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Autore: Allen Glassred    03/05/2020    2 recensioni
Un ricordo d'infanzia di quando Lussuria e Giustizia erano solamente Allen e Valentina...
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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" Coraggio, non piangere: ora tutto è passato ". La bimba di otto anni da poco compiuti porge la mano ad un'altra persona: un ragazzo di circa tredici anni, seduto a terra e ancora piangente con le mani chiuse a pugno sugli occhi, le lacrime non sembrano voler smettere di scendere. La piccola pare piuttosto contrariata e, con l'innocenza tipica dei bimbi della sua età si inginocchia per poi afferrare la manica della giacca del ragazzo. " Dai! Alzati da terra, ora! ". Continua. Il ragazzo tutavia non pare volerle dar retta e scuote energicamente il capo. 

" Lasciami in pace! ". Protesta solamente. Lei porta le mani ai fianchi per poi riprendere a tirarlo per la giacca. 

" Avanti, Allen! Ci ho pensato io a mandare via quei bulli, non ti daranno più fastidio! Puoi smettere di piangere ed alzarti da terra? ". Chiede: in effetti poco prima, lei ed il suo migliore amico Allen sono stati vittima dell'ennesimo atto di bullismo da parte di alcuni coetanei del più grande. Spinte, prese in giro per il colore dei suoi capelli ed insulti: lo definiscono pazzo visionario solo perchè una volta, a scuola, disse di aver visto l'anima di Lucifero girovagare per il corridoio. Ma che ci poteva fare lui, se aveva il dono di vedere ciò che gli altri non potevano? Che ci poteva fare se lui era diverso? Niente, proprio nulla. Ma questo i suoi compagni non riuscirono mai a comprenderlo, anzi iniziarono a prenderlo in giro sempre più fino ad arrivare anche ad atti di bullismo: spinte e cose varie sono solo gli ultimi di essi. un giorno tuttavia una piccola di soli otto anni intervenne in difesa di colui che, nel giro di poco, divenne il suo migliore amico. Nessuno si spiegò come, eppure nel solo vederla i bulletti scappavano via come fossero spaventati. Ma questo ora, a Valentina non interessa minimamente. Sarebbe stata disposta anche a prendersi insulti e schiaffi pur di proteggere il suo migliore amico da quelle ingiustizie che lei tanto detesta. 

" Lascia perdere: forse hanno ragione loro! Io sono uno strano, un pazzo! ". Commenta semplicemente il ragazzino. A quel punto la più piccola sbuffa pesantemente per poi proseguire la frase, sedendosi a terra accanto a lui.

" Allora, io sarà amica di questo pazzo strano. Non c'è nulla di male ad essere diversi ". Commenta per poi guardare l'orizzonte: il sole sta per tramontare. Lui smette di piangere come se gli fosse stato ordinato per poi osservare un momento la ragazzina: i suoi occhi a contatto con la luce solare sembrano brillare di un colore ambra, o forse arancio, o rosso? Non lo sa nemmeno lui, sa solo che se possibile, gli occhi di Valentina sono diventati ancora più belli di prima. Tira su con il naso un paio di volte per poi asciugarsi gli occhi con la manica della giacca, portandosi a sedere accanto a lei e guardando a sua volta l'orizzonte. 

" Un giorno, ti stancherai anche tu di me. Un giorno, anche tu non vorrai più essermi amica, lo so: mi abbandonerai come hanno fatto mamma e papà... ". Borbotta. A quelle parole Valentina si volta verso di lui per poi mettergli una mano sulla spalla, scuotendo il capo. 

" Invece, ti prometto che tutti i giorni della nostra vita ci troveremo qui, ad osservare l'orizzonte ed a far crescere la nostra amicizia. Non ti abbandonerò ". E sorride dolcemente, parlando con una consapevolezza che va al di là di quella di una bimba di soli otto anni: è come se qualcuno avesse dettato al suo cuore quelle parole. Allen la guarda un istante, sospirando pesantemente per poi posare una mano su quella libera di Valentina. 

- Quanto mi piacerebbe osservare l'orizzonte con te tutti i giorni, progettando un futuro insieme. Solo come Allen e Valentina, senza niente altro a cui... -. Il filo dei suoi pensieri è interrotto: percepisce la presenza di sua madre Halle: la donna che lo fece nascere e che lo crebbe, la donna che gli rivelò la verità sulla sua missione e che ancora oggi, si sta occupando di lui. Il giovane dalla chioma ametista si alza da terra e Valentina lo guarda, sorpresa. " Adesso devo andare, ci vediamo presto... ". Mormora solamente lui. La bimba annuisce per poi alzarsi a sua volta, sorridendo. 

" A domani! Ricorda la nostra promessa, non puoi mancare ". Fa semplicemente la bimba. Lui si china per arrivare alla sua altezza dopo averla osservata qualche istante. 

" Va bene. Ma anche tu devi ricordarti di questa promessa. Va bene... Giustizia? ". Chiede solamente poi, dopo aver dato un bacio sulla guancia alla sua amica si gira per poter raggiungere la madre. Valentina non pare aver capito molto bene il senso di quella frase, pensa semplicemente che l'abbia chiamata così perchè lei non sopporta le ingiustizie.

" A domani, Allen... ". Fa solamentre lei, poco prima di avviarsi allegra verso casa propria.  Ben presto la bambina scorderà quella frase pronunciata da lui, ma la stessa cosa non sarà per il suo migliore amico. 


Un ricordo d'infanzia di quando Lussuria e Giustizia erano solamente Allen e Valentina... 
   
 
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