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Autore: wittyy_name    07/05/2020    1 recensioni
Proprio quando le cose fra Keith e Lance sembravano essere migliorate, ecco che prendono una svolta anche peggiore. Con il lato destro di Voltron che litiga come non mai, la squadra idea un piano per risolvere la situazione: rinchiuderli nella sala allenamenti fino a che non impareranno a comportarsi bene l'uno con l'altro.
Il suggerimento di Coran? Aggiungere un labirinto invisibile al tutto.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Riassunto: Giusto quando le cose fra Keith e Lance sembravano migliorare, ecco che prendono una svolta anche peggiore. Con il lato destro di Voltron che litiga come non mai, la squadra idea un piano per poter risolvere la situazione: rinchiuderli nella sala allenamenti fino a che non impareranno ad essere educati l'uno con l'altro.

Il suggerimento di Coran? Aggiungere un labirinto invisibile al mix.


Note autrice:
Teoricamente, questa doveva essere una oneshot di due nerd che capivano di provare dei sentimenti l'uno per l'altro, il tutto mischiato ad un labirinto invisibile, e alla fine è diventata così lunga che ho deciso di dividerla in capitoli.

Oh, e per questa storia ci sono anche dei disegni ufficiali, dalla mia partner in crime.

Potete trovarmi su tumblr: wittyy-name.tumblr.com
Potete trovare l'artista su tumblr: wolfpainters.tumblr.com





[L A N C E]

Dico solo che tutto quello di cui abbiamo bisogno è una bella serata in città.” Dicevi così, una mano sul fianco e l'altra che gesticolava per aria. “Sai, atterrare su qualche pianeta, andare per locali, rimorchiare ragazze. Te lo dico io, una serata fuori è esattamente quello che serve a tutti per allentare un po' la pressione.”

E come faremo a sapere se un pianeta è abbastanza civilizzato da avere dei locali?” chiese Hunk. “Potremmo atterrare e trovare soltanto un gruppo di, che so, rane con tre corna.”

Alzasti un dito. “Io-” Non avevi di che ribattere. Abbassasti il dito e la tua espressione si spense, una volta considerato che poteva essere una valida argomentazione. “Hai ragione.” I tuoi occhi si socchiusero un poco al pensiero, le labbra che premevano l'una contro l'altra. Un braccio ti attraversava la vita, mentre l'altro tuo gomito vi riposava sopra, le dita che battevano pigramente sul tuo mento. “Va bene, nuovo piano-”

Personalmente, la butto lì, penso che abbiamo tutti bisogno di una notte serena e tranquilla. Magari con qualche dolce, sai che ho trovato quella strana spezia zuccherina sull'ultimo pianeta che abbiamo visitato. E poi possiamo metterci tutti intorno al proiettore e guardare qualche classico film alteano. Non ti sembra divertente? Io penso che sia divertente. Un sereno e tranquillo momento per legare.”

Sìììììì,” dicesti lentamente, allungando la 'i' per rendere chiaro il tuo scetticismo. “In realtà, speravo in qualcosa che non includesse le coccole con i nostri compagni paladini.”

Hunk lo guardò da sopra la spalla. “Perché? Cosa c'è di male?”

Tu incrociasti le braccia al petto. “Niente! Però...” Distogliesti lo sguardo, arricciando il naso e corrugando la fronte. “Penso che il nostro problema sia che passiamo fin troppo tempo insieme. Insomma, qualche volta ho solo bisogno di un po' di spazio per respirare senza – senza nessuno che mi possa piombare davanti, capisci?”

Hunk ti osservava, facendo pendere un poco il capo da un lato. “Stai parlando di Keith, vero?”

Cosa? No! Pfff.” Scuotevi la mano, come a scacciare l'idea. “Keith non mi dà fastidio. Non è come se fosse... sempre... , con la sua stupida zazzera e la sua stupida voce e la sua stupida faccia. Cercando di farmi sembrare un idiota e cercando di superarmi in tutto. Beh, sai cosa, Keith, io ti ho capito. Vedo il tuo gioco. Stai solo tentando di confondermi e frustrarmi così che tu possa chiamarmi idiota! Beh, l'unico idiota qui sei tu, quindi togliti dai piedi!” Ti fermasti una volta resoti conto che Hunk ti stava fissando. Inarcò un sopracciglio. Realizzasti, inoltre, che avevi smesso di camminare e che la tua voce si era pian piano alzata di volume e di un paio di ottave. Ti schiaristi la gola, raddrizzandoti e lasciando cadere le mani sui fianchi. Una mano in vita, guardavi verso il basso. “Comunque, penso di aver bisogno di un po' di tempo lontano da alcune parti di Voltron. Comprendi?”

Hunk sospirò e continuò a camminare. Tu rimanevi al passo al suo fianco. Non eri sicuro di dove steste andando. Hunk aveva solo detto di volerti mostrare qualcosa. “Pensavo che voi due steste finalmente andando d'accordo.”

Già.” Dicesti delicatamente, girandoti così che lui non potesse vedere il tuo volto, i tuoi occhi piantati sul pavimento.

Che è successo?”

Non lo so!” Quasi urlasti esasperato, buttando le braccia in alto. Ti portasti le mani alla testa, facendole correre fra i capelli. “Andava tutto bene e stavamo legando e cose del genere. Il lato destro di Voltron era in completa sincronia, eravamo una squadra e tutta quella roba lì. E ora ogni volta che guardo la sua stupida faccia, mi incazzo così tanto e voglio solo-” Ti interrompesti, improvvisamente senza parole. Non sapevi cosa volevi fare a Keith, ma la frustrazione che sentivi ogni volta che era nei paraggi era abbastanza per mandarti fuori di testa. Il pensiero portò a galla il suo viso, che ti sorrideva. Volevi tirargli un pugno dritto dritto in quel sorrisino compiaciuto. Sentivi le guance calde, e facesti scorrere le dita sul tuo viso, grugnendo. Le tue braccia caddero, ciondolando flosce ai lati del tuo corpo. “Non so, amico, ma mi fa arrabbiare.”

Temevo che avresti detto così.”

Lo guardasti, un sopracciglio sospettosamente inarcato. “Perché?”

Ti renderà le cose più difficili.” Disse, curvando e dirigendosi verso le porte della sala allenamenti. Alzò le mani, gli indici rivolti verso il soffitto. “Vorrei dire soltanto che questa non è stata una mia idea.”

I tuoi occhi si assottigliarono. “Che cos'hai in mente, Hunk?” Alzasti lo sguardo una volta entrato nella sala allenamenti. La tua espressione cambiò radicalmente e ti congelasti sul posto. Sentivi gli occhi che si allargavano dalla sorpresa, prima che le tue sopracciglia si corrugassero in un improvviso scoppio di rabbia che andava oltre il tuo controllo. “Oh fantastico, che ci fa lui qui?” dicesti ad alta voce, portando la mano ad indicare Keith.

Le sue braccia erano incrociate al petto, e i suoi occhi si erano socchiusi leggermente davanti alla tua esplosione di rabbia. “È un piacere vederti anche per me.”

Il suo tono era così seccamente sarcastico e ti dava sui nervi. Non eri sicuro del perché o del quando la sua voce aveva cominciato ad infastidirti, ma non mancava mai di farti bollire il sangue. Per non parlare della colpa che ti mangiava dentro. Non aveva fatto niente. Semplicemente, era. Eppure, la sua sola vista era stata sufficiente per farti fare una scenata. Una scenata che era suonata molto più accusatoria e molto più arrabbiata di quanto in realtà volessi. Tutto quello che aveva fatto era essere Keith. Ciononostante, per qualche ragione, essere Keith era abbastanza.

Incrociasti le braccia al petto, premendo le labbra in un duro cipiglio. Vederlo, specialmente senza alcun preavviso, aveva immediatamente attivato frustrazione e un gran casino di emozioni che avevano formato un'enorme massa rabbiosa. Poi la frustrazione arrivò perché ti sentivi così. Il che peggiorava la situazione.

Le cose andavano bene. Era ancora il tuo rivale. Ma va? Keith sarebbe sempre stato il tuo rivale. Non pensavi che sarebbe mai cambiato. Ma eravate stati insieme come membri del team Voltron abbastanza a lungo da farti superare la vostra rivalità. Aveva smesso di darti fastidio a vista. I tuoi insulti si erano trasformati in giocose prese in giro. Voi due formavate effettivamente una bella squadra. Non vedevi l'ora di stare con lui. Ti piaceva come riuscivi a fargli fare quel raro sorriso. Le tue viscere si contraevano quando ti prendeva in giro. La sua vista ti faceva arrossire le orecchie..

E poi tutto improvvisamente era cambiato, e lui era tornato a frustrarti. La tensione fra voi due era abbastanza spessa da poterla tagliare con un coltello, e tu dovevi spesso resistere all'istinto di prenderlo per la gola e scuoterlo.

Odiavi tutto questo, e volevi smetterla di sentirti così, ma non ci riuscivi, per quanto tu ci provassi.

Che ci fai qui?” chiedesti, alzando il mento.

Shiro mi ha chiesto di incontrarlo qui.” disse lui in tono piatto.

Shiro? Dov'è?” Ti guardasti intorno, ma la sala era vuota, a parte per voi tre.

Le spalle di Keith si alzarono ed abbassarono. “Non ancora qui ovviamente. Che cosa ci fai tu qui?” chiese, un sopracciglio inarcato che spariva fra i suoi capelli.

Sentisti un muscolo della mandibola che si contraeva. Uno di questi giorni, avresti rasato quella zazzera. Tenevi una mano sul fianco, mentre l'altra indicava dietro di te con il pollice. “Sono venuto qui con Hunk.” Ti venne in mente che non avevi idea del perché fossi lì. “Ehi, Hunk, che cosa siamo venuti a- Ehi!” Ti girasti per guardare, ma Hunk non era dove l'avevi lasciato. Ti voltasti nuovamente, solo per trovarlo dirigersi verso la porta. “Dove stai pensando di andare?”

Hunk sobbalzò, gli occhi che si spalancarono per una frazione di secondo. Mormorò un veloce. “Oh no,” prima di girare i tacchi e correre verso la porta, cadendo a causa dello slancio.

Lo fissasti, sbattendo le palpebre dalla sorpresa. Una volta ripresoti abbastanza da corrergli dietro, era troppo tardi. Le porte della sala allenamenti si erano chiuse, e sentisti il blocco che si attivava. Il touchpad accanto alla porta divenne rosso. Ti buttasti in avanti, quasi scontrandoti con la porta. “Ehi!” Urlasti, prendendola a pugni. “Hunk, che quiznak? Apri la porta!”

No!” La voce di Hunk era attutita. “Mi dispiace, Lance, ma è per il tuo bene!”

CHE COSA è per il mio bene?” Quasi gridasti, allontanandoti dalla porta.

Non solo per te, bensì per entrambi.” La voce di Allura risuonò dall'interfono nella sala allenamenti, e immediatamente portasti lo sguardo verso l'alto. Potevi vedere diverse figure nella cabina di controllo, posizionata in alto sul muro più lontano della stanza.

Allura?” Anche Keith stava guardando la cabina. Le sue braccia caddero ai lati del suo corpo mentre si girava. Gli occhi socchiusi, la fronte corrugata. “Che sta succedendo?” Chiese, l'irritazione palpabile nella sua voce.

Pensatelo come un allenamento.” disse la voce di Shiro.

In realtà, è più un intervento. Sorpresa.” Pidge.

Shiro? Pidge?!” Alzasti la voce, camminando pesantemente all'indietro, verso il centro della stanza. Ti fermasti quando ti ritrovasti di fianco a Keith, fissando la cabina di controllo. Attraverso il vetro, potevi definitivamente distinguere parecchie figure. “Siete tutti lassù?”

Tecnicamente, no.” disse Coran. “Hunk non è qui. Era giù con voi- Oh, lasciate stare. Sì, siamo tutti qui.”

Che razza di allenamento è questo?” Chiese Keith, il suo bayard in mano. Come diavolo aveva fatto a tirarlo fuori così velocemente? Aveva già cambiato postura, allargando le gambe e piegando le ginocchia per abbassarsi. Il suo bayard era al suo fianco, e l'altro braccio era alzato in posizione di difesa. Non indossava l'armatura, ma sembrava pronto per la battaglia.

Dio, era così fottutamente... perfetto, vero? Che fottuto esibizionista.

L'ultima cosa che volevi era combattere contro Keith. Anzi, come non detto. Era l'ultima cosa soltanto se c'erano di mezzo i bayard. Perché tutto quello che Keith avrebbe dovuto fare sarebbe stato avvicinarsi a te e la tua pistola laser sarebbe diventata inutile e Keith avrebbe vinto. Ma se fosse stato un combattimento corpo a corpo... okay, allora Keith probabilmente ti avrebbe comunque fatto il culo, ma forse avresti potuto sfogare un po' di questa frustrazione repressa. I tuoi capelli si drizzavano soltanto perché gli stavi vicino.

E poi, dubitavi che vi avessero incastrati lì soltanto per prendervi a cazzotti. Probabilmente, volevano che combatteste insieme. Tirasti fuori il tuo bayard, tenendolo alto. “E perché quest'imboscata? Non potevate tipo, che ne so, chiedere? Tipo, 'ehi Lance, vieni in sala allenamenti per qualche esercizio,' e io avrei detto, 'sì, certo, amico, vai team Voltron,” Indicasti Keith con la mano libera. “A Keith non avreste nemmeno dovuto chiederlo. Praticamente vive qui perché è tutto quello che fa.” La tua voce non lasciava dubbi sul tuo pensiero a proposito. Sul serio, non eri sicuro di averlo mai visto riposare.

Keith digrignò i denti, voltando il capo velocemente per guardarti male. “Almeno io mi alleno.”

Ti girasti verso di lui, nella mano il tuo bayard dimenticato. “Che cosa vorrebbe dire?!”

Vuol dire che hai bisogno di prendere più seriamente il tuo allenamento!”

Io sono serio!” Gettasti le mani al cielo. “Sono così Sirius che potrei morire e cadere attraverso l'arco! Apriti, velo, arrivo!”

Il volto di Keith si svuotò di ogni emozione, tutta la rabbia e la frustrazione sparirono mentre sbatteva le palpebre. “Cosa?”

Ooooh, troppo presto, amico.” La voce di Hunk arrivò dagli altoparlanti.

Hai davvero appena citato Harry Potter?” Sembrava quasi che Pidge e Hunk stessero condividendo il microfono.

Senza distogliere lo sguardo da Keith, puntasti alla cabina. “Stanne fuori, Pidge.”
Keith sospirò, la testa che cadde mentre una mano correva a pizzicare il ponte del suo naso. L'altro suo braccio pendeva floscio al suo fianco. Aveva perso la posizione da combattimento tempo fa. “Vedi? È proprio di questo che parlo! Non riesci a prendere nulla seriamente.” Fece cenno alla cabina, raddrizzandosi. “Tutti hanno lavorato davvero sodo, allenandosi e raccogliendo informazioni. Tu hai mai fatto qualcosa di utile?”

Io-” Ti interrompesti, la bocca si chiuse di scatto con un cipiglio. Aveva.. aveva ragione. Ahia, aveva toccato un nervo scoperto. Sbuffasti e ti mettesti dritto, incrociando le braccia al petto. “Ho aiutato Coran a pulire il castello!”

È vero!” disse Coran. “Si è anche guadagnato una medaglia del pulito!”

Visto?” Piegasti il capo, ghignando. “Tu hai qualche medaglia del pulito, Keith?”

Lui incrociò le braccia al petto, imitando la tua postura e ignorando le tue difese. “Non penso di averti mai visto allenarti se non durante gli esercizi di gruppo.”

Potevi avvertire il tuo sorriso allargarsi, un sopracciglio che si alzava. “Che cosa c'è, Keith? Ti manco? Vuoi passare più tempo con me? Un po' di uno-contro-uno?” Non eri sicuro del perché avessi deciso di percorrere la strada della provocazione, ma l'avevi fatto. L'occhio di Keith ebbe uno spasmo, le sue labbra si contrassero in un broncio. E poi vedesti qualcosa che non avresti mai pensato di vedere: Keith stava arrossendo. Era solo una leggera sfumatura sulle guance, ma era così fuori posto che non potevi non notarla. Dovesti effettivamente convincerti che era, davvero, del rossore, e non un gioco di luce.

Avevi fatto qualcosa, e sentisti il tuo sorriso scemare. Porca puttana, Keith stava arrossendo.

Paladini,” la voce di Allura risuonò dagli altoparlanti, fermando qualsiasi cosa Keith volesse dire. Se davvero stava per dire qualcosa. “Mi dispiace aver dovuto ricorrere a questo, ma abbiamo deciso che l'elemento sorpresa sarebbe stata la tattica migliore. Questo è, come ha detto Pidge, un intervento.”

Un intervento per cosa?” chiedesti.

Per voi due. Ultimamente non andate... d'accordo.”

Emettesti un grugnito, roteando gli occhi. “Sai che novità.”

I vostri continui litigi sono diventati un peso per la squadra.” Shiro sembrava serio e deluso. Sussultasti.

L'ultima volta che abbiamo formato Voltron, abbiamo quasi perso la stabilità per colpa vostra.” disse la voce di Pidge.

E se accadesse mentre combattiamo?” si intromise Hunk. Ci fu un po' di rumore, ed avesti la netta sensazione che stessero lottando per il microfono. “Sapete quanto è utile un robot con un braccio e una gamba? Pidge, di' loro quanto è utile un robot con un braccio e una gamba.”

Non lo è.”

Visto? Non è utile, ragazzi! Non lo è! Che cosa dovrei farci? Saltellarci?”

Il punto è,” sembrava che Pidge avesse tirato via a forza il microfono dalle mani di Hunk. “La tensione fra voi due è così pesante da soffocarci, e abbiamo bisogno che ci lavoriate sopra se vogliamo essere in grado di sincronizzarci e formare Voltron.”

Non sappiamo che cosa sia successo fra voi, ma dovete risolverlo.” Le parole di Shiro suonavano irrevocabili. Sentisti le spalle afflosciarsi, sia dalla colpa che dal timore.

Anche i primi paladini ebbero difficoltà a comunicare ed esprimere se stessi. C'erano spesso fraintendimenti e rancori, ma riuscirono sempre a superare le loro differenze e metterle da parte per il bene superiore. Fate parte di una squadra, e più di tutto, siete amici. Qualsiasi cosa ci sia fra voi, vogliamo aiutarvi.”

E come? Rinchiudendoci nella sala allenamenti insieme?” chiese Keith, spostando il peso su una gamba. Avevate entrambi messo via i bayard.

Diciamo di sì.”

Che cosa vi aspettate che facciamo, che ci sfidiamo?” Keith sembrava sarcastico, ma comunque ti irrigidisti, tirandogli un'occhiata di sbieco.

Beh, questo non fa parte del nostro piano,” disse Shiro, e aggiunse riluttante, “Ma abbiamo considerato la possibilità. Qualsiasi cosa vi possa aiutare.”

Mi prendi in giro?” Urlasti, indicando Keith con le mani. “Mi state chiudendo qui con un pazzo e gli state dando il permesso di uccidermi?”

A meno che non voglia far parte di un robot con una gamba sola, sono sicuro che Keith sappia contenersi.” Potevi sentire un po' di divertimento nella voce di Shiro.

Guardasti in cagnesco la cabina, lasciando le braccia penzoloni. “Accidenti, grazie. Mi sento molto meglio.”

Fammi capire.” Keith appoggiò una mano sul proprio fianco, l'altra che gesticolava mentre parlava. “Il vostro piano era di attirarci qui con l'inganno, poi chiuderci dentro con la speranza che Lance magicamente maturasse? L'avete capito che è, tipo, un bambino, vero?”

Sbuffasti di nuovo, riservandogli un'occhiataccia irritata. Magari, se l'avessi guardato abbastanza male, avresti dato fuoco a quegli stupidi capelli. “Sì, se parli della mia pelle.”

Sospirò, facendo cenno verso di te. “Vedete cosa intendo?”

Ehi! Non è colpa mia!”

Quello è il piano, sì.” disse Allura.

E quanto avete intenzione di lasciarci qui?” Keith ignorò il tuo lamento, cosa che servì solo a irritarti di più.

Fino a che non sarete arrivati ad una soluzione, non importa quanto ci vorrà.” Sembrava molto fiera del suo piano. “Io la chiamo Operazione: Amore Difficile.”

Io volevo chiamarla Operazione: Time-Out!” Coran disse la sua.

Io avevo suggerito Operazione: Fuoco e Ghiaccio.” aggiunse Shiro.

Operazione: Morire o Legare! Solo il tempo lo dirà.” annunciò Pidge.

Io avevo votato per Operazione: Due Piedi Destri.” Hunk ridacchiò leggermente. “Capito? Perché tipo, voi siete il lato destro di Voltron? E questo si ricollega all'avere due piedi sinistri che significa-”

Abbiamo capito, Hunk.” dicesti con tono piatto.

Non importa! Ora ce ne andiamo.” annunciò Allura. “Torneremo per controllarvi.”

Aspettate!” urlasti, facendo un passo in avanti. “Volete semplicemente lasciarci qui?”

A meno che non vogliate che assistiamo alla scena?”

Il tuo sguardo si spense. Aveva ragione. Non volevi essere lasciato solo con Keith, ma se gli altri fossero rimasti mentre parlavi a cuore aperto con lui, sarebbe stato agonizzante. Per non parlare dell'imbarazzo. Cominciasti ad arrampicarti sugli specchi. “E se abbiamo fame? O se dobbiamo fare pipì?”

Allora vi conviene cominciare a parlare.” disse Shiro. Cavolo, non avevano un minimo di compassione. Cominciava a diventare chiaro che non saresti uscito da questa situazione. Stavi per essere bloccato con Keith e forzato a parlare dei tuoi sentimenti o cose del genere. Il pensiero fece agitare il tuo stomaco, e il tuo cuore iniziò a battere più forte in risposta. “Noi ce ne andiamo.”

Buona fortuna, ragazzi.” disse Hunk. “Terrò la vostra sbobba al caldo.”

Cercate di non uccidervi.” aggiunse Pidge.

Contiamo su di voi,” disse Allura. “Ricordate, siete entrambi paladini di Voltron. Niente può mettersi tra di voi. Siete fatti per stare insieme.”

Oh, e prima che ce lo dimentichiamo.” disse Coran, entusiasta. “Ecco che arriva la parte migliore del nostro piano! È stata una mia idea!” Senza preavviso, un muro apparve a pochi centimetri dalla tua faccia. Strillasti e saltasti all'indietro, attento a non toccarlo. C'erano muri e corridoi tutto intorno a te. Anche Keith aveva fatto un salto e sembrava guardarsi intorno con la stessa sorpresa che sentivi tu. Poi, così come erano apparsi, scomparvero. “Labirinto invisibile! Divertitevi!”


Avevi soltanto voglia di urlare.




Note traduttore: Buongiorno a tutti quanti! Sono Andrea ed eccomi qui con questo meravigliosissimo progetto che sto cominciando e porterò avanti con la mia collega traduttrice.

Che dire, non vedevo l'ora che arrivasse questo momento. Wittyy è sicuramente la mia autrice preferita di tutto il mondo delle fic, non saprei come altro dirlo. Per questo per me è un grande onore poter tradurre i suoi lavori.

L'unica cosa che mi crea un po' di difficoltà è che Wittyy utilizza davvero un sacco di giochi di parole e quindi io rimango lì i minuti a cercare di capire come renderlo comprensibile in italiano, ma ehi, ne vale la pena.

Cercherò di postare ogni due settimane il giovedì, siccome solitamente è il mio giorno libero dal lavoro. Nel caso avessi problemi, per favore, non picchiatemi.

Spero di aver tradotto in maniera decente


NON POSTATE DA NESSUNA PARTE I DISEGNI PRESENTI NEL CAPITOLO

Andate invece a supportare l'artista ufficiale di Wittyy, wolfpainters.



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Lavori di traduzione di Andrea:


Andate anche a leggere Shut Up and Dance with Me, tradotta dalla mia fantastica collega!

Andrea

   
 
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