UN’ANIMA NUOVA
Adesso che tutto è finito
di tutto questo odio
mi sono lavato;
ho la pelle di un neonato,
e un’anima nuova
sembra brillare dentro me;
il virus mi ha liberato
del cancro di vivere,
a modo suo mi ha curato;
prima ero bendato
mi rodevo
dentro
morivo
ogni istante,
come se fosse un eterno tramonto;
adesso mi coccolo,
adoro dormire,
quando prima non dormivo mai;
adoro fare le piccole cose,
vivere l’attimo,
quando prima lo sciupavo;
e poi, quelle persone
di cui mi sono sbarazzato…
tutto il superfluo se n’è andato,
finalmente,
il niente
il male
è lontano,
il virus l’ha fatto emergere tutto
e l’ha purgato;
ora niente più falsi sorrisi,
che potevano confondere,
o telefonate per secondi scopi;
adesso o sei amico vero o non vali
più niente,
finalmente niente più tonalità di
grigio
ma solo bianco o nero;
o bianco, o nero,
niente mezza misura;
per la prima volta non mi ha ferito
chi è scomparso,
anche se all’inizio mi ha confuso,
così abituato a essere un pianeta
che ruota attorno a una stella;
mi sono tramutato in una stella
solitaria,
nella mia orbita non ho fratelli
se non i pochi cari e i pochi affetti
rimasti,
chi mi legge e chi mi supporta,
e sopporta,
ma non voglio di più,
quel poco che ho è vero, sincero,
e vale come miliardi;
adesso non inseguo più,
ho cestinato la mia veste di Re Magio
ed ho riso,
riso forte
in faccia al buio che aveva
conquistato
la mia interiorità;
ho vinto una grande battaglia,
quella contro me stesso,
quella che mi sarei aspettato di
perdere in eterno;
e l’ho vinta, ed ho alzato la mia
bandiera
fino al cielo, dove Venere e la Luna
s’inseguono,
verso l’infinito di un Universo senza
confini
circondato da altri infiniti
Universi;
so di aver vinto solo
momentaneamente,
crollerò di sicuro sotto i colpi di
armate peggiori,
i barbari premono alle porte dell’animo…
sono stati sconfitti,
repressi,
ma non sono svaniti;
sono lì, in qualche angolo,
che aspettano solo di tornare a
galla,
di ardere tutto…
di dilaniare il mio cuore.
Ma, sapete,
per adesso ho vinto
ho ricostruito il mio castello
e di questo gioisco;
un grande poeta scrisse;
chi vuol esser lieto,
sia,
del doman non c’è
certezza*,
ed io mi crogiolerò in questo momento
di vero splendore,
in cui finalmente mi voglio bene,
mi apprezzo,
consapevole dei miei limiti.
*Lorenzo il Magnifico.
NOTA DELL’AUTORE
Poesia scritta così, sul momento.
Non prendetela come un’offesa ai tristi tempi che corrono. Sono
consapevole di ciò che accade, lo vivo sulla mia pelle ogni giorno. Però questa
triste esperienza, che avrebbe potuto cancellarmi per sempre o farmi crollare
nella depressione, mi ha fortificato. Credo.
Grazie per aver letto, a tutti voi, siete fantastici e mi
aiutate un sacco con i vostri preziosi pareri ^^ e grazie anche a Sakkaku,
coraggiosissima, che si sta addentrando in questa lunghissima raccolta,
ispirandomi molto.