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Autore: Ortensia_    29/04/2020    1 recensioni
Eppure Dimitri non è in grado di concentrarsi sulla soave esecuzione di questo coro, perennemente distratto da una voce stonata, il grido rauco di un mostro che tuttavia riesce a camuffarsi sapientemente nel candore di un attimo sereno. È il vuoto dietro a un ritratto di una donna meravigliosa, un parassita che divora le viscere di una stella per estinguerne la luce.
[ Raccolta di flashfic Dimileth – rating e avvertimenti dei più vari, specificati all'inizio di ogni flashfic ]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byleth Eisner, Dimitri Alexander Blaiddyd
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Rating: Giallo
Avvertimenti: triste; malinconico; immortality's solitude; OC (Dimileth love children)
Parole: 499 (testo della canzone escluso)


«Mi stai dicendo che non hai paura della morte?» chiese Byleth, ammirando le luci arancioni del tramonto riflesse nell'occhio di Dimitri.
Lui scosse leggermente il capo: «Cammina al mio fianco da tanti anni ora mai. Per me è più una compagna d'armi.»
Byleth non si stupì. Dopotutto lo aveva visto morire moltissime volte in passato e forse Dimitri si era inconsciamente abituato alla totalizzante sensazione della pace eterna.
«Se però intendi...» il re serrò le labbra in una smorfia amareggiata che Byleth placò accarezzandogli il dorso della mano.
«Se intendi parlare delle conseguenze della morte stessa,» riprese lui «allora sì: ho paura. La sola idea di lasciare te e i nostri figli per me è come morire.»
Byleth intrecciò le dita a quelle del marito, che in tutta risposta le rivolse un tenero sorriso con l'intenzione di rassicurarla.
Nonostante Dimitri fosse ormai in là con gli anni, Byleth lo trovava ancora attraente ed era irrimediabilmente affascinata dal suo sguardo, che anche dopo tante battaglie era rimasto languido come un tempo, gentile anche se segnato dalle rughe. Era come se dentro quel mare meraviglioso potesse scorgere la loro storia, ogni carezza, il sorriso spensierato dei loro figli. Le piaceva pensare che con lei Dimitri fosse riuscito a trovare un po' di quella pace che tanto aveva anelato.


When my time comes forget the wrog that I've done, help me leave behind some reasons to be missed.




«Sono felice» la voce fioca di Dimitri la sorprese.
Byleth sbatté le palpebre energicamente, cercando di scacciare le lacrime, poi rafforzò la stretta attorno alla mano del marito morente.
«Lo sei davvero?» gli chiese.
Dimitri abbassò leggermente il capo, annuendo con un movimento ingessato.
«Le nostre mani...» Dimitri esitò, il respiro smorzato «si sono tenute strette fino a questo momento, perciò... sì,» la guardò, sorridendole «sono felice.»
Byleth tremò quando avvertì due grosse lacrime calde sgorgarle dagli occhi e attraversare veloci le sue guance. Dimitri le disse di non piangere con la voce calda e gentile di un tempo, quella che sembrava ormai persa a causa della vecchiaia.
Alla fine era vero: lui non aveva paura della morte.


And when you're feeling empty keep me in your memory leave out all the rest.




Byleth osservava i loro figli da lontano: Rodelia, inginocchiata di fronte alla lapide, stava sistemando alcuni gigli bianchi in una piccola giara; Maris ed Esperia erano ritti l'uno accanto all'altra, in silenzio. Arendelle sedeva sotto un albero in disparte, una smorfia di tristezza rabbiosa a corrucciarle il viso delicato.
Fino a quel momento Byleth non aveva mai davvero fatto caso all'assenza di un battito nel suo petto, ma ora si rendeva conto di quanto fosse strana quella sensazione, di quanto fosse dolorosa la sua condizione.
Affondò le unghie nei palmi delle mani, ripetendo le parole di Dimitri: «Cammina al mio fianco da tanti anni...»
La morte era lei. Lei che aveva visto il suo amato consumarsi a poco a poco, travolto dal naturale corso del tempo. Lei che era ferma in un punto e sarebbe rimasta lì per sempre, lei che sarebbe sopravvissuta anche ai loro figli. Ecco perché Dimitri non aveva mai temuto la morte: doveva essergli sembrata un sogno felice.


Leave out all the rest.








L'angolino dell’autrice:
Io dovrei prendere ispirazione da canzoni un po' più allegre e smettere di farmi del male, ecco (la canzone è, anche se immagino che la maggior parte di voi la conosceranno: Leave Out All the Rest dei Linkin Park).
Sono anche felice di essere riuscita, seppur in un breve stralcio, a menzionare i miei quattro OC loro figli e che amo con tutto il mio cuore e di cui vorrei scrivere qualcosa di lungo e serio (ma sono troppo pigra, ecco).
E niente, odio le coppie essere umano-essere immortale ma solo per il fatto che uno dei due deve vedere l'altro invecchiare, morire e poi restare solo per sempre (non è vero che le odio, odio solo il concetto perché mi rende tristissima- purtroppo ne shippo più di una di coppia così, ahimè!)
Vorrei dire qualcosa come "spero di avervi alleggerito la pena della quarantena con questo mio scritto" ma... emh.
Alla prossima!
   
 
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