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Autore: piratatommy    10/05/2020    0 recensioni
La città dell’immaginazione è un luogo famoso eppure nascosto. C’è chi ci abita e c’è chi non c’è mai entrato, ma sono pochi quelli che una volta fuori conoscono la strada per ritrovarla.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mercante, o meglio, l’uomo che era conosciuto come tale scese rapidamente le scale, arrivando al lungo corridoio sotterraneo illuminato da torce.

Non aveva particolari incombenze quel giorno, così poteva dedicarsi alla sua attività preferita: creare.

Giunse davanti ad un grosso portone di legno borchiato; inserì la pesante chiave di ferro e lo aprì, per poi richiuderlo alle sue spalle.
Si trovava in una stanza vuota, apparentemente identica al corridoio: stesse torce, stessi pesanti blocchi di pietra che costituivano le pareti. Unica particolarità: la pavimentazione era costituita da pietre ordinate in cerchi concentrici.

L’uomo si sedette esattamente in mezzo alla stanza che stava silenziosa, come in attesa di qualcosa.

Bene, pensò, sarebbe partito da zero. Chiuse gli occhi e si concentrò sull’idea che da qualche giorno gli frullava in testa. Una città antica, in mezzo al deserto, portatrice di leggende e avventure. Carovane che entrano ed escono, aromi diversi per le strette vie tra le abitazioni.

Mentre immaginava tutto ciò dai muri cominciò a cadere polvere, come se la malta si stesse sgretolando. Tra le fessure iniziò ad insinuarsi un alito di vento.

L’uomo aprì gli occhi; con la mano sfiorò il pavimento e questo si sfaldò come se fosse solo disegnato sulla sabbia, cosa che effettivamente era diventato.

Si alzò, si avvicinò al muro e spinse: il grosso blocco di pietra cadde dall’altra parte, facendo entrare uno sbuffo d’aria calda e secca. Continuò, finché riuscì ad uscire.

Fu subito colpito dall’accecante luce del sole mentre il vento implacabile polverizzò e portò via ciò che era rimasto della stanza in cui si trovava.
Era tra alcune palme, al limite di una piccola oasi.

Si sciacquò il viso gustando il gusto dell’acqua dolce e si guardò intorno. Prese il cavallo che sapeva essere legato dietro una pianta e si avviò rapidamente in mezzo alla sabbia, incontro al sole nascente.

Dopo pochi minuti giunse su un’altura, e vide ai suoi piedi una valle: il fiume scorreva enorme e pigro in mezzo alla grande città già brulicante di vita, costruita con mattoni dello stesso colore della terra che la circondava. Al centro il palazzo e il maestoso tempio, simbolo di potere e vicinanza agli dei. Fuori dalle mura c’era già una lunga fila di gente che attendeva di poter entrare, si poteva scorgere il bagliore delle armi bronzee dei soldati che rilucevano. E anche se da qui non si vedeva, il mercante sapeva già del passaggio segreto scavato dal palazzo alla collina a nord in caso di emergenza. Tutto come previsto.

Eccellente, pensò l’uomo sorridendo felice, ora non restava che mettersi in coda per entrare con gli altri. Dopodiché avrebbe scoperto cosa aveva da dirgli quella millenaria città che non sapeva di essere appena nata.

  
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