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Autore: coriandolo    01/05/2020    0 recensioni
''-Non ho una faccia schifata. - ribatti immediatamente.
-Non si direbbe.
Non rispondi, limitandoti a lanciarle un'occhiataccia che, almeno nella tua mente, dovrebbe essere intimidatoria.
-Mi sembra di essere minacciata da un cucciolo. - ride lei guardandoti e scuotendo la testa.''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Have you ever loved?








-Allora io dico 'No, lei non può venire in banca in mutande solo perché fuori ci sono 40 gradi' e-


Per l'ennesima volta ti ritrovi a a vagare con lo sguardo, studiando il locale e le persone attorno a te.

Tutto pur di non dover star a sentire il racconto della persona che hai di fronte.

Lo sapevi che Quinn nascondeva qualcosa, ma non ti saresti mai aspettata che ti trascinasse con l'inganno ad un appuntamento al buio!

Non appena ti sei resa conto della cosa, con una scusa sei corsa in bagno per chiamarla…






'Pronto?'

'Ti odio.'

'Brittany…'

'Perché lo hai fatto? Lo sai che odio questo genere di cose!'

'E' solo un appuntamento!'

'Un appuntamento di cui non sapevo nulla, Quinn.'

'Non vedo dove sia il problema, Britt. Cercavo solo di aiutarti…'

'Aiutarmi a fare cosa?'

'Ad andare avanti. Ti sei fissata con questa storia di Santana che, se all'inizio era carina e adorabile, adesso sta diventando assurda.'

'Non sei tu a decidere cosa devo fare della mia vita!'

'Non sto decidendo per te. Ti dico solo di dare una possibilità a qualcun altro… Qualcuno che è qui. Nella tua stessa città e non chissà dove.'

'Quinn…'

'Ascolta, sei libera di fare quello che vuoi. Puoi benissimo dire a Lily che non sei interessata e andare via, oppure puoi darle una possibilità. Tutto qui.'






Ripercorrendo la tua conversazione con Quinn, guardi attentamente Lily.

E' una ragazza carina, con i capelli biondo cenere ed occhi tendenti al grigio, ma non sarà mai bella da mozzarti il fiato come Santana.

E poi è… noiosa.

Lo sai che non è carino, ma non hai ascoltato una singola parola di quello che ha detto da quando avete preso posto al tavolo.

Non è colpa sua, è solo che…

-Brittany?

-Uh? - scuoti un pochino la testa cercando di scacciare via anche solo per un secondo il pensiero di Santana.

-Non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, vero?

-Io… Uhm… Mi dispiace. - mormori imbarazzata a bassa voce.

Lily sorride, facendo un gesto vago con la mano.

-Tranquilla, Quinn mi aveva avvertita.

-Ti aveva avvertita?

-Sì… - annuisce lei – Mi aveva detto che sarebbe stato difficile cercare di attirare la tua attenzione.

-Lily, mi dispiace davvero tanto, non so cosa avesse in mente Quinn, ma non credo che ci potrà mai essere qualcosa fra di noi. - le dici con sincerità.

-C'è già qualcun altro eh?

-Già… - mormori sorridendo inconsciamente.

-Be', non posso di certo competere con qualcuno che ti fa spuntare un sorriso del genere.- sorride lei a sua volta guardandoti.

Arrossisci timidamente mentre sposti una ciocca di capelli dietro l'orecchio.






Dopo aver messo in chiaro le cose, il resto della serata passa tranquillamente.

Tu e Lily parlate del più e del meno, trovando anche alcuni argomenti in comune.

A fine cena, quando siete entrambe fuori dal locale, vi salutate con un abbraccio e la promessa di incontrarvi di nuovo.


Stai per svoltare l'angolo quando senti Lily richiamarti.

Ti volti e la vedi accennare una piccola corsa per raggiungerti.

-Qualcosa non va? - chiedi confusa.

-No no. Volevo solo darti questi. - dice mentre fruga nella sua borsa prima di tirare fuori dei biglietti – Sono per una mostra. - chiarisce vedendo la tua espressione confusa.

-Oh.

-Pensavo di utilizzarli per il nostro secondo appuntamento ma puoi portarci Quinn se vuoi.

-Lily… Non posso accettare…

-Guarda che rimarrebbero inutilizzati. A me non piacciono neanche le mostre! - ride spingendo i biglietti nella tua direzione.

-Ti ringrazio davvero tanto. - sorridi.

-Figurati! - sorride anche lei prima di guardare l'orologio che ha al polso – Be', si è fatto tardi, meglio che vada o rischio di perdere la metro.

-Ci sentiamo presto, vero? - chiedi prima che possa allontanarsi.

-Certo! E chissà, forse potrò finalmente conoscere la ragazza che occupa i tuoi pensieri. - dice facendoti l'occhiolino prima di andar via.











○○○○











'Dove sono?' pensi mentre continui a guardarti attorno.

Un infinito prato di un vivace color smeraldo si estende all'infinito davanti ai tuoi occhi, con qualche albero che spunta qua e là.

Riesci a sentirne la morbidezza e, con espressione confusa, volgi lo sguardo verso il terreno per scoprire che sei a piedi nudi.

Ti accorgi anche di star indossando un paio di pantaloni bianchi, leggeri e abbastanza larghi, assieme ad una camicia anch'essa bianca e dalle maniche ampie.

'Ma… Sono in paradiso?' pensi immediatamente 'Oddio sono morta.'


Ma lo sconforto per la tua 'morte' non dura tanto.

Una paperella ti sorpassa emettendo un 'quack' nella tua direzione prima di proseguire.

Curiosa, inizi a seguirla.




La paperella ti ha condotto ad un lago che deve essere grandissimo, perché pur sforzandoti, non riesci a intravederne la riva opposta.

-Ce ne hai messo di tempo…


Quella voce.

Quella voce non riusciresti a dimenticarla neanche se fossi colpita da un'amnesia improvvisa.


-Santana? - chiedi confusa guardandoti attorno.

-Già.

-Dove sei? - chiedi ancora non vedendola da nessuna parte.

-Girati Brittany.


E lei è lì.

Alle tue spalle, sdraiata sull'erba con gli occhi chiusi e in un abbigliamento identico al tuo.

Ti avvicini cautamente, timorosa che possa sparire da un momento all'altro.

Continui ad osservarla, cercando di capire qualcosa di tutta questa assurda situazione.


-Sdraiati vicino a me. - ti dice sempre ad occhi chiusi, porgendoti la mano.

Tu fai scivolare lentamente la tua, di mano, nella sua e prendi posto accanto a lei.


Non le stacchi gli occhi di dosso neanche per un momento.


Attorno a voi c'è solo il silenzio.


-Ti ho aspettata per così tanto tempo… - sospiri stringendole la mano.

-Lo so. - sorride dolcemente lei voltando il viso verso di te e aprendo gli occhi.

-Non siamo morte, vero?

-No, Britt. - Santana ride, spostando una ciocca dei tuoi capelli e accarezzandoti la guancia.

-E allora…?

-E' un sogno.

-Oh… Quindi quando mi sveglierò tu non ci sarai. - mormori continuando a guardarla negli occhi.

-Be'… Sì. - afferma alzando le spalle.

-Però non è giusto! - sbuffi avvicinandoti di più a lei e poggiando la testa sulla sua spalla – Ti ho aspettata per più di un anno e quando finalmente ti rivedo è in un sogno?

-Mi dispiace…

Sbuffi ancora una volta, abbracciandola stretta.

Vorresti dirle tante cose, eppure non riesci a parlare.

Restate abbracciate così per tanto tempo, fino a quando non senti Santana lasciarti un bacio sulla fronte e alzarsi.

-Dove stai andando? - chiedi guardandola confusa.

-Stai per svegliarti. - sorride lei dolcemente iniziando ad allontanarsi.

Capisci immediatamente che il sogno sta per finire e con uno scatto cerchi di raggiungerla, ma per quanto tu riesca a correre non riesci ad avvicinarti a lei.

-Nonono! Non andartene! - urli quando ormai è solo una sagoma lontana -Santana!

-Ci rivedremo! - urla lei in risposta – Devi solo avere pazienza!











○○○○











-Ti giuro Quinn, era così reale!

-Era un sogno.- sbuffa la tua amica per l'ennesima volta – Non significa assolutamente nulla.

-E se per caso fosse un segno del destino? - chiedi schivando un passante – Se per caso volesse dire che è solo questione di tempo e ci ritroveremo?

-Brittany è passato più di un anno da quando l'hai vista! - esclama Quinn – Non credi che forse è questo un segno del destino? Forse eravate destinate ad avere una singola notte insieme e niente di più.

-No. -scuoti la testa – Mi rifiuto di crederci.

-Eppure non la pensavi così l'ultima volta. - ribatte immediatamente - 'Porterò per sempre con me il ricordo delle poche ore trascorse insieme.' - ti fa il verso ripetendo le tue parole.

Metti su il broncio e non le rispondi per un bel po'.

Continuate a camminare per le affollate strade di New York schivando i turisti con le macchine fotografiche al collo e i manager con la loro ventiquattrore.

-Ma almeno sai di che mostra si tratta? - ti chiede Quinn guardando il biglietto che stringe tra le mani – Insomma questo Snix cos'è? Un pittore, uno scultore, un fotografo…?

-Non ne ho idea. - rispondi alzando le spalle – Lily mi ha solo dato i biglietti.

-Sembra piuttosto famoso però. - ti dice indicando la lunga fila poco più in là.

-Wow… Ci vorrà come minimo un'ora per poter entrare.

-Già. Spero ne valga la pena almeno.








Durante il lento tragitto verso l'entrata, chiacchieri con Quinn del più e del meno ma non puoi far a meno di notare gli sguardi che alcune persone che hanno lasciato la mostra ti stanno lanciando.

-Okay, ho qualcosa in faccia per caso?

-No. - ti risponde guardandoti confusa Quinn – Perché?

-Tutti quelli che escono dalla mostra mi guardano in modo strano… - borbotti mentre una signora ti lancia l'ennesimo sguardo.

-Forse hanno frequentato la clinica e si ricordano di te.

-Dubito che tutte queste persone abbiano un animale domestico. - rispondi con fare scettico.

- Non so che dirti Britt. - ti risponde alzando le spalle Quinn prima di rispondere al cellulare che ha iniziato a squillare.

Decidi di tirare fuori il tuo, di cellulare, e provare a superare quel benedetto livello di Candy Crash che ti blocca da settimane.

-Dicono che questo Snixx sia molto bravo. - dice una signora alle tue spalle. Decidi, per una volta, di origliare una conversazione per cercare di scoprire qualcosa in più sulla mostra.

-Ho sentito che è molto giovane… - risponde un uomo – Spero solo non si tratti di street art o come diamine si chiami quella cosa che i giovani d'oggi chiamano arte!

-Un mio professore ci ha raccomandato questa mostra. - si aggiunge una ragazza alla conversazione – Ha detto di aver conosciuto l'artista durante una visita alla UCLA e di essere rimasto sorpreso dalla sua bravura.

-Sarà… Ma sono sempre dell'idea che una carriera artistica non sia sicura a livello finanziario. Se non vendi quello che produci muori di fame.

-Oh, mi creda, non avrà di certo quel tipo di problemi il ragazzo. - ride la ragazza – Il suo miglior ritratto è stato valutato sui tre milioni e mezzo di dollari!

-Tre milioni e mezzo?! - risponde l'uomo con una vocina stridula. - E poi dicono che l'arte non ha prezzo…










○○○○











-Cavolo, ci abbiamo messo quasi un'ora! - esclama Quinn dopo aver ritirato la metà strappata del biglietto che avete consegnato ad un ragazzo all'entrata.

-Già… - dici sistemandoti il cappotto – Però le persone in fila con noi hanno detto che ne vale decisamente la pena.

-Lo spero. Mi stavo gelando il sedere a star lì fuori. - borbotta sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Da questa parte. - dici indicando un corridoio alla tua destra – La mostra inizia da qui.

Camminate per qualche metro in un corridoio bianco, senza nulla appeso alle pareti, prima di trovare la prima opera dopo aver svoltato un angolo.

E' una piccola sala con appesi alle parete che la compongono una serie di quadri che, ad essere sincera, non riesci a capire cosa vogliano rappresentare.

Sono un miscuglio di colori e forme strane di cui davvero non riesci a capire il significato.

-Mio dio, ma questi quadri sono stupendi!


Quinn a quanto pare è del parere contrario.


-Davvero? - mormori cercando di non farti sentire dalle altre persone presenti – Ma se sono un'accozzaglia di colori…

-Britt, non riesci a cogliere il significato profondo di queste opere!

-Ma quale significato?

-Questo qui è l'espressione del malessere interiore dell'autore. Il suo tentativo di provare a fuggire da una realtà che ormai non sente più sua.- ti spiega Quinn con il suo fare da sapientona.

-Ma che… Non si capisce nulla! - ribatti – Ti sei inventata tutto dì la verità.

-Già, questi quadri sono orribili. Ma penso che Rach li apprezzerà. - risponde scattando una foto di nascosto – Comunque non riesco a capire tutto questo entusiasmo per l'artista… Le sue opere non sono niente di che.

-Non ho potuto far a meno di ascoltare la vostra conversazione. - si intromette un ragazzo alla vostra sinistra – Sono Kurt Hummel, curatore della mostra.

Sia tu che Quinn arrossite per l'imbarazzo.

-Oddio… - borbotti in preda alla vergogna.

-C-ci dispiace! - esclama invece la tua amica – Non volevamo essere maleducate!

-O cara, non preoccuparti! - ride il ragazzo – Volevo solo informarvi che queste opere non sono dell'artista Snixx.

-Non lo sono? - chiedi inclinando la testa da un lato con fare confuso.

-O cielo no! Questa saletta e la prossima sono dedicate a due artisti emergenti, ma non all'artista di punta. - spiega avvicinandosi al quadro e indicando una microscopica firma posta in un angolo – Visto? C'è scritto Mosk.

-Oh.

-Cavolo, penso di aver bisogno di un paio di occhiali… - borbotta Quinn strizzando gli occhi.

-Ora, se volete seguirmi, vi mostrerò la sala dedicata alla nostra artista. - dice il ragazzo incamminandosi.

-Aspetti, vuol dire che l'artista di punta è una ragazza? - chiede Quinn ancora una volta confusa.

-Ti prego, diamoci del tu. Abbiamo più o meno la stessa età. - sorride Kurt - E comunque sì, siete sorprese? - chiede lanciando uno sguardo ad entrambe.

-Un po' sì. - ammetti alzando le spalle – Tutte le persone in fila hanno parlato di un ragazzo.

Kurt sospira.

-Ho provato a farle cambiare idea, a convincerla ad usare il suo nome e non uno pseudonimo… Ma quella ragazza ha la testa dura. Pensate che è qui, in giro, e non vuole che si sappia che l'artista è lei! Chi mai farebbe una cosa del genere?

-Magari ci tiene molto alla privacy. - risponde Quinn.

-Sarà… Ma continuo a non capire. - scuote la testa Kurt prima di fermarsi vicino ad una tendina scura – Eccoci qui, la sala della mostra vera e propria è nella prossima stanza. Ora scusatemi, ma devo occuparmi di alcune cose. E' stato un piacere conoscervi! - dice stringendovi la mano per poi allontanarsi.

-Okay, vediamo se questa Snixx è all'altezza delle aspettative. - dice Quinn prima di oltrepassare la tendina.

Stai per seguirla, quando sei costretta a fermarti.

Porti una mano al petto, per poter sentire il tuo cuore battere ad un ritmo più veloce rispetto a prima.

Che sta succedendo?

L'ultima volta che ti è successo è stato più di un anno fa a causa di…


No.


Non può essere.


O forse…


Forse sì.



Non appena entri nella sala, che definire enorme sarebbe riduttivo, ti si mozza il fiato in gola.


La sala è piena di ritratti.

Talmente perfetti da sembrare delle vere e proprie foto.

E quel modo di disegnare lo riconosceresti da qualsiasi parte.

Inizia a cercarla con lo sguardo in ogni angolo della sala, i tuoi occhi vagano veloce sulle molteplici facce presenti senza mai trovarla.

Ma decidi di non affaticarti nella ricerca.

Sei convinta che, se il tuo cuore non mente, lei è qui e vi incontrerete.


Percorri lentamente le pareti della stanza, soffermandoti con attenzione su ogni singolo ritratto.

Sono persone comuni, intente in diverse attività, ma raffigurate in una maniera così dettagliata da sembrare quasi vive.

C'è perfino un ritratto di Frank, diverso da quello che fece quella sera, ma altrettanto bello.

Continui a camminare, per ritrovarti di fronte ad una cosa che non ti saresti mai aspettata.

-Ma… Questa… - mormori con occhi che iniziano a farsi lucidi.

-Sei tu.


Quella voce.


Quella santissima voce.


Sono mesi che la sogni.


-Avevo detto che avrei parlato di te attraverso la mia arte.

Volti il viso il giusto per poterla vedere.

Lei è lì, alla tua sinistra, con il naso all'insù mentre osserva la sua stessa opera.

-E' l'unico quadro di te che Kurt mi ha convinto a portare qui e vale tre milioni di dollari.

-Cos-

Non riesci ad articolare una parola.

Il cervello ti è andato completamente in tilt.

-Ma, come tutti gli altri quadri che ho a casa e che ti ritraggono, non verrà venduto.- continua, questa volta voltando il viso verso di te – Hanno un significato fin troppo personale.

-Ma… Tre milioni di dollari Santana…

-Brittany. Ho dipinto giorno e notte perché mi mancavi ogni singolo istante, non perché speravo di far soldi con i tuoi ritratti. - ti dice con quel suo mezzo sorriso che fin dal primo momento ti ha fatto tremare le ginocchia.

-Mi sei mancata anche tu. - sussurri avvicinandoti a lei lentamente.

-Te l'avevo detto che ci saremo riviste.

-E' passato fin troppo tempo. - dici prendendole una mano.

-Lo so. - ti risponde lei stringendo la presa leggermente – Ma alla fine siamo qui, no?

-Già.- sorridi – Quindi…

-Ti va di uscire da qui e andare a bere qualcosa insieme? - dice facendoti l'occhiolino.


Ridi, ridi come non hai mai fatto in vita tua mentre la trascini via con te verso una storia tutta da scrivere.











Angolinoinoino dell'autrice: Mamma mia… Ormai non ho più scusanti per i miei continui ritardi!

Comunque, ecco l'ultimo di questi tre capitoli. Come avevo detto, questa è stata una storia breve, molto breve. Può esservi piaciuta o meno, lascio a voi il giudizio.

A presto,


-coriandolo

  
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