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Autore: Roy4ever    10/08/2009    4 recensioni
Eccomi ritornata in questa sezione con due shot Kuro/Fay.. sempre loro, sì! ^-^ Come dice il titolo ci saranno in entrambe piccoli fraintendimenti dettati dal sonno, e demenzialità stile Fay nella prima.. la seconda sarà decisamente diversa, più seria (e quando si parla di serietà in Tsubasa si intende solo una cosa... ). Enjoy yourselves!! ^-^
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sonnambulismo

Sonnambulismo

 

 

_ep:01_ Kurogane_

 

Era già da dieci minuti buoni che bussava alla porta di camera sua; non erano serviti neanche i soliti nomignoli che gli affibbiava a fargli aprire la porta, e questo era un brutto segno.

Non era normale che un ninja bravo come Kuro-pooh non si fosse già svegliato (arrabbiato) e gli avesse già aperto la porta (sperando che arrivasse sulla sua faccia da schiaffi).

Che non volesse aprirgli la porta?

Probabile…

Ma si sarebbe già stancato di sentire strani nomignoli, accompagnati da frasi tipo “Dai amoruccio, i bambini stanno aspettando” che avevano fatto già girare alcuni clienti mattinieri dell’hotel, alquanto stupiti.

Ma forse gli era accaduto qualcosa…

Che si stesse affogando con le coperte per non urlargli contro ancora addormentato?!

In questo caso se Kurochan fosse morto la colpa sarebbe stata solo sua, quindi, doveva accertarsi che stesse bene.

Le chiavi della stanza del compagno (di cui si era fatto fare un copione prima di consegnargliele) erano già infilate nella toppa e avevano già fatto scattare la serratura.

Fay entrò lentamente, chiudendosi la porta silenziosamente alle spalle.

- Kuro-rin? – chiamò a bassa voce.

La stanza era illuminata dalla luce del sole ormai sorto proveniente dalle finestre, ma Kurogane era ancora disteso sul letto, apparentemente addormentato.

Si avvicinò a grandi passi ma furtivo come un gatto, e si ritrovò al capezzale del letto stile occidentale del guerriero.

- Kuro-puuuuuuuu.. – cantilenò Fay, puntandogli un dito contro la fronte.

Kurogane, disturbato, sbiascicò nel sonno un “Non rompere, mago”, stranamente consapevole di chi fosse anche da addormentato.

Un sorriso malinconico si dipinse sul candido viso del mago. Kurogane si era decisamente affezionato a lui.

Pensare a lui anche mentre dormiva… si era affezionato decisamente troppo.

Però la cosa più importante, in quel momento, era il perché il ninja non si fosse già svegliato grazie ai suoi sensi da ninja appunto.

- Per caso ti serve il bacio del Principe azzurro per svegliarti, Kurochu? – domandò più serio del solito, con gli occhi puntati verso il basso.

Solo un piccolo gesto… se Kurogane non si era svegliato fino a quel momento, perché doveva farlo in quel preciso istante?

Voleva solamente assaggiarlo, nel verso senso della parola: voleva sentire il sapore di quelle labbra da cui venivano sempre elogi per Shaoran-kun, incoraggiamenti per la Principessa, promesse di morte verso Moko-chan e tanti rimproveri verso di lui. Quella bocca da cui venivano fuori tanti spropositi, ma anche poche serie frasi che distruggevano le sue certezze e che rimanevano rinchiuse nelle sue orecchie, impossibile farle evadere.

Si chinò lentamente, si sentiva un ladro, ma molto più impacciato; di sicuro la polizia (con grandi lampeggianti rossi) lo avrebbe subito arrestato.

Osservò per un momento il viso di Kurogane disteso, senza le solite sopracciglia aggrottate, un braccio di fianco il viso e il respiro calmo e regolare; poi calò lento le sue labbra su quelle del guerriero addormentato, sperando che la storia non finisse come la favola.

Le sue labbra erano salate, da come poté sentire da un fugace tocco della sua lingua, ma morbide, cosa strana per un guerriero.

E quando si ricordò di star facendo una cosa non proprio giusta, cercò di alzarsi in fretta e furia, ma una mano (sì, proprio quella che era vicino al suo splendido viso) gli agguantò la testa e lo trattenne sulle sue labbra.

Fay sgranò completamente gli occhi, cercando una spiegazione logica, magari nei fiammeggianti occhi di Kurobau, ma i suoi occhi erano ancora chiusi e dietro le palpebre Fay poteva vedere i bulbi oculari muoversi velocemente, come la sua lingua che cercava con successo di aprire le labbra di Fay.

Kurogane stava sognando?

E se Kurogane lo stava baciando –con tale foga- cosa sognava di solito il guerriero, così intensamente che nemmeno la sua acuta vocina da rompiscatole riusciva a svegliarlo…?

Il biondo appoggiò le mani sopra il materasso per non cadere completamente addosso al sonnambulo, e ricambiò il bacio, eccome se lo fece.

Bisogna sempre soddisfare i sonnambuli, no?

Dopo poco il biondo si staccò, affannato e mormorò sorridendo: - Mi piace questo tuo lato, Kuro-rin… - togliendosi la voglia di gustare anche una guancia del castano, leccandogliela con la punta della lingua, solleticando l’orecchio alla fine.

A quel punto sentì il respiro di Kurogane spezzarsi e, con riluttanza, si alzò un poco per incontrare due piccoli focolai immersi nel bianco.

- Il colore del viso di Kurobaubau è rosso accesso! – esclamò per spezzare la tensione, ma Kurogane non lo ascoltò nemmeno, ma si alzò di scatto, senza però far cadere il mago, che si appollaiò comodamente sopra le sue gambe.

- Cosa ci fai tu qui… sopra di me!? – esclamò in un secondo il cagnone nero, infuriato per nascondere l’imbarazzo.

- Io ero solo venuto a svegliare Kurochan… - disse il secondo con una faccia angelica.

- E per svegliarmi devi praticamente sdraiarti su di me…? - sbraitò con voce più normale il moro, portandosi una mano alla faccia, in un gesto di rassegnazione.

La mano lisciò la guancia destra dell’uomo e si fermò repentinamente.

- Perché sono… sbavato… - mormorò incredulo, guardando la mano un pò bagnata e poi Fay.

Il biondo gli fece una semplice linguaccia, indicando la propria lingua.

- Dannato gatto, ti ha dato di volta il cervello? – urlò strofinandosi la guancia con il palmo della mano.

- È colpa di Kuroi che mi ha baciato! – rivoltare un pò la frittata a suo piacere non era un crimine no?

E la polizia non se ne sarebbe mai accorta, non avendo prove…

Kurogane si fermò seduta stante, sgranando totalmente gli occhi: - Cos… cos’ho fatto io?

Fay si avvicinò malizioso a lui e, presogli il mento con le dita, lo baciò dolcemente, facendo combaciare entrambe le labbra.

Staccatosi poi ripetè: - Mi ha baciato.

Due mani lo presero per le spalle, decise ma non violente. Fay alzò i suoi occhi di ghiaccio che si sciolsero a contatto di quelli infuocati dell’altro.

- Kuropuh non è più imbarazzato. – mormorò piano.

- Un guerriero non è mai imbarazzato. – ribatté distogliendo un pò lo sguardo il moro, infiammandosi.

- Ma Kuropuuu.. quindi devo dedurre che non sei un guerriero? – scherzò Fay, sorridendo nel suo solito modo giocoso.

Si aspettava una risposta repentina e seccata ma, alzando lo sguardo ritrovò su di sé gli occhi scarlatti di Kurogane che lo fissavano, silenziosi e attenti.

- Che c’è? – chiese nervoso il mago, schiaffeggiando piano il volto dell’altro con entrambe le mani.

Senza che se ne rendesse conto lo schiaffo si trasformò in una carezza, saggiando la pelle dura e tesa del viso del ninja, e celermente Kurogane raggiunse ancora le sue labbra, stringendolo in un impacciato abbraccio.

- Kuropon è così grande che i maghi mingherlini come me spariscono tra le sue braccia. – mormorò Fay guancia contro guancia con Kurogane, mentre gli accarezzava le labbra umide e ancora aperte, pronte a mordere un dito troppo curioso.

Kurogane grugnì leggermente, per non impedire alle piccole dita d’angelo di accarezzare ancora la sua pelle e le sue labbra.

- Ma fa lo stesso, ne? Anzi… è come se mi dissolvessi… - la parola che aveva in mente era un’altra, ma la tenne per sé, per non far preoccupare l’uomo che gli piaceva così tanto.

È come se Morissi. Come se fossi risucchiato dalle tenebre, e il mio corpo sparisse, lasciando solamente la mia mente divorata dal dolore e dal rimpianto…

- Hai di nuovo il tono serio di quando pensi al tuo passato. – sussurrò Kurogane, parlando piano solo per non spezzare quell’atmosfera tranquilla e perfetta che si era formata.

Fay scosse prontamente la testa contro la sua guancia: - No, no no! Io sto benissimo! Ah, e poi… sai Kuropon, ormai Shaoran-kun e Sakura-chan si saranno già svegliati. Per non parlare di Moko-chan!

Il ninja sospirò consapevole che il mago non voleva parlare con lui del suo passato, e si sorprese della voglia che aveva di scoprire tutto quello che riguardava la sua vita anche prima del loro viaggio insieme.

Decise di lasciare stare, visto che non era da lui essere così curioso, e poi era probabile che il ragazzo o la principessa, per non dire la polpetta li sarebbero venuti a cercare presto… e non voleva farsi trovare in fallo con quello stupido mago addosso, che si strusciava così provocante e felino contro di lui.

- È ora di andarcene Kuropon! Ieri abbiamo trovato la piuma di Sakura, è ora! – miagolò Fay dondolandosi a destra e sinistra, col solito sorriso.

- Hai. – sospirò sconsolato. E Fay era tornato il solito mago scemo.

Mugugnò anche un “Oi” per far alzare il mago e poter così prepararsi a lasciare il mondo, ma il mago gli aveva buttato le mani al collo, chiedendogli malizioso: - Ma che sogni fa Kuropon?

Totalmente disarmato, Kurogane rimase a fissarlo allibito. E quello che c’entrava?

- Sai, quando mi hai baciato, stavi sognando. Devo dedurre che allora non mi odi.

- Chi non cambia idea è stupido… - mormorò infastidito il moro.

- Vero. Però Kurochu era molto preso da quel bacio, anche se addormentato… - chiese avvicinandosi ancor di più.

- Io non so niente, stavo dormendo!! – si difese Kurogane, sbraitando e facendo così saltar via un ridacchiante Fay.

- Su, paparino, sbrigati che i tuoi figliocci ti stanno aspettando!! - esclamò volteggiando verso l’uscita Fay.

- Io non sono il padre di nessuno!! – ribatté Kurogane alzandosi velocemente per andare a chiudere la porta a chiave, in modo che il mago non potesse più disturbarlo.

- Kurochuuuuu~ - sentì chiamare da fuori, in tono adorante, mentre ancora trafficava con la serratura.

- Vai via! – gli urlò lui, seccato.

Sentì il corpo del mago spalmarsi completamente sulla porta, mentre strillava, in modo che tutta la gente che alloggiava lì potesse sentirlo: - Ma come, il mio amante mi respinge?! Allora era veramente una storia univoca? Tu non mi hai mai amato, mi hai solamente usatoooo!! Sigh sigh.. e tutti i nostri figli? Non li vuoi più?! Come farò a crescerli tutta da sola?

Sembrava quasi reale, quella farsa. Con tanto di piagnistei e singhiozzi simil veri.

E subì l’effetto che voleva l’illusionista.

La porta si aprì di scatto, davanti ad un enorme Kurogane a cui era preso un tic nervoso all’occhio destro, mentre Fay ora era disteso sul nulla, o meglio dove prima stava l’anta della porta.

- Ma allora.. ti importa qualcosa di me? – chiese, persino con le lacrime agli occhi.

- TU, BRUTTO IDIOTA!! SE NON LA SMETTI CON LE TUE SCENEGGIATE, TI AMMAZZO SEDUTA STANTE E RIDUCO IL TUO CORPO IN TANTI MINUSCOLI BRANDELLI CON CUI FARÒ UN VESTITO PER LA PRINCIPESSA, E CON I TUOI DANNATI OCCHI AZZURRI CI FARÒ DELLE PALLINE CON CUI FAR GIOCARE LA PALLETTA BIANCA! – strillò il ninja, prendendolo per il colletto del vestito.

- Quanta passione nelle tue parole! Ti è rimasta da prima?? – gli chiese malizioso l’altro, incurante delle minacce.

- Che… CHE DIAVOLO DICI, TU?! – ribatté imbarazzato Kurogane guardandosi intorno e vedendo stormi di gente attorno a loro, venuta a vedere cos’era tutto quel chiasso di primo mattino.

- Ahhhh~ Kuro-rin è arrossito! – miagolò Fay incurante degli sguardi su di loro.

Kurogane lo mollò a terra e si rinchiuse nella camera, rosso dalla testa ai piedi.

- Dannato mago, se lo prendo… - mormorò imbestialito, cominciando a cambiarsi per l’imminente partenza, strappandosi letteralmente gli abiti di dosso.

 

Alla fine infilò la Sohi nel fodero sul suo fianco e si apprestò a lasciare la camera.

Aprì lentamente la porta, guardando sia a sinistra che a destra, prima di uscire disinvolto, con la mano stretta sull’impugnatura, e imboccando la strada che conduceva alle scale.

Gli scalini si succedevano velocemente e nervosamente, sapendo quello che Kurogane avrebbe trovato alla fine di quella scalinata.

All’ultimo scalino fece un profondo respiro e chiuse gli occhi, camminando verso l’uscita, di cui ricordava perfettamente la locazione.

Mancavano solo una manciata di passi, quando il suo peggior incubo comparì.

- Kuroriiiiiiin~ - cinguettò una vocetta dietro di lui, e Kurogane era sicuro che il suo possessore stesse volteggiando sul pavimento in legno liscio.

Kurogane allungò una mano verso la maniglia del portone, ma Fay gliel’acchiappò, con un mega sorriso stampato sul viso.

- Dove pensavi di andare, eh??? – gli chiese col solito sorriso, senza far trapelare alcuna emozione.

- Lasciami, mago. – gli ordinò lui, cercando di rimanere impassibile. Fay si era avvicinato e si dondolava davanti a lui, incurante del suo ordine.

- Oh, Kuro-sama, non posso! – e adesso cos’era quel tono un pò colpevole e supplichevole? Ancora non curante, Fay si mise a rovistare tranquillamente fra i vestiti di Kurogane, facendo diventare il suddetto color dei suoi occhi.

- MA CHE DIAVOLO FAI?! METTI GIÙ LE MANI!!! – cominciò a sbraitare il cagnone, cercando di toglierselo di dosso, senza dare nell’occhio più di quanto stavano facendo. Con la coda dell’occhio vide il ragazzo e la principessa guardarli un pò spaesati mentre il manjuu saltellava qua e là felice come una pasqua, gridando “Kuropon e Fay sono proprio grandi AMICI*” sottolineando la parola finale, come volesse sottintendere un altro senso…

- Stai fermo, Cagnolone! – gli intimò Fay, sfrugandogli in una tasca, da dove estrasse alcune pietruzze colorate.

- Ah, eccole! – esclamò alla fine, guardandole attentamente nella propria mano.

- Uh? – grugnì Kurogane perplesso, guardando le pietre e non capendo come fossero finite nella sua tasca e cosa fossero.

- Te lo sei già scordato, Kuropon, che in questo paese la valuta è rappresentata da queste pietre? Eppure te lo avevo detto ieri notte, prima di andare a dormire, dopo aver sconfitto il brigante che aveva la piuma di Sakura-chan! – spiegò Fay, girando attorno al ninja.

- E secondo te io ti stavo ascoltando? – esclamò con disappunto l’altro. Il giorno prima lui aveva dovuto combattere contro migliaia di ladroni tutto da solo, visto che la principessa e il ragazzo erano stati catturati e portati da tutt’altra parte, e naturalmente al mago da strapazzo non aveva neppure sfiorato l’idea di aiutarlo, magari per fargli un piacere. E la sera si era ritrovato distrutto, con un cicerone che gli spiegava le regole di quel paese.

Logico che non lo ascoltasse!!

- Ahhhh~ Kuropon non mi ascoltaaaaa!! – ecco che cominciava a piagnucolare.. ma era possibile?

- Smettila di frignare, mago. – ribatté duro Kurogane, guardandolo dall’alto, sprezzante.

Fay gonfiò le guance, indispettito, e incrociò le braccia pensieroso.

Poi sul suo viso chino comparve un immenso ghigno malizioso, e con quello alzò lo sguardo verso il guerriero, che nonostante la sua forza, il suo coraggio e la spada a portata di mano, si sentì raggelare il sangue.

Il mago si avvicinò a lui, danzando come a suo solito e portò il viso vicino a quello di Kurogane, per poter sussurrargli meglio all’orecchio: - Ti conviene cominciare a trattarmi meglio, se non vuoi che racconti a tutti degli strani sogni che fai.

Dire che Kurogane rimase di sasso, era un eufemismo.

- Allora Kurochu, che ne dici di pagare?? – chiese allegro il mago, dopo essersi allontanato aggraziatamente.

Il volto scuro di Kurogane era chino, come poco prima era stato quello del biondo, ma quando si rialzò vi si poteva leggere solo una grande irritazione: - Vieni subito qui, dannato magaccio!!!! – strillò.

- Oh – esclamò solo Fay cominciando a correre per il salone dell’hotel.

Esattamente come aveva pensato, Kuroponcho si era imbestialito, e questo rendeva il viaggio più divertente, anche se sapeva, sapeva che alla fine tutti…

Tutti l’avrebbero odiato.

Ma per adesso, voleva solo sollevare l’animo dei suoi compagni, cercare di rendere il viaggio più piacevole, almeno finchè tutti gli avrebbero voltato le spalle. Tanto a quel punto non avrebbe più avuto bisogno di “compagni”.

Il suo destino era morire, solo quello, per salvarlo…

- Oi, impegnati di più a scappare! – lo sgridò il ninja, arrivato a poca distanza da lui, con la spada sguainata puntata verso di lui. Anche se il rimprovero non sembrava diretto al loro gioco; come faceva quel ninja a capire sempre i suoi stati d’animo era un affascinante ed ignoto mistero per lui, ma anche molto fastidioso.

- Oh, Kurorin, mi sgridi anche su questo? – ribattè imbronciato l’altro, schivando un colpo alla sua destra.

- Mi chiamo Kurogane, quante volte devo dirtelo?! – lo ammonì, affondando un altro colpo, questa volta alla sua sinistra.

- Ma è così lungo e noioso~ - ribadì Fay, svolazzando tra un colpo e l’altro verso la porta.

Appena raggiunta l’aprì e si gettò in una folle corsa, ma prima che Kurogane potesse inseguirlo per tagliarlo a fette, una mano si posò sulla sua spalla.

Il suo istinto stava per muovere la katana a tagliarla, ma fortunatamente la ragione prevalse e si girò più che innervosito.

- M-mi scusi signore, m-ma.. il conto.. – balbettò un ometto pelato e grassottello, il gestore dell’albergo.

L’occhiata di fuoco che gli lanciò lo spadaccino fu più che sufficiente a farlo desistere dai suoi propositi.

E Kurogane partì alla caccia del mago che aveva già una manciata di secondi di vantaggio, mentre uno dispiaciutissimo Shaoran si scusava di non poter pagare visto che i soldi li aveva Fay-san, e Moko-chan saltellava verso l’uscita ripetendo: - Yuuko diceva sempre che se non hai i soldi, devi scappare velocemente. Ma noi abbiamo Kuropon!!!

Sakura invece si era fermata davanti all’oste e raccontava che quando la mamma e il papà facevano così bisognava lasciarli fare, perché così si divertivano un mondo.

L’oste l’aveva guardata e aveva ribattuto: - Mamma e papà?

- Sì, sì! Fay-san è la mamma, mentre Kurogan-san è il papà! – esclamò felice lei. Si divertiva un mondo ad aver una nuova famiglia. – Si vogliono molto bene, anche se può non sembrare!

Shaoran, che aveva assistito basito al discorso, finalmente si mosse e, presa la principessa sottobraccio, si scusò nuovamente con il gestore e scappò a gambe levate.

Il passatempo che avevano inventato Mokona e Fay-san poteva essere un divertimento tra di loro, ma per la gente normale era piuttosto strano vedere una famigliola così composta, quindi per preservare l’equilibrio dei mondi era meglio non interferire più di così.

(E anche il loro equilibrio mentale…)

 

* A chi ricorda qualcosa questa frase alzi la mano! Ah, brave Himawari-chan, Yuuko-san e Moko-chan!! XD

 

.:Piccolo spazio inutile dell’autrice altrettanto inutile:. (bello il nome XD)

 

roooooooooonf.. *L’autrice ronfa bellamente sul letto*

 

Oh, è finita?! O_O

Era ora, quattro pagine sono stancanti, soprattutto se non sai come diavolo fare la fine X3 (a proposito si può concludere una shot con i pensieri di Shaoran? Dico, è possibile che sia proprio la mia1!! T^T)

Beh, non mi esprimo visto che non so cosa dire, e dico solo che il tutto era nato come one-shot, ma poi mi sono posta la fatidica domanda “E se… anche Fay fosse sonnambulo??”

Quindi aspettatevi la prossima shot di Sonnambulismo, anche se quello c’entra poco e niente (Meglio il KuroFay X3)

Ciao alla prossima (sperando in commenti, sfamatemi per favore!!!)

SэrЄ

   
 
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