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Autore: Angels4ever    02/05/2020    1 recensioni
“Storia partecipante al contest “The archers” indetto da Marika Ciarrocchi / AngelCruelty sul forum di EFP”
Due regine: Susan la dolce e Lucy la valorosa, costrette a dividersi se pur per poco, a causa di un re tirannico.
Susan e il suo amore per l'arco, ma ad un passo dalla morte. Chi la salverà?
(Scena tratta da "Le Cronache di Narnia, il principe Caspian)
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Pevensie, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella volta in cui Susan fu coraggiosa
 
 
Si era dimenticata com’era, essere una regina.
Si era dimenticava cosa si provasse nel combattere per qualcuno, per qualcosa, correre con i capelli al vento su un fido destriero, mentre dei malfattori ti inseguivano.
Eppure, l’adrenalina che provò in quell’istante era la stessa dell’anno precedente, e di quando era cresciuta, adulta e bella. Per poi ritrovarsi di nuovo ragazzina.
Si fermò nella foresta, le mani della sua sorellina ancora strette in vita. Doveva darle un po’ di vantaggio. Sapeva che se la sarebbe cavata.
Lei era la regina Lucy, la valorosa.
Balzò giù dal cavallo, guardandosi intorno.
«Che cosa fai?» In quel momento Lucy non aveva l’aspetto di una regina, né sembrava molto coraggiosa. I grandi occhi erano sbarrati dall’apprensione e il cuore le batteva talmente forte da poter quasi uscire fuori dal petto.
Susan la fissò intensamente.
Dio… era solo una ragazzina. Una ragazzina un po’ troppo cresciuta.
Cercò di sorriderle, di infonderle quella fiducia e quel calore che riusciva sempre a donarle quando aveva un incubo e si infilava nel cuore della notte nel suo letto.
«Mi dispiace Lucy, ma dovrai andare senza di me.»
Non le permise di rispondere. Si sarebbe opposta, avrebbe cercato di persuaderla a farla restare, la sua piccola e caparbia sorellina.
Ma non c’era tempo. Lei aveva un arco, ed un’abile mira, mentre Lucy era piccola e disarmata.
Le lasciò le redini, lanciandole uno sguardo rammaricato vedendo il suo cavallo condurla lontano: piano piano l’unica cosa che si notò tra gli alberi del folto bosco, fu solo il bagliore rossastro dei suoi capelli.
Uomini a cavallo, esseri mostruosi, grandi e forti, si avvicinarono alla sua persona in confronto minuscola.
Ma non indifesa.
Poteva farcela. Doveva solo crederci.
Allungò la mano destra oltre la spalla, afferrando una freccia dalla faretra.
Occhio dominante ben attento, vigile, puntato sull’obiettivo.
Incoccò la freccia, come aveva fatto altre mille volte: tese l’arco fin quasi a sentir stridere la corda.
Lanciò, precisa e sicura.
Ed uccise. Senza né rimpianto né rimorso, ma con un sorriso di soddisfazione che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita.
Era proprio come andare in bicicletta. Le sue mani, la sua mente, sapevano cosa andasse fatto, senza un pensiero troppo approfondito.
Un’altra freccia, un’altra uccisione.
E ancora, ancora, fin quasi a perdere il conto dei corpi che cadevano a terra da cavallo, come enormi e brutte bambole.
Ma lei era una, loro un centinaio. E potevano contare sulla velocità e la forza di più armi e destrieri, mentre la regina Susan, regale e composta persino ad un passo dalla morte, era sola.
Questa consapevolezza l’invase di colpo, come un fulmine a ciel sereno, mentre si ritrovava circondata.
Non aveva via di scampo. Quante possibilità c’erano di salvarsi? Forse solo Aslan poteva aiutarla…
Inciampò nell’indietreggiare, perdendo di colpo il coraggio e la spavalderia dimostrata fino a quel momento.
Un uomo stava per ucciderla, ma una spada lo trafisse da parte a parte, lasciando incompiuto un gesto ignobile.
Alla fine, qualcuno era davvero giunto a salvarla, un po’ come nelle favole: un principe su un cavallo bianco ed un’armatura lucente, perfettamente riconoscibile in quel mare di oscurità.

 
Angolo autrice:
 
Ok, eccomi qui a scrivere in questo fandom (di nuovo), dopo più di dieci anni! Che emozione!
Per questo contest doveva essere presente una donna abile con l’arco e il genere avventuriero.
È un genere su cui ho scritto pochissimo, di solito mi butto sull’angst o romantico.
Spero comunque che sia una storiella discreta, per passare il tempo in quarantena.
Alla prossima!
 
Giulia
 
 
  
 
 
  
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