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Autore: Rosmary    09/05/2020    6 recensioni
Frammenti di vite senza importanza – raccolta disomogenea di flashfic.
1. Occhi tersi, dita acuminate (Louis Weasley/Rose Granger-Weasley)
2. Tessevano rovi e rose (James Sirius Potter/Rose Granger-Weasley)
3. Candore (Louis Weasley/Ariana Paciock)
4. Di puzzle e smistamenti! (Rose Granger-Weasley, Lorcan Scamander)
5. Erano tele, erano colori (Lysander Scamander/Gwenda Goldstein)
6. Nati così – per trovarsi viversi amarsi (Lorcan Scamander/Rose Granger-Weasley)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Louis Weasley, Nuovo personaggio, Rose Weasley
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Di puzzle e smistamenti!
 
 
25 dicembre 2016
 
Quando Lorcan ha insistito per andare da James alla Tana, non ha affatto considerato la mole esorbitante di familiari dell’amico. Ecco perché, fermo nei pressi dell’ingresso e salutato da odiosi bacetti sulla guancia e intontito da adulti che ripetono a lui e Lysander sciocchezze come quanto siete cresciuti! o, peggio, che carini i gemelli!, tutto ciò che fa è ciondolarsi impaziente sul posto e mettere su un plateale broncio.
Insomma, ma lei dov’è?
Gratta il naso mentre si guarda attorno, muove qualche passo incerto verso il salotto e finalmente la vede: seduta a terra, un maglione troppo grande indosso, e l’attenzione rivolta a qualcosa che copre una porzione di pavimento.
Un sorriso sbilenco gli solleva gli angoli delle labbra e una piccola corsa lo avvicina a lei.
“Ciao!”
“Sei Lorcan o Lysander?”
Lorcan non fa in tempo ad aggrottare la fronte offeso che Rose scoppia a ridere e gli strattona il maglione per costringerlo a sedersi accanto a lei.
“Sei buffo quando ti arrabbi!”
“Non mi sono arrabbiato!”
Rose inarca un sopracciglio e Lorcan le sorride furbo.
“Che cos’è?”
“Un puzzle,” risponde lei. “Mamma e papà me l’hanno regalato per Natale.”
“L’ho visto ai Tiri Vispi,” dice incuriosito. “Che disegno è?”
“La storia dei tre fratelli. Però questi pezzi sono dispettosi, guarda...”
Lorcan allora osserva i piccoli pezzi animati del puzzle sfuggire ogni volta all’incastro e mutare la propria forma per creare confusione e rallentare la riuscita del gioco.
Rose, sbuffando, cerca di costringere uno dei ribelli a restare al suo posto, ma quello si solleva e saltella via. È Lorcan ad acciuffarlo e a incastrarlo di nuovo, pensando bene di battergli un pugno sopra per fissarlo.
“Funziona!”
“Prendiamoli tutti a pugni,” incita entusiasta Lorcan.
Poco dopo, entrambi ridacchianti, sono impegnati a battere i pugni sulle tesserine del puzzle, costrette a restare ferme lì dov’è il loro incastro.
A distrarre per un istante Rose è un bacio fugace che le sfiora la guancia, ma quando si volta verso Lorcan lui è di nuovo impegnato a distribuire pugni tra un pezzo e l’altro.
“Ho un regalo per te,” dice improvviso. “Per il tuo compleanno.”
“Sono nata a gennaio, non oggi.”
“Lo so, me l’ha detto James, però io torno a Hogwarts a gennaio.”
“E cos’è?”
Lorcan sghignazza e tira via dalla tasca una piccola porzione di tenda strappata, capace di stranire Rose e di far impallidire Lysander, che li ha appena avvicinati.
“Ma quella è del nostro baldacchino.”
“Lys, zitto,” l’ammonisce Lorcan. “Non farti sentire.”
E mentre i due undicenni si guardano attorno circospetti, Rose studia perplessa il ritaglio di stoffa dai colori Corvonero.
“Ma cosa devo farci?”
“È un invito,” risponde lesto Lorcan. “La nostra Torre è la più bella, a te piacerebbe, l’anno prossimo devi solo dire al Cappello che vuoi essere una Corvonero!”
Lysander trattiene a stento una risata, mentre Rose sbatacchia confusa le ciglia.
“Ma no, noi Weasley siamo Grifondoro,” puntualizza lei. “Anche James dice che sono di sicuro una Grifondoro.”
Lorcan storce le labbra e, istintivo, anziché colpire l’ennesima tessera del puzzle batte il pugno sulla mano di Rose.
“L’hai fatto apposta!” sbraita lei, tirandogli i capelli un istante dopo.
“Ahi!”
“Non litigate,” pigola Lysander.
“È lei che litiga.”
“L’hai fatto apposta,” ripete. “Hai iniziato tu!”
“Grifondoro fa schifo,” dice Lorcan. “E tu sei nata tardi.”
“No, tu sei nato presto.”
Lorcan assottiglia lo sguardo e Rose lo imita, seguitando a guardarlo con l’aria di chi non sarà la prima a cedere – cedere a cosa, poi, nessuno dei due l’ha ben capito.
Lysander, più interessato al puzzle che a loro due, si sistema a terra a gambe incrociate e acciuffa un pezzo fuggiasco prima che finisca sotto al divano. È però costretto a sobbalzare, perché d’improvviso suo fratello e Rose scoppiano a ridere in maniera tanto fragorosa da far accigliare anche il papà di lei.
“Non sono nata tardi,” dice lei mentre ruba la tesserina dalle mani di Lysander, la incastra per bene e la fissa con un pugno. “Devi prenderle a pugni,” spiega proprio a Lysander, “altrimenti scappano.”
“Sì che l’hai fatto,” ribatte Lorcan, incitando a sua volta il fratello a collaborare al puzzle. “E a Corvonero ci sono io, ricordatelo.”
Rose osserva il profilo di Lorcan impegnato a confrontare il pezzo sbraitante che ha tra le dita con i vari incastri a disposizione. Il bacio che gli sfiora la guancia è fugace quanto quello che, ne è sicura, le ha dato lui poco prima – e lo vede sorridere un po’, anche se finge indifferenza.
Pochi minuti dopo, quando James rientra tutto sporco di neve e fanghiglia per aver giocato in giardino con Louis e gli altri, trova Rose, Lorcan e Lysander impegnati a ridere mentre battono i pugni sulle tesserine del puzzle.
 
 
 





Note dell’autrice: rieccoci! Questo è a tutti gli effetti un piccolo missing moments di Paradiso perduto, un po’ più lungo di una flashfic e decisamente troppo breve per essere una oneshot come piace a me – insomma, forse c’entra ben poco con questa raccolta (ha anche troppe parole!), però non ho voluto rinunciarvi né pubblicarlo a parte.
Ringrazio Maqry che inconsapevolmente è stata fonte di ispirazione per questo episodio. Mi ha divertito così tanto ritrarli piccoli che potrei fare qualche altra incursione in questi anni!
Come sempre, spero che anche questo breve racconto abbia meritato il vostro tempo.
Un abbraccio! ❤
   
 
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