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Autore: Rosmary    06/05/2020    9 recensioni
Frammenti di vite senza importanza – raccolta disomogenea di flashfic.
1. Occhi tersi, dita acuminate (Louis Weasley/Rose Granger-Weasley)
2. Tessevano rovi e rose (James Sirius Potter/Rose Granger-Weasley)
3. Candore (Louis Weasley/Ariana Paciock)
4. Di puzzle e smistamenti! (Rose Granger-Weasley, Lorcan Scamander)
5. Erano tele, erano colori (Lysander Scamander/Gwenda Goldstein)
6. Nati così – per trovarsi viversi amarsi (Lorcan Scamander/Rose Granger-Weasley)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Nuovo personaggio, Rose Weasley
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Tessevano rovi e rose
 
 
Cercarsi era per loro due un moto naturale, istintivo, vitale quanto il respiro.
 
*
 
Parigi era bella, e la sua eleganza arroccata nei Campi Elisi commovente – in un’altra vita, Rose avrebbe potuto persino amarla.
In un’altra – solo.
In questa che le Moire tessevano per lei non v’era spazio per null’altro che lui, e se Rose avesse potuto avrebbe maledetto Lachesi – e il fuso e il filo.
E la condanna – ma no.
Non era in suo potere ribellarsi, non lo era mai stato. Poteva fuggire, però, e l’aveva fatto, sfoggiando una codardia indegna – una vergogna che aveva un nome.
James.
Con i suoi capelli neri e i suoi occhi blu capaci di annerirsi – nessun bianco ad avvinghiarsi all’oro.
Eppure.
Rose sarebbe annegata in quel buio un istante e tutta la vita, senza remora alcuna, e seguitava a cercarlo in ogni spazio e tempo – per fuggirgli ancora.
 
Ti ritroverò.”
Lasciami andare, James.”
 
Lo aveva sentito arrivare nonostante lo smog a oscurarle i sensi, il vociare del café che la ospitava, le iridi azzurre ricacciate nel niente – c’era magnetismo nell’aria.
Lui – sempre.
L’aveva trascinata via senza permesso, il polso stretto tra le sue dita e la vana resistenza a muovere i passi, e l’aveva chiusa in un abbraccio improvviso, a tradimento – mentre la Senna sfociava nell’Averno.
Nero – ancora.
Rose lo aveva baciato prima che lui potesse respirare, le unghie conficcate nel collo e il corpo svanito nel suo – un’immagine già scorta.
A oltranza.
James sorrideva tra un bacio e l’altro, l’eccitazione a schiavizzarlo e il bisogno di averne di più a scuoterlo – s’era smaterializzato con lei senza temere conseguenze.
 
Rosie, cosa provi per me?”
Ti amo, ti amo troppo.”
 
“Siamo a casa tua.”
Nostra.”
James correggeva quell’ostinazione ipocrita ogni volta – quella casa era loro, loro, sin da quando avevano smesso le divise di Hogwarts.
“Non puoi avere paura di me.”
Ma Rose trovava terrificante convivere con la certezza di essere disposta a tutto, mentire morire uccidere, per lui, perché non esisteva confine alcuno tra sé e l’altro – come se propria vita e James avessero natura equivalente.
“Ho paura di quello che farei per te.”
James aveva ingoiato a vuoto, le aveva carezzato il viso, aveva mosso l’ennesimo passo verso di lei e aveva sorriso quando i loro respiri s’erano trovati mossi dall’istinto – erano nati per quello, forse, perdersi e cercarsi e trovarsi.
“Sei tutta la mia vita, e io sono la tua. Scappa, se vuoi, so già che ti cercherò e ti troverò.”
“A volte sei stato tu a fuggire.”
Sì – quando s’era sentito fatto a pezzi e troppo esausto per ricomporsi. Momenti di follia pura, quelli, che James avrebbe maledetto per l’eternità se Rose non lo avesse inseguito, cercato, trovato – riportato a casa.
“E tu a cercarmi. Rosie… resta con me.”
Lei aveva tremato, mentre eccitazione e timore danzavano assieme, e aveva cercato le sue labbra, il suo sapore, quel calore tutto loro – irrinunciabile.
“Per tutta la vita.”
 
*
 
Quando i perduti riuscivano a trovarsi, rovi d’oro s’intessevano con rose bianche.






 
Note dell’autrice: è un racconto scritto di getto, James e Rose mi conducono sempre in mondi perduti e decadenti – riecheggiando un racconto che ho scritto su di loro in passato. Come immagino abbiate notato, ci sono dei riferimenti alla mitologia greca, mentre il titolo e la frase conclusiva sono ispirati alla ballata Barbara Allen e in particolare alla strofa conclusiva, che recita “They grew and grew in the old churchyard | Till they could grow no higher | At the end they formed, a true lover's knot | And the rose grew round the briar”.
Grazie a chi è giunto sin qui e a chi ha deciso di seguire questo piccolo progetto, spero che ancora una volta la lettura abbia meritato il vostro tempo.
Un abbraccio!
   
 
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