«Hey, baby doll.»
Steve ingoia parole, respiro, cervello.
Per un lungo attimo l’unica cosa che riesce a fare è guardare il vuoto, con il cellulare tra le mani e, nel petto, un cuore appena esploso.
Dall’altra parte della linea non devono aver gradito la pausa; la voce si fa impaziente.
«Sei ancora in linea?»
Poco per volta esce dal torpore in cui l’intero corpo si è rinchiuso, ritrovandosi avvolto dai toni bassi e suadenti di una voce sconosciuta che sente per la prima volta e che, per la prima volta, lo lascia col culo tremante d’anticipazione su una seggiola in dormitorio.
{ stucky; scritta per la Stucky Bingo 2019 - college!au }