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Autore: fantaysytrash    04/05/2020    2 recensioni
[Ian/Mickey + accenni Ian/Trevor | Introspettivo/Romantico/Slice of Life | Tematiche Delicate | What If…? | Canon Divergence | Post-5x12] [Questa storia partecipa alla challenge “Pagine di una storia infinita” indetta da molang sul forum di EFP]
Ian e Mickey si sono lasciati, ma questo non significa che i Gallagher abbiano dimenticato su chi possono contare veramente.
Dal primo capitolo:
“Mickey non è geloso – non esattamente – perché, dopo le prime settimane di rabbia e frustrazione, ha capito che nel cervello malato di Ian, il ragazzo ha pensato di fargli un favore, di sollevarlo da ogni responsabilità. Sono un mucchio di stronzate, ovviamente, ma Mickey può comprendere la logica di base.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì a Paul Abbott, a John Wells e alla Warner Bros. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.

 

 


 

THE KIND OF PASSION YOU CANT FAKE

#2 – CARL

 

Mickey è meno nervoso di quanto si sarebbe aspettato quando arriva il giorno della cena dai Gallagher e si ritrova su quegli stessi gradini in cui è stato scaricato meno di due mesi prima.

Potrebbe entrare come se niente fosse cambiato, ma ignorare i problemi non gli ha mai giovato in passato ed è certo che irrompere nell’abitazione del suo ex non rientri tra i comportamenti normali a cui invece dovrebbe attenersi.

È Lip ad aprire la porta e a invitarlo dentro, un luccichio negli occhi chiari che Mickey dovrebbe forse saper decifrare, ma che ha quasi paura di scoprire cosa possa nascondere.

La prima cosa che nota con stupore è che la nuova fiamma di Ian – Travis? Trent? – siede accanto al resto dei Gallagher, e gli ci vogliono esattamente due secondi per capire che nessun altro membro della famiglia si aspettava di vederlo.

“Mickey!”

Carl è il primo a farsi avanti, irrompendo nel suo spazio vitale e circondandogli il busto in un mezzo abbraccio, per poi fargli un cenno con il capo nello stesso modo in cui i novellini credono si faccia al riformatorio.

Mickey non riesce a ricordare un solo altro momento in cui il giovane abbia fatto una cosa simile, ma ricambia il gesto notando come il giovane tenti di mostrarsi indifferente.

Ricorda vagamente come una volta Ian gli abbia rivelato che Carl lo vede come una specie di eroe da cui prendere esempio – Dio solo sa perché – e, se non altro, costituirà qualcosa su cui concentrarsi in caso si senta completamente fuori luogo.

Mickey cerca di non soffermarsi troppo sulla figura di Ian, ma non può fare a meno di notare quanto mozzafiato sia. È chiaro che prende le medicine e ha uno stile di vita più stabile, e sarebbe tutto perfetto se solo quel pel di carota idiota condividesse la sua ritrovata felicità con lui invece che con un altro.

Specialmente quando l’individuo in questione ha esattamente l’aspetto di tutte le fighette che Mickey era solito pestare in passato.

“Sono Trevor, piacere.”

Il sorriso facile e la mano allungata in segno di saluto cordiale mostrano che non abbia la minima idea di chi Mickey sia in realtà. Non sa se prenderlo come un insulto o un complimento, ma squadrando l’altro dalla testa ai piedi non può che notare come quel ragazzo sia il più lontano possibile dal tipo ideale di Ian.

“Mickey,” risponde afferrando la mano e premurandosi di mostrare le nocche tatuate. Meglio che mettesse in chiaro fin da subito che non aveva la minima intenzione di instaurare un rapporto di amicizia con lui.

“Sei un amico di Ian?”

Mickey tituba, incerto, perché come diavolo dovrebbe rispondere a una domanda del genere? No, non è un amico di Ian, non lo è mai stato. Hanno semplicemente iniziato a scopare e non si sono più fermati.

Mentre sta decidendo se parafrasare i suoi pensieri o dire la verità causando disagio – perché dovrebbe essere l’unico a sentirlo, dopotutto? – Carl interviene in suo favore.

“Lui è amico mio,” dice con una scrollata di spalle, come se fosse una nozione nota a tutti.

Mickey lo guarda di sbieco, tentando di non mostrare la propria sorpresa, e nota con la cosa dell’occhio il sospiro di sollievo che esala Ian. Ne prende nota, perché ormai non è più oltre il trarre informazioni e usarle quando più ne ha bisogno.

Ian non vuole che il nuovo fidanzatino sappia di lui? Buono a sapersi.

Dopo un’ora di conversazione al tavolo dei Gallagher, tuttavia, Mickey decide che la presenza di Trevor è più divertente che fastidiosa. Il ragazzo parla un sacco dei suoi incontri per giovani in difficoltà, intercalando i suoi discorsi con grandi paroloni che nessun altro pare comprendere.

Viene perlopiù ignorato da tutti gli altri, solamente Debbie si sforza di sorridergli di tanto in tanto, mentre Carl coglie lo sguardo di Mickey dall’altra parte del tavolo e rotea gli occhi in segno di seccatura.

Sorprendentemente, il Milkovich non si sente a disagio e interagisce piuttosto liberamente con il resto dei Gallagher. Paradossalmente pensa che non sia mai stato in così ottimi rapporti con loro nemmeno quando stava con Ian. Persino Fiona è cortese quando gli chiede di prendere il dolce dalla cucina, senza accennare neanche un attimo a una delle frecciatine di scherno che gli riservava di solito.

Ian, da parte sua, non è così d’accordo di avere Mickey in casa sua.

“Cosa stai facendo?” sibila non appena sono lontani dalla portata degli atri, cercando di non farsi sentire e di mantenere un comportamento adeguatamente cortese allo stesso tempo.

“Sto prendendo il dolce,” risponde beffardo l’altro mentre si muove per ritirare il semifreddo che è stato incaricato di portare al tavolo.

La mano di Ian richiude bruscamente l’anta del frigorifero non appena Mickey si mostra indifferente alle sue parole.

“Cos’è, una tua tattica per guardare la competizione?”

Mickey non riesce a trattenersi e scoppia in una fragorosa risata.

“Oh, ti prego,” sbotta. “Non ti sei nemmeno impegnato. Dovrei davvero credere che quel tipo sia di tuo gradimento?”

“Perché semplicemente non te ne torni a casa tua?”

“Perché non vai a farti fottere?” irrompe una nuova voce alle loro spalle.

Carl è appoggiato allo stipite della porta, e assottiglia lo sguardo verso il fratello mentre dice senza preamboli: “Mickey è qui perché Lip l’ha invitato e perché è mio amico, non tutto ruota sempre intorno a te, Ian.”

Tornano in soggiorno e trascorrono il resto della serata ammucchiati sul divano a guardare film orrendi e a rimpinzarsi di dolciumi, e Mickey è costretto ad ammettere che gli erano mancati quei marmocchi lentigginosi che si erano fatti largo nella sua vita.

Quando arriva l’ora di andarsene, viene trattenuto ancora una volta da Carl.

“Ehi, Mickey,” lo richiama all’ultimo minuto. “Domani posso venire da te? C’è un idiota che sta dando fastidio ai miei amici, mi servono consigli su come farlo sparire.”

L’intera famiglia protesta rumorosamente, e tutti scuotono le teste in una sincronia quasi spaventosa.

“Ne abbiamo già parlato,” interrompe Ian brusco. “Sei appena uscito dal riformatorio, non puoi andare in giro a menare le persone.”

“Perché non vieni agli incontri a cui faccio da moderatore?” si intromette Trevor all’improvviso. “Potrebbero aiutarti.”

Lo sguardo congiunto dei Gallagher rimane su Mickey, che da parte sua non riesce a decifrare cosa vogliano esattamente da lui. Ma non importa, perché sa cosa Ian vuole che faccia e se c’è una cosa positiva da trarre dalla situazione – dopo aver ignorato il suo cuore spezzato e il sentimento di abbandono che non ha smesso di provare da mesi – è la sua abilità nello scatenare una reazione nel rosso tanto facilmente.

Quindi ghigna per la prima volta nel corso della serata, abbandonando ogni pretesa di amicizia, e si concentra solo su Carl quando solleva i due pugni per mostrare la frase intera dei suoi tatuaggi.

FUCK U-UP.

Lo sguardo passa veloce su Trevor quando dice: “Certo, sai che puoi contare su di me.”

E con questo esce dall’abitazione pensando, forse per la prima volta da quando tutta quella storia è iniziata, che la separazione era tanto inevitabile quanto provvisoria. E che si prenderà il suo dolce tempo per far rimpiangere a Ian la sua decisione idiota.

   
 
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