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Autore: Meramadia94    07/05/2020    0 recensioni
Ispirata a '' Knock Knock'' del 2015.
La squadra deve affrontare un caso delicato. Devono assicurare alla giustizia e alla giovane Lauren Winstone, che le artefice della fine della sua famiglia non resteranno impunite.
Barba lotterà come un leone per assicurare alla ragazza la giustizia che si è vista negare per anni, e allo stesso tempo la squadra dovrà difenderla dalle due donne che si auto ritengono paladine delle donne tradite ed abbandonate che non vedono di buon occhio che qualcuno interferisca con la loro malata missione di punizione.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amanda Rollins, Nuovo personaggio, Odafin Tutuola, Olivia Benson, Rafael Barba
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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Una settimana dopo il verdetto, Lauren era al cimitero di Plainfield, Ilinois, con un mazzo di crisantemi bianchi.
- Ciao mamma. Ciao papà. Ciao Johnny...- salutò la ragazza con le lacrime agli occhi, inginocchiandosi davanti alla lapide della sua famiglia - scusate se non sono venuta prima... ma non volevo disturbare il vostro riposo, se non avessi avuto una cosa importante da dirvi. Adesso ce l'ho. 
Bel e Genesis sono state arrestate... e dodici persone ed un giudice le hanno riconosciute colpevoli. Scusate se ci ho messo tanto... ma ora è finita. Non dovete più preoccuparvi.- ingoiò - Adesso so chi vi ha portato via da me e perchè.... papà, quello che hai fatto alla mamma è orribile. Hai tradito una moglie dolce ed affettuosa con due ragazze che hai conosciuto per soli dieci minuti.... ma non meritavi di morire tra atroci torture. 
Mamma, non arrabbiarti con papà...ha sbagliato, è vero, ma non era una decisione che spettava ad altri se non a te quella di scegliere se perdonarlo o meno... perdonalo. Come io ho perdonato lui, e te e Johnny per avermi lasciato da sola...- nel dir così cambiò i fiori e l'acqua al vaso - Ho deciso di andare al college. Mi laureerò in legge, e poi andrò all'accademia di polizia. Ho trovato degli amici che mi aiuteranno a rimanere a galla in questo momento... gli stessi che devo ringraziare se oggi sono venuta a darvi questa bella notizia.-
Si fece il segno della croce prima di andare via. 
Doveva tornare a casa.
...
...
...
- Carisi.- fece Olivia al più giovane dei suoi sottoposti - Nel mio ufficio. Subito.- 
Sonny si alzò e si diresse nell'ufficio del suo superiore, chiudendo la porta.
- Volevi vedermi?- fece Sonny. 
- Sì.- fece Olivia - Ho chiamato il dottor Lindstrom. Ha detto che nell'ultima settimana ti ha fissato tre sedute, e ti sei presentato agli ultimi cinque minuti. Ogni volta.- 
- Ho avuto un contrattempo.- fece Sonny - Può capitare.- 
- Una volta su tre. Non tre su tre.- fece Olivia - Carisi. So cosa stai facendo. Fingere che il problema non esista non lo risolverà.- 
- Io non ho nessun problema, ok?- fece Sonny - Non mi è successo niente.- 
- Amanda ha detto che l'altro giorno ti ha toccato una spalla per chiamarti, visto che non rispondevi quando ti chiamava per nome, e sei scattato come un pupazzo a molla.- 
- Ero sorpreso, ecco tutto.- fece Sonny - io non capisco perchè tu mi voglia vedere a tutti i costi come una vittima da salvare....-
'' Quando per trovarne una basta aspettare nemmeno mezza giornata'', avrebbe voluto aggiungere ma lo tenne per sè. 
- E' questo che pensi?- fece Olivia - che io mi senta più felice e a posto con il mondo quando incontro una vittima da salvare e che voglia fare altrettanto con te? Perchè ti sbagli.
Carisi.... lavoro qui da più tempo di te, di Amanda... persino di Fin. E adesso sono  a capo dell'Unità. Ho una doppia responsabilità verso di voi. Devo garantire per la vostra condotta, ma devo anche proteggervi. E che tu lo voglia riconoscere o meno, hai bisogno di un supporto.- 
- Ok, va bene.- fece Sonny sarcastico - E cosa dovrei andare a dire allo psicologo, secondo te? Che stavo per stuprare una ragazzina di diciotto anni e farmi fare una serie di domande del tipo, come ti sei sentito, avevi voglia di farlo?
Che per evitare uno stupro stavo per subirne uno a mio volta, che non sono stato capace di reagire contro due ragazze pur non essendo ubriaco o semi incosciente?
O di essermi fatto fregare come un pivello appena uscito dall'accademia e con il minimo delle valutazioni?-
Olivia cercò di calmarlo - Carisi. Calmati.- fece versandogli dell'acqua - bevi un sorso e cerca di calmarti un po'.- 
Sonny obbedì. 
- Ascolta. Nessuno pensa e mai penserà che tu abbia mai pensato di obbligare una donna a fare qualcosa che non voleva. E nessuno ha mai pensato che non fossi in grado di svolgere al meglio il tuo lavoro.- fece Olivia - Carisi, quello che voglio dire, è che è normale avere bisogno di aiuto a volte. E non c'è nulla di cui doversi vergognare ad ammetterlo ad alta voce.
Dammi retta. Vai a fare due chiacchiere con Lindstrom. Senza trovare scuse per non andarci.-
Sonny annuì.
- Ok. Domani.- fece Sonny - No, non sto procrastinando... ma oggi è un giorno di festa per Lauren. E non voglio rovinarglielo con i miei problemi.- 
Liv sbuffò - E sia. Ma da domani voglio che tu frequenti lo psicologo, altrimenti...- 
- Mi licenzi?- 
- Non ci sono i presupposti. Per ora. Però posso convincere il dottor Lindstrom a piazzarsi qui.- fece Olivia - Sonny, è per il tuo bene: non puoi lavorare con le vittime di stupro e di abusi in generale, se tu per primo non affronti i tuoi problemi.-
Sonny annuì per poi dirigersi alla Grand Central per andare a prendere Lauren. Alla fine aveva deciso di stabilirsi a Manatthan, definitivamente. Non voleva perdere le amicizie che aveva stretto in quelle settimane che per molto tempo aveva immaginato come la fine di tutto, e che invece erano state quelle della rinascita.
- Ho parlato con il preside della Fordham. Ha detto che potete supervisionarmi voi.- fece Lauren mentre con la macchina del poliziotto si dirigevano verso il quartiere di Chelsea. 
- Perfetto.- fece Sonny - Sono contento che tu abbia deciso di riprendere a studiare.- 
- E' buffo sai?- fece Lauren - un mese fa pensavo solo alla vendetta, e che dopo averle consegnate a chi di dovere sarei finita in prigione pure io... non avevo nemmeno la voglia di combattere per la mia libertà...- 
- Hai passato il periodo più oscuro della tua vita.- fece Sonny - e non avresti mai dovuto viverlo. Adesso hai tutto il diritto di ricominciare. Hai diciotto anni. Ed una vita intera davanti a te. Avrai momenti difficili, ma noi ti staremo sempre vicino.- 
- Dove stiamo andando?- 
Sonny sorrise - Aspetta e vedrai. E' una sorpresa.- 
Accostò davanti ad una casa a cui si accedeva con una piccola scala. Una casa dai mattoni rossi. 
Sonny scese e la invitò a seguirlo. Poi le portò dentro i bagagli. L'interno dell'appartamento era confortevole. Ben arredato e pulito. 
Lauren continuava a non capire. 
Poi, nel soggiorno...
- SORPRESA!- fecero Liv, Barba, Fin ed Amanda. Sul tavolo c'era un piccolo buffett ed uno striscione '' Welcome Home''.
Lauren li guardò tutti con gli occhi fuori dalle orbite prima di dire - Ma... cosa...?-
Fu Liv a rispondere - E' semplice. Questa, d'ora in poi, è casa tua. Abbiamo organizzato una raccolta fondi sui social. Vivrai qui d'ora in poi.- 
- C...cosa?- fece Lauren. 
- Abbiamo promesso che ti avremmo aiutato a rifarti una vita.- fece Amanda - e il primo passo è darti un posto dove stare. Lo stato ti pagherà l'affitto e le bollette fino a quando non avrai trovato un lavoro che possa provvedere a tutte le tue necessità.- 
- Io non so che dire...- fece Lauren senza fiato davanti ad una simile generosità.
Barba le si avvicinò con una busta.
- Questo invece è da parte mia.- 
Lauren la aprì e vide due file di numeri e parole. 
- Che cos'è?- 
- Sono le coordinate di un conto bancario. Un fondo per l'università.- fece Barba. 
- No, non posso accettare..- fece Lauren - Vi sono grata per tutto quello che avete fatto per me, ma non posso accettare anche questo.- 
- Si che puoi. Anzi devi.- fece Barba- all'udienza ero sincero quando ho detto che lo stato ti doveva qualcosa. La prima volta che hai chiesto aiuto ti ha riso in faccia e hai fatto il lavoro della polizia. E meglio di molti infiltrati. Questo è il minimo sindacale.- 
- Ma io...- 
- Tesoro.- fece Amanda - hai passato troppo tempo a badare a te stessa e a fare un lavoro che non ti spettava. 
Per favore. Lascia che ora ci sia qualcuno a prendersi cura di te.- 
Lauren dopo averci riflettuto annuì e li abbracciò uno ad uno. 
Dopo sei anni finalmente aveva reso giustizia alla sua famiglia. Ma di una cosa era certa: non ce l'avrebbe mai fatta senza l'affetto e l'amore dei suoi nuovi amici e della sua famiglia aquisita. 
Gli stessi che adesso, a poco a poco, la stavano restituendo alla vita.
  
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