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Autore: X_98    01/05/2020    0 recensioni
Una storia completamente diversa su uno dei migliori villains creato dalla DreamWorks: Lord Shen.
“La discriminazione più è radicata, meno è visibile. È la paura del diverso, l’incomprensione che essere diversi non è una cosa brutta, ma solo il coraggio di essere se stessi!
L’unicità è il dono più prezioso che abbiamo, ma i malvagi possono vederla come un tesoro di cui potersi appropriare. Bisogna credere nell’impossibile perché la felicità è un percorso non una destinazione”.
E se Lord Shen invece di essere bandito fosse stato fatto prigioniero dagli umani? E se scoprisse di non essere solo in questo viaggio? Una storia alternativa di uno dei migliori cattivi della DreamWorks.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lord Shen, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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“Sta per arrivare la primavera! Sai che significa?” Chiese Sam rivolto all’amica che faceva flessioni a testa in giù dal ramo dell’albero sul quale si erano arrampicati.

“No......illuminami!” Rispose lei decisa a fare qualcosa di più rispetto al chiedere aiuto, nell’ultimo scontro che si profilava all’orizzonte.

“È il periodo......per gli animali.......hai capito no?” Domandò imbarazzato il ragazzo “Si, lo so. Ma credi veramente che mio padre....cioè Derek, andasse in giro per un mondo sconosciuto a catturare animali rari se fosse bastato farli riprodurre?” Chiese Rose, stufa di dover parlare ancora di quella parte della sua vita che avrebbe preferito gettare nel dimenticatoio. Solo Derek, sia chiaro! Gli animali, no!

“Oltre che rari dovevano essere diversi no?” Chiese Sam che non si arrendeva mai se poteva avere ragione “Ma, non sono nati dei cuccioli nel corso degli anni? Mi ricordo che.....” “Si, è successo. Ma Shen mi ha detto di aver scoperto che loro ed altri adulti che si erano ammalati e poi morti, oppure feriti gravemente dai bracconieri, giacevano imbalsamati in un stanza nascosta nelle segrete!” Rispose lei stroncando il dubbio dell’amico sul nascere. La descrizione fornita dal pavone su alcuni di loro non aveva lasciato alcuna domanda senza risposta. Li conosceva tutti poco, ma i figli scomparsi di Kang e Lu-Chu, oppure di Tai e Huan........aveva avuto l’onore di tenerli fra le braccia, quando era solo una bambina curiosa di scoprire che i pulcini di pavone non avessero le lunghe piume del groppone sin dalla nascita. Credeva che per loro fosse diverso, invece alcune caratteristiche erano spiccicate a quelle degli animali del mondo umano.

“I cuccioli.....sono stati tutti....uccisi?” Chiese Sam scioccato. “Si.....lui mi aveva detto che non erano riusciti a sopravvivere.....ed ora scopro che non voleva dare agli animali  un motivo valido per pensare alla fuga!” Rose urlò l’ultima parte della frase. Addolorata per il fatto di non aver potuto fare niente per salvare quelle vite innocenti........avrebbe potuto avere molti fratelli ora........avrebbe dovuto.....ma era solo una bambina all’epoca!

Fortunatamente, nonostante queste perdite, in molti avrebbero vissuto una vita libera.

Lo squillo del telefono la risollevò di morale. Era sempre e solo Bea che la chiamava.

Tornerai in tempo per il mio compleanno?” “Felice di sentirti anch’io! Il tuo compleanno è tra tre mesi! Credo proprio che......no aspetta, non ne sono sicura!” Rispose Rose correggendosi da sola. “Mi prendi per il culo? Guarda che io ci tengo veramente alla tua presenza! Ci saranno anche i membri della squadra di pallavolo! Il giocatore di punta è mio, ma anche gli altri non sono male.....”protestò Beatrice con estrema noncuranza dei vocaboli.

“L’ho realizzato adesso! Le imbarcazioni sono quasi terminate, ma c’è il problema dei rifornimenti di cibo che va risolto! E comunque non è giusto che ti prendi il migliore....anche se io punto ad un ragazzo in particolare!” Disse Rose sorridendo sotto i baffi che non aveva.

Cosa? E chi sarebbe? Devi dirmi tutto! ADESSO!” Protestò Bea.

“Guard.....non.....Bea......” chiamata terminata. Se c’era una cosa che Rose sapeva fare bene era mantenere i suoi segreti. Con l’amica credulona bastava far finta che la linea cadesse e interrompeva qualsiasi conversazione che andasse oltre la linea di riservatezza da lei stessa tracciata.

Era anche una tecnica di difesa visto che l’ultimo amore confessato da Rose era stato distrutto da Bea che aveva trascinato lei di fronte al povero malcapitato e senza premura gli aveva chiesto “Lo sai che lei ti ama?”. E passato un anno Rose, ancora, si guardava bene dall’evitare quella ex fiamma!

“C’è un problema!” Sam ultimamente era portatore solo ed unicamente di brutte notizie! Avvistamento di guardie ostili, problema con le scorte di cibo, oppure, semplicemente, era lui a combinare un disastro!

“Cosa succede?” Chiese la ragazza dirigendosi verso le profondità di quelle caverne, dove, per il momento, si erano rifugiati assieme a tutti gli altri.

“Stanno litigando!” Rispose l’amico “Che novità!” Fece notare lei.

Non tutti, ma alcuni, da quando erano diventati più esperti con le arti marziali, risolvevano qualunque cosa lottando. Come.....degli animali.....li credeva più evoluti anche in questo, ma a quanto pare si era sbagliata. Anche se Shen le aveva detto che tutti avevano origini umili! Forse solo tra i contadini si era rimasti all’era della pietra? Chissà i nobili come interagivano fra loro?!

Ma ripensandoci Rose si rese conto di aver visto il pavone in questione, lottare con altri esattamente come i “contadini”! Quindi ritornava punto e a capo!

“Di brutto!” Fece notare Sam riportandola con i piedi per terra. Rose sospirò innervosita. Lui parlava sempre per iperbole, ingigantendo anche il più piccolo dei problemi!

Ma a quanto pare stavolta aveva ragione! I suoni di colpi metallici la raggiunsero ancora prima di essere giunta a destinazione, oltre ai vari ringhi e versi che non sapeva come definire.

A quanto pare Pei aveva perso le staffe ed era furioso nei confronti di Deshi. I due pachidermi se le stavano dando di santa ragione, con calci, pugni e colpi con oggetti appuntiti, pesanti e contundenti che capitavano sotto mano, no, zampa!

Mei, Guo, Xian ed altri tentavano inutilmente di frapporsi fra i due litiganti nel tentativo di sedare la rissa, ma con scarsi risultati.

Un forte paupulare fece voltare tutti verso la poppa della nave da poco ultimata e la ragazza vide Shen appolaiato su di un albero.

Con un poderoso salto ed un affascinante giravolta, il pavone atterrò tra i due in posizione di combattimento.

Doveva ammetterlo: Shen aveva stile nelle sue entrate in scena! 

Forse era nel suo essere pavone! Sempre affascinante, stupiva chiunque nonostante il suo piumaggio non avesse colori molto accesi. Oppure era solo lui ad essere un esibizionista!

“Spiegatevi!” Disse Shen con un filo di voce. Non aveva urlato. Ma era come se l’avesse fatto! Anzi, sarebbe stato meglio! Molto meno raggelante!

“Questo idiota ci ha fatto scoprire!” Urlò Pei fuori di sè. “Non è vero!” Si difese l’orso “Se tu non mi avessi seguito e non avessi aggredito quell’uomo non ci avrebbero mai notati!” Lo accusò Deshi.

“Sei uscito?” Chiese Shen sentendo un brivido percorrergli l’intera spina dorsale.

“Si, ma mi trovavo accanto all’entrata! Se fosse arrivato qualcuno sarei rientrato subito.....come poi ho fatto! Gli umani ci hanno visto e sono scappati terrorizzati, ma solo perché Pei mi è saltato addosso di sorpresa ed io reagendo ho fatto troppo rumore!” Spiegò l’orso.

“Hanno sentito te, non me!” Urlò Pei “Ma solo a causa tua!” Gli rispose Deshi offeso solo per essere zittito da un potente calcio suo muso da parte del pavone.

Un silenzio carico di tensione prese il sopravvento.

“Idiota! Ora sanno dove ci troviamo! Potranno pianificare un attacco!” Urlò il pavone furioso.

“Il grande Shen che si ritira di fronte ad una battaglia! Al giorno d’oggi non si finisce di stupirsi......” disse Deshi con tono strafottente solo per ricevere un pugno in pieno stomaco da parte di Pei “Cretino! In quella tua testa bacata non hai pensato alle nostre vite? Vogliono ucciderci quei mostri!” Urlò il bufalo.

Shen salì su di un tavolo e vide che in molti erano giunti in quell’ampia grotta, attirati dalla confusione. Poteva parlare “Ora gli umani hanno un vantaggio! State certi che arriveranno.....ma non ci troveranno impreparati! In questi ultimi sei mesi abbiamo lavorato ininterrottamente e cinque delle mie armi sono ultimate! Le useremo per annientare........” “L’odio distrugge tutto ciò che tocca!” Disse Jingjing comparendo accanto a Shen.

“Se non li fermiamo ci seguiranno! Ci cattureranno di nuovo!” Urlò Qi “Derek è morto!” Disse Li “Dobbiamo fermare lei!” Precisò Manchu.

“Li fermeremo! Tutti in posizione!” Disse Shen prima di correre ad avvertire Kang.

 

*

 

“Abbiamo navigato per giorni, ma non so dove ci troviamo al momento. È stato un caso che la tempesta ci abbia condotti fin qui.......” disse Zhan indicando un punto su di una cartina. “Il Maestro dice che il caso non esiste! Siete venuti per aiutarci.....”

“Basta dire cavolate!” Disse Mei spintonando l’amica, anche se le parole del Maestro l’avevano fatta pensare parecchio. 

Era strano che fossero riusciti ad arrivare fin lì e per giunta che fossero riusciti a trovarli! E proprio poco prima della loro fuga! Ma la sorpresa più grande era stato il branco di Shu! Zhan era con solo venti componenti del suo branco che a quanto pare era anche più grande di quello di Shu.....ma tutti gli altri?! Avrebbero potuto essere pochi come i lupi neri.....invece si erano mossi assieme, come se si aspettassero la battaglia imminente! 

Zhan ringhiò, ma decise di non rispondere quando vide Lang Min pregarlo con lo sguardo, di non iniziare a litigare. Era stato uno shock scoprire che il Principe fosse vivo dopo tutti quegli anni, oltre al fatto che avesse creato un esercito......e l’aver trovato una fidanzata era ciò che gli aveva dato il colpo di grazia!

Non credeva possibile che una cosa del genere sarebbe potuta accadere, anche se ci sperava, per il bene del suo signore.

Oltre a questo doveva confrontarsi con guerrieri altamente preparati che, accomunati dalla paura per gli esseri umani, erano imprevedibili ed avrebbero potuto decidere di ribellarsi ed attaccare il Principe. Percepiva chiaramente l’astio provato da tutti nei suoi confronti. Anche verso i lupi bianchi se doveva essere sincero. A quanto pare gli animali della riserva non si fidavano di altri oltre loro stessi!

Non doveva sorprendersi. Shen gli aveva raccontato che molti di loro non avevano mai vissuto una vita oltre alle mura e che ciò che poteva sembrare normale, era una novità, qualcosa di diverso da quello che avevano conosciuto fino a quel momento. Ed il diverso............fa paura!

Ma la cosa peggiore, anzi, la persona più testarda ed insopportabile con cui doveva per forza rapportarsi era il leopardo albino. Quella felina era l’ombra di Shen e la cosa lo infastidiva molto. Era sempre stato lui la guardia del corpo del pavone e siccome non conosceva affatto Mei, era diffidente nei suoi confronti. L’odio, ampiamente ricambiato, non aveva permesso a nessuno dei due di fare un tentativo di avvicinamento neanche in quei mesi. Si sopportavano solo perché Shen sembrava essere molto legato ad entrambi. E siccome Zhan si fidava ciecamente del suo signore, aveva deciso di trattenersi dall’aggredire la felina appena le loro strade si incrociavano per evitare di fargli un torto.

Dall’altra parte, Lang Min era sempre felice e gentile. Riusciva a comportarsi come se fosse del tutto normale vivere in un’umida grotta, nascosti dal resto del mondo.

Trattava tutti i lupi come suoi pari ed a volte li coinvolgeva negli scherzi che faceva assieme ai pavoni più giovani del gruppo ed altri che si lasciavano coinvolgere. 

“Una bella risata guarisce molte ferite!” Era ciò che ripeteva sempre Lang Min. Oppure “Non aspettare di essere felice per sorridere. Ma sorridi per essere felice!” Diceva continuamente. E questo era assolutamente necessario, visto che dall’altra parte Shen era sempre molto cupo e serio. Con il carattere turbolento e privo di pazienza che aveva, la sua fidanzata era come una boccata d’aria fresca, o un raggio di sole che illumina una gelida mattina d’inverno....ci siamo capiti?

C’era anche da dire che l’essere così diversi li portava a litigare molto spesso, anche se il più delle volte Zhan poteva affermare con certezza che lo facessero solo per il divertimento che provavano nel contraddirsi a vicenda.

Un ululato li mise allerta: la resa dei conti era imminente!

 

*

 

Finalmente! 

Erano mesi che i suoi uomini cercavano gli animali ed una volta giunta la tanto agognata notizia, si erano mossi.

La sua maestria le aveva garantito di essere la paladina della giustizia in cui tutti credevano ciecamente e questo le aveva portato ancora più potere e ricchezza di quanto avesse potuto immaginare!

Armati di reti, fucili, mitragliatrici e molte altre cose andavano verso le ripide coste rocciose della riva, con un unico obbiettivo: eliminare il problema non perdendo completamente un eventuale guadagno.

Certo, Derek aveva fatto un buon lavoro, ma degli animali impagliati avrebbero richiesto meno rischi, lavoro e soldi, sia per sorvegliarli che per sfamarli.

La gip prese una profonda buca facendo traballare l’intero veicolo. Già abbattere gli alberi richiedeva tempo, per questo non si era preoccupata di far curare la strada. Se voleva prenderli di sorpresa doveva muoversi velocemente!

Grazie ai numerosi aiuti forniti dai suoi sostenitori, conosceva a perfezione il territorio, quindi anche il labirinto di grotte dove si erano nascosti gli animali. Doveva ammettere che avevano dimostrato una grande intelligenza nell’evasione, meno quando avevano deciso di restare sull’isola. Ma questi erano animali antropomorfi. Anche se non molto evoluti, paragonati agli umani, lo erano senz’altro rispetto agli animali loro simili che vivevano nel mondo umano. Ed inoltre, durante la fuga avevano dimostrato di saper combattere e tener testa alle armi umane in maniera scaltra e letale!

Non doveva assolutamente sottovalutarli! Derek l’aveva fatto e tutte le persone avevano smesso di supportarlo, cambiando opinione sulla sua collezione da incredibile, rara ed unica a pericolosa, ingestibile e distruttiva.

Era bastata una piccola distrazione per avviare il declino dell’impero da lui costruito e da cui non era riuscito a riprendersi. Dalla prima evasione degli animali i rapporti e la fiducia delle persone erano stati irrimediabilmente incrinati.

Incredibile con quanta facilità la fiducia possa essere persa, se si pensa a quanto duro lavoro bisogna fare per guadagnarsela!

Da quanto ne poteva sapere, forse, in quel preciso momento, gli animali stavano costruendo delle imbarcazioni per poter tornare nel loro mondo! Oppure potevano essere intenti nel progettare un piano di attacco nei suoi confronti!

Con gli altri umani non sembravano avercela. Erano stati registrati degli attacchi a numerose fattorie e depredazione di vasti raccolti ed un solo un umano, la cui identità era sconosciuta, era l’unico ritenuto il responsabile siccome era stato visto su ogni scena del crimine, ma lei era certa che c’entravano gli animali! 

Nessun essere umano era stato ferito e questa l’aveva portata a trarre la conclusione che loro, ritenessero pericolosa solo lei! Grosso errore! Con un problema del genere si era fatta avanti per annientare gli animali ritenuti pericolosi, ma chiunque, armato di fucile, avrebbe potuto ucciderli. Forse non tutti, forse ci sarebbe voluto più tempo, ma gli umani posseggono una dote innata nel distruggere la natura! Quindi in ogni caso il loro destino era segnato!

E se le persone li odiavano, reputandoli pericolosi, giovava solo a lei.

Guardando fuori dal finestrino, Carmela poteva vedere la loro meta avvicinarsi sempre più. Tirò fuori dal portafogli una vecchia foto, ingiallita dal tempo, che ritraeva due bambine di cinque anni e nove anni che sorridevano, abbracciandosi affettuosamente.

“Cara sorellina! Sempre triste e fragile......la vita non ti ha punito abbastanza visto che mi ritrovo a dover sistemare il casino che la tua progenie ha creato! Ma presto riabbraccerai tua figlia e la mia vendetta sarà finalmente compiuta!”.

 

*

 

“Fuochi d’artificio in posizione!” Disse Bao prima di infilarsi in bocca tre mele. Mao, un cane albino afferrò la cassa accanto al panda per andare a mettere in salvo le provviste, sia dallo stomaco senza fondo dell’amico, che dall’imminente scontro.

Erano passati tre giorni da quando Deshi aveva rivelato la loro posizione e finalmente Hua aveva avvistato gli umani ed i loro carri di metallo.

“Kang è con Tai e pochi altri a guardia della barca, Mei e Xun controllano l’entrata principale con la maggior parte di noi, Ning si trova nel lato sud,  Bao e Kun sono all’entrata est, Shu e la maggior parte dei suoi lupi sono nascosti in superficie mentre Zhan ti resta incollato alla coda!” Disse Xian indicando il lupo alle spalle di Shen.

Si erano divisi in gruppi, capitanati da due o un solo capo che riceveva le indicazioni di Shen e faceva passaparola. “Siamo in guerra, perché ogni essere vivente è in guerra con se stesso!” Disse Jingjing attirando l’attenzione su di se “Sembra che sia colpa nostra se gli umani vogliono farci fuori!” Sussurrò Guo all’orecchio di Fa “Che la pensi come vuole! Faremo capire agli umani che hanno preso una pessima decisione mettendoci in gabbia!” Disse Zhu, il cobra albino, agitando la coda alla cui estremità era stata attaccata una lunga ed affilata lama.

“Perché i cannoni non li abbiamo messi vicino alle entrate? Avremmo potuto farle crollare sulle loro teste!” Chiese Zhi, un pavone arlecchino, il quale aveva fatto intendere di avere una fifa blu anche se non lo avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura!

“In questo modo saremmo stati in trappola! Se uscissimo con la barca potrebbero individuarci facilmente! Meglio costringerli a dividersi ed attaccarli separatamente.” Rispose Shen mentre finiva di sistemare gli ultimi fuochi d’artificio.

Il pavone diede uno sguardo d’intesa al fratello Xian sapendo bene la verità che in pochi conoscevano!

I poveri Sam e Rose erano stati storditi e legati solo per essere gettati all’interno di una cabina della nave, chiusi a chiave così che non corressero rischi, il tutto fatto sotto ordine di Kang. Se non fosse cresciuto rinchiuso tra quattro mura, Shen era sicuro che sarebbe potuto diventare una persona molto influente e potente grazie al carisma che possedeva.

Il pavone sorrise quando vide avvicinarglisi Lang Min. “Mi prometti che farai attenzione?” Chiese la pavonessa. Shen sospirò alzando gli occhi al cielo. L’ansia delle femmine. In momenti come questi dovevano sempre pensare al peggio e far fare ai maschi delle false promesse! Non tutte, ma la maggior parte delle pavonesse l’avevano fatto! Le altre femmine sembravano possedere più spina dorsale.

“Certo!” Rispose atono, ma appena la vide voltarsi per prendere posizione assieme ad altri percepì una morsa allo stomaco “Aspetta!” Disse Shen solo per fermarsi subito dopo. No, lui non era una donzella spaventata, ma preferiva avere la situazione sotto controllo. Vide che lei lo stava guardando ancora più preoccupata di prima e decise di calmarla “Preferirei se durante lo scontro tu mi restassi accanto, così sarò certo che non ti accada niente!” Disse cercando di non essere troppo sdolcinato....anche se era troppo tardi!

“Nessuno la toccherà!” Disse Zhan agitando il grosso martello che teneva in una zampa. Lang Min e Shen sorrisero, entrambi riconoscenti nei confronti del lupo.

 

 

Silenzio. Un innaturale silenzio avvolgeva quelle caverne.

Avrebbero potuto pensare di essersi sbagliati, ma Carmela sapeva bene che non era così! Li stavano aspettando!

Purtroppo il terreno all’interno della montagna era troppo scosceso per permettere alle gip di entrare, quindi i suoi uomini furono costretti a muoversi a piedi. Muniti di giubbotti anti proiettile, fucili e torce elettriche sembravano veramente un unità speciale della polizia mentre sondavano la zona circostante all’entrata. 

I loro obbiettivi possedevano solo lance, oggetti contundenti e frecce, ma le armi naturali possedute da alcuni avevano reso necessari i giubbotti.

Dopo aver appurato che gli animali si trovassero tutti all’interno, entrarono. All’inizio dovettero affrontare una discesa non molto ripida ma con il terreno pieno di massi appuntiti. Subito dopo il cunicolo diventò più largo e piano.

Lei era vestita come loro, con il volto coperto e l’arma in mano. Non se ne sarebbe rimasta in disparte come aveva fatto Derek, perdendo centinaia di uomini contro di lei, ma non avrebbe nemmeno rischiato troppo. Gli animali la volevano morta, questo era palese e quindi aveva scelto un modo di avvicinamento con il quale li avrebbe derisi prima di poterli uccidere.

Il cunicolo iniziale era molto ampio, ma dopo poco si divise in molti altri più stretti. Non troppo per non passare, ma era certa che gli animali più grossi avessero sicuramente incontrato alcune difficoltà nel passarci. O forse avevano usato un altra entrata.

Passò il tempo e nonostante le ricerche non avevano ancora trovato alcuna traccia della loro presenza! Era impossibile che le spie si fossero prese gioco di lei, sapevano bene che c’era in gioco la sicurezza degli abitanti delle città limitrofe alla montagna.

Eppure quella ramificazione di caverne era ampia e ci sarebbero volute delle ore per poterla esplorare interamente.

“Quindi questi animali sono estremamente evoluti? In che senso?” Chiese una delle guardie ad un suo pari “Ho sentito che sanno combattere e si sono forgiati da soli le loro armi!” Rispose l’altro. “Si, ma nonostante queste “strabilianti” capacità, siamo noi ad possedere i fucili! Quindi abbiamo il coltello dalla parte del manico!” Si intromise uno che aveva sentito la conversazione nonostante fosse lontano dai due, solo grazie all’incredibile eco di quelle grotte.

“Vallo a dire a quelli che si trovavano a protezione delle mura!” Osservò il primo.

“Non bisogna sottovalutarli! Sono degli animali extra large con delle spade grandi così!” Disse un altro non riuscendo a smettere di controllare i dintorni con fare ossessivo.

“La spada è più lenta della pallottola!” Si vantò uno “Ripetimelo quando tutto questo sarà finito!” Rispose colui che era il più nervoso dei presenti.

“Va bene, come desidera lei madame.......non mi sorprenderei se il tuo urlo assomigliasse a quello di un......” l’uomo sparì dalla visuale dei suoi compagni per ricadere in mezzo a loro in una pozza di sangue e con la gola squarciata.

Dopo ciò scoppiò il caos. I soldati sparavano a caso e coloro che non restavano con il gruppo sparivano nell’oscurità delle grotte venendo gettati, ormai cadaveri, addosso a quelli ancora vivi. Le torce accese creavano un atmosfera ancora più inquietante, illuminando a scatti i tunnel fino a quando non venivano rotte, ma permettendo agli altri umani di intravedere le sagome dei loro aggressori poco prima che scomparissero nuovamente nel buio.

In quella confusione, uno di loro riuscì a sparare con un lanciarazzi e l’esplosione illuminò un corridoio mostrando un gruppo di animali, di diversa specie, in fuga ed altri in terra feriti. Quando tornò il buio i versi li condussero dalla parte opposta rispetto al cunicolo nel quale li avevano visti sparire e prima di poter attaccare nuovamente si scontrarono con un altro gruppo in avanscoperta.

“Abbiamo sentito un esplosione! State bene?” Chiese uno “Noi si, ma i morti no!” Rispose un soldato visibilmente scosso da ciò che aveva appena visto.

“La pagheranno! Restate uniti e lasciate le lampade!” Urlò colui che aveva il grado più alto.

Delle grandi lampade al neon vennero disseminate lungo il percorso, così che gli animali non potessero più nascondersi. 

 

 

Era stato divertente aggredire quegli sciocchi ignari del pericolo imminente!

Mei e coloro che si trovavano con lei avevano battuto in ritirata appena gli umani avevano dimostrato di fare sul serio. Anche perché il povero Xu era stato gravemente ferito mentre tentava di proteggerla!

La felina sentiva un gran senso di colpa pesarle sulla coscienza al pensiero di non aver preso lo scontro seriamente.

Saltava da una parete all’altra evitando i colpi, stordendo gli umani che Lei afferrava con la frusta così che Xun e gli altri potessero completare il lavoro, senza pensare che gli umani avrebbero potuto possedere armi ben peggiori di quelli che chiamavano “fucili”.

Quando il colpo letale era stato lanciato lei si era girata appena in tempo per vederlo di sfuggita prima di essere spinta con violenza contro una parete. L’esplosione aveva fatto cedere parte del soffitto ed i detriti l’avevano colpita ad una spalla, ma Xu era stato ferito dalla palla di fuoco ed aveva perso conoscenza subito.

Il rimbombo lontano di esplosioni precedute da fischi acuti le fece capire che Ning e coloro che stavano con lui, erano stati scoperti!

Svoltò dopo una stretta curva e fece appena in tempo a spiaccicarsi in terra per evitare i colpi mortali di altri umani. L’occhio le cadde sulle reti fissate al soffitto messe lì sotto richiesta di Wen e la maggior parte dei mustelidi.

*

“Sei serio quando chiedi cose come questa?” Chiese uno scettico Cheung.

“Certo che si!” Rispose Wen “A cosa potrebbero servire?” Chiese Xian curioso.

“A catturare gli umani.....ma dai! Un colpo di coltello o due e sono liberi!” Disse Xue deridendo il primate. “Coltello?” Chiese Fu, la volpe albina “Si, da quello che ci ha detto Piao ogni soldato sarà ben armato!” Rispose la puzzola albina.

“Gli dei hanno ascoltato qualcuna delle mie preghiere! Non amo vantarmi delle vittorie facili!” Disse Qiao mentre faceva ruotare, con una zampa, il suo Dao in acciaio.

“Se appendiamo delle reti al soffitto potremmo muoverci al di sopra delle teste dei bipedi, così deriderli, raggirarli ed annientarli in un colpo solo!” Spiegò Cong che era uno dei pochi ad appoggiare la povera scimmia.

“Un ottima strategia! Mi piace! Se riuscite ad ottenere un permesso da Kang allora, il porto più vicino è a due giorni di viaggio da questo paesino!” Disse Rose indicando un piccolo assembramento di case in riva al mare poco lontano da dove si trovavano al momento.

*

Alla fine le reti erano state messe in quasi tutti i cunicoli e grotte presenti, purtroppo non erano abbastanza per ricoprire l’intera area, ma ora, Mei poteva dirsi contenta dell’idea a cui in partenza, non aveva dato la minima importanza.

Con un poderoso salto riuscì a spaventare i pochi soldati riuniti di fronte a loro, i quali indietreggiarono spaventati, puntando tutte le armi su di lei.

Il felino si aggrappò alle corde e rimase immobile a fissare il soffitto. Un leggero movimento della coda diede il via ai pochi che si trovavano con lei che attaccarono gli umani con estrema ferocia, con l’intendo di distogliere la loro attenzione da Mei.

Zhi aprì la sua grande coda paupulando il più forte possibile e la richiuse subito dopo abbassandosi, permettendo così agli altri di superarlo con un salto e sorprendere gli umani facendoli cadere in terra sotto il loro peso. Le armi spararono inutilmente visto che l’urto le aveva rivolte verso a delle innocue pietre. Li e Lim riuscirono a buttare in terra due bipedi ciascuno e non persero tempo, stordendoli ancora prima che potessero anche solo protestare. La frusta di Mei ogni tanto colpiva gli umani permettendo ai suoi amici di stenderli facilmente. Sembrava quasi che la felina volesse ricordare loro della propria presenza.

Qi buttò in terra quel maledetto aggeggio che emetteva luce nel tentativo di poter ottenere un vantaggio, ma senza risultati, rimase intatto. Evitò e deviò numerosi colpi, mise al tappeto molti nemici e ne uccise due, anche se non gli interessava granché decidersi ad ucciderli tutti oppure no, come altri avevano fatto.

“Qui dentro sembra che sia giorno!” Disse Li, con sulle spalle uno Xu privo di sensi, mentre si dirigeva verso un corridoio buio.

“Abbiamo già fatto abbastanza confusione!” Disse Mei facendosi cadere su un umano che era appena arrivato ignaro che lei fosse ancora appesa al soffitto. Lo colpì con talmente tanta violenza, con la sua frusta di metallo, che tolse ogni domanda sul dubbio se fosse ancora vivo.

La felina tirò un estremità della miccia facendola sfregare ed accendere. Una nuova invenzione di Shen: fuochi d’artificio accendibili autonomamente senza la necessità del fuoco!

Geniale dato che il fuoco avrebbe potuto attirare troppo l’attenzione!

Dopo aver lanciato il petardo verso un nuovo gruppo di bipedi, giunti lì grazie al rumore degli spari, corse dietro a Li assieme agli altri.

L’ultima cosa che sentì fu un esplosione seguita da grida di dolore.

 

La mia storia l’ho classificata sul giallo. Cerco di non descrivere accuratamente scene di violenza!

Ma se per qualcuno è lo stesso troppo violento, me lo faccia sapere, così la cambio sull’arancione!

La battaglia non è ancora conclusa!

Ci saranno altri colpi di scena e rivelazioni!

Spero che la storia vi piaccia perché non avevo mai descritto una scena di guerra! Anzi, questa è la prima storia che ho scritto, quindi spero di non essere stata troppo noiosa! 

Ringrazio tutti coloro che hanno lasciato commenti perché mi hanno spronato a continuare a scrivere ed a non cancellare la storia!

A presto,

X-98

   
 
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