Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: FanFictioner313    06/05/2020    0 recensioni
Una gita che difficilmente alcuni alunni del liceo classico Federico II scorderanno. Si, sa in gita si stacca e ci si diverte, la naturalezza delle cose e delle situazioni e delle dinamiche può scolastiche può mutare...
Il bello della notte è che tutti hanno diritto alle stelle non esistono zone d'ombra.
La versione definitiva della storia, fatemi sapere cosa ne pensate e... Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fine aprile, l’anno scolastico sta per volgere al termine manca ormai circa un mese. La I B (III anno) del Liceo classico Federico II di Siracusa è in partenza per la rituale gita di fine anno da trascorrere  dall'altra parte dell'isola, precisamente a Palermo. Il gruppo è abbastanza numeroso, dei venticinque componenti la classe ha aderito la quasi totalità. D'altronde dopo tutto il tempo trascorso insieme, le fatiche dell’anno in corso, il passaggio dal ginnasio al liceo, la voglia di ragazzi di 16/17 anni di evadere dalla quotidianità è un prurito nella pelle. 
A quell'età l’idea di trascorrere una settimana fuori dal controllo dei genitori, delle famiglie è troppo ghiotta per lasciarsela scappare. 
Ci sono Tancredi e Federica fidanzatini da un anno che vedono in questa gita l’occasione per “divertirsi e godere” senza dover stare su scomode panchine dei giardini, sdraiati in qualche campo o con l’incubo della clessidra che scandisce il count down per il rientro a casa dei genitori a volte improvviso.
Ma ci sono anche Salvatore e Nennuzza che sperano di "approfondire il loro rapporto" per la prima volta cosa che a casa non potrebbero mai fare: in casa di Nennuzza vive anche l'anziano e malfermo nonno paterno il quale sta ormai praticamente sempre in casa e, forse per i trascorsi da avvocato, non si fa sfuggire nulla e sorveglia costantemente a che nessuno possa compromettere le virtù della sua nipotina; Salvatore invece proviene da una tipica famiglia meridionale e quindi benché i genitori siano quasi tutto il giorno in studio a finire un progetto per qualche cliente o in cantiere a controllare il proseguo dei lavori a casa sua c'è sempre qualcuno delle sue tre sorelle o dei suoi due fratelli. 
Tra gli altri alunni non poteva mancare quella che nella scuola viene a volte chiamata “la gang” , ovverosia la comitiva formata dai “capetti della classe”. Adalberto, Francantonio ed Umberto i tre ripetenti più grandi più grandi perché bocciati al ginnasio, figli di famiglie nobili o comunque molto facoltose, qualcuno direbbe figli di papà, estroversi e smaliziati il cui compito principale durante le lezioni e la permanenza a scuola è quello di attirare le attenzioni delle ragazze più carine. I tre hanno bella presenza, abbigliamento modaiolo, ricchezza, sfrontatezza e modi da grandi che riescono a far colpo su ragazze adolescenti attratte da chi si mostra adulto. Il look alla moda, rigorosamente griffato o confezionato su misura dal sarto di famiglia, per cui sono disposti a spendere cifre da capogiro, l’immancabile pacchetto di sigarette o un buon sigaro, lo scooter sempre lucido con il quale effettuare acrobazie che sfiorano l'incoscienza come se fossero dei vissuti ragazzi di strada, la macchinetta super accessoriata che costa quanto una piccola monovolume regalata quasi come se fosse un rito dal padre o dal nonno per i 16 anni.
La I B in fatto di ragazze è messa abbastanza bene stando a  quanto si vocifera nei corridoi. Alcune ragazze però sono fidanzate altre invece votate alla castità da un educazione che le ha inculcato valori i quali, un tempo sacri nella regione stavano diventando superati. C’è però il cosiddetto "trio delle grazie” Assunta, Alessia e Lucia, timide adolescenti all’anagrafe ma con forme pronunciate decisamente da urlo, aria smaliziata, vestitini sexy e ammiccanti a testimonianza di voglie da soddisfare ormai sbocciate.

Poi c’è lui Calogero Toscanu ragazzo perbene, timidezza estrema, nato da umile e poverissima famiglia dell'interno, di una Sicilia ancora in parte arcaica e rurale, orfano di padre sin dalla tenera età, il primo della classe definito spregiativamente ”secchione”, giunto in quella scuola solo per merito spaccandosi la schiena a studiare e con la madre che si inventa mille modi per sbarcare il lunario e mantenere il figlio agli studi. Cerca di essere gentile cordiale con tutti ma in cuor suo non si sente integrato col resto della classe per via dello status sociale così diverso e della condizione così modesta, della sua zona di provenienza, di quei modi di fare troppo distanti dal suo essere. Non si sente facente parte dell'ambiente che tutti i giorni frequenta. 
Ha l’impressione che le ragazze lo guardino come si guarderebbe una persona con disabilità una cordialità che sa di commiserazione, e di volontà di tenere le distanze, sta capendo che diventano carine e affettuose solo quando si tratta di copiare il compito in classe o una versione per rimediare al pomeriggio precedente trascorso a far tutto meno che a studiare. I maschi lo disprezzano, lo odiano. lo vedono come un qualcosa che infetta la loro classe; non si può propriamente dire che lo bullizzino ma forse lo disprezzano a tal punto da non ritenerlo degno nemmeno di attenzione negativa.  
Ad accompagnare la classe avrebbero dovuto esserci il professore di latino e greco Mavicchioli e la professoressa di matematica Sestini denominata la tedesca, ed immaginate il perché. Ma la Sestini per improvvisi problemi familiari legati alla malattia dell'anziano padre ha dovuto rinunciare ed è stata sostituita dalla prof di lettere, Monica Narducci anni 33 occhi verdi, capelli biondi, fisico da pin up. Impossibile per gli alunni non vederla come un sogno proibito sul quale riversare i propri istinti sfrenati. 

La classe fu quindi molto contenta del cambiamento perché pensavano che quei due professori fossero un accoppiata vincente: la prof Narducci per ovvi motivi e Mavicchioli perché benché fosse un professore abbastanza severo nell'insegnamento delle sue materie e avesse spesso delle idee strampalate durante le gite scolastiche, tutti sapevano che in gita sapeva anche essere di manica larga, mettersi quasi alla pari con gli studenti, confrontarsi e divertirsi con loro, fare il fighetto se c'era l'occasione e approfittarne per qualche conquista; stando alle voci di corridoio pare infatti che Mavicchioli durante le gite scolastiche, quasi per tradizione, non tornasse a casa senza aver "goduto".

Sin dal viaggio in pullman verso il capoluogo l’atmosfera ricalca quella delle ore passate in classe. 
I fidanzatini passano il tempo ascoltando musica e scambiandosi effusioni. 
Nelle ultime file siedono quelli della “gang” e le “tre grazie”. Risate, discorsi che alludono al sesso e a spese pazze, una coltre di fumo che fa assomigliare quell'ala di pullman alla val padana, tentativi di approccio non dissimulati. 
Umberto nato da nobile famiglia estremamente pressante e con un padre che lo soffoca continuamente di raccomandazioni e di ordini mascherati da utili consigli fa agli amici:
Finalmente le nostre grazie senza sorveglianza. Noi senza sorveglianza!! Noi non abbiamo dei genitori, quelli sono dei veri secondini. Sapeste quanto mi ha impallato ieri mio padre su questa gita...
Alessia, dice Adalberto, durante questa settimana ti faccio il rodaggio poi diglielo a tuo padre quanto sei troia e quanto questo ti diverta. Improvvisamente inizia a limonarla con foga e nel mentre tenta di spogliarla; Ma che fai scemo!? Scemo de che?! Di che non ti piace se hai coraggio e fermami in qualche modo. Sofia vorrebbe davvero ritrarsi, il luogo in cui si trovano la imbarazza parecchio ma il piglio deciso, quelle maniere da uomo e la figaggine complessiva del ragazzo la attraggono troppo.
Ragazzi fa Adalberto, divertito ed eccitato, agli altri ma che fate, oggi scioperate? Quando ci ricapita un’occasione così. Assunta e Lucia non sentendosi ricoperte da attenzioni come la loro amica, con tono provocatorio bisbigliano tra loro a voce peraltro non troppo bassa intente a farsi ascoltare dai ragazzi: Va a finire che sono solo chiacchiere quei due. Tante parole ma alla resa dei conti niente fatti. Farebbero meglio ad andare da Toscanu a leggersi un libro della bibblioteca.
Quelle parole hanno un duplice effetto: Arrivano alle orecchie di Calogero con un sapore di cinismo per essere stato chiamato per cognome, a significare un palese distacco. Nondimeno suonano come una sfida per Francantonio e Umberto che non possono sopportare quell'affronto. Si catapultano sulle due ragazze iniziando a baciarle. slinguazzarle e tastarle in ogni dove, inscenando una sequenza di petting alternandosi sulle due.
L’atmosfera si surriscalda in breve. Le mani dei tre diventano i tentacoli di un polpo allungandosi sotto quegli abiti ormai fastidiosi. Cercano di intrufolarsi sotto i vestiti sopra e sotto le mutandine per solleticare i loro clitoridi come stessero facendo una passatella con una bottiglia di vino. Le tre puttanelle reggono il gioco con malizia. 
Con l’affiatamento di un coro prendono a massaggiare i rigonfiamenti dei tre ragazzi da sopra i pantaloni. Assunta, la più intraprendente, slaccia addirittura la cintura di Louis Vuitton e infilala svelta le mani nei boxer di Francantonio cercando di non abbassare i pantaloni per non dare nell'occhio. Ora anche Alessia fa lo stesso con Adalberto, solo Lucia per via della sua posizione meno nascosta e della sua indole più timorosa non lo fa ma si limita a strusciarsi nel modo più bollente possibile su Umberto. 
I bulletti soddisfatti e super eccitati stentano a trattenersi e il pacco sta esplodendo nei boxer. Quando gli slip si bagnano di densa crema come se si fosse rotta una tubatura, Francantonio esclama con fare cattivo: Allora Toscanu, è interessante il libro preso a prestito in biblioteca? Un altra coltellata ed una sottolineatura delle difficoltà economiche della famiglia...
Vi piace il cazzo troiette che giocate tanto a fare le verginelle. Sarà una settimana godereccia come non mai.

Calogero anche se non vorrebbe si incupisce perché anche se ha tentato con ogni fibra del suo corpo di non farlo non è comunque riuscito a fare a meno di sbirciare quelle scene. “Riuscirò mai ad essere almeno un po' come loro?” Anche io vorrei provare quelle sensazioni di trasgressione, scoprire l’universo femminile per la prima volta, pensò tra se e se senza darlo a vedere. 

La sistemazione in albergo è gestita da Francantonio in qualità di capoclasse il quale ben si preoccupa di combinare la stanza sua e dei suoi due amici al medesimo piano di quello delle tre vogliose ragazze. 
Nè la prima sera nè ahimè la seconda succede qualcosa di allettante dal momento che tutti vengono coinvolti nel folle piano del professor Mavicchioli che mantenendo fede alla sua nomea di prof che ha strane idee sulle gita e che ha trovato in una sua alunna -  la loro compagna di origine partenopea Marianna, volontaria nell'oratorio della sua parrocchia, -  una complice perfetta ha organizzato per prima una serata trivial pursuit e Tabù e per seconda una classica tombola napoletana. 

Le giornate invece si snodano tra visite culturali ai palazzi ed alla chiese di Palermo ove la entusiasta voce della guida cerca di spiegare a degli studenti, non tutti esattamente attenti, la storia bimillenaria della città. 
Adalberto, Francantonio e Umberto ascoltano con una certa noncuranza la descrizione del posto: Adalberto ne è terribilmente annoiato e si infilerebbe volentieri le cuffie nelle orecchie se potesse; a lui di quei monumenti non frega assolutamente nulla e detesta tutto ciò che ha a che fare con lo studio soprattutto se non sia strettamente necessario per la promozione; gli interessa solamente essere promosso. Quest'anno stava andando anche bene, l'aver stretto amicizia con Francantonio lo scorso anno lo aveva molto aiutato in questo, ma comunque a lui dei voti, delle medie o dell'amore per la conoscenza non gliene importa nulla come in passato e proprio per questo suo atteggiamento i professori lo avevano punito bocciandolo in II ginnasio.
Francantonio ascolta distrattamente a Palermo ci era già stato altre volte con la famiglia e la storia già la conosceva, anche curiosità e particolarità che la guida non avrebbe menzionato. Rispetto ai suoi amici infatti lui era una persona colta, curiosa e studiosa, potrebbe benissimo dare parecchio filo da torcere a Calogero, a scuola va molto bene ed ha fine anno sarà sul podio dei migliori della classe.
Ci tiene ad andare bene anche per il suo futuro quando lavorando con suo padre e avrebbero tessuto insieme le loro trame per mettere le mani su quanta più Sicilia possibile. E se era vero che anche lui era stato bocciato in II ginnasio bisogna specificare si era trattato di una sanzione disciplinare: si era infatti scoperto, pare grazie anche ad alcune spifferate anonime e qualche studente troppo ficcanaso, che aveva usato metodi molto sleali per favorire la lista in cui era candidato alle elezioni d'istituto e far fuori ad uno ad uno gli altri candidati. Il padre aveva cercato di salvarlo, era intervenuto persino suo zio deputato per fare qualcosa ma era stato inutile e si creava il rischio di attirare troppe attenzioni sulle attività paterne proseguendo nella lotta. Comunque come magra consolazione quando la notizia raggiunse le orecchie del nonno, questi dal suo scranno di palazzo Madama, riuscì a brigare perché il preside che aveva comminato la sanzione fosse spedito a dirigere la peggiore scuola di Brancaccio a Palermo. 
Umberto dal canto suo si sforza di seguire, lui non è certo un tipo da liceo classico ma non esiste al mondo che il rampollo di una famiglia nobile come la sua vada in qualsiasi altra scuola, tutti in famiglia avevano fatto il liceo classico e anche lui avrebbe proseguito su quella strada onorando la tradizione di famiglia; però tenta di seguire perché già sa che una volta tornato a casa gli avrebbero fatto il terzo grado sui luoghi e monumenti che aveva visitato. Suo padre in particolar modo non gli avrebbe dato tregua...
Comunque, anche inconsciamente, erano intenti a escogitare la maniera per riuscire ad avere del tempo da trascorrere le puttanelle per ricoprirle di attenzioni. 

Il terzo giorno i professori concessero la giornata libera per acquisti o altro. La mattinata trascorre tra le spese pazze, souvenir per le famiglie a casa e altri regali per loro: Francantonio ad esempio ha speso una cifra da capogiro per regalarsi un nuovo Rolex, Assunta si è comprata un paio di decoltè nuove, Lucia tra le altre cose ha preso due cinture di Hermes una per il padre e una per il fratello eccetera...

Nel pomeriggio sfruttando il primo sole stagionale per il gruppo è praticamente d’obbligo recarsi alla spiaggia di Mondello. I ragazzi si spogliano dei loro costosi outfit improvvisando una specie di spogliarello. Le ragazze si spogliano abbastanza velocemente e si distendono sulla spiaggia esibendosi in un provocante topless che stuzzica gli istinti dei tre che null'altro aspettavano.
Vedere quei meloni ancora parzialmente acerbi ma di una freschezza che promette una rosea maturazione è un invito irresistibile. E’ ora di una sana orgia esclama Adalberto trionfante tirando fuori il cazzo dal costume già prontamente in tiro. Lo struscia tra le tette di Alessia per una lussuriosa spagnola che in breve tempo lo porta a farcirle di caldo sperma. Alessia raccoglie a piene mani tanto ben di dio leccandosi le dita per poi passare la crema sulle labbra di Assunta con un bacio lesbico. 
Il calore dei corpi si fonde a quello climatico. 
Francantonio ed Umberto si prendono le cure delle altre Grazie. 
Su Lucia, facci vedere perché tutti ti chiamano col vezzeggiativo, dice Umberto, dimostraci che gran pompinara sei e le porge la nerchia sulle labbra. 
Luciuccia non si fa pregare troppo come se fosse stata invitata o sfidata a mostrare il meglio del suo repertorio. Inizia a ciucciarlo con la padronanza di una quarantenne. Colpi decisi di lingua lungo tutti i 20 centimetri di Francantonio fino sotto ai coglioni lubrificando di saliva il glande arrossato come se soffiasse dentro una cerbottana. 
Umberto nel frattempo si diletta con la figa di Assunta: dopo averla leccata con gusto non resiste più e struscica il suo cazzo sino a raggiungere il suo clitoride per penetrarla furiosamente fino a farla gemere intontita di piacere. 
I freschi clitoridi, primizie assolute da esplorare sono bocconcini invitanti per i tre ragazzi furiosi di esplodere. 
Infilare i cazzi arrapati in quegli anfratti ancora poco esplorati procura libidine difficilmente equiparabile a qualcos'altro forse un timido paragone potrebbe essere a dato solo a quella suscitata dallo scudetto vinto dall'amata squadra del cuore o dal giorno in cui hanno ricevuto in dono lo scooter o la macchinetta. 
Scambiarsi le partners è opzione automatica, quasi naturale. 
Le ragazze a loro volta catapultate in una dimensione futuribile vissuta con lo stupore della sorpresa e dell'estrema eccitazione, cooperano all'unisono alternando il soggetto delle loro amorevoli cure, creando eccitazione pura. 

Al ritorno i tre indossano le cose costose che hanno comprato durante la mattinata di shopping con fare da boss e non fanno mistero delle avventure trascorse vantandosi con gli altri compagni con beffardo compiacimento. “Pensate quando lo saprà quel brutto sfigato di Calogero come ci invidierà.” Lui neanche le sogna certe cose, per me non ha mai scopato dice Francantonio, è un povero pezzente, verginello sfigato di merda, ancora mi chiedo per quale motivo lo abbiano messo ad infettare la classe. Se non fosse così secchione certo mi inventerei un modo per farlo bocciare e quella puttana di sua madre avrebbe lavorato per niente. Tutti i presenti ridono ed incitano il rappresentante di classe. Francantonio è euforico per le recenti e per il suo discorso trionfale. E' il re della classe e una piccola parte già pregusta quando sarà il re di qualcosa di molto più importante e forse prenderà il posto di suo nonno Totò o di suo zio e siderà all'Ars (assemblea regionale siciliana) o in parlamento come deputato o senatore per avvantaggiare gli affari del padre. 
Calogero se ne sta in disaprte, lui aveva fatto un giretto e poi era subito tornato in hotel a leggere. Del resto perché uscire quando non poteva permettersi nessuna spesa extra? Si sentiva già in colpa per i soldi spesi per partecipare alla gita, fosse dipeso da lui non avrebbe mai partecipato ma sua madre aveva insistito talmente e a costo di mille sacrifici aveva recuperato la somma necessaria. 
Allora si era deciso a partire e seppure molto entusiasta di visitare Palermo, lui che non andava mai da nessuna parte! si era sentito anche a disagio già nel fare la valigia: un vecchio borsone della società sportiva del paese in cui mettere i suoi miseri vestiti: qualche t-shirt comprata al mercato, due paia di pantaloni, due camicie, sulle quattro che sole possedeva e che la madre aveva accomodato per la sua taglia tra quelle poche buone che aveva lasciato suo padre, un maglione fatto da sua nonna e l'unica cintura decente che possedeva - oltre a quella che indossava più spesso - che era del vestito da sposo di suo nonno, insieme a poco altro indispensabile. 
Questo solamente aveva potuto mettere in quella specie di valigia e nel frattempo pensava inconsciamente ai borsoni moderni dei suoi amici, riempiti di bei vestiti che spesso gli capitava di ammirare, anche contro il suo buon proposito di fregarsene, con rabbiosa invidia: camicie di sartoria o di alta moda, Pantaloni di Boggi, scarpe di Prada, Gucci o Nike da oltre 300 €, cinture di Hermes o Louis Vuitton... 
A volte mentre osservava il suo misero armadietto in camera sua se li immaginava i suoi compagni mentre facevano shopping ed era colto da un senso di profonda tristezza. 
Nel suo immaginario lì vedeva infatti andare a fare acquisti con i loro padri - lui che il padre non lo aveva più da tanti anni e lo andava a trovare al cimitero - consigliare al papà la fantasia di cravatta che che apprezzavano di più e poi farsi regalare una bella camicia o qualche indumento che avevano adocchiato appena il giorno prima. 

Dalla sua posizione defilata aveva sententito tutti quei racconti, il discorso del rappresentante di classe nei suoi confronti e l'approvazione generale della classe e ciò non aveva fatto altro che aumentare il suo disagio interiore, tant’è che quella sera se ne sta solo, incupito in camera sua mentre gli altri, entusiasti, seguono il professor Mavicchioli che mantenendo fede alla sua altra nomea ha finalmente deciso di abbandonare i suoi passatempi strampalati, tirare fuori la sua aria da fighetto e dei godersi la movida Palermitana in compagnia dei suoi alunni. 
Per l'occasione si è messo in tiro, camicia che lascia intravedere un fisichetto niente male per uno che si aggira attorno ai 50 anni, golfino sulle spalle pantaloni di sartoria tenuti da una bella cintura nera di cuoio lucido e un paio elegnati scarpe nere fresche di verniciatura ai piedi e i capelli che accennano a divenire brizzolati sistemati con cura dal gel; il suo abbigliamento elegante e giovanile lo rendono decisamente un gran figo e si vede subito che qualche ragazza che mai aveva osservato il prof sotto quel punto di vista ci sta facendo un pensierino.  
Le ragazza indossano vestiti griffati, alcuni lasciano intravedere seni prosperosi e turgidi, cosce succulente, altre hanno delle costose maglie lunghe che sono abbinate a dei pantacollant che poco lasciano all'immaginazione ed ai piedi hanno dei sexy stivali che risalgono le gambe toniche ed eccitanti il tutto ovviamente abbinato ad un trucco ben studiato ed a qualche gioiello che molte persone pur lavorando tutta una vita non potranno che sognare. 
Anche i ragazzi sono vestititi tutti in maniera meravigliosa ed eccitante: camicie di Fred Perry, Armani o del loro sarto di fiducia che, in alcuni casi sbottonate al punto giusto, lasciano intravedere corpi tonici e sportivi, pantaloni eleganti o di sartoria abbinati a cinture di Gucci, Hermes, Louis Vuoitton..., orologi e anelli da uomo per rimarcare il loro status...  Goffredo, un ragazzo piuttosto alto per la sua età, dai capelli biondi e dai lineamenti che tradiscono antiche radici normanne, figlio del primario dell'ospedale di Siracusa e della preside della facoltà di economia ha addirittura quasi esagerato: indossa un estivo completo sui toni di un grazioso marroncino con una camicia sull'ocra sotto abbinata ad una cravatta a righine marroni. Mentre gli altri si radunano intrepidi per l'imminente serata desiderosi di divertirsi il più possibile e magari fare qualche conquiste Francantonio, quale rappresentante di classe, si è messo in prima fila per discutere per un momento l'itinerario della serata e fare qualche raccomandazioni ai suoi compagni. Aveva anche ricevuto i complimenti del professore per l'outfit - lo aveva fatto confezionare apposta dal sarto di suo padre in occasione della gita scolastica - scelto per la serata e questi di rimando non aveva potuto fare a meno di mostrare oroglioso al professore il nuovo Rolex comprato quella mattina. 
Calogero era uscito dalla camera per un momento e aveva assisitito a spezzoni del momento prima della partenza per i locali ma poi si era subito nuovamente ritirato. 

Era sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta: 
1. confrontato con i suoi compagni avrebbe fatto davvero la figura del povero pezzente visto che il suo abbigliamento non valeva neanche 1/1000 del loro e avrebbe quindi fatto una figura decisamente più patetica del solito.
2. non aveva alcun senso uscire se non si hanno soldi da poter spendere  e si sa che si finirebbe per stare in disparte o seguire la comitiva come una mummia. 
3. sa perfettamente che la serata sarebbe stata l'occasione perfetta per i suoi compagni di umiliarlo, insultarlo o peggio e non voleva assolutamente dargli questa ghiotta occasione. 
Per questo si era ritirato in camera a fissare cupo il soffitto indeciso se accendere la televisione. 

In albergo è rimasta anche la professoressa Narducci perché, per ben altri motivi, anche le due coppiette sono rimaste in albergo consce che quella loro serata sarebbe stata mille volte più godereccia di qualsiasi giro per locali. 

La professoressa Narducci osserva pensierosa il panorama dalla finestra del corridoio. Non riesce a togliersi dalla testa il fatto che Calogero avesse rifiutato di uscire con la classe e che fosse stato brusco e quasi maleducato quando lei aveva appena insistito perché vincesse la timidezza e si unisse a loro. L'aveva sempre colpita quel ragazzo così timido e diligente, tanto bravo a scuola eppure così chiuso, così fragile... Senza rendersene conto il turbine dei suoi pensieri la stava portando ad allontanarsi dalla finestra e a camminare in direzione proprio della camera di Calogero. 
Quando se ne rende conto è ormai dinanzi alla sua camera incerta sul da farsi: ma, quasi rispondendo ad uno strano istinto, decide di bussare e provare a parlargli. Calogero non va subito ad aprire, inizialmente pensa a qualche scherzo idiota, ma successivamente più annoiato che incuriosito decide di andare ad aprire. La Narducci se ne sta quasi per andare quando la portà si apre e questa senza chiedere permesso sgattaiola lesta in camera e si sedette sul letto. 
Calogero si sente stupito ed irritato era covinto di aver già chiarito prima con la professoressa che preferisce starsene per i fatti suoi in camera. Ma prima che possa dire qualcosa la professoressa prende la parola: Calogero ti prego non cacciarmi via, non alterarti  so che non vorresti che io fossi qui ma io non posso non chiedertelo, non riesco, cosa c’è che non va? Sei così triste, abbattuto perché hai rifiutato categoricamente di unirti agli altri? Ti prego sii sincero, io manterrò il segreto qualunque esso sia ma ti prego sono la tua insegnante e voglio capire. 
Prof risponde timidamente Fabio sedendosi sul letto accanto a lei, è un discorso abbastanza semplice siamo mondi distanti e completamente diversi. Loro sono estroversi, disinvolti, sfrontati, fighi. Sono ricchi e di buona famiglia. Hanno bei vestiti, tanta eleganza, orologi costosi e accessori alla moda. Io sono un poveraccio, mio padre è morto che ero solo un bimbetto di pochi anni e mia madre si arrabatta a fare mille lavori per farmi studiare, per mandarmi a scuola vestito decentemente a dovuto adattare le uniche quattro camicie buone che mi ha lasciato mio padre. Non avrei avuto denaro da spendere questa sera e nemmeno un vestito all'altezza che senso avrebbe avuto uscire solo per essere umiliato e poi comunque la timidezza mi blocca irrimediabilmente. 
I ragazzi mi detestano, per loro sono qualcosa che infetta la classe, non gli servo nemmeno per copiare ci sono i due genietti: Goffredo e Francantonio per quello. Mi disprezzano talmente che non osano nemmeno bullizzarmi...
Le ragazze poi non mi vedono non dicono come un uomo - come vedono alcuni ragazzi della classe - ma nemmeno come un ragazzo sono solo un moccioso, uno scarafaggio, un handicappato verso cui provare pietà e da tenere a distanza ma da trattare con distaccata gentilezza per averlo buono quando c'è qualcosa da copiare. 

Non dire così esclama la professoressa avvicinandosi e porgendogli una carezza. Non ti manca nulla, sei un bel ragazzo anche tu soprattutto molto sensibile. Lo intuisco anche da come scrivi anche se cerchi di non far trasparire nulla di te nei tuoi temi. Le vere donne vanno pazze per queste caratteristiche, abbi fiducia in te. 
Senti gli fa avvicinandosi ancora di più a lui e assumendo un’aria maliziosa: Hai mai avuto un rapporto con una ragazza, se me lo vuoi dire eh, se te la senti. 
Calogero colto di sorpresa e subito paonazzo in volto inizia a balbettare: Ecco ma, io veramente mi vergogno a parlarne, cioè per rapporto lei intende...; 
Ho capito non hai ancora scoperto l’altra metà del cielo e immagino vorresti farlo. La sorte ha deciso di premiarti, non so bene perché ma stasera è la tua serata fortunata. 
Cosa intende prof? Che sta dicendo?!?  
Zitto e chiamami Monica. 
Fabio sente il cuore in gola e un brivido mai provato prima.
Monica abbassa le luci rendendole soffuse e inizia uno streaptease mozzafiato sciogliendosi i capelli che le scivolano sulle spalle donandole un’aria da vamp. 
Con movenze lente e arrapanti sfila la giacchetta nera e si toglie il top mostrando un reggiseno a balconcino che a stento trattiene due tette spaventose impreziosite da capezzoli impertinenti. 
Fabio si sente un fuoco dentro, una rigidità corporea mai provata in vita sua davanti alla prima immagine di donna dal vivo, finora vista solamente sulle riviste patinate o di nascosto su qualche video su youtube guardato in biblioteca. 
Dai sii disinvolto e naturale gli dice  prendendolo per le mani per farlo alzare dal letto per poi abbracciarlo appostandogli i seni al torace. Successivamente gli prende nuovamente le mani e gliele poggia delicatamente sui seni; Calogero non capisce più nulla ma la bramosia e l'eccitazione hanno velocemente la meglio sulla timidezza: inizia a tastare con l’ingorda bramosia di una persona a dieta ferrea nel giorno dello strappo alla regola. 
Fattosi ancora più intraprendente inizia a ciucciare i capezzoli avidamente come non faceva da quando prendeva il latte materno. 
Ti piace eh briccone, ed è solo l’inizio fidati.
Con una spinta dolce ma decisa lo sdraia sul letto rimanendo in piedi e togliendosi gli slip che volano sull’abatjour. E’ completamente nuda ora. Eccola una vera donna ed è tutta per te. 
Ora voglio vedere un uomo. Con mosse sensuali sfila la vecchia cintura dai pantaloni, gli slaccia abbassando la chiusura lampo, dando via libera a quel cazzo turgido e vergine che quel paio di slip non avrebbero più contenuto.
Wow mi sa che la regola della L è vera sembra proprio dotato il bimbo. Monica inizia a ciucciare l’asta dell’alunno con l’abilità che potrebbe avere una prostituta abituata a tali pratiche di routine. Passa la lingua con movimenti di risucchio fino alle palle. 
Calogero si sente completamente scoppiare. 
Dopo pochi istanti esplode in una venuta che la inonda su tutta la faccia. Monica si passa la mano sul volto raccogliendo lo sperma invitandolo con tono deciso: Ora assaporalo altrimenti ti negherò il resto del piacere. 
Confuso, in preda all'eccitazione, pauroso di veder interrotto l’incantesimo obbedisce come una recluta ingoiando d’un fiato il suo seme pastoso. 
E bravo il mio alunno, ora ti sei meritato qualcosa di più, la mia farfallina. 
Si sdraia sul letto a gambe divaricate esortandolo a mettersi in ginocchio ai piedi dello stesso. “ Ora scopami con la lingua fino a solleticarmi il clitoride per bene. 
Il ragazzo sempre più stravolto da quell'esperienza inizia a cercare di incidere le grandi labbra con colpi di pennello con la curiosità dell’esploratore davanti a un sentiero sconosciuto. 
Si vede che è totalmente inesperto e non ha la più pallida idea di come fare, infatti commette degli errori anche grossolani ma proprio questa inesperienza  fa eccitare la professoressa che con l’aria parecchio divertita, in preda ai suoi bagnati umori riprende a baciare, ciucciare, umidificare quel cazzo ormai rovente facendoselo arrivare fino all’ugola ove un flotto di sborra si deposita come l’acqua che cade dalla cascata nel bacino sottostante.
Quando Monica sentendosi il clitoride infiammato e bagnato  raggiunse l’estasi totale lo guardò negli occhi dicendo:
Ora ti faccio diventare uomo. Bacia appassionatamente Calogero, gli sfila eccitata la t-shirt e la canottiera e poi scende sul suo cazzo, lo bacia un’ultima volta e se lo infila nella vagina. L'alunno asseconda il movimento con colpi di reni possenti liberando un inferno che custodiva da troppo tempo. Fu quasi animalesco, Calogero si aggrappò a lei facendole quasi male con le unghie, la penetrò con violenza dando sfogo ai suoi istinti repressi e alla sua virilità di impetuoso adolescente desideroso di divampare. 
In preda all'estasi più totale venne emettendo urla di piacere che a fatica rimasero circoscritte tra le pareti di quella alcova.

Calogero è al settimo cielo, crede di aver visto tutto. Il momento più bello e più assurdo della sua vita ancora non ci crede, è completamente straniato. Si sdraia esausto ed incredulo sul letto, non sta capendo più nulla, prende fiato e intanto non riesce a pensare lucidamente o dire una minima parola. 
Monica si sdraia al suo fianco in silenzio ma dopo un po' di tempo lo guarda ammicando e gli dice: Hai presente i vecchi dischi in vinile? Ecco la donna è come un LP, ha due lati A e B. Si alza un momento e prendendolo per un braccio fa alzare anche lui. Poi si para innanzi ai suoi occhi increduli e al suo cazzo che incredibilmente voglioso di continuare il viaggio che ha appena iniziato, e di scoprire nuovi luoghi del piacere sta già tornando in tiro, si china mostrando un culo portentoso con una posa a 90°.  
L’alunno del primo banco, il ragazzo timido non esiste più anzi sembra che stia cercando di sfogare anni di povertà, umiliazioni e prepotenze subite. 
Capisce immediatamente quali sono le intenzioni dell'insegnate, ha anche visto un video di una cosa del genere di sfuggita su un computer a scuola.
 
Calogero le cinge il seno con forza a dir poco brutale stringendole i capezzoli con una pressione virile. Fa aderire quel culo a forma di panettone al suo bacino e con colpi possenti le infila il suo fallo accompagnandosi con movimenti di rilascio, come se il corpo di Monica fosse un elastico. Condisce il tutto con espressioni volgari all'indirizzo di tutti quelli che lo avevano deriso sino ad all'ora.
Monica sentendosi posseduta come una puledra di razza con quel cazzo che le arriva sino all’intestino, abbandona definitivamente il suo ruolo istituzionale recitando quello naturale della puttana in calore. 
Emettono un altro grido all’unisono che stavolta probabilmente divamperà nel corridoio ancora deserto.

Benvenuto nel mondo dell’eros. Ora nulla ti sarà precluso, potrai avere mille donne, mille esperienze ma di me non ti dimenticherai mai. Sarò sempre tua. Sarò un tuo ricordo per sempre. 
Mi hai sorpreso, ancora una volta ti sei dimostrato un secchione. Sono queste le prime parole della professoressa. 
Merito sue spiegazioni Prof. come sempre.
Scoppiano quindi in una fragorosa ed infantile risata per poi sdraiarsi abbracciati nei corpi e fusi con le anime fino a quando la Narducci non ritiene opportuno andarsene per evitare che i compagni di stanza di Calogero tornassero. 

Il cazzo di Calogero rimase turgido per tutta la notte e il ragazzo non riuscì più ad addormentarsi. Chiuse semplicemente gli occhi sentendo arrivare il suo compagno di stanza - la loro era una delle uniche due camere doppie e Francantonio come punizione aveva messo in camera con lui il ragazzo che aveva osato sfidarlo alle elezioni per rappresentante di classe - e fece finta di dormire. 

Ruggero - tale era il nome del ragazzo - lo credette profondamente addormentato e degnandolo appena di uno sguardo disgustato si spoglia euforico e frastornato ripetendo tra se e se della bella serata di movida che aveva trascorso con i suoi compagni, di come tutti si erano divertiti fin quasi al devasto, della puttana bionda che aveva castigato all'Eclipse e quasi ridendo del fatto che in questo preciso momento il professor Mavicchioli nella sua camera stava degnamente onorando la sua tradizione da gita scolastica con una bella brunetta. 
Con ormai addosso solo i boxer entra nel letto ma il raccontarsi quanto avvenuto lo ha eccitato troppo e così da sotto le coperte prende a masturbarsi. Non si rende minimamente conto che nel letto di fianco i suoi racconti hanno portato qualcuno a fare lo stesso perché per una volta gli hanno risvegliato anziché cupi pensieri il ricordo dei momenti più belli della sua vita...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: FanFictioner313