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Autore: lmpaoli94    11/05/2020    0 recensioni
Castello di Sonnino, Livorno: un prigioniero molto pericoloso viene rinchiuso in un castello posto in cima ad uno strapiombo mozzafiato dove al di sotto il mare si schianta contro i suoi scogli.
Un uomo che non ha niente da perdere, nemmeno la vita.
Ma cosa mai potrebbe succedere una volta riuscito a scappare e seminare il terrore nella piccola cittadina? Chi poteva salvarlo dal suo oblio? E soprattutto, riuscirà a dimostrare la sua agognata libertà?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Tatewaki Kuno, Tofu Ono
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver avuto la loro dose di tortura giornaliera, Ono Tofu e Ranma erano stati rimandati rispettivamente nelle loro celle da Genma Saotome.
< Genma, come puoi prendere ordini da un vile codardo come Takewaki? > gli domandò Ono Tofu con voce flebile.
< Ho forse altra scelta, ragazzo? >
< Papà, tu non sei questo tipo d’uomo. Non sei crudele come lui. >
< Ho giurato che avrei portato avanti il mio lavoro fino alla fine. E non posso sottrarmi a questa promessa. >
< Ti rendi conto che stai facendo soffrire gente innocente? E non mi sto riferendo a noi, ma alle figlie di Tendo. >
< Soun Tendo… >
< Quel povero Cristo non ha fatto nulla se non venire sopraffatto dal nostro nemico in comune… E tu non fai niente per combatterlo? >
< E rischiare di venire imprigionato pure io? Non se ne parla nemmeno. >
< Quindi preferisci stare al suo servizio piuttosto che provare a ribellarti? >
< Io sono completamente solo, Ranma. Lo vuoi capire o no?! >
< Ci saremmo noi a darti man forte, papà. Non saresti solo in nessun caso. >
< Voi siete stati condannati a vita. Non potrete mai uscire vivi da qui. È solo questione di tempo e Takewaki vi ucciderà senza pietà. >
< Ci sta già uccidendo, Genma. Ma molto lentamente > replicò Ono Tofu.
< E comunque non puoi fare in modo che quelle tre ragazze vengano torturate come noi. È inumano. >
< Esatto. Il loro unico peccato è fare parte della famiglia Tendo… E’ questa la giustizia?! >
< Non lo so. Non so cosa pensare > mormorò Genma con tono disperato mettendosi le mani sul viso.
< Genma, solo tu puoi fermare tutto questo. Hai ragione a pensare che noi siamo impotenti… >
< Se provo a ribellarmi farei la stessa vostra fine e dopo sì che non avremmo più speranze. >
< Io e Ono Tofu stiamo elaborando un piano di fuga per uscire indenni da qui. È solo questione di tempo. >
< Evadere dalla torre più alta del Castello? Voi siete pazzi. È impossibile. >
< Pensa alla famiglia Tendo, d’accordo? Al resto ci pensiamo noi. >
< Ma io… >
< Vai, papà. Non hai un minuto da perdere. >
Dopo aver rinchiuso suo figlio Ranma e Ono Tofu, Genma Saotome si fece coraggio per andare a parlare con il suo superiore e spiegargli questa situazione che stava divenendo insostenibile.
< Genma, perché ci hai messo così tanto? >
< Mi scusi, Capitano. Ma i prigionieri hanno ancora molte energie da spendere. >
< Ancora per poco, caro Genma. Per domani ho in mente la loro esecuzione. Così finiranno di essere un problema per tutti. >
< Ma Capitano, è illegale ucciderli. >
< La legge la decido io, Genma. Non l’hai ancora capito? Ryoga, assicurati che i due prigionieri non diano più nessun problema. Mi sono spiegato. >
< Come vuole lei, Capitano > replicò il ragazzo prima di uscire dalla stanza del Capitano.
< Capitano, cos’ha intenzione di fare? >
< Stai calo, Genma. Non ti agitare. >
< Veramente io… >
< Sai una cosa? Non ti ho ancora dato l’ordine di torturare le figlie di Soun Tendo. Per dimostrarmi la tua lealtà nei miei confronti, ti ordino di fare la stessa cosa come hai fatto con lo scienziato e con tuo figlio. >
< Ma Capitano, sono delle innocenti ragazze. Non si meritano una fine del genere. >
< Di questo non devi preoccuparti… Sei con me o contro di me? >
In quel momento Genma non seppe cosa rispondere.
Se decideva di andare contro i voleri di takewaki la sua vita sarebbe finita, al contrario se avesse accettato una simile crudeltà.
< Allora? Non ho tutto il giorno per sapere la tua risposta. >
< Non posso farlo. Mi dispiace > rispose l’umo evitando di guardare il Capitano dritto negli occhi.
< Rifiuti di obbedirmi? Hai commesso il più grande errore della tua vita… Mi dispiace per te Genma, ma sarò costretto a spedirti in prigione con gli altri traditori. >
< Tu non spedirai in prigione più nessuno, fratello. >
Sentendo una voce acuta e femminile, Takewaki si fermò di colpo.
< E tu che diavolo ci fai qui? >
< Sono venuta qui a fermare la tua pazzia degenerativa. >
< Nessuno ti ha dato il permesso di entrare, Kodochi. >
< Infatti sono entrata a forza facendomi largo tra i tuoi uomini… Essendo una ragazza hanno pensato bene di potermi fermare con le armi e con le loro parole piene di disprezzo. Ma non sapevano di cosa ero capace. Non per altro sono sorella di un rivoluzionario. >
< Che cos’hai intenzione di fare? >
< Te l’ho detto: fermarti una volta per tutte. >
< Anche se sei riuscita ad entrare nel Castello, non vuol dire che ne uscirai viva. >
< Non sei nelle condizioni di minacciarmi, fratellino. >
< Adesso basta prendermi in giro! > gridò l’uomo battendo le mani sulla sua scrivania.
< Nel mentre tu eri qui a mettere sotto torchio il povero Genma Saotome, ho fatto in tempo a recarmi in cima alla Torre del Castello a liberare il povero Ranma e lo scienziato Ono Tofu. >
< Che cos’hai fatto?! >
< Naturalmente con l’aiuto di commilitone d’eccezione. >
Vedendo che Ryoga era stato incatenato e imbavagliato, Takewaki fissava sua sorella con sguardo impaurito.
< Stupido Ryoga! Ti sei fatto sorprendere da una donna! >
< Rassegnati, Takewaki. Ormai non hai più via di scampo. >
Voltandosi verso la finestra della sua stanza, Takewaki pensò che l’unico modo di fuggire era buttarsi.
< Non mi avrai mai per vinto, sorella. Io non mi faccio sconfiggere. >
< Cosa vuoi fare? Gettarti da questa stanza? Cadresti dritto nel mare a decine e decine di metri d’altezza. Non riusciresti mai a sopravvivere. >
< Questo lo dici tu. >
< Non ti muovere > replicò la ragazza puntandogli addosso un fucile < Non lascerò che tu provi a farla franca. >
< Hai forse paura? >
< Sì. Ne sai una più del diavolo. >
< Ahahah hai ragione. Kodochi. Sono un tipo molto imprevedibile. E quindi non ho niente da perdere. >
< Non costringermi a spararti, Takewaki! >
< Faresti del male a tuo fratello? Non credo proprio… Addio sorellina. Questa volta hai vinto tu, ma la prossima volta andrà tutto diversamente. >
Ma prima che Takewaki potesse saltare dalla finestra, Ono Tofu e Ranma si erano arrampicati proprio dalla finestra della sua stanza per bloccargli la fuga.
< Che cosa pensavi di fare, Takewaki? Hai visto che siamo molto più furbi di te? > mormorò Ranma canzonandolo.
< Lasciatemi andare! >
< Mai. Per rimediare a tutti i mali che hai fatto, berrai la nostra sostanza che tu hai trasformato in un veleno mortale. Così ti passerà la voglia di fare il gradasso. >
< Non potete trattarmi così! >
< Invece possiamo eccome… Tienilo fermo, Ranma. >
Sotto gli occhi increduli di Kodochi, Ono Tofu fece bere a forza la sostanza avvelenata che Takewaki aveva trasformato e incastrato Ranma e lo scienziato.
< E’ questioni di pochi secondi… Sei pronto a morire come quei poveri innocenti? >
< Io… questa non è la mia fine… >
< Oh, lo è eccome. Addio Takewaki. >
Mentre le sue palpitazioni stavano crescendo in maniera esponenziale, il giovane Takewaki cadde a terra senza energie stroncato dal suo stesso veleno, mentre sua sorella Kodochi si era coperta gli occhi dallo spavento.
< Adesso è tutto finito, Kodochi. >
< Ne siete davvero sicuri? >
< Adesso Takewaki non sarà più un problema per nessuno. Il suo corpo giace morente dinanzi a noi. >
< Vederlo disteso per terra senza vita… Mi fa accapponare la pelle. >
< Avrà una degna sepoltura… Subito dopo aver liberato Soun Tendo e le sue figlie. Rechiamoci nella sala delle torture. >
Non potendo più aspettare, Ono Tofu si recò da Kasumi con la paura che la povera ragazza potesse stare male.
Una volta giunti nella Sala delle Torture, il giovane scienziato vide i corpi di Soun Tendo e delle tre ragazze appese alla parete.
< Aiutatemi a liberarle! > gridò disperato Ono Tofu.
Appena si ritrovarono distesi a terra, essi stavano respirando in maniera molto affannosa.
< Kasumi, sono qui con te. Va tutto bene. >
Appena la ragazza aprì gli occhi, il giovane scienziato tirò un sospiro di sollievo.
< Ono, sei davvero tu? >
< Sì, Kasumi. È tutto finito. Takewaki non è più un problema. >
< Ono… ti sarò per sempre grata per avermi salvata > replicò la ragazza accasciandosi tra le braccia del giovane uomini.
> Kasumi! Svegliati! >
< Sono svenuti, Ono. Hanno bisogno di essere portati subito in ospedale > fece Ranma.
< D’accordo. Aiutami a trasportarli. >
< Non c’è fretta. Tra poco le ambulanze saranno qui > fece Genma.
< Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, papà. >
< Io non ho fatto niente, ragazzo mio. È stata Kodochi. >
< Hai avuto il coraggio di ribellarti a Takewaki. Sei stato molto coraggioso. >
< O Stupido. Bisogna vedere da quale prospettiva… >
 < Ahahah sei sempre il solito. >
< Mi dispiace che mio fratello vi abbia dato così tanti problemi… ancora non capisco perché era avvolto da una rabbia irrefrenabile. >
< Era invidioso del nostro progetto > spiegò Ono Tofu < E cercava ogni espediente per farci fuori… L’unica cosa che non riesco a sopportare era il fatto di attentare alla vita di quelle tre ragazze innocenti solo perché sono le figlie di Soun Tendo. >
< Comunque l’importante che questa storia sia finita. L’unica cosa che conta è la guarigione delle tre ragazze e di loro padre. >
Appena l’ambulanza arrivò dinanzi al castello, Kasumi, Nabiki, Akane e Soun furono trasportati d’urgenza all’ospedale più vicino.
< Ono, tu non vieni con me? >
< Ti raggiungerò il prima possibile, Kasumi. Non ti preoccupare > replicò lo scienziato baciando la sua mano prima di rimanere con Ranma, Kodochi e Genma.
< Adesso sbarazziamoci del corpo di Takewaki. >
Ma una volta ritornati nella sua stanza, videro con grande sorpresa che il suo corpo era sparito.
< Non è possibile. Non può essere scomparso nel nulla… Che significa tutto questo? > mormorò Ranma spaventato.
< Sapete una cosa? Credo che questa storia non sia ancora finita. >
   
 
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