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Autore: Morgan Greenlock    09/05/2020    0 recensioni
Stephen e Tony si stavano ormai frequentando da un po'. Dopo il Blip, dopo la miracolosa sopravvivenza di Stark, fra i due le cose erano cambiate...tutto era cambiato.
Dal testo:
“Finirai per vedermi per quello che sono. Lo so. Devi capire, Strange, che non sono come tutti pensano che io sia, non sono nemmeno come tu pensi che io sia. Io mi trovo qui, sul fondo della bottiglia”
[759 parole]
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Questo non è un uomo di ferro-


“Finirai per vedermi per quello che sono. Lo so. Devi capire, Strange, che non sono come tutti pensano che io sia, non sono nemmeno come tu pensi che io sia. Io mi trovo qui, sul fondo della bottiglia” Indicò i rimasugli di Champagne attraverso il vetro verde. “ Le bollicine sono tutte le mie idee, le mie azioni. Alla gente piacciono le bollicine, ma io non sono una bollicina, non per davvero. Sono il fondo che nessuno vuole sprecarsi di bere, quello che se provi a prenderlo si consuma nella discesa contro il vetro. Ho dannatamente paura, Stephen. Tu sei un medico, un uomo di scienza come me, sei un mago o qualcosa di molto simile anche perché non credo di averti proprio proprio compreso” Disse d’un fiato accasciandosi contro il divano. “Però mi piaci e non volevo darti buca. Non volevo. Poi mi sono ricordato di questa bottiglia e alla fine” La voltò cercando di far cadere il fondo sulle gambe, inutilmente. La tuta nera lo rendeva più piccolo di quanto in realtà fosse. Stephen era in piedi davanti a lui, appena uscito da un portale. La rabbia di essere stato mollato gli scorreva in corpo, consapevole però che avrebbe potuto avere dei contrattempi, quindi lo aveva aspettato per quasi tre ore, se non quattro. Alla fine era andato a cercarlo e, purtroppo in un certo senso, lo aveva trovato.
Disperato era il termine più corretto che venne in mente a Strange. Tony sembrava solo, disperato ed in preda ad un’emmorragia di parole. Nemmeno quando, una volta levatogli la bottiglia dalle mani, lo buttò in vasca ancora vestito smise di parlare.
“No, no, cosa fai?” Rise allontanando il doccino dalla testa. “Non voglio bagnarmi, non voglio sentire freddo.”
“Tony, l’acqua è tiepida…fidati di me.”
Stark alzò lo sguardo su di lui. Stephen aveva sempre pensato che quegli occhi fossero grandi come specchi d’acqua, racchiudevano più cose di quante sarebbe stato giusto contenerne.
“ Ho paura che un giorno finirai per vedermi nel modo in cui io vedo me stesso.” L’acqua tiepida prese a scendere lungo il viso, bagnando la maglia, il pantalone, ogni cosa. Stephen sentì le gambe vacillargli a quelle parole, ringraziò di essere inginocchiato. Fece alzare il viso al compagno verso il proprio.
Sussurrò. “E come ti vedi, Tony?”
Il viso si deformò in una maschera di dolore che mai gli aveva visto, nascondendo il volto nel collo di lui. “Un uomo con così tante anime sulla coscienza che a volte mi chiedo come farò a chiudere occhio la notte successiva. Mi vedo solo, Stephen, solo…e ho avuto la fottuta paura di avvicinarmi a te. Non…ti merito, ti rovinerei.”
Stephen lo abbracciò con ancora il doccino acceso e ben premuto sulla pelle di Tony. L’acqua tiepida che scorreva in un silente scivolare. Sentiva i singhiozzi dell’altro laceragli l’anima perché non era quello il Tony che tutti vedevano, non era quello Ironman, perché quello non era un uomo di ferro. Era solo un uomo e Strange non potè altro che sentirsi grato di quel momento, seppur dettato dall’alcool.
“Ho paura anche io, Stark.” Gli sussurrò una volta asciugato e cambiato il compagno. “Ho sempre paura. Dal Blip ogni cosa ha subito un mutamento e noi con loro. Tu sei un uomo, Tony, un uomo coraggioso che ha fatto delle scelte.” Gli sfiorò col dito le cicatrici sul viso. Erano petto a petto in mezzo alla stanza da letto, senza filtri, senza rimorsi. “Io ho fatto delle scelte terribili prima del mio incidente, prima di diventare un mago magò” Sorrise poggiando la fronte alla sua e accarezzandogli i capelli ancora umidi. “ma cerco di rimediare ogni giorno della mia vita e voglio che ci sia tu al mio fianco, così come ti vedo io però, che forse il tuo specchio ha troppi filtri pessimistici e non ti fa vedere chiaro.”
“Mi vuoi ancora? Dopo tutto questo mi vuoi ancora?” Si teneva a lui come una nave si tiene all’ancora. “Strange, non prendermi in giro.” Gli occhi grandi, sempre più grandi e colmi di dolore. Glieli fece chiudere.
“Ti ho sempre voluto, Tony,” Gli baciò la guancia fino ad arrivare all’angolo della bocca. Inspirò il dolce odore della pelle del compagno, beandosene. Non era la prima volta che si baciavano,ma forse era la prima volta che lo facevano davvero. “ti vedo per come sei e mi vai più che bene.” Lo baciò tenendogli il mento con le dita. Tony si fece guidare, si fece abbracciare e amare come non riusciva più a fare da anni.


 
Fine.
*°*
Scritta per l'event di We Are Out For Prompt
Se voleste lasciare un pensiero riguardo la one-shot, tirereste su di morale a Tony.
La vostra umile scrittrice,
Morgan
   
 
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