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Autore: A_Liebert    11/05/2020    3 recensioni
Lance è davvero, davvero preso da quel ragazzo intelligente e carino della classe di spagnolo e non ha la più pallida idea di come conquistarlo.
Finché non gli viene la geniale idea di farsi aiutare dall'amico emo, solitario e inquietante della sua cotta, Keith, che è anche il suo più acerrimo nemico.
O, quando i tentativi di Lance di conquistare Pidge finiscono per conquistare Keith.
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#1 in KLANCE su Wattpad (21/06/2020)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lunedì 8:30
 

"Oh, Hunk, quel ragazzo non può resistere ancora a lungo al mio charm. Entro una settimana cadrà ai miei piedi, vedrai"
Lance e Hunk camminavano pochi metri dietro il suddetto ragazzo, all'oscuro dei discorsi che stavano avvenendo sul suo conto.
"Prima o poi dovrai spiegarmi questa tua fissa per i ragazzi bassi. Sa di pedofilia"
"Ah ah, complimenti Hunk, hai appena scherzato su un tema serio della società odierna, spero tu sia fiero di te stesso. E non è mia la colpa se è così adorabile, appena i nostri sguardi si sono incrociati ho sentito il mio cuore irrimediabilmente rapito"
"Come è successo già circa 3 volte dall'inizio del mese. Ed è l'8"
Ignorandolo, Lance acceleró il passo e raggiunse facilmente la sua cotta.
"Buongiorno raggio di sole" gli rivolse uno dei suoi sorrisi più sexy "Come è andata la tua giornata fin'ora? Scommetto non molto bene, visto che non ti avevo ancora salutato. Ma tranquillo, le tue sofferenze sono state placate"
Pidge non ebbe neanche bisogno di alzare lo sguardo per sapere chi fosse il proprietario di quella fastidiosa voce. Sospirò.
"Lance, farò tardi a lezione"
"Che ne diresti se io, te e questa splendida giornata passassimo la prossima ora a goderci la nostra gioventù? Magari con un gelato?"
Si abbassò e gli fece un occhiolino.
"Dico che è la più stupida idea che abbia mai sentito. Ora, lasciami stare una buona volta e capisci che tra me e te non ci sarà mai niente. Ciao Hunk"
"Ciao amico"
Detto questo, il ragazzo corse in classe, visibilmente irritato.
"Non lo so, Lance, mi sembra che sia stato abbastanza chiaro sul fatto che non è interessato"
"Oh Hunk" Lance si lamentò "ho bisogno di un modo per avvicinarmi a lui, così che possa finalmente capire quanto in realtà sia innamorato di me"
"Non credo che-"
"Ma come?" invocò un aiuto divino "Come?"
Hunk decise di arrendersi e anticipò l'amico in classe, sperando che Mr. Haydan non interrogasse.

Lunedì 13:00


 

"Ehi Pidge, questo posto è libero!"
Lance si alzò sventolando la mano per attirare l'attenzione del ragazzo, il quale fece bonariamente finta di non averlo visto e andò a sedersi a un altro tavolo, col suo vassoio in mano.
"Non capisco come possa preferire la compagnia di quel tipo" borbottò Lance, bruciando con gli occhi la persona seduta accanto al ragazzo più adorabile del pianeta.
"Chi?" chiese distrattamente Hunk, senza distogliere gli occhi dal cibo.
"Keith Kogane" pronunciò quel nome come se fosse una maledizione "Ovvero il più antisociale, emo e spocchioso ragazzo dell'universo"
"Ah, il ragazzo che ti ha battuto al torneo di karate l'anno scorso?"
"Avevi promesso di non parlare di quell'episodio" protestò Lance, sentendo lo stomaco ribollire al ricordo.
"Ha i capelli più stupidi che abbia mai visto" disse, mentre la persona interessata ascoltava tranquillamente qualcosa che Pidge stava dicendo "Cos'è, un fanatico degli anni 80?"
"Secondo me è un tipo apposto"
"Per te sono tutti apposto, Hunk. Ti sei dimenticato che Kogane è a un passo così dall' espulsione? Non esattamente il tipo di persona con cui un ragazzo gentile e delicato come Pidge dovrebbe stare. Mi sento in dovere di salvarlo da quella malefica creatura"
Hunk annuì distrattamente.
"Penso salterò la prossima lezione e schiaccerò un pisolino" sbadigliò Lance, cambiando argomento.
Così, come precedentemente stabilito, una volta finita la pausa pranzo cercò un posto tranquillo dove rilassarsi e si ricordò che il lunedì il laboratorio era generalmente vuoto. Si sedette sulla scrivania, scrollando la pagina di instagram e mise mi piace alle foto di Lucy, la sua cotta precedente a Pidge, che abbracciava il suo ragazzo. Sospirò. Sarebbe semplicemente morto solo, circondato da cani, con l'unica consolazione dei suoi ventimila parenti.
Un suono improvviso di passi lo mise all'erta.
"Fermo!" gridò qualcuno e dalla voce intuì fosse un professore.
Il sangue gli si gelò nelle vene e Lance si nascose in quello che gli sembrava il posto più logico: sotto la scrivania.
La porta si spalancò e qualcuno si avvicinò alla scrivania, ebbe appena il tempo di pensare merda che il volto di Keith Kogane comparve.
Dopo un secondo di iniziale shock, il ragazzo lo spinse rudemente a fargli spazio e si inginocchiò accanto a lui, nascosto.
Ritrovarmi sotto una scrivania con Keith Kogane non era esattamente nella mia lista di cose da fare oggi.
"Che stai facendo?!" chiese, cercando di spingerlo lontano da lui.
"Stai zitto"
Avrebbe voluto dare un calcio nel posteriore dell'altro ragazzo, ma subito qualcuno irruppe nella stanza.
Ma, ehi, guardare sotto la scrivania sarebbe davvero troppo da cliché.
E invece fu esattamente ciò che fece.
"Kogane, questa volta non la passerai solo con una sospensione! Ti farò espellere!"
Keith Kogane aveva lo sguardo puntato a terra e solo allora Lance notò dei fogli nella sua mano, stretta a pugno come l'altra. Ricordò le parole che aveva pronunciato poco prima, di come il suo acerrimo nemico fosse a un passo dall'espulsione.
Fu allora che ebbe l'Illuminazione.
O, come l'avrebbe chiamata più tardi Hunk, l'Idea Più Stupida Tra Tutte Le Idee Stupide Di Lance McClain.
"Cosa, quei fogli?" Lance sbuffò, attirando immediatamente l'attenzione degli altri due "Pensa forse che li abbia presi lui? No, bello, sono io la mente. E il braccio. La mente e il braccio, così mi chiamano. Questo idiota li stava solo tenendo per me mentre mi nascondevo"
Il professore aggrottò le sopracciglia e Lance pregò dentro di sé che se la bevesse.
"La segretaria ha detto di aver visto un ragazzo coi capelli neri scappare"
"I miei capelli cambiano spesso a seconda del riflesso della luce, è una cosa tipica della mia famiglia. Dovrebbe vedere mio nonno, sembra un punk diciassettenne"
Fu a malapena cosciente di Keith Kogane e il suo sopracciglio alzato.
"In questo caso..." si rivolse a Keith "puoi andare. Tu invece, ragazzo, dovrai darmi il numero dei tuoi genitori"
Sudore freddo colò dal suo collo.
Decisamente la peggiore idea di sempre.

Quando Lance uscì dalla sala professori, non fu sorpreso di trovare Keith Kogane fuori, braccia conserte e schiena appoggiata contro il muro.
Quello che invece non si aspettava fu ciò che gli disse.
"Chi sei?"
La domanda rimbalzò nella mente di Lance, in stato di shock.
Io lo uccido.
"Chi sono io? Il mio nome è Lance?"
La sua espressione rimase immutata.
"Siamo nello stesso corso di spagnolo? Ci siamo sfidati in un torneo di karate l'anno scorso?"
"Davvero? È stato ai preliminari?"
"No, alle semifinali! Eravamo, tipo, rivali. Hai presente, Lance e Keith, fianco a fianco"
"Ah, aspetta, mi ricordo di te. Tu sei quello che voleva la rivincita"
Ancora una volta lo stomaco di Lance arse al ricordo dello scorso anno.
"Quindi" Keith aggrottò le sopracciglia "mi hai aiutato per... senso di solidarietà?"
"Nemmeno per sogno" Lance premette un dito contro il suo petto, cercando di intimidirlo "pensi che abbia sacrificato il culo alle urla di mia madre appena tornerò a case per senso di solidarietà? No, bello, voglio che mi ripaghi il favore"
Keith mosse ancora le sopracciglia (era una cosa che faceva spesso a quanto pareva).
"Che tipo di favore?"
Un sorriso di trionfo sbocciò sul volto di Lance.
Sì, era decisamente un genio.
"Aiutami a conquistare il tuo amico, Pidge"
L'espressione che si dipinse sul volto di Keith fu parecchio comica, principalmente perché Lance non l'aveva mai visto con una faccia tanto diversa dalla solita completamente apatica.
"Non se ne parla" fu la sua secca risposta e Lance gli rivolse un ghigno.
"Vuoi forse che ritorni di là e ti faccia espellere? Che dica come oh, Mr Hayden, Keith Kogane mi ha costretto a dire che ero stato io, o mi avrebbe picchiato"
Il conflitto interiore che stava avvenendo nella mente di Keith era palese, ma Lance era sicuro del suo successo. Infatti, dopo un sospiro e averlo fulminato con gli occhi, disse: "Va bene. Ti darò una mano. Non aspettarti grandi successi"
"Fantastico" gli batté una mano sulla spalla.
"Questa sera dovevamo andare al cinema, lo spettacolo delle 19. Fingi che tu e Hunk abbiate avuto la stessa idea"
"Consideralo già fatto"
Keith si girò e percorse qualche passo, prima di fermarsi e rivolgergli l'ultima parola: "Dico sul serio. Pidge... diciamo che non è interessato alle relazioni in generale"
"Un patto è un patto" Lance lo salutò e se ne andò fischiettando, non facendosi ingannare dallo stupido trucco di Keith.

Lunedì 18:57

 

Keith onestamente non capiva come potesse essersi ritrovato in una situazione simile.
Essere costretto a improvvisare un appuntamento tra il suo amico transgender, ancora agli inizi nel cercare di capire la sua sessualità, e-qual'era il suo nome? Lance?
Non ricordava molto del loro scontro dello scorso anno, a parte che il ragazzo non riusciva ad accettare la sconfitta.
Come prima impressione gli sembrava infantile, vanitoso e non tanto intelligente. Come poteva lasciare che il suo prezioso amico cadesse nelle mani di una persona del genere?
"Non riesco a credere che questo sia l'ultimo film con Hugh Jackman come Wolverine. Onestamente, credo che piangerò. E se non piangerai anche tu, Keith, ti riterrò una persona senza cuore, capito?"
Keith si riscosse dai propri pensieri alla voce del suo amico. Aspettavano che la sala si liberasse, Pidge, nonostante la sua ferma intenzione di non iniziare a mangiare i pop corn fino alla partenza del film, ne aveva già finito la metà.
Keith, dal canto suo, se ne stava a braccia incrociate, guardandosi intorno con una spiacevole sensazione nello stomaco e la fievole speranza che le sue parole avessero fatto cedere Lance.
Speranza che fu infranta nel momento in cui una voce acuta annunciò il suo arrivo.
"Ehiii, ma guarda chi c'è!" fu alquanto inquietante la velocità con cui attraversò la sala e li raggiunse, spostando un tavolino dalla sua strada come se niente fosse.
"Deve essere il destino che ci ha fatto incontrare oggi" rivolse un sorriso a Pidge, il quale si mise una mano in fronte con un gran sospiro.
"Ciao ragazzi" li salutò Hunk, anche lui intento a scavare nel contenitore di pop corn.
"Ciao Hunk" lo salutarono.
"Oh cavolo" disse Lance tastandosi le tasche della giacca e poi rivolgendosi a Pidge "Ho perso il mio numero di telefono, potresti prestarmi il tuo?"
Perdonami, Pidge.
Keith capì presto che la sua prima impressione di Lance non si distaccava troppo dalla realtà, ad aggiungersi solo il fatto che fosse una mitragliatrice di pessime frasi per rimorchiare.
Fortunatamente, pensava Keith, si staccherà da noi in sala.
Sfortunatamente, invece, non aveva calcolato un elemento importante: la sua determinazione.
"Ehm, Lance, amico? Questi non sono i nostri posti" tentò di protestare Hunk, ma Lance lo liquidò con un gesto della mano.
"Tranquillo, Hunk, cosa vuoi che succeda?"
Purtroppo per Keith, Pidge aveva già occupato il posto all'estremità, quindi si ritrovò al centro, tra lui e la petulanza di Lance, che non si faceva scrupoli a sporgersi sopra di lui per continuare a parlare con Pidge, in quella che però era una conversazione a senso unico.
Dio, perché a me?
"Ti dispiace?" gli afferrò la spalla e lo costrinse a mettersi seduto al suo posto. Lance immediatamente gli lanciò un'occhiataccia.
"Mi hai appena toccato?"
Ora, Keith non era il tipo da rispondere alle provocazioni, ma c'era qualcosa in Lance che lo irritava al punto da non riuscire a controllarsi.
"Sì e allora?"
"E allora stai al tuo posto e non disturbare me e Pidge"
"Non mi sembra che fossi io quello che lo stava disturbando"
"Ragazzi, davvero-" Pidge sprofondò nella sua poltrona, ma gli altri due lo ignorarono.
"E con questo cosa vorresti dire?"
"Sei così stupido da non capirlo da solo?"
"Scusate, quello è il nostro posto" si intromisero due ragazze coi biglietti in mano.
"Non sono io quello con un'acconciatura che andava di moda negli anni 80!"
"Cosa? " Keith rimase a bocca aperta "Mi spieghi cosa c'entrano i miei capelli con tutto il resto?"
"Ehm" le due ragazze si guardarono tra loro.
"Che c'è?" Lance si girò a fulminarle "C'è un'intera sala vuota, non credo che i vostri sederi salteranno in aria se vi sedete su una qualsiasi delle altre poltrone"
Le ragazze andarono via alquanto spaventate e Hunk scosse la testa.
"Cosa?" Lance alzò le mani e affondò nella sua poltrona, le braccia incrociate come Keith al suo fianco.
Sarebbe stata una lunga serata.



 

Quando arrivò l'intervallo, Lance aveva già preparato un piano.
"Io e Keith andiamo a prendere pop corn per tutti" prese il braccio di Keith Kogane e prima che quello potesse protestare, lo aveva già trascinato dietro di sé.
"Che stai facendo?" esclamò.
"Ecco il piano" Lance si girò per affrontarlo "Prendiamo da mangiare, torniamo e casualmente ci scambiamo di posto"
"E pensi che Pidge non lo noterà?" gli rivolse un'espressione scettica.
"Sveglia! Per questo è fondamentale che sia casualmente"
"È un piano stupido"
"Beh, se ne hai uno migliore sono tutt'orecchi"
"Sono stato costretto a far parte di questa tua idea folle, ma non ho alcun interesse ad aiutarti"
"Non ho alcun interesse ad aiutarti" lo scimmiottò e Keith lo fulminò con lo sguardo.
"Facciamolo e basta"
Quando tornarono con le scorte di cibo, Keith fu impressionato (anche se non lo avrebbe mai ammesso) dalla rapidità delle lunghe gambe dell'altro, che raggiunse gli amici prima di lui.
"Per te la confezione extra-large, raggio di sole. Offro io" Lance rivolse un sogghigno a Pidge e si sedette nel posto che prima era di Keith. L'altro ragazzo ebbe qualche difficoltà ad oltrepassare le gambe di Lance, che già erano state appurate essere più lunghe del normale, e per colpa del carico che aveva tra le braccia perse l'equilibrio e finì per cadere seduto, Dio perché, su Lance.
"Oh, hey" Lance, sentendosi arrossire, perché, insomma, era pur sempre un maschio adolescente e quella era una zona delicata, fece l'unica cosa che era capace di fare quando si sentiva imbarazzato: scherzarci sopra.
"Scusami, dolcezza, ma sono impegnato"
'Dolcezza', seriamente? Ma che cavolo?
Keith si mise al suo posto alla velocità della luce, sperando di dimenticare per sempre quell'incidente.
"Impegnato con chi?" si intromise Pidge "Non con me, spero"
"Oh, raggio di sole, certo che intendo con te. Il mio cuore è completamente rapito. Sei così bello che stasera una stella, guardandoti, esprimerà un desiderio"
Alzò le sopracciglia e Pidge finse di vomitare nel contenitore dei pop corn.


 

La seconda parte del film era già iniziata da un po', quando Lance ebbe un'idea geniale.
Il ragazzo stiracchiò le braccia, un grosso sbadiglio lasciò le sue labbra. Piano, piano. Lasciò che cautamente le braccia cadessero giù, una si appoggiò allo schienale della poltrona di Keith, l'altro braccio scivolò sulle spalle di Pidge.
Il quale, senza nemmeno togliere lo sguardo dallo schermo, gli torse il polso. Lance gemette e ritirò il braccio, ferito fisicamente ed emozionalmente.
Sentí, invece, qualcosa di morbido appoggiarsi al suo altro braccio. Qualcosa di morbido che, individuò quando si girò a guardare e incontrò lo sguardo di sorpresa di Keith identico al proprio, era la sua testa.
In un secondo, levò il braccio e i due ragazzi allontanarono gli sguardi.
Ok, quello era un momento gay davvero inaspettato. Non che io non sia gay. O meglio, bi. Ma decisamente non lo sono per Keith Sono-così-perfetto-da-far-vomitare Kogane.
Lance fu particolarmente attento a non avere altri contatti con Keith, così tanto che bruciò la sua occasione con Pidge e quando il film finì avrebbe voluto prendere a testate il muro. Era tutta colpa di Keith, come sempre.
"Se qualcuno ha sentito dei singhiozzi, quello non ero definitivamente io" Pidge si soffiò il naso mentre uscivano dalla sala.
"Se hai bisogno di una spalla su cui piangere, la mia è gratis" partì subito all'attacco Lance.
"Il film non è stato al di sotto delle mie aspettative" commentò Hunk, ignorandolo "Secondo te, Keith?"
Keith non era stato particolarmente attento alla parte finale del film, più che altro per colpa di Lance che aveva invaso il suo spazio personale con gomiti e gambe, irritandolo.
"Sì, è stato triste" commentò.
"Aww, la mia proposta di una spalla su cui piangere è valida anche per te" lo prese in giro Lance.
"Preferirei quella di Hunk"
"Grazie amico. Sono disponibile, se hai bisogno" disse Hunk.
"Ehi, nononono" Lance premette un dito contro il petto di Keith "la spalla di Hunk è proprietà di Lance McClain e di nessun'altro. Non mi ruberai anche il migliore amico"
"Anche? E smettila di toccarmi lì" Keith alzò un sopracciglio e si allontanò da lui, intuendo dove volesse andare a parare.
"Oh, lo sai benissimo che quella vittoria dell'anno scorso me l'hai letteralmente soffiata di mano"
"Ancora non riesci ad accettare la sconfitta, dopo un anno?"
"Non si tratta di una sconfitta ma di un'ingiustizia"
"Ragazzi" Pidge sospirò "Sono stanco, possiamo, solo, andare a casa?"
Si salutarono e, mentre si allontanavano in due direzioni diverse, Lance si girò per un'ultima occhiata a Pidge, incontrando invece lo sguardo di Keith e la sua bocca che sillabava una parola, un ghigno subito dopo.
"s-c-o-n-f-i-t-t-a"
Quel grandissimo figlio di-

  
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