Kledi, detto Er Boro, il peggior bullo della scuola, si avvicinò a Tommaso, il bidello che da tempo tormentava con bastardate a destra e a manca.
«Il pavimento dei cessi è bagnato di pisciazza. Sai, poco fa mi è scappato l'uccello. Non l'ho fatto apposta, giuro. Potresti pulirlo?» gli disse il pluriripetente con espressione sardonica.
Il bidello strinse i pugni, ormai il giovinastro aveva passato ogni limite. Si ricordò di essere un esperto di arti marziali e decise di dargli una lezione, anche a costo di perdere il posto.
Agguantò la stravagante capigliatura alla Ruud Gullit del bullo e nell'afferrargli il polso glielo torse dietro la schiena. Dopodichè lo trascinò senza complimenti nel bagno degli studenti per immergergli il capo dentro un secchio pieno d'acqua e detersivo.
«Sì, mi metto subito al lavoro. Oltretutto la tua testa di cazzo è addirittura migliore del mocio che mi ha dato l'istituto» gli rispose ironico il custode dei locali scolastici per poi sfregare con energia il nuovo lavapavimenti a “frange lunghe” sulle piastrelle via via sempre meno gialle.