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Autore: Musical    12/05/2020    2 recensioni
Lucian venne arrestato e portato ad Azkaban, trasportato in una cella con un altro uomo, molto silenzioso.
Chi era?
Erano scappati e s'erano nascosti, per il momento erano al sicuro... Barty, Lucian aveva scoperto il suo nome, era ancora sotto l'effetto del Bacio del Dissennatore, ma presto si sarebbe risvegliato, il Lycan ne era certo.
Crossover Harry PotterxUnderworld
[Barty Crouch Jr./Lucian]
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Bartemius Crouch junior
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Lucian aprì gli occhi, era mattina, e guardò verso l'alto, il suo ex compagno di cella stava ancora guardando fuori.
"Buongiorno," gli disse, "Sei già sveglio?"
Lucian s'alzò e si pulì un po' la polvere che aveva addosso, si guardò un po' intorno, studiando bene l'ambiente che lo circondava; c'erano solo attrezzi strani, guinzagli, tantissime scope, catene, ma niente che potesse rivelarsi utile per loro. Il Lycan tornò a guardare l'altro uomo, che non si mosse dalla sua posizione, evidentemente era tranquillo perché sapeva perfettamente come risolvere la situazione, se solo si fosse degnato di parlare; non ebbe il tempo di farglielo notare perché il suo stomaco iniziò a brontolare e non c'era niente da mangiare in quella capanna.
"Sto morendo di fame, e tu?"
Notò quanto fosse magro, anche troppo, magari era per questo che riusciva a muoversi poco? Da quanto tempo era che non mangiava?
"Dobbiamo nutrirci, altrimenti non possiamo continuare a scappare da loro, sei d'accordo?"
L'altro uomo non gli rispose, ma ciò non fece innervosire Lucian, doveva rimanere calmo e risolvere la situazione al più presto.
"Vado a vedere qui in giro se c'è qualcosa, nel caso andrò a caccia. Tu resta qui."
Lasciò la capanna ed iniziò ad esplorare meglio la zona, finché non si sentì osservato, e il lycan si girò immediatamente, con i denti affilati ben in vista, pronto a combattere, ma scoprì che dietro di lui non c'era nessuno, eppure sembrava che qualcuno lo stesse osservando, chi era?
Dalla capanna, intravide un paio di occhi che lo tenevano sotto controllo, era lui allora? Lucian chiuse le mani in due pugni, chiudendo gli occhi ed inspirando per rilassarsi e, una volta calmatosi, si voltò ancora una volta, aveva molto lavoro da fare.


Stare all'aria aperta, in assenza di quella Budapest moderna e rumorosa, gli dava un senso di stranezza, in tutti quegli anni non era più abituato agli spazi aperti e incontaminati, gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo, prima dell'inizio della guerra, prima della libertà.
Stava tornando nella capanna, tenendo tra le mani le carcasse di due lepri che avrebbe cucinato, quando sentì l'odore di fumo; così, prima di fare ritorno, Lucian seguì la traccia, finché non uscì dalla fitta foresta e vide un piccolo villaggio sul lato della montagna. A prima vista, non sembrava male, era abbastanza lontano da permettere a loro due di vivere momentaneamente senza problemi, gli abitanti avrebbero impiegato un paio d'ore di cammino per raggiungere la capanna; inoltre, era abbastanza vicino da non trascorrere intere giornate alla ricerca di provviste, sarebbe stata una passeggiata afferrare qualcosa di soppiatto senza essere visti. Prossimamente, si promise il lycan, sarebbe andato a fare un giro, studiarlo, vedere com'era organizzato, e se poteva essere un buon nascondiglio, ma ora doveva tornare nella capanna, dopotutto non era solo.

Aprì la porta, e immediatamente lanciò un'occhiata per notare che quell'uomo si trovava esattamente dove l'aveva lasciato un paio d'ore prima.
"Ho trovato la cena, spero che tu non sia vegetariano," provò a scherzare, poi posò a terra le prede per guardarsi intorno e trovare un modo per accendere il fuoco.
Si diresse verso la finestra, l'unica presente, quella da cui Barty guardava fuori.
"Non voglio farti niente, solo aprirla," lo avvertì, senza ricevere alcuna reazione, dopodiché fece quello che aveva detto per far uscire il fumo che si sarebbe creato; dopodiché Lucian raccolse dei pezzetti di legno, li posò sul pavimento e iniziò a maneggiare i legnetti finché non si vide una piccola fiamma che cominciò ad accarezzare il legno. Mentre posava i due animali per cucinarli, riprese a parlare con Barty, doveva renderlo partecipe della situazione in cui si trovavano, in due avrebbero saputo meglio come continuare.
"Siamo in una radura, intorno a noi c'è una fitta foresta, perfetta per nasconderci nel caso in cui le cose si complichino," si voltò a guardare il suo ex compagno di cella, "C'è un villaggio non lontano da qui, è abitato. Non sono andato a visitarlo, però, forse lo farò nei prossimi giorni."
Il respiro di quell'uomo fu l'unica risposta che ricevette.
"E tu? Hai visto qualcosa di interessante?"
Cominciò a girare le lepri, tastò la loro carne con le dita, cominciavano ad ammorbidirsi, erano quasi pronte.
"L'ultima cosa che non voglio è tornare in quella prigione. Fuggitivo per un giorno e già mi sento meglio, lì era come l'inferno. Pensavo di averlo vissuto, come prigioniero, come schiavo, eppure quelle settimane trascorse lì dentro sono state le peggiori della mia vita, come se avessi vissuto un incubo."
Avvertiva quel cambiamento nel suo stato fisico e mentale: dentro ad Azkaban si sentiva esausto, arrabbiato, pronto a lasciar perdere tutto, con la mente che pensava sempre a Sonja e alla morte del loro bambino, eppure dopo un giorno si sentiva diverso, ancora esausto, certo, ma era come se l'energia in precedenza dormiente nel suo corpo ora volesse trovare un modo per uscire; ed aveva trascorso solo poche settimane in quella prigione, cosa gli sarebbe successo se fosse rimasto più a lungo, sarebbe finito come quell'uomo insieme a lui?
Gli altri prigionieri avevano detto che Barty aveva ricevuto il bacio del Dissennatore, cosa significava, forse era una specie di esilio? Un divieto che costringeva quell'uomo a vivere in quella prigione per il resto della sua vita? Doveva aver fatto qualcosa di veramente serio per ricevere una simile sentenza; Lucian non si considerava un criminale, ovviamente, aveva fatto delle scelte, ma erano state delle conseguenze, erano scelte dettate dalla vendetta e, una volta ottenuta, aveva cercato un posto dove poteva vivere serenamente, facendo pace con il suo passato. Per questo aveva deciso di andare lontano, dirigersi in Gran Bretagna, lasciandosi Budapest alle spalle, non gli dispiaceva inizialmente l'idea, fino a quando non venne attaccato da un uomo con un bastone di legno che emetteva scintille, Lucian si trasformò e lo attaccò, poi il resto era storia.
"Che cosa hai fatto per meritare la prigione?"
Nessuna risposta, il lycan si chiedeva ancora perché stava cercando di parlare con un uomo apparentemente sordo o che non voleva instaurare una conversazione.
Le lepri erano pronte, quindi Lucian le prese e spense il fuoco, offrendo una lepre all'altro ex-prigioniero, ma quest'ultimo non alzò la mano per prendere la cena.
"Dovresti mangiare, sai?"
Di nuovo nessuna reazione; Lucian alzò gli occhi al cielo, per poi iniziare a strappare alcuni piccoli pezzi di carne e portarli alla bocca dell'uomo, forzando anche l'apertura di quelle sottili labbra.
"Sei piuttosto testardo, eh?"
Lucian diede un morso alla sua cena, godendosi il sapore della carne cotta, "Dobbiamo tornare in forze se vogliamo continuare a scappare. Devi mangiare molto se vuoi continuare a vivere."
Lucian gli porse un altro pezzo di carne e quella bocca cooperò a malapena.
"Sei un tipo piuttosto strano," commentò mentre continuava a mangiare e contemporaneamente a nutrire l'uomo, "Non parli, non ti muovi, ma non ti dispiace essere nutrito."
Una volta terminato il pasto, Lucian si permise di sistemare i capelli di Barty, così avrebbe goduto di una vista migliore senza l'ostacolo dei ciuffi di capelli davanti agli occhi. Il lycan si soffermò ad osservarlo meglio di come aveva fatto in cella, il setto nasale non sembrava rotto e il viso non era deturpato dalle cicatrici, anzi: se non fosse stato sporco, Lucian poteva ipotizzare che aveva davanti una persona appartenente all'alta società.
"E dovresti anche riposare," continuò, "Hai delle brutte occhiaie, il tuo corpo non reggerà a lungo se continui così. Non hai mai dormito o mangiato da quando sono entrato in quella cella, prima o poi crollerai."
Detto questo, sbadigliò e si distese, il corpo gli stava chiedendo di riposare, ancora non era nel pieno delle sue forze, chiuse gli occhi, "Non dire che non t'avevo avvertito. Notte."


I primi giorni trascorsero così, riposando il più possibile, non appena si svegliava, Lucian andava alla ricerca di cibo, lo cucinava il meglio che poteva e lo mangiava, mentre si prendeva cura di quello che iniziava a considerarlo un compagno d'avventura, un po' alla stregua di Raze. Parlando di Barty, mangiava, ma non sembrava che dormisse, dato che teneva gli occhi aperti quando Lucian dormiva e li teneva ancora aperti quando il lycan si svegliava.
"Oggi vado a fare una passeggiata al villaggio e cercherò anche qualcosa da mangiare."
Lucian sentiva che era il giorno giusto per farlo, era riposato e rinvigorito, poteva affrontare un viaggio del genere senza stancarsi troppo. L'altro ex prigioniero continuava a guardare fuori, le gambe avvolte dalle braccia, la testa appoggiata al muro.
"Stai attento."
Detto questo, Lucian uscì e iniziò a correre, stava cominciando a preoccuparsi di lasciare solo per troppo a lungo quell'uomo che sembrava indifeso; al momento, Barty era l'unico essere umano con cui avesse un rapporto, anche se quando Lucian parlava, sembrava più un monologo che un dialogo. Se avesse trovato un modo per farlo parlare e reagire, magari avrebbe trovato un ottimo alleato per sfuggire da quei fantasmi, anche se dubitava che potessero essere fantasmi, cos'erano allora?
Una volta arrivato al villaggio, Lucian decise di prendere delle strade secondarie, così nessuno lo avrebbe notato, con quegli stracci sporchi e puzzolenti si capiva che era un fuggitivo.
Agli occhi attenti del forestiero, gli abitanti erano tutti vestiti in maniera semplice, a volte qualcuno usava una bacchetta o un bastone per aiutarsi in qualche faccenda, sorprendendo parecchio il lycan, non aveva mai visto niente del genere, tranne quando s'era trasformato per difendersi da quell'attacco, prima di essere portato in prigione.
Mentre camminava, la porta di una casa attirò la sua attenzione per essere stata lasciata aperta; da un lato, Lucian non voleva entrare, ma la tentazione di rovistare alcuni vestiti per lui e Barty lo portò a varcare la soglia senza essere invitato: ad una prima occhiata sembrava abbandonata, la polvere copriva i mobili e il pavimento, c'erano diverse ragnatele e odore di stantio, ma non poteva esserne certo, così Lucian decise di salire le scale, in cerca di vestiti e, una volta arrivato davanti ad una camera da letto, appurò che era davvero disabitata, lo strato di polvere sulla coperta del letto non mentiva; Lucian andò ad aprire l'armadio e trovò un paio di vecchi vestiti, ma solo una camicia e un paio di pantaloni potevano essere usati, il resto erano vestiti troppo piccoli per essere indossati.
Una volta sistematosi, il lycan scese di nuovo le scale, dirigendosi verso l'angolo cottura, per aprire gli scaffali e vedere se c'era del cibo rimasto. Il primo tentativo fallì, ma Lucian non si perse d'animo e continuò a cercare, frugando tra le varie cose che aveva trovato in quella casa, diversi gingilli e cianfrusaglie, poi le sue mani toccarono un pezzo di carta, che Lucian tirò fuori, era di un vecchio giornale, c'era una foto in movimento del suo ex compagno di cella; iniziò a leggere l'articolo.

"Bartemius Crouch Jr., figlio di Bartemius Crouch Senior, è stato arrestato dopo un anno in cui ha preso le sembianze di Alastor Moody, insegnando agli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Bartemius Crouch Jr. era riuscito a fuggire da Azkaban tempo fa, ma dopo essere stato catturato di nuovo è stato condannato al bacio del Dissennatore, per essere rimandato ad Azkaban. Era un Mangiamorte, al servizio di Colui-che-non-deve-essere-nominato, condannato la prima volta per aver torturato i coniugi Paciock con la Maledizione Crucio fino a portarli alla follia, insieme a Bellatrix, Rodolphus e Rabastan Lestrange, lasciando solo il figlio dei Paciock..."

L'immagine di due coniugi torturati destabilizzò Lucian, sapere che aveva salvato una persona proprio come Viktor gli fece mancare il respiro, mentre un urlo femminile urlava dal dolore per essere bruciata dalla luce del sole, mentre lui piangeva e chiamava disperato il suo nome. Aveva aiutato un uomo colpevole a fuggire, era in prigione e doveva tornarci: portare due persone, due amanti, due genitori, alla follia era-- Lucian iniziò a tirare su col naso e si strofinò gli occhi.
Quei due coniugi avevano avuto un bambino, cosa gli era successo? Preso dalla rabbia, e dal desiderio di vendetta per una faccenda che non gli apparteneva, Lucian era convinto che quell'uomo meritava la prigione, e non solo.


Era il tramonto e Lucian tornò alla capanna, lanciò uno sguardo di fuoco a Barty, pronto a qualsiasi attacco, ma quando quell'uomo rimase immobile, continuando a guardare fuori dalla finestra, il lycan decise di avvicinarsi minacciosamente, gli afferrò la gola per soffocarlo, in qualche modo sentiva che doveva fare qualcosa per vendicare quella coppia.
"Come ti sei permesso di torturare due amanti! Che male ti avevano fatto? Avevano un bambino, maledizione, un bambino! E tu li hai distrutti!," gli ringhiò con le lacrime agli occhi e i denti in bella mostra, era pronto ad azzannarlo.
Sentì le ossa di quel collo scricchiolare sotto le dita, ma l'uomo non lo guardava, sembrava essere già morto, un uomo morto che era ancora vivo, e questo pensiero fece sciogliere la presa di Lucian. Dopo averlo lasciato, il lycan si allontanò da quell'essere, che non si mise neanche a tossire per riprendere meglio il fiato.
"Domani farò in modo che qualcuno ti trovi, così ti riporteranno in quella prigione, è quello il posto ideale per gli assassini come te!"
Lucian meditò se era il caso di farlo fuori mentre si sedette in un angolo della capanna, lontano da quello sconosciuto, tenendo gli occhi aperti per non perdere alcun movimento. Non mangiò nulla e non diede nulla da mangiare neanche a quell'uomo, era ancora difficile rendersi conto di ciò che aveva fatto, il pensiero di quel bambino solo, indifeso e senza genitori lo privava delle forze da poco riacquistate: come poteva una persona essere così malvagia da ferire gli altri? Perché esistevano queste persone?
Immerso nei propri pensieri, con le mani che stringevano i lunghi capelli, Lucian non notò una lacrima solitaria che scorreva lungo la guancia sporca dell'altro uomo. E non avrebbe nemmeno creduto ai suoi occhi se l'avesse vista. Certe persone non erano capaci di provare sentimenti.

   
 
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