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Autore: AlessioLepri    03/05/2020    0 recensioni
Vita, fatiche e relazioni di Everardo Delle Torri, scrittore di successo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto riguarda il nettare, invece, aveva fatto di meglio già al rientro dal suo primo viaggio, da solo, a Champs les Sims, nella sua prima estate da giovane adulto, fresco di diploma al liceo. Aveva organizzato una festa in casa con amici, vecchi compagni della scuola pubblica Gooder, soprattutto di quelli che aveva conosciuto al club del giornale, a cui aveva partecipato negl’anni dell’adolescenza, sospinto dal desiderio di migliorarsi nella scrittura, perché sotto sotto fin da allora aspirava a diventare scrittore professionista. Voleva intrattenere gl’invitati con le memorie del suo viaggio, ma non amava fare foto e quindi non ne aveva da far vedere. Già allora però sapeva raccontare storie, un po’ perché aveva il carisma tra i tratti caratteriali, un po’ perché aveva fatto esperienza di narrazione al club del giornale. Della musica francese in sottofondo dal vecchio giradischi del nonno, un po’ d’incenso per creare un’atmosfera romantica ed Everardo iniziò a leggere qualche pagina di “Ombra della Torre” di fronte agl’invitati, poi passò a “Il curatore del museo perduto” e infine a “Il velo di Tate”. Ma non furono tanto le parole dei grandi romanzieri francesi ad intrattenere gl’ospiti, quanto le bottiglie di nettare arrivate dalla Francia, che stavano girando tra di loro, una miscela delle migliori uve francesi: Cranerlet Nuala, Avornalino, Cherimola Blan e Meloire. Erano un regalo di Margot Petit, una francesina che aveva conosciuto al Circolo della Conoscenza, la libreria di Champs les Sims. Voleva che si ricordasse di lei e del loro inciucio, nato tra gli scaffali di legno carichi di libri e la fabbrica di nettare.

Alla fine della festa erano tutti su di giri, soprattutto Noah Lebrovski, amico storico fin dai tempi degli scout, che poi l’aveva accompagnato l’estate successiva nel secondo viaggio in terra francese e si era appassionato alla produzione di nettare, fino a farne in seguito la sua vocazione professionale. Era riuscito a far attecchire le uve francesi raccolte a Champs les Sims nei terreni della Cobana, la tenuta dei suoi in cima alle colline di Starlight Shore. Nel tempo, dopo tante sperimentazioni e lavorazioni, aveva trovato una combinazione molto efficace tra le ottime ciliegie già coltivate nella tenuta e l’uva francese Meloire, che dava al suo nettare, divenuto famoso col nome di “Ciliegino Meloire”, una struttura possente e un equilibrio travolgente. Faceva la felicità di tutti i bevitori, che in città ormai erano numerosi e affezionati, tanto che Noah, nel corso degli anni, non solo aveva massimizzato la sua abilità nel preparare nettare, ma il Consiglio cittadino gli aveva anche assegnato il Trofeo dell’Onore per i servizi resi alla città e gli aveva conferito il titolo di Maestro di produzione, il più alto livello di riconoscimento come libero professionista del settore registrato al municipio. Era diventato anche benestante, trasformando la Cobana in una vera e propria fabbrica di nettare. Aveva scavato un grande scantinato, a cui si accedeva dal giardino, dove teneva le bottiglie ad invecchiare nei contenitori Necteaux. Sopra, invece, c’era tutto un ampio spazio sul retro dove riceveva i clienti e dove aveva allestito una zona per l’assaggio e la vendita. Da lassù si godeva di una vista eccezionale su tutto l’orizzonte della città sottostante. Sotto una piccola tettoia lì nei pressi, aveva messo un bancone da bar e uno per il registratore di cassa e aveva chiamato l’intero complesso Antiche cantine “La Cobana”. Una volta gli avevano fatto anche un articolo sul giornale. Per amicizia e per riconoscenza Noah riforniva regolarmente Everardo di nettare ad un prezzo irrisorio ed Everardo in maggior parte lo consumava per sé e per gli amici e in parte lo lasciava invecchiare (e salire di valore!) in un paio di appositi contenitori accatastati l’uno sull’altro in un angolo del salotto, dove facevano anche bella figura. E poi, per le grandi serate del salotto filosofico o altre occasioni speciali, c’erano sempre le bottiglie periodicamente acquistate in terra francese!
   
 
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