sono sobrio da centocinquantadue, sessantatre, no quarantasei... e va bene, tredici giorni. Ma sto facendo un ottimo lavoro, lo giuro. Non c'è bisogno che la gente sappia di tutte le mie ricadute, o almeno, non di quelle insignificanti. Ciò non rende la mia medaglia dei cinquanta giorni meno meritata. Davvero, me la merito. Anche solo per dover sopportare mio padre, a casa.

Parlando di questo, sono felice che almeno adesso non lo vedrò per una settimana. È così: finalmente è arrivato marzo e il viaggio di classe dell'ultimo anno che aspettavamo più o meno dall'inizio delle superiori.

Papà mi aiuta a tirare fuori la valigia dall'auto.

<< Non sei emozionato Stan? Il viaggio di fine anno! >> vaneggia eccitato. Cerco di ignorarlo << Lo stare con gli amici, lo sgusciare nelle altre stanze in piena notte, fare baldoria fino a tardi! >>

<< Randy... >> lo richiama mia madre dall'altro lato.

<< Ah, aspetta, ecco! >> continua, tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un barattolino con della marijuana. Lo apre e lo annusa estasiato, poi me lo porge << Per il viaggio >>

<< Papà! >>

Non posso evitare l'esasperazione nella mia voce. Non posso credere a questo uomo. Darmi dell'erba anche sapendo che potrei essere beccato e sospeso. L'imbarazzo mi sorprende. Non riesco a fare altro che affondare il viso nella mano.

<< Randy! >> lo richiama di nuovo mia madre, vedendomi a disagio.

<< Che c'è, Sharon? È solo per i ragazzi, sai: Kyle, Kenny, il ciccione... Non lo saprà nessuno >>

<< Non gli daremo dell'erba, Randy. Non ne hanno l'età >> lo ammonisce, dura, poi la vedo dirigersi verso di me.

Mi poggia le mani sulle spalle e mi sorride. Solo adesso mi rendo conto di quanto sia diventato più alto di lei.

<< Stanley, caro, sono davvero emozionata per te. Fai buon viaggio e mi raccomando... >> mi bacia una guancia e mi abbraccia. Io ricambio.

Abbraccerei anche Shelly, per quanto sono felice in questo momento.

Lei se ne sta in piedi vicino alla macchina, del tutto disinteressata, a lamentarsi chissà con chi sul suo smartphone. Non so neanche perché sia venuta. È accigliata. Tutto ad un tratto mi guarda.

<< Questa settimana ho il concerto. Cerca di non ritrovarti in Canada, coglione. Se me lo rovini perché dobbiamo venire a prenderti chissà dove ti giuro che desiderarai di essere rimasto dov'eri >>.

Forse è capitato un paio di volte, quando eravamo piccoli, che con gli altri ci siamo ritrovati troppo lontani da casa, senza sapere come farvi ritorno. Non siamo mai stati dei bambini molto posati, devo ammetterlo.

<< È Lorde. Non ti perdi niente >> mi arrischio a dire. Tanto so che tra poco me ne andrò e potrò evitare l'ira di Shelly.

<< Non ti permettere, faccia da culo >>

<< Non mettere piede nella mia stanza >>

Non credo che ci sia bisogno di dirlo, ma la prudenza non è mai troppa. Specialmente se non posso proteggere i miei averi dalle ripercussioni delle mie parole.

<< Come se ci fosse qualcosa di interessante, nerd! >>

Avevo deciso già di lasciar perdere; in ogni caso, l'arrivo di Kyle mi distrae.

<< Ehi amico! >>

Si avvicina. È felice, si vede dal sorriso ampio che ha stampato in faccia. Si trascina dietro la valigia enorme e suo fratello Ike lo segue da vicino.

Gli sorrido di rimando anche io. Vederlo felice mi rende felice, come sempre. Ci abbracciamo leggermente, sento che mi dà una pacca sulle spalle.

I miei genitori lo salutano, e lui ricambia. So che i suoi saranno anche loro qui da qualche parte, ma non ho tempo di cercarli con lo sguardo che Kyle osserva: << È una bellissima giornata. Neanche una nuvola. Non potevamo sperare di meglio! Oh no... >> aggiunge poi.

Da lontano mi arriva la voce di Cartman.

Il pullman per la partenza è già posteggiato sulla strada di fronte alla scuola. Ci sono un sacco di famiglie e il vociare è forte e allegro. Piano piano stanno arrivando tutti i ragazzi della nostra classe, ma la voce del culone è ancora troppo chiara e gracchiante.

<< Vaffanculo mamma >> si lamenta, mentre la povera Lianne Cartman sembra dispiaciuta << Una cosa ti avevo chiesto, una! >>

<< Oh povero tesoro, ti avevo già comprato la soda non pensavo volessi anche la Fanta >> si giustifica mentre richiude l'auto.

<< Non mi posso mai fidare di te, dico, mai! >>

Scambio un'occhiata con Kyle, che ruota gli occhi.

<< Una settimana con lui. Ho già il mal di testa >> dice.

Lianne si approccia a mia madre e d'un tratto intravedo anche i Broflovski.

Mentre Eric raggiunge Kyle, il mio sguardo ricade più avanti.

Craig accarezza la guancia a Tweek. Si sorridono. Sono diventati la coppia d'oro della scuola. Se ne stanno incollati praticamente sempre. Ormai Craig è imprescindibile da Tweek.

Sono così perfetti che sono quasi invidioso. Quasi.

È stato un sollievo quando Tweek ha cambiato classe. Non l'ho mai detto a nessuno perché mi vergogno di pensarlo. Con tutto ciò che è successo, però, l'atmosfera in classe era pesante. Mi è sembrato di aver ripreso a respirare in sua assenza.

A volte penso che sia stato lo stesso per Craig. Ha ripreso a parlarmi. Non intendo in termini civili. Anzi, semmai il contrario.

Potete dire ciò che volete, credermi anche un illuso, ma penso che ci sia ancora tensione fra di noi. Intendo, sessuale. Darmi contro è il suo modo per sfogarla.

Ad ognuno il suo, direi. Io mi ritrovo ancora a fantasticare sul 'come sarebbe stato se...'. Ma non è una novità, direi che è piuttosto scontato da parte mia. Come al solito soffro di sindrome dell'abbandono e non riesco a rassegnarmi all'idea di perdere le persone.

<< Staaan! >> sento chiamarmi.

Mi volto indietro, verso il pullman e vedo Wendy e Red che spuntano con le teste dal finestrino.

<< Wendy voleva salutarti >> aggiunge Red, allegra.

Il mio sguardo scivola sulla mia ragazza e sorrido nel vederla sorridere.

<< Buongiorno raggio di sole. Se non ti sbrighi si prenderanno tutti i posti migliori >> mi informa Wendy.

<< Tu con chi sei seduta? >>

Wendy fa un cenno verso Red che saluta con la mano. È assurdo come le ragazze riescano a distruggere e a rimontare un'amicizia in nulla.

<< Davanti ci sono Bebe ed Heidi >> aggiunge Wendy, e le due ragazze si sporgono per salutarmi dal finestrino << Dopo ci cambiamo di posto >>

Red infila la testa dentro, la intravedo parlare con le altre due.

Wendy ne approfitta per mandarmi un bacio con la mano e soffiarlo verso di me. Io faccio lo stesso.

Non saremo Craig e Tweek, ma abbiamo anche noi i nostri momenti smielati.

Le cose tra di noi stanno andando stranamente bene. Una parte di me teme che possa essere la calma prima della tempesta, eppure sono fiducioso. C'è qualcosa di diverso adesso, rispetto alle altre volte. Forse perché abbiamo progettato di andare allo stesso college. Sembra qualcosa di davvero serio e mi spaventa.

Un rumore di ferraglia mi distrae. Io e gli altri ragazzi, con le nostre rispettive famiglie, ci voltiamo verso il pick-up sgangherato di Stuart McCormick. Spegne il motore e Kenny esce dal lato del passeggero, un sorriso tutto denti in faccia.

Ha dovuto lavorare per tutto il periodo di Natale per potersi permettere questo viaggio. Ci teneva davvero tanto a partire con noi, essendo l'ultimo anno. Ci credo che è così eccitato. Si trascina dietro un vecchio borsone logoro.

Karen smonta da dietro il pick-up con un agile salto. Porta una gonna lunga e bianca. Mi fa ridere perché contrasta del tutto con la sua personalità da monella.

Il padre sembra innervosito. Probabilmente non voleva essere svegliato così presto la mattina.

<< Ehi non perdere troppo tempo >> intima alla figlia, agitando la sigaretta col braccio che tiene poggiato al finestrino << Kenny, mi raccomando, non far preoccupare tua madre >> dice poi, con uno sguardo d'intesa negli occhi azzurri.

Come se non fossero lui e Kevin le maggiori preoccupazioni di Carol McCormick.

Kenny gli rivolge il saluto militare, ancora col sorriso in faccia.

<< Non ci credo! Andremo a Las Vegas! Prenderò un aereo! >> dice Kenny a Karen.

Lei gli sorride vispa.

<< Non mancarmi troppo! >> lo avverte, poi si abbracciano, a lungo.

<< Neanche tu, stupida. E tieni d'occhio la mamma >>

<< Certo! >> risponde Karen, sciogliendo l'abbraccio.

<< Ciao pa'! >> saluta Kenny. Stuart fa un gesto con la mano, tirando su col naso e facendo vibrare i baffi biondi.

Finalmente Kenny viene verso di noi. Circonda le spalle di Kyle e Cartman con le braccia.

<< Buongiorno >> saluta, e mi rivolge la linguaccia. Io ricambio.

Il pick-up sta già ripartendo.

Ci accorgiamo che la maggior parte dei ragazzi già sono saliti. Noi dobbiamo ancora sistemare le valigie nel portabagagli.

<< Ci conviene sbrigarci se non vogliamo restare col culo per terra >> osserva Cartman, e inizia a trascinarsi dietro il trolley.

Kenny lo segue.

<< Volete una mano con le valigie? >> chiede Gerald Broflovski.

<< No, ce la caviamo anche da soli >> risponde Kyle a suo padre, impettito.

Io abbraccio di nuovo i miei, Kyle fa lo stesso con i suoi.

Quando ci avviciniamo a Kenny e Cartman, loro sono immersi in una fitta conversazione sull'ultimo Lego Movie. Stanno aspettando che delle ragazze dell'altra classe finiscano di sistemare i loro averi nel portabagagli.

Kyle ogni tanto partecipa alla conversazione. Io non posso evitare di prendermela perché sono andati a vederlo senza di me, anche se avevo detto che per me sarebbe stato una merda.

Millie Larsen e Sally Turner si allontanano per raggiungere i loro compagni sul bus. Penso che sia l'ennesima sfiga che siamo capitati a dividere il viaggio con la classe di Kevin. Ultimamente mi stanno dando il tormento, lui, Cristophe e Damien. Ed anche se dubito che Damien ci sarà, gli altri due li ho già intravisti. Senza contare che si tratta anche della stessa classe di Gregory e Tweek.

Cartman e Kyle intraprendono una discussione su come sistemare i bagagli. Io e Kenny abbiamo ormai sviluppato un filtro che ci permette di tagliare fuori tutte le loro conversazioni. Con ancora la mano sulla maniglia del mio trolley, accetto la sigaretta che Kenny ha rollato e acceso poco fa.

Il vizio è ancora troppo costoso per lui; ma dato che adesso ha un lavoro, ne approfitta nelle occasioni speciali. Probabilmente non mi parlerebbe più se sapesse che ho rifiutato l'offerta di mio padre.

Alzo distrattamente gli occhi sul pullman. Mi blocco con la sigaretta a mezz'aria perché Craig mi sta fissando dal finestrino. Ha l'espressione scazzata di sempre, la fronte appoggiata al vetro e gli occhi come due spilli. Li sento inchiodarmi al suolo.

Mi sento a disagio, come se fossi stato colto a fissarlo. Poi ricordo che è lui che sta fissando me, chissà da quanto tempo.

C'è qualcosa di triste in questo attimo. Gli sorrido debolmente e mi accorgo di aver paura della sua possibile reazione.

Craig allarga leggermente gli occhi, poi mi rivolge il dito medio e chiude le tende del finestrone.

E io mi sento sollevato. Vorrei ridere, ma non lo faccio, anche perché già il mio sorriso si è allargato e vedo che Kenny mi sta guardando in modo strano.
Quando saliamo sul bus, dalla porta centrale, notiamo che le due metà dell'abitacolo hanno i sediolini disposti gli uni verso gli altri. I posti davanti hanno lo schienale rivolto verso l'autista, di spalle alla strada, mentre quelli nell'altra metà sono rivolti verso il parabrezza.
Cartman e Kyle mi precedono; Kenny è ancora dietro di me. I ragazzi dell'altra classe hanno occupato la parte anteriore del pullman, quindi i miei amici si stanno dirigendo verso il fondo.

Prima che possa raggiungerli, però, il mio sguardo incontra quello di Cristophe e dei suoi compagni di classe. Kevin Stoley è seduto nel primo sedile visibile, proprio davanti a Craig e Tweek.
<< Marsh >> mi richiama Kevin, e inizia a muovere la bocca e la mano ad imitare il gesto di un pompino. Gli altri ridacchiano. C'è chi imita il gesto. Cristophe si sporge da sopra l'altra fila perché possa mostrarmi lentamente lo stesso gesto, gli occhi divertiti. Di fianco a lui Pete alza appena la testa dal finestrino per scuoterla leggermente, una cuffia in una mano tirata via per ascoltare le prese in giro e la sigaretta elettronica nell'altra. Soffia dalla bocca una nuvola di vapore.

Io ruoto gli occhi. È tutto l'anno che va avanti questa storia. Da quando un giorno si è diffusa la notizia che mi sono scopato Craig. Sì, è così che è andato il mio outing: con gli altri che hanno iniziato a ridermi addosso senza che io sapessi il perché, per poi capire che loro sapevano. È stato davvero un periodo di merda. La prima volta che ho fottuto col mio programma di riabilitazione. All'inizio pensavo fossero stati Craig o Tweek a diffondere la voce, dato che il primo è culo e camicia con Cristophe e il secondo è in classe con lui e gli altri, poi Wendy mi ha detto che Bebe era venuta a saperlo da Clyde. Quindi tutto è stato chiaro. Maledetta Bebe e il suo pettegolare. D'altronde era prevedibile che Craig ne parlasse con Clyde, così come io ho fatto con Kyle, e Clyde è senza speranza. Non riesco davvero ad avercela con lui.

<< Non li cagare. Andiamo >> sento Kenny dire, alle mie spalle.
Io faccio scorrere gli occhi su tutti loro. Sono davvero esausto delle prese in giro.
Noto che Craig tenta di nascondere un sorriso sardonico.

<< Quanto ti piace prenderlo in culo, Marsh? >> mi sfotte Douglas. Al suo fianco, Gregory mi guarda con ostentata indifferenza, anche se con un fondo di curiosità riguardo quale sarà la mia reazione.
<< Ngh! Pe-perché non la smettete? >> sento dire a Tweek, che si muove a disagio sul sedile. Rivolge un'occhiata a Craig. Craig smette di ridere e assesta un calcio nel sedile di Kevin, davanti a lui.
<< Smettila >> intima.
È ovvio che Tweek non voglia che gli altri ne parlino; non dev'essere piacevole ricordare che l'altra persona coinvolta è il suo ragazzo.

<< Non avete proprio un cazzo da fare per pensare alla mia vita sessuale >> sbuffo, incazzato ed esasperato, prima di voltarmi e proseguire lungo il corridoio. Ho intravisto Kenny rivolgere agli altri il dito medio.
Spesso mi chiedo perché non rompano il cazzo a Craig e Tweek allo stesso modo in cui fanno con me.
“Perché non sono dei pisciasotto come te”. Questa è stata la risposta di Cartman una volta che me ne stavo lamentando. Ed ora mi viene in mente, sempre.

Finalmente arrivo vicino al sediolino di Wendy.

<< Ehi >> le sorrido.
<< Ehi >> mi scimmiotta, poi afferra la mia maglia con un pugno e mi spinge verso di lei. Contemporaneamente si alza per venirmi incontro. Le nostre labbra si uniscono sopra la testa di Red. Devo trovare un appiglio sul sedile per non perdere l'equilibrio. I pensieri negativi scivolano dalla mia mente appena sento la sua lingua sulla mia.
La ragazza sotto di noi ci guarda imbarazzata.

<< Trovatevi una stanza >> farfuglia, tornando alla rivista che stringe in mano.
Io e Wendy ci stacchiamo, ridendo.
Clyde è appoggiato ai sediolini davanti, allo stesso modo in cui lo sono io, parlando con Bebe. Si volta verso di me. Sorride e mi dà una pacca sul braccio, facendo una smorfia.
<< Bella partita sabato >> si complimenta.
Il professor Miles non mi fa ancora giocare da titolare, ma ultimamente mi fa scendere in campo per le sostituzioni. Avrebbe potuto farmi giocare anche prima, ma ho la netta sensazione che volesse punirmi per averli abbandonati a un passo dalla fine l'anno scorso.
<< Già! Gli abbiamo fatto il culo a quelli di North Park >> lo colpisco anch'io scherzosamente con il pugno << Pensi che mi farà giocare le prossime partite? >>
<< Scherzi? Dopo il touchdown che hai fatto deve farti giocare per forza! >>
Siamo entrambi eccitati per la vittoria. È stata una delle più belle della stagione. Un ottimo ricordo da portarsi dietro in gita.

Anche Clyde si sta impegnando parecchio in squadra. Lui è il capitano e penso che voglia sfruttare i risultati per avere delle referenze per il college. Non fa altro che parlare dei progetti che ha con Bebe, tanto che sembrano quasi una coppia sposata, ormai.

Restiamo per un altro po' nel corridoio a parlare, poi mi volto e vedo che Kyle e gli altri sono riusciti ad occupare due file parallele. Cartman e Kenny sono nella fila di dietro.
Kenny sorride guardando il telefono. Il mio sguardo si sposta in automatico su Lola, in fondo al bus.

Anche lei guarda il telefono e sorride. È single da un po' e Kenny non ha esitato nel fare la sua mossa. So che Lola gli piace davvero tanto, a dispetto degli apprezzamenti solo puramente sessuali che gli ho sentito fare su di lei. Infatti si volta indietro a guardarla. Si sorridono e io sono felice per lui. Sento un sentimento di orgoglio affiorarmi nel petto. Modestamente, sono stato io il suo guru sentimentale. Forse pensate che io non sia la persona giusta per dare consigli d'amore ma, suvvia, guardate il mio gruppo di amici.

Davanti a Lola c'è Token che picchietta con le dita sul sedile di Jimmy -seduto davanti a lui ed impegnato in una conversazione con Butters-, seguendo il ritmo di una canzone che sta ascoltando dalle cuffie. Token ha il ritmo nel sangue. Cartman direbbe che è perché è nero. Insieme abbiamo formato una band per suonare alla festa di fine anno. Io alla chitarra e canto, lui al basso. Ike è il nostro batterista. È stato difficile scegliere i brani dato che abbiamo tutti gusti diversi in fatto di musica. Alla fine ci siamo accordati su delle cover dei Muse. Voglio dire, a chi è che non piacciono i Muse?
A questo punto ci serviva un tastierista. Ho dovuto pregare Pete affinché accettasse. Continua a ripetere che questa è la prima e l'ultima volta che suona musica di merda. Ma è l'unico bravo con la tastiera che io conosca, e poi sapevo che avrebbe accettato, perché so che ha un debole per me.

Guardo Kyle. L'unica cosa che mi rende infelice al momento è sapere che Kyle vorrebbe entrare ad Harvard.
Lascio scivolare lo zaino dalla mia spalla e mi siedo accanto a lui. Sta osservando una guida turistica. Sistemo lo zaino ai miei piedi. Sento Cartman aprire un pacchetto di puff al formaggio. So che sono puff al formaggio per via dell'odore.

<< Amico, che fai? >> chiedo.
<< È che voglio essere preparato. Voglio vedere tutto ciò che si può vedere >> mi spiega Kyle.
Cartman ridacchia e si sporge verso di noi << Sei un fottutissimo nerd, Khal >>
<< Stai zitto. Ti sembra il momento di iniziare a mangiare? >>
<< Ehi. Stamattina non sono andato in bagno. Devo spingere verso il basso >>
Per rimarcare quanto detto, si alza ancora un po' dal sedile e rilascia un peto. L'odore è nauseante.

<< Amico, che schifo! >> esclama Kenny << Ci sono io a fianco a te. Non voglio morire >>

<< Sei disgustoso >> rincara, quasi nello stesso momento, Kyle, alzandosi di botto e cercando di colpirlo con la guida che ha in mano.

Cartman ridacchia.

Io mi copro il naso con la maglia << Gesù Cristo... >>

Altre lamentele si alzano da Theresa ed Annie, sedute dietro di noi, e da Red che è adiacente a me e Kyle.

Quando Kyle si risiede furibondo nel suo sedile, Cartman si sporge e mi avvolge il braccio intorno al collo, sporgendomi verso di lui per potermi parlare.

<< Sicuramente hanno scopato >> dice.

All'inizio non riesco a capire a cosa si riferisca. Poi seguo il suo sguardo verso Craig e Tweek. Li vedo guardarsi e parlarsi. C'è un'atmosfera diversa intorno a loro. Non so se sia qualcosa nei loro occhi o nel loro linguaggio del corpo. Forse sono gli sguardi che si sono illanguiditi o la linea delle loro spalle, più rilassata e meno tesa. Lo avevo notato anch'io. Solo ora però capisco che Cartman potrebbe aver ragione. Devono aver compiuto il passo successivo. Direi che era ora.
<< Che vuoi che se ne freghi? >> interviene Kyle, stizzito.
<< Hanno scopato al 100%, ve lo dico io >>

<< Meglio così >> commento << Scopare può fare bene ad entrambi. Così Craig sarà meno una testa di cazzo e Tweek meno schizzato >>

Kenny ridacchia. Non pensavo neanche che ci stesse ascoltando. Kyle invece mi lancia un'occhiataccia. Io scrollo le spalle. Tendo a dimenticare che Kyle e Tweek sono amici. Questo mi ha reso spesso geloso, ma c'è un motivo per cui ora è seduto qui con me e non con Tweek. Sono io il suo supermigliore amico, penso con un pizzico di soddisfazione.

<< Non sei geloso? >> tenta di punzecchiarmi Cartman. Io gli rivolgo il dito medio.

Lui mi rilascia e ritorna al suo sedile << Sei una cazzo di noia >> commenta, scontento di non essere riuscito a cavarmi una reazione. Lui è un altro che mi dà il tormento, ma non mi illudevo che potesse essere diversamente.

<< Hai già visto cosa ti piacerebbe visitare? >> chiedo a Kyle, per cambiare discorso.

Lui è tutto assorto, con le sopracciglia aggrottate. Mi rilasso contro il sedile perché è una scena familiare.

<< C'è un giardino botanico che sembra molto bello, e poi ci sono degli spettacoli che voglio assolutamente vedere, uno è la Caduta di Atlantide >>
<< Fai sul serio?! Con tutte le cose fighe che ci sono a Las Vegas? >> lo interrompe Kenny.

Kyle gli rivolge un'occhiata da sopra la spalla << Amico, quelle sono cose che vedremo sicuramente con la classe o in gruppo >>
<< Possiamo vedere tutto >> intercedo.
Kyle mi sorride.

Cartman afferra Kenny per la spalla << Non cagare questi sfigati. Ce ne andiamo io e te, Kenny, a casinò e puttane. Sarà come nel fottutissimo Una Notte da Leoni >>

Kenny ridacchia << Voglio pure una scimmia >>

<< Quella stava nel secondo film, Kenny... >>

Mentre Kenny e Cartman continuano la conversazione, Kyle dice: << Voglio riuscire a fare quante più cose possibili.Potrebbe essere l'ultima volta che saremo tutti insieme >>

<< Vuoi davvero andare ad Harvard? >> chiedo, con un tono di supplica nella voce, come a scongiurarlo di cambiare idea.

Mi rivolge uno sguardo desolato. Scrolla le spalle << Se mi prendono... È il sogno di tutta la mia vita, no? Quale sarebbe l'alternativa? >>

<< Non so, la Denver University, forse? >> propongo, il mio tono più stizzito di quanto intendessi.
Kyle ruota gli occhi.

<< Ma sarai lontanissimo! >> provo ancora a farlo ragionare.

<< Forse sarebbe meglio andarsene da questo posto. Perché dovrei restare qui? >> chiede.
Io alzo le sopracciglia perplesso.

Per me!, vorrei urlare. Ma sembra abbastanza patetico, quindi non lo faccio.
Vorrei che Cartman ci stesse ascoltando. Lui mi darebbe ragione. Lui e Kyle finirebbero per litigare come sempre ma almeno non dovrei fare io la parte del melodrammatico.

Cartman sta cercando di fargli cambiare idea da quando l'ha saputo. Credo che se Kyle partisse si ammazzerebbe, non avendo più nessuno su cui sfogare la sua frustrazione.

<< Non voglio litigare >> dice Kyle, sistemandosi però teso come una corda di violino nel sedile, ritornando alla sua guida.
Io so che ci entrerà ad Harvard, per quanto speri malevolmente che non lo faccia. Non posso perdere anche il mio migliore amico.

<< Ci sono un sacco di modi per restare in contatto, oggigiorno >> ragiona.

Io gli lancio un'occhiataccia non voluta e resto zitto. Incrocio le braccia sul petto e scivolo appena sul sedile.
L'autista è entrato da poco, le luci si spengono per un attimo e poi si riaccendono, il motore si attiva. Tutti lanciano urletti di giubilio.

Siamo in viaggio verso l'aereoporto di Denver.

Questa potrebbe essere l'ultima occasione per stare insieme per un sacco di noi, rifletto. South Park è piccola e, bene o male, chi più e chi meno, ci conosciamo tutti fin da quando eravamo piccoli.

Tutti abbiamo progetti diversi. Qualcuno resterà qui, qualcun altro no, ma dubito che i nostri cuori lasceranno mai queste montagne. È stato un bel posto dove crescere e tutti noi vi apparteniamo.

Kyle lo sa. Lo vedo sbirciare il programma della Denver University dal suo smartphone. Andarsene non è una decisione semplice neanche per lui.

Mi sento in colpa per la scenata che ho fatto.

<< Se vai ad Harvard non trovare altri migliori amici >> gli dico.

<< Che gay >> sbuffa lui, ma lo intravedo sorridere e l'atmosfera si alleggerisce.
Sorrido anch'io.

Lo sguardo mi cade di nuovo su Tweek e Craig, l'uno addormentato sulla spalla dell'altro.

So che esiste un universo parallelo in cui io sono con Craig in questo momento. O almeno mi piace pensarlo. Un universo dove tutto è andato diversamente e noi abbiamo avuto la possibilità di esplorare un sentimento che qui è rimasto solo acerbo.

Ma in questo attimo, in questo universo, tutto mi sembra perfetto. È così che doveva andare.

Sento squillarmi il telefono. Mi sollevo appena per sfilarmelo dai jeans.

È Wendy. Mi ha inviato una foto che mi ha fatto in questo momento.

Sei bellissimo, dice.

Sembra che voglia prendermi in giro, ma io so che vuole sedurmi.

Mi volto verso di lei. Si è scambiata di posto con Red, per avvicinarsi a me. Mi sorride, provocante.

Ti sei avvicinata per ammirarmi meglio?, le rispondo.

Adesso non ti dare troppe arie, digita.

Ci scambiamo delle occhiate divertite.

Non vi racconto il resto della nostra conversazione, quella è vietata ai minori.

In questo universo, tutto mi sembra perfetto.

 


 

 

 

 

 

 

 

  
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