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Autore: ale_rainsworth    09/05/2020    0 recensioni
bhe, questa è la mia prima fanfic... siate clementi, per favore. la trama è un introspezione di come mi sarei trovato io in sao, ovviamente per come sono ora , qui c' è un primo contatto con l' altro sesso, buona lettura a tutti ragazzi, spero piaccia. possibili spoiler per chi non ha visto le prime 14 puntate di sao.
-ah... sei tu- sospirai -che vuoi asuna?- -bhe... ero passata a vedere come stavi, ma se non mi vuoi me ne vado, non ho problemi.-
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Asuna Yuuki, Kazuto Kirigaya, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Capitolo 12- incontriamo il padrone di casa!

La figura minuta della ragazzina castana si stagliava davanti all’altare del teletrasporto, imbarazzata non poco. Effettivamente faticavo non poco a vederla in quel contesto, senza daga ne pet al seguito. Indossava un vestito con uno spacco non troppo evidente sul lato sinistro del vestito, il colore rosso di quest’ultimo ne risaltava gli occhi e la carnagione chiara, i capelli erano raccolti in uno chignon che le lasciava cadere due ciocche lievemente ondulate. Restai di sasso alla sua vista, era davvero bella. Non lo dico solo perché era di fatto carina, in quello stato sembrava più una piccola donna che una bambina.

-bhe? Che c’è? Ho qualcosa di sbagliato? Non ti piaccio? O stai laggando per caso?-, mi ripresi scuotendo la testa –no no, mi stavo solo godendo la visione della tua bellezza stasera, nulla più di questo-. La mia accompagnatrice avvampò iniziando a balbettare –l-l-l-lo dici a tutte, lo so che lo fai! Non sono niente di speciale… e di certo non un trofeo da mostrare, chiaro!?- mi aveva messo il broncio, ma questo l’aveva solo resa più affascinante e incantevole ai miei occhi. – Lo so che non sei un trofeo, non mi permetterei mai neanche di pensarlo, figuriamoci dirlo in giro, so che ti da fastidio- dissi mentre le porgevo la mano attendendo che la afferrasse, mentre borbottava qualcosa che suonava come un segno di assenso da parte sua. Feci per avviarmi al teletrasporto, ma mi sentii trattenere e guardai verso la piccola figura in rosso. Notai che aveva lo sguardo basso e non pronunciava nessuna parola. Mi abbassai al suo livello cercando di incontrare il suo sguardo –che ti prende adesso?— ero abbastanza preoccupato vedendola così nervosa. –bhe… ecco… io… io pensavo… e se non ci andassimo alla festa? Dopotutto sarà pieno di gente e sarà difficile muoversi… -- ero confuso. Come mai a un tratto voleva rinunciare? Non vedeva l’ora di godersi la festa in compagnia e ora voleva mandare tutto all’aria? Qui la cosa mi puzzava, e non poco.

-silica… qualcosa ti preoccupa? Ti senti insicura senza pina? Non credo ti faranno storie se la porti, dopotutto basta non farla attaccare no? O c’è altro che non vuoi dirmi perché ti spaventa?- le accarezzai la guancia, notai che aveva gli occhi gonfi, si stava trattenendo dal piangere ma ne ignoravo il significato. La piccola domatrice restava chiusa nel suo mutismo, decisi dunque di aspettare che si calmasse sedendomi sotto un albero e facendola sedere sulle ginocchia, mi sentivo un vecchietto che accudisce un nipotino che ha fatto un guaio –dai, aspettiamo qui fino a quando non ti sentirai pronta ad andare, va bene? Ormai te l’ho promesso, e inoltre ho il giorno libero— dissi ridendo. A quel punto mi guardò –quindi… vuoi andarci per davvero… non solo perché me lo hai promesso… e perché a…-- scosse la testa –perché lei mi ha consigliato te? Non vuoi sbandierarmi come un oggetto? Non lo fai solo per attirare qualche altra giocatrice? In molti lo hanno fatto… quindi non mi stupirei se…-- non le lascia neanche finire la frase che le diedi un leggero chop sulla testa –scema, ma ti pare? Se ho accettato è perché mi fa piacere e voglio divertirmi e farti divertire, perché altro avrei accettato sennò?— silica mi guardò massaggiandosi la testa confusa –si è vero sei carina e adorabile, ma sei anche una tipa tosta, insomma andiamo, quante altre ba… amh… battagliere giovani ragazze conosci che si battono mettendocela tutta? Sono tutt’orecchi, ti ascolto—stavo per dire bambine, mi avrebbe riempito di schiaffi, meglio evitare. –bhe… di giovani ragazze ce ne sono… alte e con qualcosa che io non avrò mai…-- sospirò sconsolata –so che sono scomoda, nessuno dormirebbe mai assieme a me… figuriamoci abbracciarmi o uscire insieme… sia qui che nel mondo reale… non proverebbero nulla in ogni caso… sarebbe tutta una finta apparenza… è per questo che li odio tutti… sono tutti fissati con l’aspetto— si appoggiò a me –magari non tutti tutti dai…--, le accarezzai la testa –ambè avevo pronto un altro chop sa— le dissi ridendo. Passammo qualche minuto sotto quell’albero poi si alzò e con aria sostenuta mi disse –ancora li seduto stai? Su su che la festa inizia senza di noi, in piedi  ale, fa il bravo accompagnatore e non schiacciarmi i piedi o sai che ti aspetta—mi alzai prendendola in braccio – rinfrescami la memoria dai— ridacchiai mentre lei si dimenava e cercava di liberarsi –MA CHE CAVOLO FAI!? METTIMI GIU’! POSSO CAMMINARE DA SOLA! E SE MI VEDE QUALCUNO CHE DOVREBBE PENSARE!?—si vergognava del tutto –se dovesse accadere che pensino quello che vuole, pure che sono tuo marito, almeno ti lasciano in pace— ci restò di sasso e ora il colore del suo abito sembrava rosa al confronto con il rossore del suo volto. Mi diressi ancora una volta verso il teletrasporto e entrammo. –piano 40, ristoro dell’avventuriero- dette queste parole la guardai mentre il teletrasporto si avviava.
< br />Dopo qualche secondo ci ritrovammo in un grande prato che rammentava quello dei nobili del periodo d’oro francese, anzi a una occhiata più precisa, erano proprio quelli francesi, con qualche differenza ma sembrava versailles, ero basito e avevo il mento che mi toccava terra quasi –cavolo che figata di posto!- la mia accompagnatrice mi diede un colpo al fianco –cerca di controllarti… qui si ritrova il fior fiore di aincrad… non mettermi in imbarazzo.- la guardai confuso. Lei sospirò –vedi- mi spiegò –ogni anno i giocatori che si sono distinti per dungeon, abbattimenti, scoperte e simili… si riuniscono qui, tutti assieme- mi guardò –che c’è?- -… ma quindi tu ti sei distinta in qualcosa?- … mi diede una pedata che mi facesse tenere il piede con le lacrime agli occhi –VILLANO!- si diresse verso l’entrata a dir poco imbufalita. Zoppicando la raggiunsi –ehi dai che c’è da essere tanto furiosa? Che ho detto che non va?- mi ignorò senza rispondermi e aspettando che ci annunciassero… poi lo vidi, c’era un tipo mascherato, la maschera sembrava fosse stata fatta di fretta e furia e aveva un’espressione grottesca che mi fece sussultare… o forse furono le trombe che richiamano l’attenzione. –LADY SILICA LA DOMATRICE E…- l’annunciatore mi guardò confuso… io più confuso di lui… -E IL SUO MISTERIOSO ACCOMPAGNATORE!- applaudirono mentre scendevamo, poi ognuno riprese a farsi gli affari propri, io cercai il misterioso giocatore in maschera, ma senza successo, era come volatilizzato, ma mi sembrava familiare quella maschera, dove potevo averla vista prima? Silica mi riscosse dai miei pensieri –ehi, perché non hai detto nulla al paggio? Adesso nessuno saprà che sei qui- -bhe perché misterioso accompagnatore fa più figo no? Da quel velo di mistero che fa pensare un sacco di cose fighe!- mi guardò allibita –io non so se sei scemo… o sei stupido- stavo per risponderle quando venni interrotto da un altro annuncio, un’altra coppia era arrivata.

-LADY ASUNA IL LAMPO E LORD KIRITO DEI CAVALIERI DEL PATTO DI SANGUE!- … ma poteva andare peggio dico io?pure buon viso a cattivo gioco dovevo fare… sorbire quelle frecciatine, e sorridere, reprimere la voglia che avevo di andarmene, la voglia di andarmene in forgia per sbollire la rabbia, ma quello che era peggio è che silica sarebbe stata sola e non potevo lasciarla li dopo tutto quello che ci eravamo detti prima di giungere al quarantesimo piano, non volevo ferire di certo una piccola bambina… e poi mi ricordava mia sorella… almeno nel gioco non volevo abbandonare qualcuno di a me caro, avrei sopportato come sempre e probabilmente parlato il meno possibile con chicchessia. Poi mi sentii tirare un lato della manica del completo che avevo preso in prestito da ryuk –ehi? Va… tutto bene? Sei diventato tutto scuro in volto quando sono arrivati loro due…- aveva ragione, ma scossi la testa –no no figurati, non mi aspettavo che ci fossero anche loro due, ero solo sorpreso, tutto qui, ma chi è che gestisce questa festa? Lo sai?- la minuta igura scosse la testa –purtroppo non lo sa nessuno, è una figura misteriosa, si dice che sia un giocatore di prima linea appena decente che rubi i mostri per livellare… però nessuno lo ha mai appurato, quindi non saprei…- alzò le spalle –bhe, fino a che siamo qui perché pensare a mostri e cose complottistiche simili? Godiamoci la festa solo noi due, dopo il ballo se vuoi… ecco… bhe…- distolse lo sguardo –puoi pettinarmi i capelli ok?- non coglievo davvero cosa la imbarazzasse, era una cosa normale in Italia.. forse da dove veniva lei no? –emh… ok? Ma non mi sembra tutta questa cosa intima diciamo- mi guardò scandalizzata, manco le avessi detto che era nuda in mezzo a tutti –ma come no? Insensibile! Per una ragazza è tanto lasciarsi pettinare! Vuol dire che si fida di te! Che ti affida tutto! Come fai a non capirlo ottuso spilungone!- il silenzio –silica…- le dissi –ci stanno guardando tutti… che facciamo?- lei si rese conto solo adesso di aver urlato attirando l’attenzione di tutti e stava per farsi prendere dal panico, per cui decisi di fare quello per cui avevo faticosamente pestato i piedi a liz e la presi per mano iniziando a dirigermi verso il centro della sala tenendole la mano alta e mettendomi poi in posizione –dai- dissi sussurrandole –ora facciamo vedere a tutti quanto siamo… emh… bravi a ballare? Non so… ma almeno non ci prenderanno per pazzi, diremo che era solo per attirare l’attenzione, ok?- la mia accompagnatrice annuii e poi iniziammo a ballare, inizialmente sembravamo due pezzi di legno, poi dopo che partì la musica iniziammo a scioglierci e poco a poco tutti iniziarono a danzare attorno a noi, non che fossero peggio di noi eh, ma certo non potevano rivaleggiare con la piccola castana che mi faceva da dama.

Dopo quello che mi sembrò qualche secondo finimmo la nostra prestazione, tutti ci applaudirono… tutti tranne uno, che ci guardava dall’alto di un pulpito, era un giovane con i capelli argentati, dagli occhi azzurro ghiaccio e vestito in modo elegante, completamente bianco con uno stocco altrettanto bianco che gli pendeva accanto. Ci guardava con aria di sufficienza e poi prese a scendere, solo quando fu a metà della scalinata applaudì, dopo che tutti ebbero finito –è lord rai del sacro stocco immacolato- mi fece presente una persona li accanto che non conoscevo –emh… ok immagino?- non mi faceva ne caldo ne freddo come informazione –ottima prestazione voi due, certo, un po’ precoci a iniziare le danze a inizio serata e senza che lo facesse il padrone di casa, ma suvvia, è un festival per celebrare la primavera no? Ci sono proprio tutti dai più rinomati alle nuove entrate… - mi guardò –finanche la feccia che se ne sta in panciolle- sospirò –dove ci troveremo di questo passo?- stavo per sbottare e andargli sotto ma era difficile muoversi con tutti che ti fissano, avrei messo in ridicolo silica, e non mi andava, già era difficile per lei dal momento che veniva considerata la mascotte dei party, non volevo metterci il carico da 90 anche io –ma in fondo, mi domando se questo non voglia dire che c’è speranza anche per le gelatine di fare qualcosa dopotutto no?- sorride… quel sorriso superbo che mi dava fastidio –mi scusi eh, mi sembrava un mortorio questa festa, non ci si dovrebbe divertire? Se il padrone di casa non si fa vedere è poi questa grande mancanza di rispetto iniziare a scaldarsi per permettere a lor detentore un piacevole spettacolo?- il gelo… il silenzio mi sembrava assordante, quando poi si sentì qualcuno ridere, proprio il proprietario di casa che riprese a scendere –invero nessuno mi parla mai in questo modo, ma è evidente che non ci tieni a andartene con le tue gambe no? Forse se ti scusi adesso potrei chiudere un occhio, altrimenti- si battè l’arma la suo fianco –potrei non essere di così buon umore, se capisci cosa intendo, apprendista fabbro- me lo guardai –e certo, facile no? Armato tu e disarmato io ti credo che vinci- sentivo silica tirarmi indietro –a.. ale s… scusati e basta… ti prego non fare stupidaggini- -fossi in te ascolterei la tua compagna di danza- stringendo i pugni mi scusai, fu incredibilmente umiliante ma almeno lei era al sicuro –ora se permette mi vado a schiarire le idee, mi accompagni silica?- la guardai e poco dopo ci avviammo… almeno fino a che non mi sentii frenato, era ancora lui –perché andarsene ora che inizia il divertimento e privare la sala di una tale bellezza come la sua accompagnatrice? Se vuole andare vada pure ma non la costringa a seguirla, le pare?- mi guardai silica che non si muoveva, ero confuso, poi analizzai, non si muoveva che no, era paralizzata -… che le hai fatto? Lasciala andare, e lasciaci uscire da qui- -ma non sto facendo nu…- gli diedi una testata in pieno viso e poi corsi via il più veloce possibile, fino alle scale dove il paggio si mise in mezzo, ero in trappola ma ameno lei stava per riprendere a muoversi -… mi sa che ho fatto una cazzata-
 

Scusate il periodo di silenzio ma sono successe delle  cose che mi hanno fatto perdere ogni voglia di scrivere e inventare qualcosa di nuovo, solo adesso sono riuscito a riprendere a scrivere
Non so quando uscirà il prossimo capitolo, ma come sempre lasciate una vostra impressione se volete se avete altri suggerimenti fateli pure, ringrazio intanto ladysilmeria per i suoi commenti costruttivi e ci aggiorniamo
  
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