Sonnambulismo
_ep:01_ Kurogane_
Era
già da dieci minuti buoni che bussava alla porta di camera sua; non erano
serviti neanche i soliti nomignoli che gli affibbiava
a fargli aprire la porta, e questo era un brutto segno.
Non
era normale che un ninja bravo come Kuro-pooh non si
fosse già svegliato (arrabbiato) e gli avesse già aperto la porta (sperando che
arrivasse sulla sua faccia da schiaffi).
Che non volesse aprirgli la porta?
Probabile…
Ma
si sarebbe già stancato di sentire strani nomignoli, accompagnati da frasi tipo
“Dai amoruccio, i bambini
stanno aspettando” che avevano fatto già girare alcuni clienti mattinieri
dell’hotel, alquanto stupiti.
Ma forse gli era accaduto qualcosa…
Che
si stesse affogando con le coperte per non urlargli contro ancora addormentato?!
In
questo caso se Kurochan fosse morto la colpa sarebbe stata solo sua, quindi, doveva accertarsi che
stesse bene.
Le
chiavi della stanza del compagno (di cui si era fatto fare un
copione prima di consegnargliele) erano già infilate nella toppa e
avevano già fatto scattare la serratura.
Fay
entrò lentamente, chiudendosi la porta silenziosamente alle spalle.
-
Kuro-rin? – chiamò a bassa voce.
La
stanza era illuminata dalla luce del sole ormai sorto proveniente dalle finestre, ma Kurogane era ancora disteso sul letto,
apparentemente addormentato.
Si
avvicinò a grandi passi ma furtivo come un gatto, e si ritrovò al capezzale del
letto stile occidentale del guerriero.
-
Kuro-puuuuuuuu.. – cantilenò
Fay, puntandogli un dito contro la fronte.
Kurogane,
disturbato, sbiascicò nel sonno un “Non rompere, mago”, stranamente consapevole
di chi fosse anche da addormentato.
Un
sorriso malinconico si dipinse sul candido viso del mago. Kurogane si era decisamente affezionato a lui.
Pensare
a lui anche mentre dormiva… si era affezionato decisamente
troppo.
Però la cosa più importante, in quel momento, era il perché il
ninja non si fosse già svegliato grazie ai suoi sensi da ninja appunto.
-
Per caso ti serve il bacio del Principe azzurro per svegliarti, Kurochu? – domandò più serio del solito, con gli occhi
puntati verso il basso.
Solo
un piccolo gesto… se Kurogane non si era svegliato fino a quel momento, perché
doveva farlo in quel preciso istante?
Voleva
solamente assaggiarlo, nel verso senso della parola: voleva sentire il sapore
di quelle labbra da cui venivano sempre elogi per Shaoran-kun, incoraggiamenti
per la Principessa, promesse di morte verso Moko-chan e tanti rimproveri verso
di lui. Quella bocca da cui venivano fuori tanti
spropositi, ma anche poche serie frasi che distruggevano le sue certezze e che
rimanevano rinchiuse nelle sue orecchie, impossibile farle evadere.
Si
chinò lentamente, si sentiva un ladro, ma molto più impacciato; di sicuro la
polizia (con grandi lampeggianti rossi) lo avrebbe subito arrestato.
Osservò
per un momento il viso di Kurogane disteso, senza le solite sopracciglia
aggrottate, un braccio di fianco il viso e il respiro
calmo e regolare; poi calò lento le sue labbra su quelle del guerriero
addormentato, sperando che la storia non finisse come la favola.
Le
sue labbra erano salate, da come poté sentire da un fugace tocco della sua lingua, ma morbide, cosa strana per un guerriero.
E
quando si ricordò di star facendo una cosa non proprio giusta, cercò di alzarsi
in fretta e furia, ma una mano (sì, proprio quella che era
vicino al suo splendido viso) gli agguantò la testa e lo trattenne sulle
sue labbra.
Fay
sgranò completamente gli occhi, cercando una spiegazione logica, magari nei
fiammeggianti occhi di Kurobau, ma i suoi occhi erano ancora chiusi e dietro le palpebre Fay poteva
vedere i bulbi oculari muoversi velocemente, come la sua lingua che cercava con
successo di aprire le labbra di Fay.
Kurogane
stava sognando?
E se Kurogane lo stava baciando –con tale foga- cosa
sognava di solito il guerriero, così intensamente che nemmeno la sua acuta
vocina da rompiscatole riusciva a svegliarlo…?
Il
biondo appoggiò le mani sopra il materasso per non cadere completamente addosso
al sonnambulo, e ricambiò il bacio, eccome se lo fece.
Bisogna
sempre soddisfare i sonnambuli, no?
Dopo
poco il biondo si staccò, affannato e mormorò sorridendo: - Mi piace questo tuo
lato, Kuro-rin… - togliendosi la voglia di gustare
anche una guancia del castano, leccandogliela con la punta della lingua,
solleticando l’orecchio alla fine.
A
quel punto sentì il respiro di Kurogane spezzarsi e, con riluttanza, si alzò un
poco per incontrare due piccoli focolai immersi nel bianco.
-
Il colore del viso di Kurobaubau è rosso accesso! –
esclamò per spezzare la tensione, ma Kurogane non lo ascoltò nemmeno, ma si
alzò di scatto, senza però far cadere il mago, che si
appollaiò comodamente sopra le sue gambe.
-
Cosa ci fai tu qui… sopra di me!? – esclamò in un
secondo il cagnone nero, infuriato per nascondere l’imbarazzo.
-
Io ero solo venuto a svegliare Kurochan… - disse il
secondo con una faccia angelica.
-
E per svegliarmi devi praticamente sdraiarti su di me…?
- sbraitò con voce più normale il moro, portandosi una mano alla faccia, in un
gesto di rassegnazione.
La
mano lisciò la guancia destra dell’uomo e si fermò repentinamente.
-
Perché sono… sbavato… - mormorò incredulo, guardando
la mano un pò bagnata e poi Fay.
Il
biondo gli fece una semplice linguaccia, indicando la propria lingua.
-
Dannato gatto, ti ha dato di volta il cervello? – urlò strofinandosi la guancia
con il palmo della mano.
-
È colpa di Kuroi che mi ha baciato! – rivoltare un pò
la frittata a suo piacere non era un crimine no?
E la polizia non se ne sarebbe mai accorta, non avendo
prove…
Kurogane
si fermò seduta stante, sgranando totalmente gli occhi: - Cos… cos’ho fatto io?
Fay
si avvicinò malizioso a lui e, presogli il mento con le dita, lo baciò
dolcemente, facendo combaciare entrambe le labbra.
Staccatosi
poi ripetè: - Mi ha baciato.
Due
mani lo presero per le spalle, decise ma non violente. Fay alzò i suoi occhi di
ghiaccio che si sciolsero a contatto di quelli infuocati dell’altro.
-
Kuropuh non è più imbarazzato. – mormorò piano.
-
Un guerriero non è mai imbarazzato. – ribatté distogliendo un pò lo sguardo il moro, infiammandosi.
-
Ma Kuropuuu sì.. quindi devo
dedurre che non sei un guerriero? – scherzò Fay, sorridendo nel suo solito modo
giocoso.
Si
aspettava una risposta repentina e seccata ma, alzando lo sguardo ritrovò su di
sé gli occhi scarlatti di Kurogane che lo fissavano, silenziosi e attenti.
-
Che c’è? – chiese nervoso il mago, schiaffeggiando
piano il volto dell’altro con entrambe le mani.
Senza
che se ne rendesse conto lo schiaffo si trasformò in
una carezza, saggiando la pelle dura e tesa del viso del ninja, e celermente
Kurogane raggiunse ancora le sue labbra, stringendolo in un impacciato
abbraccio.
-
Kuropon è così grande che i maghi mingherlini come me
spariscono tra le sue braccia. – mormorò Fay guancia contro guancia
con Kurogane, mentre gli accarezzava le labbra umide e ancora aperte, pronte a
mordere un dito troppo curioso.
Kurogane
grugnì leggermente, per non impedire alle piccole dita d’angelo di accarezzare
ancora la sua pelle e le sue labbra.
-
Ma fa lo stesso, ne? Anzi… è
come se mi dissolvessi… - la parola che aveva in mente era un’altra, ma la
tenne per sé, per non far preoccupare l’uomo che gli piaceva così tanto.
È
come se Morissi. Come se fossi risucchiato dalle tenebre, e il mio corpo sparisse, lasciando solamente la mia mente divorata dal
dolore e dal rimpianto…
-
Hai di nuovo il tono serio di quando pensi al tuo
passato. – sussurrò Kurogane, parlando piano solo per non spezzare quell’atmosfera tranquilla e perfetta che si era formata.
Fay
scosse prontamente la testa contro la sua guancia: - No, no no! Io sto benissimo! Ah, e poi… sai Kuropon, ormai
Shaoran-kun e Sakura-chan si saranno già svegliati. Per non parlare di
Moko-chan!
Il
ninja sospirò consapevole che il mago non voleva parlare con lui del suo
passato, e si sorprese della voglia che aveva di scoprire tutto quello che
riguardava la sua vita anche prima del loro viaggio insieme.
Decise
di lasciare stare, visto che non era da lui essere così curioso, e poi era
probabile che il ragazzo o la principessa, per non dire la polpetta li
sarebbero venuti a cercare presto… e non voleva farsi
trovare in fallo con quello stupido mago addosso, che si strusciava così
provocante e felino contro di lui.
-
È ora di andarcene Kuropon! Ieri abbiamo trovato la piuma di
Sakura, è ora! – miagolò Fay dondolandosi a destra e sinistra, col
solito sorriso.
-
Hai. – sospirò sconsolato. E Fay era tornato il solito
mago scemo.
Mugugnò
anche un “Oi” per far alzare il mago e poter così prepararsi a lasciare il
mondo, ma il mago gli aveva buttato le mani al collo,
chiedendogli malizioso: - Ma che sogni fa Kuropon?
Totalmente
disarmato, Kurogane rimase a fissarlo allibito. E
quello che c’entrava?
-
Sai, quando mi hai baciato, stavi sognando. Devo
dedurre che allora non mi odi.
-
Chi non cambia idea è stupido… - mormorò infastidito il moro.
-
Vero. Però Kurochu era molto
preso da quel bacio, anche se addormentato… - chiese avvicinandosi ancor di
più.
-
Io non so niente, stavo dormendo!! – si difese
Kurogane, sbraitando e facendo così saltar via un ridacchiante Fay.
-
Su, paparino, sbrigati che i tuoi figliocci ti stanno aspettando!! ♥- esclamò volteggiando
verso l’uscita Fay.
-
Io non sono il padre di nessuno!! – ribatté Kurogane
alzandosi velocemente per andare a chiudere la porta a chiave, in modo che il mago
non potesse più disturbarlo.
-
Kurochuuuuu~ - sentì chiamare da fuori, in tono
adorante, mentre ancora trafficava con la serratura.
-
Vai via! – gli urlò lui, seccato.
Sentì
il corpo del mago spalmarsi completamente sulla porta, mentre strillava, in modo
che tutta la gente che alloggiava lì potesse sentirlo: - Ma come, il mio amante
mi respinge?! Allora era veramente una storia univoca?
Tu non mi hai mai amato, mi hai solamente usatoooo!! Sigh sigh..
e tutti i nostri figli? Non li vuoi più?! Come farò a crescerli tutta da sola?
Sembrava
quasi reale, quella farsa. Con tanto di piagnistei e
singhiozzi simil veri.
E subì l’effetto che voleva l’illusionista.
La
porta si aprì di scatto, davanti ad un enorme Kurogane a cui era preso un tic
nervoso all’occhio destro, mentre Fay ora era disteso sul nulla, o meglio dove
prima stava l’anta della porta.
-
Ma allora.. ti importa qualcosa di me? – chiese,
persino con le lacrime agli occhi.
-
TU, BRUTTO IDIOTA!! SE NON LA
SMETTI CON LE TUE SCENEGGIATE, TI AMMAZZO SEDUTA STANTE E RIDUCO IL TUO CORPO IN
TANTI MINUSCOLI BRANDELLI CON CUI FARÒ UN VESTITO PER LA PRINCIPESSA, E CON I
TUOI DANNATI OCCHI AZZURRI CI FARÒ DELLE PALLINE CON CUI FAR GIOCARE LA
PALLETTA BIANCA! – strillò il ninja, prendendolo per il colletto del vestito.
-
Quanta passione nelle tue parole! Ti è rimasta da prima??
– gli chiese malizioso l’altro, incurante delle minacce.
-
Che… CHE DIAVOLO DICI, TU?! – ribatté imbarazzato
Kurogane guardandosi intorno e vedendo stormi di gente attorno a loro, venuta a
vedere cos’era tutto quel chiasso di primo mattino.
-
Ahhhh~ Kuro-rin è
arrossito! – miagolò Fay incurante degli sguardi su di loro.
Kurogane
lo mollò a terra e si rinchiuse nella camera, rosso dalla testa ai piedi.
-
Dannato mago, se lo prendo… - mormorò imbestialito, cominciando a cambiarsi per
l’imminente partenza, strappandosi letteralmente gli abiti di dosso.
Alla
fine infilò la Sohi nel fodero sul suo fianco e si
apprestò a lasciare la camera.
Aprì
lentamente la porta, guardando sia a sinistra che a destra, prima di uscire
disinvolto, con la mano stretta sull’impugnatura, e imboccando la strada che
conduceva alle scale.
Gli
scalini si succedevano velocemente e nervosamente, sapendo quello che Kurogane
avrebbe trovato alla fine di quella scalinata.
All’ultimo
scalino fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, camminando verso l’uscita,
di cui ricordava perfettamente la locazione.
Mancavano
solo una manciata di passi, quando il suo peggior
incubo comparì.
-
Kuroriiiiiiin~ - cinguettò una vocetta dietro di lui,
e Kurogane era sicuro che il suo possessore stesse
volteggiando sul pavimento in legno liscio.
Kurogane
allungò una mano verso la maniglia del portone, ma Fay
gliel’acchiappò, con un mega sorriso stampato sul viso.
-
Dove pensavi di andare, eh??? – gli chiese col solito
sorriso, senza far trapelare alcuna emozione.
-
Lasciami, mago. – gli ordinò lui, cercando di rimanere impassibile. Fay si era
avvicinato e si dondolava davanti a lui, incurante del suo ordine.
-
Oh, Kuro-sama, non posso! – e adesso cos’era quel tono
un pò colpevole e supplichevole? Ancora non curante, Fay si mise a rovistare
tranquillamente fra i vestiti di Kurogane, facendo diventare il suddetto color
dei suoi occhi.
-
MA CHE DIAVOLO FAI?! METTI GIÙ LE MANI!!! – cominciò a sbraitare il cagnone, cercando di
toglierselo di dosso, senza dare nell’occhio più di quanto stavano facendo. Con
la coda dell’occhio vide il ragazzo e la principessa guardarli un pò spaesati mentre il manjuu
saltellava qua e là felice come una pasqua, gridando “Kuropon e Fay sono
proprio grandi AMICI*” sottolineando la parola
finale, come volesse sottintendere un altro senso…
-
Stai fermo, Cagnolone! – gli intimò Fay, sfrugandogli in una tasca, da dove estrasse alcune
pietruzze colorate.
-
Ah, eccole! – esclamò alla fine, guardandole attentamente nella propria mano.
-
Uh? – grugnì Kurogane perplesso, guardando le pietre e non capendo come fossero finite nella sua tasca e cosa fossero.
-
Te lo sei già scordato, Kuropon, che in questo paese la valuta è rappresentata
da queste pietre? Eppure te lo avevo detto ieri notte,
prima di andare a dormire, dopo aver sconfitto il brigante che aveva la piuma
di Sakura-chan! – spiegò Fay, girando attorno al ninja.
-
E secondo te io ti stavo ascoltando? – esclamò con
disappunto l’altro. Il giorno prima lui aveva dovuto combattere contro migliaia
di ladroni tutto da solo, visto che la principessa e il ragazzo erano stati
catturati e portati da tutt’altra parte, e
naturalmente al mago da strapazzo non aveva neppure sfiorato l’idea di
aiutarlo, magari per fargli un piacere. E la sera si
era ritrovato distrutto, con un cicerone che gli spiegava le regole di quel
paese.
Logico
che non lo ascoltasse!!
-
Ahhhh~ Kuropon non mi ascoltaaaaa!! – ecco che cominciava a piagnucolare..
ma era possibile?
-
Smettila di frignare, mago. – ribatté duro Kurogane, guardandolo dall’alto,
sprezzante.
Fay
gonfiò le guance, indispettito, e incrociò le braccia
pensieroso.
Poi
sul suo viso chino comparve un immenso ghigno malizioso, e con quello alzò lo
sguardo verso il guerriero, che nonostante la sua forza,
il suo coraggio e la spada a portata di mano, si sentì raggelare il sangue.
Il
mago si avvicinò a lui, danzando come a suo solito e portò il viso vicino a
quello di Kurogane, per poter sussurrargli meglio all’orecchio: - Ti conviene
cominciare a trattarmi meglio, se non vuoi che racconti a tutti degli strani
sogni che fai.
Dire
che Kurogane rimase di sasso, era un eufemismo.
-
Allora Kurochu, che ne dici di pagare?? ♥– chiese allegro il
mago, dopo essersi allontanato aggraziatamente.
Il
volto scuro di Kurogane era chino, come poco prima era stato quello del biondo,
ma quando si rialzò vi si poteva leggere solo una grande irritazione: - Vieni
subito qui, dannato magaccio!!!! – strillò.
-
Oh – esclamò solo Fay cominciando a correre per il salone dell’hotel.
Esattamente
come aveva pensato, Kuroponcho si era imbestialito, e
questo rendeva il viaggio più divertente, anche se sapeva, sapeva
che alla fine tutti…
Tutti
l’avrebbero odiato.
Ma per adesso, voleva solo sollevare l’animo dei suoi
compagni, cercare di rendere il viaggio più piacevole, almeno finchè tutti gli avrebbero voltato le spalle.
Tanto a quel punto non avrebbe più avuto bisogno di “compagni”.
Il
suo destino era morire, solo quello, per salvarlo…
-
Oi, impegnati di più a scappare! – lo sgridò il ninja, arrivato a poca distanza
da lui, con la spada sguainata puntata verso di lui. Anche
se il rimprovero non sembrava diretto al loro gioco; come faceva quel ninja a
capire sempre i suoi stati d’animo era un affascinante ed ignoto mistero per
lui, ma anche molto fastidioso.
-
Oh, Kurorin, mi sgridi anche su questo? – ribattè imbronciato l’altro, schivando un colpo alla sua destra.
-
Mi chiamo Kurogane, quante volte devo dirtelo?! – lo
ammonì, affondando un altro colpo, questa volta alla sua sinistra.
-
Ma è così lungo e noioso~ - ribadì
Fay, svolazzando tra un colpo e l’altro verso la porta.
Appena raggiunta l’aprì e si gettò in una folle
corsa, ma prima che Kurogane potesse inseguirlo per tagliarlo a fette, una mano
si posò sulla sua spalla.
Il
suo istinto stava per muovere la katana a tagliarla, ma fortunatamente la
ragione prevalse e si girò più che innervosito.
-
M-mi scusi signore, m-ma.. il conto.. – balbettò un ometto pelato e grassottello, il
gestore dell’albergo.
L’occhiata
di fuoco che gli lanciò lo spadaccino fu più che sufficiente a farlo desistere
dai suoi propositi.
E
Kurogane partì alla caccia del mago che aveva già una manciata
di secondi di vantaggio, mentre uno dispiaciutissimo
Shaoran si scusava di non poter pagare visto che i soldi li aveva Fay-san, e
Moko-chan saltellava verso l’uscita ripetendo: - Yuuko diceva sempre che se non
hai i soldi, devi scappare velocemente. Ma noi abbiamo Kuropon!!!
Sakura
invece si era fermata davanti all’oste e raccontava che quando la mamma e il
papà facevano così bisognava lasciarli fare, perché così
si divertivano un mondo.
L’oste
l’aveva guardata e aveva ribattuto: - Mamma e papà?
-
Sì, sì! Fay-san è la mamma, mentre Kurogan-san è il
papà! – esclamò felice lei. Si divertiva un mondo ad aver una nuova famiglia. –
Si vogliono molto bene, anche se può non sembrare!
Shaoran,
che aveva assistito basito al discorso, finalmente si mosse e, presa la
principessa sottobraccio, si scusò nuovamente con il gestore e scappò a gambe
levate.
Il
passatempo che avevano inventato Mokona e Fay-san poteva essere un divertimento
tra di loro, ma per la gente normale era piuttosto
strano vedere una famigliola così composta, quindi per preservare l’equilibrio
dei mondi era meglio non interferire più di così.
(E anche il loro equilibrio mentale…)
*
A chi ricorda qualcosa questa frase alzi la mano! Ah, brave Himawari-chan,
Yuuko-san e Moko-chan!! XD
.:Piccolo
spazio inutile dell’autrice altrettanto inutile:. (bello il nome XD)
roooooooooonf.. *L’autrice ronfa
bellamente sul letto*
Oh,
è finita?! O_O
Era
ora, quattro pagine sono stancanti, soprattutto se non sai come diavolo fare la
fine X3 (a proposito si può concludere una shot con i
pensieri di Shaoran? Dico, è possibile che sia proprio la mia1!! T^T)
Beh,
non mi esprimo visto che non so cosa dire, e dico solo che il tutto era nato
come one-shot, ma poi mi sono posta la fatidica domanda “E se… anche Fay fosse sonnambulo??”
Quindi
aspettatevi la prossima shot di Sonnambulismo, anche se quello c’entra poco e
niente (Meglio il KuroFay X3)
Ciao
alla prossima (sperando in commenti, sfamatemi per favore!!!)
SэrЄ