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Autore: bacinaru    01/05/2020    3 recensioni
"«Sì, Peril?» chiede, fingendo ignoranza.
Illya sta ancora fissando sbigottito l'interno del suo bagaglio.
«Quando mi hai messo dei giornaletti porno in valigia?»
«Quando mi sono reso conto che non sarai mai in grado di concludere nulla con Gaby»"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Illya Kuryakin, Napoleon Solo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Operazione U.N.C.L.E.
Personaggi: Napoleon Solo, Illya Kuryakin
Coppia: Napoleon/Illya
Words: 885
Rating: verde
Contesto: Post-Canon
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono.
Note: Scritta per il Drabble Event (22/04 - 26/04 2020) del gruppo We are out for prompt con il prompt : The Man from U.N.C.L.E., Napoleon/Illya -- "Quando mi hai messo dei giornaletti porno in valigia?" / "Quando mi sono reso conto che non sarai mai in grado di concludere nulla con Gaby."










And in the end,

she wasn't the one






«Cowboy?»

Non è tanto una domanda la sua quanto un misto di incredulità ed esasperazione. Napoleon, che è piegato ancora sulla sua valigia mentre cerca il modo più adatto di sistemare una camicia senza spiegazzarla, sogghigna divertito.

Si era quasi dimenticato di quel piccolo dettaglio.

«Sì, Peril?» chiede, fingendo ignoranza.

Illya sta ancora fissando sbigottito l'interno del suo bagaglio.

«Quando mi hai messo dei giornaletti porno in valigia?»

«Quando mi sono reso conto che non sarai mai in grado di concludere nulla con Gaby» gli risponde.

Chiude il bagaglio con uno scatto secco e si volta a guardarlo. Inarca le sopracciglia, sfidandolo ad opporsi alla perfetta logica di quella sua constatazione. Illya si volta verso di lui, distoglie poi lo sguardo altrettanto velocemente. Potrebbe essere solo un effetto della luce, ma Napoleon giurerebbe di vederlo arrossire.

«Chi ha detto che non ho concluso nulla?» mormora invece, a voce così bassa che deve chiedersi se in realtà non abbia capito male: non si era aspettato una risposta del genere, né tanto meno la strana sensazione di un sasso a caduta libera nel proprio stomaco o l'impulso improvviso di voltarsi e riaprire la valigia per controllare di averci messo tutto. Sa di averlo fatto, ma l'impulso resta comunque, come una via di fuga dall'inspiegabile sensazione di paralisi che sembra averlo colpito, la sensazione di essere bloccato in una gabbia di carne e ossa, l'unica forse dalla quale non riuscirebbe mai a fuggire.

«Oh be', congratulazioni» si sistema la manica destra della giacca, lo sguardo che si abbassa su pieghe assenti nel tessuto «Allora ti porgo le mie scuse, Peril. Non hai avuto bisogno del mio intervento a quanto pare.»

Contempla l'idea di versarsi da bere - è sempre stato un ottimo modo per tenersi occupato – ma poi Illya gli afferra la mano che ha iniziato a giocare con uno dei gemelli e Napoleon alza la testa di scatto, sorpreso: non lo ha sentito avvicinarsi, il che è alquanto strano, pericoloso anche.

Stai perdendo colpi, Solo.

«Mi ha baciato lei» continua Illya, poi esita e gli occhi vacillano, come se volessero sfuggire ma lui li costringesse a restare fermi, puntati nei suoi «Non ho risposto a suo bacio.»

Sei un idiota” è quello che pensa subito Napoleon, ma non dice nulla; Illya, dopotutto, è troppo vicino: potrebbe spezzargli il polso della mano che ancora non ha lasciato andare. I suoi pensieri, però, devono esserglisi stampati sul volto come l'annuncio a caratteri cubitali di uno sconto al supermercato, perché l'altro si acciglia infastidito.

«Ho fatto errore» sbotta «ho lasciato credere Gaby che era quello che volevo.»

«E non lo era?» non può fare a meno di chiedergli, sempre più confuso.

Illya scuote il capo, con un movimento piccolo, quasi impercettibile, non abbastanza da distogliere lo sguardo.

«Pensavo sì, ma poi reso conto che mi stava baciando persona sbagliata.»

E prima che Napoleon possa anche solo cercare di elaborare quell'affermazione, Illya china il capo e poggia le labbra sulle sue, mentre stringe la presa che ha ancora sulla sua mano, ora immobilizzata tra i loro petti dall'improvviso accostamento dell'altro.

Napoleon si sbagliava prima, perché è in quel momento che resta davvero paralizzato, senza più le capacità di riuscire a muovere anche solo un singolo muscolo del suo corpo.

Illya ha le labbra morbide pensa, in modo sconnesso, mentre attraverso le mani congiunte sente il battito dell'altro accelerare irrequieto.

Il contatto dura solo una manciata di secondi, ma alla fine sembrano passare ore quando Illya inizia a scostarsi da lui. È la prima volta da quando gli si è avvicinato che non riesce a guardarlo.

«Non hai risposto» constata, la voce troppo secca per celarne davvero la delusione.

Gli lascia la mano e inizia ad allontanarsi.

«Ho fatto altro errore. Perdonami.»

Forse è il modo in cui si muove o il dolore che cerca di nascondere in occhi troppo luminosi; o forse ancora l'improvviso senso di perdita che Napoleon sente accrescere dentro di sé che riesce finalmente a sbloccarlo dal torpore in cui è caduto. Gli afferra il polso d'istinto, con quella stessa mano che Illya ha tenuto con sé solo un momento prima.

«Aspetta» si lecca le labbra, ne ingoia il sapore fantasma che vi si è appoggiato sopra e le ha lasciate troppo secche, troppo esposte, come se all'improvviso si fossero ritrovate nell'aver il disperato bisogno di qualcosa che solo poco prima non sapevano nemmeno fosse possibile.

Illya alza di nuovo lo sguardo su di lui, un punto interrogativo negli occhi che brucia sotto una leggera e titubante fiammella di speranza.

«Mi hai preso alla sprovvista» è tutto ciò che gli viene in mente, l'unica frase di senso compiuto con cui la sua mente in subbuglio è riuscita a venire a capo.

Le labbra di Illya hanno un piccolo spasmo di incredulità, poi si arricciano in un sorriso, a quanto pare divertito dalla sua apparente e illogica perdita di controllo.

«Quindi, con piccolo avviso, ti trovo preparato?» gli chiede, sfacciato, più di quanto si sarebbe mai aspettato da parte sua. E questa volta, stizzito dal fatto che gli è stata rubata la scena da protagonista, è Napoleon ad alzare il capo e a catturargli le labbra in un bacio. Ed è un bacio che, giura a se stesso, Illya non sarà mai più in grado di dimenticare.

  
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