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Autore: RickishMorty    04/05/2020    2 recensioni
Niente di elaborato o speciale, avevo solo voglia di descrivere il nuovo episodio dal mio punto di vista.
Non leggere se ancora non hai visto il nuovo episodio, il sesto, della quarta stagione di Rick e Morty. Corri a vederlo e torna qua
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Morty Smith, Rick Sanchez
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
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Parlare di merchandising. Parlare di capitalismo. Parlare di consumismo.
Blaterare insensatamente solo per tirare giù Morty da quel cazzo di divano, costringendolo a mettersi in ginocchio a guardare il treno.
Il trenino che gli aveva regalato di sua spontanea volontà.
Quant’era dolce?
E aveva paura che non gli piacesse o non gliene importasse nulla…
Già. Come ha mai potuto pensarlo?
Doveva ricambiarlo… Finalmente gli avrebbe restituito tutto l’amore, l’affetto e le attenzioni che non gli aveva mai dato e che Morty invece aveva sempre prodigato su di lui.
Rick lo spinse all’indietro come fosse un gesto casuale. Morty si ritrovò a pancia in su sul pavimento, esattamente com’era successo nel garage quando avevano finito di distruggere la Cittadella e Beth e Jerry avevano divorziato. Stavolta, però, il ragazzino non stava arretrando.
Forse era la volta giusta.
Forse stavolta…
Rick continuava a blaterare incoraggiamenti commerciali, ma commise l’errore di abbassare lo sguardo.
Diventava sempre più difficile trattenersi.
Abbassò lo sguardo sul cavallo dei pantaloni di Morty, per un istante che però bastò a cambiare strategia. Gli prese la testa, come aveva desiderato fare ogni volta che immaginava la bocca di Morty succhiargli il cazzo.
“Hai solo guardato dritto nelle fauci insanguinate del capitalismo, dicendo yes daddy, please…”
Quelle parole gli fecero pulsare l’erezione, dolorosamente, in una spinta contro la stoffa. Si stava galvanizzando da solo. Stava cercando una scusa per essere così oscenamente eccitato.
Rick decise di giocare la carta dell’ubriaco.
Era sobrio. Fottutamente e perfettamente sobrio, ma mentre si teneva con una mano alla spalla di Morty, abbassò la testa per un istante che gli bastò a sogghignare. Quando la rialzò, il suo sguardo era completamente diverso, come si fosse scolato la fiaschetta intera.
Era la sua via di uscita. Se Morty avesse voluto giudicarlo, avrebbe giudicato un ubriaco, un altro Rick. Uno che non era cosciente di ciò che faceva.
Ma Rick non era mai stato più consapevole.
“Sono così fiero di te…”
Riusciva a dirglielo solo blaterando di acquisti, senza un senso. Morty lo guardò preoccupato, chiedendogli se fosse andato in ospedale.
Rick gli prese entrambe le braccia, stringendolo.
“Ti amo, Morty”.

L’aveva detto.
Rick lo aveva detto.
Perché fermarsi, allora?
Rick non era capace di assaggiare solo una fetta e non mangiarsi tutta la torta.
E se scommetteva, lo faceva anche a costo di perdere tutto.
“Dai un bacio a nonno”.
Rick sporse le labbra, stringendo forte Morty con le mani sulle sue braccia.
Poteva annullare la distanza in un secondo.
Ma decise di dare la scelta a Morty.
Perché? Speri ti dica di sì? Non vedi come ti sta guardando? Come distoglie lo sguardo?
“D-dammi… D-dai un bacio a nonno”.
Rick aveva gli occhi assottigliati, continuando a pretendere di essere ubriaco.
Decise di spingersi oltre. Ancora.
“Sulle labbra, se vuoi”.
Se vuoi, il cazzo. Fallo.
“D-dovunque tu ti senta a tuo agio”.
No. Sulle labbra.
Perché lo lasci scegliere?
Davvero pensi possa ricambiare?
Rick lo guardò chiudere gli occhi, allontanandosi.
No, non poteva.
Decise di giocare l’ultima, terribile carta: quella della giustificazione. Se lo rendeva relativo, forse quel bacio poteva esistere.
“Alcune culture lo fanno”.
Morty si voltò finalmente verso di lui.
Era durato un secondo, Rick lo sapeva, ma non c’era attimo che aveva vissuto più dilatato di quello.
Morty lo guardò, spaventato, sovrastato da qualcosa di più grande di lui. Sovrastato da Rick.
Lo scienziato lo sapeva che, di nuovo, non avrebbe avuto ciò che voleva. Lo leggeva negli occhi nel nipote.
Ma nel preciso, folle attimo in cui Morty sollevò il braccio, Rick ci credé veramente.
Morty stava per baciarlo.
Aveva alzato il braccio per prendergli il camice, avvicinarsi a lui con la solita timida insicurezza con cui faceva tutto, baciandogli le labbra con timore. E allora lì Rick sarebbe esploso, spogliandolo e fottendolo su quel pavimento per ore, finché la famiglia non sarebbe tornata, continuando a farlo coi loro occhi puntati addosso, finché non si sarebbe liberato dentro Morty per ore, notti, giorni.
Ma Morty abbassò il braccio. Ebbe paura e lo baciò sulla fronte. Un bacio casto, innocente, quasi tenero in un’altra realtà. Uno di quelli che Rick dava a Beth. Un bacio privo di implicazioni.
Non quello che voleva Rick.
Lo scienziato non mutò la sua espressione, né la sua voce. Si trattenne dal far esplodere il salotto intero, dissimulando quella malattia che lo stava facendo impazzire da una vita.
Lasciò Morty, alzandosi e sovrastandolo di nuovo, lì dov’era, sul pavimento, pronto a essere fottuto a morte. Aveva uno sguardo terrorizzato, traumatizzato forse. Non se lo sarebbe scordato più.
Quelle labbra bruciavano come un marchio sulla sua fronte.
“Che dolce… Grazie. Ti amo, sei il mio piccolo compagno…”
Rick lo lasciò lì, sospirando.
“Ok…”
Si lasciò andare sul divano, di nuovo improvvisamente sobrio e con lo sguardo frustrato e annoiato di sempre, accendendo la televisione per coprire il silenzio profondo che li aveva avvolti.
“Guardiamo un po’ di tv interdimensionale”.
L’erezione gli stava facendo un male allucinante, prigioniera di quei maledetti pantaloni e del suo desiderio inappagato.
Cioè che Rick non sapeva, però, era che Morty aveva quello sguardo terrorizzato per la schiacciante consapevolezza che lo teneva ancorato a terra, nell’attesa che gli passasse.
Anche lui aveva un’erezione fastidiosa, frustrante e inverosimile che gli premeva contro i boxer.
  
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