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Autore: fantaysytrash    30/04/2020    2 recensioni
[Ian/Mickey + accenni Ian/Trevor | Introspettivo/Romantico/Slice of Life | Tematiche Delicate | What If…? | Canon Divergence | Post-5x12] [Questa storia partecipa alla challenge “Pagine di una storia infinita” indetta da molang sul forum di EFP]
Ian e Mickey si sono lasciati, ma questo non significa che i Gallagher abbiano dimenticato su chi possono contare veramente.
Dal primo capitolo:
“Mickey non è geloso – non esattamente – perché, dopo le prime settimane di rabbia e frustrazione, ha capito che nel cervello malato di Ian, il ragazzo ha pensato di fargli un favore, di sollevarlo da ogni responsabilità. Sono un mucchio di stronzate, ovviamente, ma Mickey può comprendere la logica di base.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Note dell’Autrice

Dunque, questa storia ha luogo in un ipotetico futuro in cui Mickey non è stato arrestato alla fine della quinta stagione, ma Ian ha comunque rotto con lui ed è attualmente in una relazione con Trevor.

Essendo una fic basata principalmente sulle interazioni tra i personaggi, non ci saranno moltissimi riferimenti al canon; gli unici particolari rilevanti che sono stati modificati sono la storia tra Ian e Caleb che non è mai esistita (anche se Ian è comunque un EMT) e Monica che è viva e lo resterà fino alla fine di questa long.

Il titolo è ovviamente parte della frase iconica detta da Frank nella 7x10 – “Love is not supposed to be cute. Love is raw and destructive. Love is you almost stabbing me in the heart with an ice-pick when we were having an argument. That’s the kind of passion you can’t fake” – che, credo possiamo concordare tutti, si adatta alla perfezione ai Gallavich.

Titolo alternativo: “The Gallaghers shipping Gallavich for eight chapters straight gay.”

Also, sì, odio Trevor con tutto il cuore e si vedrà parecchio nel corso della storia; non credo esista effettivamente qualcuno che abbia apprezzato la sua presenza nella serie, ma nel caso sappiate che non verrà considerato in modo positivo. Tuttavia, tutti i commenti transfobici da parte di Mickey non sono assolutamente qualcosa che condivido, ma semplicemente contribuiscono all’IC del personaggio in questione.

Infine, l’avvertimento “tematiche delicate” sarà presente unicamente nell’ottavo capitolo e, in particolare, si riferisce a pensieri suicidi da parte di Ian.

Spero che la storia vi piaccia,

Federica ♛

 

 

Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a Paul Abbott, a John Wells e alla Warner Bros. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.

 

 


 

THE KIND OF PASSION YOU CANT FAKE

#1 – LIP

 

Mickey viene destato dal suo sonno agitato dal rumore incessante di qualcuno che bussa alla sua porta.

Non sa quanto tempo sia passato da quando si è coricato la sera precedente – sa a malapena che giorno sia, in realtà – e l’ultima cosa che vuole è avere a che fare con altri esseri umani.

Quando la testa rischia di esplodere per via del frastuono e si accinge finalmente ad aprire l’uscio di casa, è tentato di richiudere la porta prima che Lip abbia il tempo di emettere una sola parola.

“E tu che cazzo ci fai qui?”

Lip sembra voler ribattere con un commento ugualmente irriverente, ma opta all’ultimo secondo per una scrollata di capo e un gesto sbrigativo.

“Mandy ha chiamato, dice che non ti sei mosso per tutta la settimana e che hai bisogno di fare un controllo all’ospedale.”

Mickey lo squadra dalla testa ai piedi, incerto se mollargli un pugno ben assestato o ignorarlo completamente e tornare a dormire.

La gamba dove quella stronza di Sammi l’ha colpito è quasi interamente guarita, non ha avuto bisogno nemmeno di stampelle o periodo di convalescenza, e ha interrotto le visite all’ospedale dopo che un’infermiera ha allungato un po’ troppo le mani in punti non interessati dalla ferita. Il capo reparto non ha apprezzato le minacce che inevitabilmente sono fuoriuscite dalla bocca di Mickey.

“Stai scherzando, vero?” risponde invece, senza preoccuparsi di tenere un tono di voce adeguato.

“No,” Lip ribatte scrollando le spalle e indicando la propria automobile alle sue spalle. “Sono venuto a darti un passaggio.”

Mickey vorrebbe rientrare in casa con un’espressione neutra e un atto plateale, ma se c’è una cosa che ha imparato negli anni precedenti è che i Gallagher sono dei bastardi testardi e determinati.

“Va bene, se non hai proprio niente di meglio da fare,” borbotta il moro mentre segue il maggiore fino all’auto.

“Lui sta bene, sai,” rompe il silenzio Lip dopo qualche minuto. “Meglio.”

“Qualcuno l’ha chiesto?” sbotta Mickey. Sa che Ian sta meglio perché nonostante tutto controlla ancora di tanto in tanto, ed è per questo che sa che il coglione si è trovato un nuovo ragazzo… o qualcosa di simile, almeno.

Mickey non è geloso – non esattamente – perché, dopo le prime settimane di rabbia e frustrazione, ha capito che nel cervello malato di Ian, il ragazzo ha pensato di fargli un favore, di sollevarlo da ogni responsabilità. Sono un mucchio di stronzate, ovviamente, ma Mickey può comprendere la logica di base.

Potrebbe persino considerarsi privilegiato nel sapere che la nuova fiamma di Ian non è così importante da essere protetta; si chiede se sappia del disturbo bipolare o se è una cosa talmente passeggera da non valerne la pena.

Tuttavia, ha intenzione di far sapere al malcapitato esattamente cosa pensa di lui e delle persone che toccano ciò che è suo. Perché Ian lo è ancora, lo è sempre stato e lo sarà per ancora molto tempo.

“Be’, spero che mia sorella ti scopi a sufficienza,” tenta di cambiare argomento. “Perché l’ospedale è a un’ora di macchina.”

Mickey,” lo interrompe bruscamente Lip. “Non ti ho accompagnato qui perché voglio qualcosa da Mandy, ma perché ne avevi bisogno.”

“Huh?”

Il più grande distoglie lo sguardo, concentrandosi sulla strada di fronte a sé e cercando le parole più appropriate per comunicare ciò che ha sente.

“So che non siamo sempre andati d’accordo, ma… quello che hai fatto per Ian è stato fottutamente importante. Chiunque altro gli avrebbe voltato le spalle e lo avrebbe abbandonato, ma tu sei rimasto con lui. So che non state più insieme, ma sei comunque parte della famiglia.”

Mickey non sa come rispondere, leggermente sconcertato da questa rivelazione.

“Tu mi odi,” dice quindi. “Non mi hai mai sopportato, tu e Fiona avete fatto di tutto per separarci.”

“Sì, be’… tutti possono commettere degli errori.”

“Cosa stai cercando di dirmi?” chiede Mickey guardandolo di sottecchi.

“Dovresti venire a cena da noi una sera.”

Un sorriso complice irrompe sul suo viso mentre distoglie brevemente lo sguardo quando si ferma a un semaforo rosso.

“E perché mai dovrei fare una cosa del genere?”

“Perché lo ami ancora e, anche se ora si rifiuta di ammetterlo, ti ama anche lui. Mostragli quello che si sta perdendo.”

Il moro si lascia andare in una risatina imbarazzata, non riuscendo a credere alle parole dell’altro. Mai avrebbe pensato di vedere il giorno in cui Lip si fosse schierato dalla sua parte.

“Fai sul serio,” nota Mickey con una certa sorpresa. Poi irrompe in un ghigno. “Stai forse dicendo che ti manco, Phillip?”

Lip fa un gesto sbrigativo con la mano e anche se non si volta nella sua direzione, Mickey scorge ugualmente un’espressione vagamente imbarazzata.

“Ti mando un messaggio per farti sapere il giorno e l’orario,” è la risposta evasiva del secondogenito dei Gallagher.

“Seriamente, perché lo fai?”

“La vostra storia ha avuto alti e bassi, e si può dire che sia stato un vero e proprio disastro, ma… era vera, emozionante, il tipo su cui scrivono libri!”

Mickey gli lancia un’occhiata di traverso e impiega qualche secondo prima di capire la vera fonte di questo cambiamento in Lip.

“Sei in una relazione,” afferma, parzialmente rassicurato dal fatto che ci sia un’altra spiegazione, oltre all’aver sbattuto la testa, per essere diventato improvvisamente il suo fan numero uno. “Una relazione che non dovresti avere, e ora stai proiettando su di me i tuoi sentimenti.”

“Ehi!” esclama il biondo. “Sono io quello che sta andando al college, non tu.”

Mickey alza un sopracciglio in segno di provocazione.

“Okay, sì, è vero. Ma ciò non cambia nulla. Io ed Helene… cazzo, posso già vedere la fine di questo rapporto che a malapena è iniziato, ma tu e Ian fate sul serio, okay? Avete superato il peggio, non puoi mollare proprio ora.”

Il resto del viaggio viene trascorso in religioso silenzio, e il moro pensa di poter fare un ultimo tentativo per riconquistare Ian; dopo tutto quello che hanno passato, si meritano un finale felice, per quanto possa esserlo nel South Side.

E quando giungono a destinazione e Mickey si incammina verso l’entrata dell’ospedale con una presenza solida al suo fianco, non può fare a meno di constatare che non è poi così male avere Lip Gallagher come amico.

   
 
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