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Autore: Meramadia94    08/05/2020    4 recensioni
Versione Oscarizzata del capolavo di Cameron.
Oscar è una giovane e bella aristocratica imprigionata per volere del padre e della matrigna in un matrimonio combinato. Lui, un ragazzo come tanti, con uno spropositato amore per la vita. Un incontro fortuito sulla famosa '' Nave dei Sogni'', segnerà il nascere di un grande amore che si trasformerà in una corsa disperata per sfuggire al disastro.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo che Oscar ebbe dato il benservito al padre e all'odiata matrigna si allontanò in fretta dal ponte dove la gente, ancora confusa su quanto stava accadento, saliva sulle scialuppe di salvataggio. Non sapeva se li avrebbe mai più rivisti. Ne la cosa le importava. Tutto quello che voleva era stare con Andrè. Per tutta la vita. Anche sotto un ponte o in una fredda soffita alla Bohemienne, meglio senza un soldo e senza una casa che vivere ancora un minuto in quella vita finta ed edulcorata che era l'alta società. 
Nel salore trovò Fersen che incoraggiava i passeggeri e l'equipaggio a dare il buon esempio mettendosi il giubbotto di salvataggio e ad andare sul ponte delle lance di salvataggio. 
Lo svedese sgranò gli occhi nel vedere Oscar ancora a bordo e senza nemmeno il giubbotto. 
- Oscar!- fece l'uomo - Per l'amor di Dio, che fa qui? Vada a rifugiarsi su una scialuppa.- 
- No la prego prima mi risponda... quando il primo ufficiale arresta qualcuno dove lo porta?- 
- Cosa...?- fece Fersen - ma di che va a preoccuparsi in un momento come questo?- 
- Mi ascolti. C'è un uomo che è stato arrestato ingiustamente ed ora è rinchiuso da qualche parte... se non facciamo qualcosa affogherà.- 
Fersen impallidì più di quanto non fosse già. Decise di aiutare Oscar. Forse non sarebbe riuscito a salvare tutti, ma avrebbe fatto il possibile per salvare chi poteva.
- Ok. Arrivi con l'ascensore al ponte E e vada a sinistra, lungo il corridoio riservato all'equipaggio, svolti a destra e alle scale di nuovo a sinistra. Percorra il corriodoio, non può sbagliare.-
Oscar seguì le istruzioni di Fersen alla lettera, nonostante più avanzasse più l'acqua le impedisse i movimenti. Si sentiva morire di freddo. E pensare che solo due giorni prima, il suo unico desiderio era di sparire tra i flutti di quell'acqua gelida... se non fosse stato per Andrè. 
- AIUTO! PER FAVORE, AIUTATEMI!- fece una voce inconfondibile. 
- Andrè... Andrè resisti!- fece Oscar dirigendosi a fatica lottando contro l'acqua che si alzava sempre di più verso la cabina. 
Andrè era ammanettato ad un tubo che con tutta probabilità serviva a fornire acqua calda alle cabine e cercava come poteva di non restare sommerso salendo sulla scrivania.
Sgranò l'occhio che gli era rimasto in un'espressione di gioiosa incredulità nel vederla... bagnata fradicia, con i capelli in disordine, ma per lui era più bella di Afrodite. 
- Oscar...- fece Andrè - giuro... giuro che non ho rubato quel collier...- 
- Si lo so.. lo so amore mio, lo so...- fece Oscar baciandolo con foga - so tutto.... dobbiamo andarcene da qui. La nave sta affondando.- 
- Ricordami di scrivere una bella lettera di protesta alla White Star Line quando saremo sulla terra ferma.- fece Andrè provando a scherzare, quasi dando per scontato che si sarebbero salvati - svelta, cerca le chiavi di queste manette... è una chiavetta d'oro.- 
Oscar spalancò l'armadietto - Sono tutte di ottone...- e le cadde l'occhio su un accetta, probabilmente destinata alle emergenze in caso di incendio. Ruppe il vetro e l'afferrò - credi che possa andare?- 
- Beh... ce lo faremo andar bene.- fece Andrè abbastanza preoccupato. Aveva seri dubbi che Oscar avesse mai spaccato qualcosa con un'ascia in vita sua... e gli sarebbe dispiaciuto perdere una mano o tutteddue, anche se per mano di Oscar. Fu per questo motivo che le consigliò di provare a colpire l'armadio presente nella stanza un paio di volte. 
- Ok. Un colpo secco e deciso. Distanzia le mani...- 
- Così?- fece Oscar con il cuore che le batteva all'impazzata.
- Perfetto...vai.- prima che la bionda facesse quel che doveva, Andrè disse - Mi fido di te.- poi chiuse gli occhi, in attesa del colpo. 
Le manette si spezzarono immediatamente. 
....
...
...
Era passata circa un' ora da quando il Titanic era entrato in collisione con l'iceberg. Ed ormai la gravità della situazione era chiara a tutti. La nave aveva già imbarcato venticinque milioni di litri d'acqua. A bordo tutti facevano la loro parte: i musicisti suonavano per confortare o alleggerire la tensione che a poco a poco aveva preso possesso della nave, gli operai nella sala macchine davano continua energia al gigante di ferro per impedire alla corrente di saltare rischiando la loro vita, alcuni passeggeri collaborarono con l'equipaggio comportandosi da eroi e Fersen non perdeva occasione di riprendere gli ufficiali che calavano le scialuppe praticamente vuote, ordinando loro di caricarle più che potevano.
Oscar ed Andrè erano nel frattempo riusciti a trovare Alain e Bernard, imprigionati dietro un cancello nei meandri della nave per poi arrivare tutti assieme sul ponte delle lance di salvataggio.
E fu li che Oscar vide le sue sorelle guardandosi attorno con aria smarrita, mentre la piccola Charlotte si stringeva a Rosalie.
- CHARLOTTE, ROSALIE!!!- fece Oscar abbracciando le sorelle - che fate ancora qui? Perchè non siete in salvo su una scialuppa?-
- Non volevamo lasciarti da sola...- fece Rosalie - Siamo saltate giù quando la mamma ha detto che in fondo era meglio che tu non...- 
'' Giuro che se sopravvivo e riesco a trovarla la infilzo.''- pensò Oscar abbracciando di nuovo le sorelle. 
Il momento venne interrotto dalle grida di Alain e Bernard. 
- OSCAR, ANDRE'!- fece Alain. 
- PER DI QUA PRESTO, C'E' UNA SCIALUPPA!- si associò Bernard. 
I due innamorati e le due ragazzine corsero verso di loro. Era un delle poche scialuppe che stava per essere messa in acqua caricata al massimo... ma vi erano solo cinque posti disponbili. Il che non era un problema fino a pochi secondi fa. Prima di scoprire che Rosalie e Charlotte erano ancora a bordo, in attesa che l'amatissima sorellastra si mettesse al sicuro su una di esse. 
- E queste sono...?- fece Bernard senza smettere di guardare Rosalie. 
- Le mie sorelle.- fece Oscar - non sono riuscite a salire su un'altra scialuppa...- 
Alain battè le mani - Vabbè. Vorrà dire che staremo un po' scomodi, ma l'importante è sopravvivere.- nel dir così prese in braccio Charlotte e la fece accomodare per poi salire a bordo, prendendola sotto braccio nel tentativo di scaldarla.
Bernàrd fece la stessa cosa, aiutando Rosalie a salire, prima di prendere posto accanto a lei. 
Era rimasto un solo posto disponbile. 
- Che aspetti?- fece Andrè - Vai.- 
- No, io senza di te non mi muovo da qui.- 
- Oscar ti prego non è il momento.- fece Andrè - Se devo vivere senza di te, avrei di gran lunga preferito annegare nella stiva. Ti prego. Sali su quella scialuppa.- 
- Si Oscar.- fece Girodelle apparendo all'improvviso - dagli retta. Sali su quella scialuppa.- 
- Girodelle...- fece Oscar - cosa... cosa fai qui... pensavo che ti fossi già messo in salvo.- 
- Semplice. Ti ho vista litigare con tuo padre e correre via, ero preoccupato per te.- fece Girodelle per poi rivolgersi ad Andrè - So che non siete stato voi a rubare il gioiello.-
Andrè non disse nulla, ma si sentì sollevato a quel pensiero. Non gli piaceva passare per qualcosa che non era. Poi tornò a rivolgersi ad Oscar - Ti prego sali. O la metteranno in mare senza di te.- 
- E tu che farai?- fece Oscar. 
- Non devi preoccuparti.- fece Girodelle - Ho... fatto un accordo con un un ufficiale. Io ed Andrè saliremo sulla prossima scialuppa e ci salveremo. Adesso vai.- 
Solo allora Oscar si convinse.
...
...
...
- Non c'è alcun accordo, vero?- fece Andrè - E se c'è, io non ne trarrei beneficio.- Andrè aveva sempre saputo che Girodelle aveva mentito. Ma gliene era grato. Senza quella bugia probabilmente sarebbe stato costretto ad assistere alla morte della donna che amava.
Girodelle sorrise lievemente. 
- Non c'è.- fece Girodelle - Nessuno dei due si salverà, a meno che non accada un qualche miracolo, ma era l'unico modo per convincerla a salvarsi.- nel dir così infilò una mano in tasca dove vi erano dieci banconote da cento dollari - Non basterebbero tutti i soldi del mondo per un posto su una scialuppa. E sai perchè? Perchè quando sei in mezzo all'oceano, su una nave che sta affondando, con una possibilità su dieci di arrivare all'alba... questi sono solo carta straccia.- nel di così li gettò in acqua, quasi con disgusto. A riprova di quanto ebbe appena detto nessuno tentò di prendere le banconote mentre cadevano in acqua. 
- Sei innamorato di lei, vero?- fece Andrè. Girodelle annuì con il capo - allora perchè hai provato a difendermi quando mi hanno accusato di furto?- 
- Perchè come hai appena detto, io la amo.- fece Girodelle - e la rispetto troppo per considerarla una mia proprietà o un mezzo per raggiungere non so cosa... e lei ha scelto te. Ed al momento non sono nella posizione per sfidarti a duello.- 
Andrè sorrise. 
- Sei un brav'uomo Girodelle. Onesto e leale. E' per questo che ti auguro di salvarti.-
Nel frattempo, Oscar non aveva smesso di fissare il suo Andrè come se fissare quel volto fosse la sua unica garanzia di sopravvivere a quella notte d'inferno. Non riusciva a non pensare che ci fosse qualcosa di tremendamente sbagliato nel rischiare di sopravvivere all'amore della sua vita. In acqua c'erano già molti cadaveri. Molte persone, terrorizzate dall'idea di affogare o di rimanere intrappolate nei mandri della nave che andava giù come un sasso in uno stagno profondo quattromila metri aveva cercato salvezza buttandosi in acqua, in preda al panico... ma l'acqua era troppo fredda. Erano morti in meno di dieci minuti. Ed in quel momento pensò che preferiva di gran lunga morire congelata mano nella mano con Andrè Grandier piuttosto che sopravvivergli anche solo per pochi secondi. 
Motivo per cui si alzò e tornò a bordo della nave nonostante le proteste e le grida delle altre persone sulla scialuppa. 
- OSCAR!- urlò Andrè correndo per andare a raggiungerla. 
Dopo una corsa forsennata, i due si ritrovarono nella sala della grande scalinata. 
La gioia di rivedersi fu talmente grande, che per un attimo la paura e la consapevolezza che forse non ce l'avrebbero fatta, svanirono. 
Andrè la strinse forte a sè prima di rimproverarla. 
- Oscar... ma cosa hai fatto... perchè....?- 
- Io e te abbiamo un patto, ricordi?- fece Oscar sorridendo tra le lacrime - Se salti tu salto anch'io... giusto?- 
- Giusto.- fece Andrè abbracciandola di nuovo - Non preoccuparti, troveremo una soluzione.- 
Girodelle li raggiunse sorridendo. 
Senza che se ne accorgese, aveva già disputato il suo duello con Andrè per il cuore di Oscar. E lo aveva perso. 
Oscar guardò l'ex fidanzato - Girodelle...- 
Il ragazzo alzò le mani, pacifico - Tranquilla. Dirò a tuo padre che non ti ho trovata.- nel dir così mise una mano in tasca e tirò fuori il collier di diamanti - è vostro.- 
- Come prego?- fece Andrè.
- Credo che sia il destino di questa collana sparire per non dare più notizie di sè per secoli.- fece Girodelle - è pur sempre un dono di fidanzamento. Accettatelo. E se riuscite a salvarvi, in America, fatela a pezzi ed usate i soldi per costruirvi una vita.- 
Oscar lo abbracciò commossa.
- Mi dispiace.- fece la ragazza.
- Andate.- fece Girodelle - Pregherò per voi.-
E quella fu l'ultima volta che Girodelle vide Oscar François de Jarjais.





  
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