Terra 3.0. Avevano chiamato così l’ennesimo pianeta su cui erano stati. Erano stati su tanti di quei pianeti che ormai avevano esaurito i nomi da dargli. Poi quel pianeta lì somigliava davvero tanto alla terra, tranne per il fatto che avesse ben 13 lune! Clarke si preparava a dare alla luce il suo bambino insieme ad Octavia, che cercava in tutti i modi di tranquillizzarla e farla respirare. In men che non si dica, uscì fuori un bellissimo maschietto. Avevano deciso di chiamarlo Marcus. Marcus Blake. Bellamy e Clarke non potettero trattenere le lacrime dalla felicità. Si erano meritati tutta la felicità che stavano vivendo. Octavia li guardò e pianse anche lei, pensando che quel destino a lei non sarebbe toccato mai. Tutti avevano deciso di restare su quel pianeta. Ci vivevano da più di un anno e offriva tutti i vantaggi di ci avevano bisogno. Stava bene a tutti, tranne che ad Octavia. In tutti quegli anni passati a viaggiare nello spazio di pianeta in pianeta, aveva imparato a pilotare una navicella, così decise di andare a fare una passeggiata spaziale. Era in viaggio da pochi minuti quando la navicella sembrò essere entrata a contatto con un vortice. Improvvisamente la navicella iniziò a tremare e fu risucchiata dal vortice. Octavia perse i sensi, e quando si svegliò non poteva credere ai suoi occhi. Quel vortice l’aveva riportata sulla Terra. Grazie ad una capsula riuscì ad arrivare sulla superficie terrestre. Quello che non sapeva era che il suo lancio non era passato inosservato, e quando uscì dalla capsula, non poteva credere ai suoi occhi: c’era Lincoln, l’amore della sua vita che aveva perso per sempre, molto più invecchiato di quanto ricordasse. Accanto a lui vi era una ragazzina di vent’anni, che la guardava impietrita.