Storie originali > Poesia
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Autore: Angelo Osaki    30/04/2020    1 recensioni
In una vita possono avere luogo tante vite, dalla portata ineguale. Un giorno ti ritrovi a leggere un libro, per svago, e una domanda a cui credevi di aver risposto si ripresenta. E' di nuovo lì, perché la risposta che credevi di aver dato non era quella giusta. Anzi, non hai proprio risposto. Dopo sette anni, torni a interrogarti su un modo di essere, delle sensazioni, delle domande che ti accompagnano. Non trovi le parole per descrivere questo "qualcosa", ma sai che esiste, si manifesta in emozioni, sensazioni, pensieri che ti accompagno sempre. Cambiano solo le circostanze dalle quali essi hanno origine. Sai che c'è qualcosa di oscuro in te. Oscuro nel senso che non sai spiegarlo.
Poi succede che recuperi una vecchia pen-drive e trovi delle poesie che avevi scritto sette anni fa. Scopri che sono ancora espressione di te, ma va cambiato qualcosa. E dopo sette anni e molte vite, decidi di tornare a pubblicarle, modificandole e scrivendole delle altre. Forse perché per spiegare a te stesso l'inspiegabile, bisogna scriverlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ho un segreto così profondo,
che qualcosa ancora gli appartiene.
Mentre le schegge lacerano
tutto quello che pensi.

Buttato giù negando la verità,
addosso i vetri frantumati e
sussurrando tra le foglie,
che qualcosa ancora ti appartiene.

Lì parla in silenzio,
in un luogo dove lo spazio
di una parola è confuso nel dirlo,
che qualcosa mi appartiene.

E se puoi pensare al silenzio
come un’abitudine tanto grigia,
e poi cosi fuori da noi,
sempre qualcosa ci appartiene.
   
 
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