Libri > The Heretic Doms Club
Ricorda la storia  |      
Autore: hapworth    30/04/2020    0 recensioni
Phil era un uomo tranquillo in modo rassicurante, qualcosa di diametralmente diverso rispetto alla perenne ricerca di stimoli di Terrence. Non era giusto paragonarli, né ripensare al passato. Certo, River ne era ancora ferito, ma non gli capitava spesso di pensarci.
[Phil/River] ~ Scritta per "The Writing Week" indetta da Fanwriter.it!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Rubami l'anima'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono tornata di nuovo qui, a scrivere su questi due patatini adorabili. Come ho detto, li adoro davvero tanto e, per il momento, non sono ancora pronta a smettere di produrre schifezzuole su di loro. Niente di troppo pensare, una storiella leggera e fluffosa, con un prompt che avrei voluto sfruttare per una storia lemon/smut, ma ovviamente... è uscita tutt'altra cosa. Probabilmente non è periodo.
Auguro a chi leggerà una buona lettura!

hapworth

Questa fanfiction partecipa a "The Writing Week" indetta da Fanwriter.it!
prompt: roleplay || lista: kink list
Nota: la storia è ambientata qualche mese dopo la fine di Termini di servizio, secondo libro della serie.


Dolcemente

La vita con Terrence non aveva mai portato a molte sperimentazioni, se si escludevano gli stimoli provocati dalle droghe che il suo ex marito pretendeva assumesse di quando in quando. Era un capitolo chiuso, felicemente chiuso, ma di tanto in tanto River si rendeva conto che la sua vita con l'uomo era stata terribilmente vuota, specialmente dopo il trasferimento a Denver. Una vita fatta di un senso di inadeguatezza e oppressione, qualcosa che solo dopo esserne uscito, si rendeva conto di non aver mai voluto vedere con la giusta prospettiva.
La vita con Phil non sarebbe mai stata paragonabile, né gli faceva rimpiangere quei tempi. Era complicato, aveva i suoi alti e i suoi bassi, ma era felice e tanto bastava a non farlo sentire inadeguato – non troppo almeno – in certi campi della loro vita insieme.
Phil era un uomo tranquillo in modo rassicurante, qualcosa di diametralmente diverso rispetto alla perenne ricerca di stimoli di Terrence. Non era giusto paragonarli, né ripensare al passato. Certo, River ne era ancora ferito, ma non gli capitava spesso di pensarci.
Così, quando Phil lo aveva guardato negli occhi con una richiesta inespressa, River aveva atteso che parlasse, seduti al loro piccolo tavolo. «Mi piacerebbe provare una cosa, oggi. Ma solo se ti va.»
«Certo.» acconsentì. Sapeva quanto per Phil fosse importante che lui fosse sempre informato, che potesse dire la propria; era un amante e un compagno attento, talmente tanto che a volte River si chiedeva che cosa di buono avesse fatto per meritarselo, considerando che nella sua vita aveva sempre avuto un debole per persone meno equilibrate.
«Hai mai... interpretato un'altra persona?» la domanda lo colse di sorpresa, lasciandolo leggermente confuso per qualche secondo. «Intendi durante il sesso?» l'accenno della testa del compagno gli diede la conferma che serviva. Non era difficile rispondere, per River. «No. Non sono molto... sciolto, lo sai.» Phil sorrise, ma era un sorriso tiepido e affettuoso, di quelli che solo da poco aveva cominciato a fare, vittima ancora di quella sua convinzione di non avere abbastanza amore da offrire a causa di una sua incapacità di esprimerlo. Ma River lo vedeva.
«Ti va di provare?» propose allora. Guardava nella sua direzione, mettendo in qualche modo River a disagio, ma solo per via della domanda; era ancora difficile capire che Phil non chiedeva per essere assecondato, quanto perché davvero ci teneva alla sua opinione. Era qualcosa che stava cercando di imparare, seppure con fatica.
«Possiamo provare.» concesse. Il senso di inadeguatezza a un solo passo, che lo fissava, in attesa di ghermirlo al primo momento di cedimento. Phil sbuffò, scuotendo la testa. «Non importa se non vuoi, se ti mette a disagio-»
«Lo voglio, solo che non sono così sicuro di-»
«Ne abbiamo già parlato, puoi usare le tue parole di sicurezza.» Phil non lo diceva mai spazientito, era più un modo per rammentargli che c'era quell'opzione, benché River non avesse quasi mai fatto uso neppure del giallo, figurarsi del rosso. Si fidava di Phil e, di certo, un gioco di ruolo durante il sesso non era nulla di strano o atipico. Avrebbe potuto metterlo a disagio, quello sì, ma dubitava che sarebbe arrivato al punto da chiedere a Phil di porre fine alla cosa.
«Va bene, facciamolo.»

Fu diverso da come l'aveva immaginato: aveva creduto che Phil volesse provare con qualcosa di più specifico – almeno a livello di ruoli, qualcosa facente parte un immaginario ingenuo come un dottore con il paziente, per quanto fosse divertente anche solo l'idea, visto che River lo era davvero... ma Phil lo aveva stretto a sé, gli aveva dato un bacio sulla tempia e gli aveva sussurrato dolcemente che lo voleva.
River aveva sentito qualcosa dentro di sé allargarsi e poi stringersi, mentre si rigirava nell'abbraccio del compagno e lo baciava.
«Sei bellissimo.» River nascoste il viso contro l'incavo tra collo e spalla di Phil, sentendo il viso arrossarsi di imbarazzo; si era abituato alle non-dimostrazioni di affetto dell'amante: non era perché non volesse dirglielo, quanto piuttosto perché non riusciva; era difficile, per lui, ma a River andava bene lo stesso. Così, ritrovandosi inaspettatamente tra le braccia calde di Phil e con le sue parole nell'orecchio, non poteva fare altro che sentirsi in parte a disagio, ma era un disagio piacevole.
River soffocò una risata imbarazzata. «Siamo due adolescenti?»
«Già.» la risposta lo fece arrossire e imbarazzare di più, ma si sentiva bene. Un piccolo pungolo, al pensiero che, se fosse stato ancora un adolescente, Forest sarebbe stato ancora nei paraggi, ma durò un istante, prima di abbandonarsi completamente tra le braccia del suo “ragazzo”. «Quindi sei il mio ragazzo?» lo provocò, lo sguardo divertito.
Phil rise a propria volta, con quella leggerezza che aveva imparato a esprimere con fatica. «Se vuoi.»
«Voglio.» fu la semplice risposta di River, mentre avvolgeva entrambe le braccia sulle spalle di Phil. Avrebbe voluto essere più minuto, in quella circostanza, solo per assumere un ruolo fisicamente più sottomesso, ma andava bene comunque. Aveva Phil tra le braccia, era tra le braccia di Phil e tutto era perfetto così.


Fine
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Heretic Doms Club / Vai alla pagina dell'autore: hapworth