Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: LadyElle1203    06/05/2020    1 recensioni
[Dal testo]
"Corri. Respira. Tieni la mano sempre sul manico del pugnale.
Non fermarti se non quando tramonta il sole. Trova un rifugio sicuro, su un albero. Lontano dalla strada.
Non fidarti di nessuno. Tieni sempre gli occhi aperti, anche di notte.
Non fermarti mai nello stesso posto per troppo tempo.
Conserva i proiettili. Muoviti a piedi."
Pur essendo una FF su TWD con principalmente Daryl Dixon, posso dirvi che "non è come sembra". Fidatevi: lungi da me inserire un nuovo personaggio per farlo innamorare di Daryl. No. Daryl per me è asessuato!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 5

Beth. Quanto tempo è che non sentivi pronunciare quel nome? Mesi? Anni? Tu non l’hai mai dimenticata, amico. Mai. Hai ancora impresso nella memoria il giorno in cui siete scappati dalla prigione, ed avete trovato rifugio in quella capanna abbandonata. Quella litigata furiosa, in cui vi siete urlati di tutto. La sua rabbia, la sua determinazione. La sua voce: angelica e delicata, eppure così tagliente. Ricordi quando l’hanno rapita, e ti sei messo a correre per giorni? Il giorno in cui finalmente l’avete ritrovata…il giorno in cui è morta. Le senti ancora le urla di Meggy? Lo senti ancora il peso di quel corpo morto mentre esci da quell’ospedale abbandonato?
Dì un po’, Daryl…ti capita mai di svegliarti la notte e pensare che, forse, Beth poteva essere salvata?


Daryl osserva Alisia da lontano, intenta a scuoiare gli scoiattoli come le ha chiesto: occhi concentrati sulla punta del coltello, mani ferme e decise: è capace, e si vede.
Davvero ti ricorda Beth?
- Ehi ragazzina. – le dice, poi, scuotendo la testa e raggiungendola.
Alisia non risponde, continuando ad eviscerare lo scoiattolo.
- Ehi. – dice ancora Daryl, dandole un colpetto sul gomito.
Alisia si blocca, puntando il coltello nella testa dello scoiattolo e fissandolo con odio.
- Pensi di farmi paura?
- Fottiti. – sibila lei, tornando al suo lavoro.
Daryl sbuffa e, senza pensarci troppo, le strappa via il coltello dalle mani, puntandolo sul legno alle sue spalle; l’afferra per un braccio portandola lontano dalle cucine, per poi fermarsi e fissarla dritta negli occhi.
- Dì un po’…hai intenzione di continuare così ancora per molto?
Alisia non risponde e continua a fissarlo con odio: sguardo ridotto a fessura, mascella contratta e mani lungo i fianchi, serrate a pugno.
Mioddio…è uguale a Beth.
- E’ inutile che mi guardi così. Vuoi sapere una cosa? Michonne non si fida di te! Vuole rispedirti fuori da qui. E’ questo che vuoi, eh? Vuoi davvero tornare lì fuori ed imbatterti ancora in quel gruppo di figli di puttana?
Daryl urla, sente la gola bruciargli: proprio come quella volta fuori il capanno. Con Beth.
Alisia continua a non rispondere: sembra che le sue parole non la colpiscano minimamente.
- Rispondi, dannazione!
Alisia avanza di un passo, trovandosi ad un niente dal viso di Daryl: lo osserva con rabbia ed odio.
-…fottiti, Daryl. – sibila poi.
- Si può sapere quale cazzo è il tuo problema?!
- Perché mi hai portata qui? – Alisia parla con tono normale, apparentemente tranquillo.
- Saresti morta, lì fuori.
- So badare a me stessa.
- Ah sì? Anche con quelli lì?
- Non puoi saperlo.
Daryl sbuffa ancora e continua a fissare Alisia con rabbia.
- Dì un po’…chi era? – domanda poi Alisia, incrociando le braccia sul petto.
Daryl le rimanda uno sguardo interrogativo.
- La persona che mi assomiglia. Chi era?
- Non sono affari tuoi.
- Lo sono, invece. Ti sto mettendo nei casini con il tuo gruppo. Chi era?
- Con il mio gruppo è tutto a posto. Torna a scuoiare la cena. – Daryl le volta le spalle avanzando di qualche passo, ma la voce ferma di Alisia lo fa fermare poco dopo.
- Non ho intenzione di rimanere qui a scuoiare quattro scoiattoli! Se non mi dici chi era, te li scuoierai da solo.
Dio, è testarda come lei.
Daryl si volta osservandola sbalordito. – Stai scherzando?
- Secondo te?
Daryl le va vicino fermandosi ad un niente dal suo viso. – Attenta ragazzina…
- Mi chiamo Alisia. Alisia. Ficcatelo bene in testa. – sibila lei, con occhi infuocati.
- Stai mettendo a dura prova la mia pazienza.
- E tu la mia.
- Perché ti interessa tanto, eh?
- Secondo te?
Daryl indietreggia di un passo, per poi sbuffare come un toro: Daryl, adesso basta. Lei non è Beth.
- D’accordo…vuoi sapere chi era? Una ragazzina testarda come te. Una ragazzina che si è fatta ammazzare davanti ai miei occhi pur di salvare il nostro gruppo. Una ragazzina che pretendeva di sbronzarsi con una fottuta grappa alla pesca. Ecco chi era.
Daryl non ha urlato, ma bensì è rimasto calmo, anche se riportare a galla quei momenti gli ha procurato qualche battito cardiaco in meno.
Alisia lo osserva con la testa piegata da un lato, senza accennare alcuna traccia di emozione.
-…contenta? – prosegue lui.
Alisia s’incammina verso le cucine comuni. – Me lo farò bastare. – dice, poi, fissandolo con un mezzo sorriso.
Sì: è decisamente come Beth.
Daryl scuote la testa, per poi sospirare e seguire Alisia nelle cucine. La ragazza recupera il coltello, per poi guardare l’uomo con sguardo incuriosito.
- Ti do una mano. – borbotta lui, poi, estraendo il suo coltello ed afferrando un opossum.
Alisia lo osserva ancora per qualche minuto: capelli sugli occhi, sguardo concentrato sul coltello, mani ferme.
La ragazza sospira, per poi ricominciare a lavorare sul suo scoiattolo.
-…mi dispiace… - sussurra, poi.
- Di cosa? – risponde lui, brusco.
- Per prima. E per la ragazza.
- Fa parte del passato. Non ha importanza.
Alisia annuisce in silenzio: non ha il coraggio di guardarlo negli occhi, non dopo il diverbio che hanno appena avuto.
- Se vuoi andare via da qui…proverò a parlare con Michonne. Posso provare a convincerla a lasciarti andare.
- No.
Daryl si ferma e la osserva curioso. – No?
Alisia posa il coltello e solleva la testa: i suoi occhi sono velati di lacrime.
- Non…io non…io non voglio andare via.
Daryl sospira e tira la testa all’indietro: nella sua mente di nuovo l’immagine di Beth, in lacrime, fuori da quel sudicio capanno.
Mio Dio, Beth…lasciami in pace, ti prego!
Posa l’opossum da una parte, appoggia il coltello sul tavolo e, goffamente come al suo solito in queste situazioni, avvolge le spalle della ragazza con un braccio.
- D’accordo. A Michonne non dirò nulla. Promesso.
Alisia annuisce chinando la testa in avanti: sente improvvisamente ogni sua difesa abbandonarla, si sente improvvisamente alleggerita di un peso non più sostenibile per lei. Quel suo goffo tentativo di consolarla le ha riportato alla mente il momento in cui suo padre, moltissimi anni prima, le spiegò come mai sua madre non sarebbe più tornata a casa. Ricorda ancora il suo essere impacciato, il suo continuo tormentarsi le mani, il suo sorriso in netta contrapposizione con gli occhi tristi.
Alla memoria le è tornata la tristezza provata all’inizio, il sentirsi sola, abbandonata.
Ma quell’abbraccio da parte di Daryl, uno sconosciuto che ha evitato che lei finisse uccisa da quel gruppo di figli di puttana, le ha improvvisamente ridato il calore che le mancava da tempo: nel suo imbarazzato tentativo di consolare una giovane ragazza preda di una crisi di nervi, Alisia ha rivisto suo padre alle prese con la sua preadolescenza, con i suoi sbalzi d’umore dovuti al ciclo mestruale.
Alisia solleva nuovamente la testa, asciugandosi le lacrime dal viso e staccandosi dal braccio di Daryl: abbozza un sorriso ed allunga una mano verso di lui.
- Ricominciamo da capo…tregua. Io sono Alisia.
Daryl la osserva dubbioso, per poi annuirle e stringere la sua mano con determinazione.
- Tregua. Io sono Daryl.

Michonne osserva quella scena nascosta dietro un edificio: è strano vedere Daryl preoccuparsi di una sconosciuta, anche se dannatamente simile a Beth. Daryl è sempre stato un lupo solitario, difficilmente si ferma a lungo in un posto, è perennemente nascosto nei boschi alla ricerca di solo lui sa cosa. Ed ora eccolo, il cacciatore solitario: impacciato nel consolare quella strana ragazza venuta da chissà dove, urlarle contro il rimorso per aver lasciato morire Beth, quei suoi occhi affilati eppure tristi e velati di malinconia: c’è tanto nella mente di Daryl, eppure nessuno è stato mai in grado di leggervi dentro. Nessuno, ad esclusione di Carol.
Michonne sospira, improvvisamente malinconica al pensiero che, in questo momento, Rick avrebbe saputo aiutarla, darle un consiglio: l’avrebbe sicuramente fatta ragionare, ed avrebbe fatto di tutto per fare in modo che Alisia rimanga lì, con loro.
Se Daryl ci ha visto qualcosa, sicuramente c’è da fidarsi. E allora perché continua ad essere sulla difensiva? Perché non riesce a sciogliersi da questo stato d’animo combattivo? Perché sente che questa ragazza nasconda qualcosa?
- Mamma…- la voce candida di Judith la riporta subito alla realtà. Michonne sorride e si volta a guardare la bambina.
Ha il suo sorriso.
- E tu che ci fai qui? Dovresti essere a casa con tuo fratello.
- C’è Rosita, con lui.
- Torna a casa, Judith.
- Tu che stai facendo?
Michonne sospira, voltandosi di nuovo verso Daryl e Alisia: si stanno stringendo la mano.
- Non ti piace, vero? – domanda Judith, incrociando le braccia ed osservando la madre con un sopracciglio alzato.
- Non mi fido di lei.
- Zio Daryl però si fida.
- Può anche sbagliarsi.
- Lui non sbaglia mai.
Michonne sospira ancora, osservando sua figlia con ironia. – Ah no?
Judith scuote la testa. – Perché non ti fidi di lei?
- Non sono cose che ti riguardano.
- Sì invece.
- Judith…ascoltami… - Michonne si piega sulle ginocchia, poggiando le mani sulle spalle della bambina e guardandola dritta negli occhi. – Ci sono cose di cui i bambini non dovrebbero preoccuparsi. Alisia è una di queste.
Judith sospira, per poi guardare sua madre dritta negli occhi. – Ti prego, mamma. Non mandarla via.
Michonne abbassa la testa, per poi sospirare ed osservare nuovamente sua figlia.
- Perché lo vuoi così tanto, Judith?
- Perché è sola. Ed io mi fido di lei.
Ha i suoi occhi: stessa determinazione, stesso coraggio, stessa dolcezza.
- D’accordo, Judith. Darò ad Alisia una possibilità. Ma dovrà comportarsi bene, ed ascoltare ciò che le viene detto. Ma avrò bisogno di una mano. Che ne dici…?
Judith sorride, annuisce ed abbraccia la madre con dolcezza. – Ti aiuterò io, mamma.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: LadyElle1203