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Autore: yonoi    30/04/2020    24 recensioni
Da sempre il bosco è un luogo popolato non solo da ogni specie di verde, da alberi centenari e mantelli di muschio, voli di ramo in ramo e cespugli odorosi. Il bosco è soprattutto luogo di suggestioni, di strani riti e incontri a volte pericolosi...
Questa storia è dedicata in particolare all'amica Meiousetsuna. Prima classificata al contest "Dediche per tutti" indetto da SSJD sul Forum di EFP.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Setsy,
per la dolcezza di tratto
che sempre la caratterizza.
Con inquietudine.
 
 

Un luogo alquanto sinistro e sospetto
 

 
… così recita il cartello posto su quel masso isolato, che sorge all’improvviso nel bel mezzo del bosco e possiede lo stesso pallore minerale delle montagne intorno.
Il silenzio e la luce spiovente dai rami evocano un’atmosfera da sortilegio.
Là si riunivano un tempo le congreghe per tessere le tempeste.
Dal paese, il suono delle campane arrivava puntuale a disperdere l’orda.
Finché accadde il fatto: in un pomeriggio d’estate il curato, reduce da un giro di predicazioni, si appisolò tra i solchi venosi delle radici e non fu più ritrovato.
Nelle notti di burrasca, ancora oggi si odono rintocchi in lontananza.
Vengono dalla valle.
Forse è soltanto il vento.
 
 
*****
 

Cara Setsy, probabilmente questa più che una dedica è una pillola di angoscia: nulla richiama le atmosfere eteree che ti caratterizzano e per di più non compare neanche un gatto. Mi sa quindi che qualche spiegazione te la devo, per cui ti invito a salire a cavalcioni della mia scopa (ohibò, non ti offendere!) e a volare con me in Alto Adige, nei pressi del laghetto di Fiè sulle Dolomiti, in un bosco di abeti centenari dai rami altissimi, che distillano la luce creando giochi di ombre. Siamo ai piedi dello Sciliar, che nell’aspetto ricorda una possente creatura accovacciata (puoi vederne uno scorcio qui: https://www.sudtirol.com/laghi-alto-adige/laghetto-di-fie.htm).
Quest’area immersa in una natura suggestiva e in un silenzio che infonde timore è stata da sempre teatro di superstizioni e leggende, addirittura di processi per stregoneria. Nel bosco attorno al laghetto di Fiè si trova in particolare il Sasso delle Streghe, un masso erratico ricoperto di muschio.
Un cartello ricorda che “presso questa pietra le streghe della zona tenevano le loro sedute, e per questo si ritiene che si tratti di un luogo alquanto sinistro e sospetto.
Un tempo, a Fié allo Sciliar, esercitava la propria missione di pastore un parroco il quale, con il suo religioso fervore, si teneva in continua lotta contro il popolo delle streghe e qualche volta, tramite la preghiera e il pronto suonare delle campane della chiesa, riusciva persino a scongiurare i temporali e le tempeste tramati dalle streghe contro il suo paese. Una sera d’estate il parroco passeggiava nei pressi del Laghetto di Fié, quando decise di accoccolarsi tra il morbido muschio del bosco e, poco distante dal Sasso delle Streghe, riposare un’oretta. Quando il curato si risvegliò era già notte fonda e dal campanile del paese sentì rintoccare le dodici. Si udì un fracasso assordante, e il popolo delle streghe giunse a cavallo iniziando le sue danze. D’un tratto una delle donne si accorse del parroco e nel giro di un istante tutte le streghe si accanirono contro di lui. Lo seviziarono e maltrattarono fino a quando non diede più segni di vita. La mattina seguente, l’uomo venne ritrovato graffiato e mutilato accanto al Sasso delle Streghe, mentre il suo abito giaceva tutt’intorno in brandelli. Il sacerdote era stato vittima della vendetta delle streghe.”
Riporto integralmente il testo dal sito https://mesedos.wordpress.com/2017/04/25/le-streghe-dello-sciliar/, che mostra anche un’immagine del Sasso delle Streghe e non solo.
Ho scoperto occasionalmente questo luogo di inquietudine e fascino durante un’escursione al laghetto di Fiè e non ho potuto fare a meno di tenere a mente questa storia (oltre a filarmela alla svelta, anche se era pieno giorno).
Cara Setsy, spero di non averti turbato eccessivamente con questa storia. O forse, invece, sì…
 
 
  
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