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Autore: Elix94_    13/05/2020    0 recensioni
Bologna, 2020
Riccardo ha perso la testa per Chiara nel momento stesso in cui l'ha vista, non c'è stato neanche il tempo di presentarsi, sapeva già che quella lunga chioma rossa gli avrebbe mandato a puttane tutto quanto. Più la guardava e più capiva che sarebbe rimasta sempre impressa nel suo cervello, per quanto potesse essere insopportabile, viziata e testarda, ogni volta che si trovava nel suo stesso spazio vitale era come una droga. Riccardo non lo avrebbe mai ammesso, ma era pazzo di lei.
Chiara odiava Riccardo con tutta se stessa, odiava la sua arroganza e la sua presunzione, odiava anche i suoi occhi neri come la notte, ma soprattutto odiava il fatto che ogni volta che si avvicinavano, lei non capiva più niente. Lo conosceva da anni ormai, e non riusciva a spiegarsi per quale diavolo di ragione non riuscisse a stargli lontano per più di qualche giorno, anche se passavano tutto il tempo a scannarsi. Chiara non lo avrebbe mai ammesso, ma la presenza di Riccardo nella sua vita era fondamentale.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Capitolo 3












CHIARA

Mi sembra veramente incredibile di essere alla festa dei miei diciotto anni, ho aspettato questo momento per talmente tanto tempo che non mi sembra vero. Ci sono tutti i miei amici ed è stata un'impresa convincere i miei a non venire, sarebbe stato terribilmente imbarazzante. Mi hanno vista ubriaca una sola volta ed è bastato per chiudermi in casa per due settimane, non voglio neanche pensare a come ne uscirò stasera.
Mi guardo intorno ed è tutto esattamente come lo volevo, compresa Francesca con il suo abito dello stesso colore del mio. Mi corre incontro per poi abbracciarmi e senza che glielo chieda mi porge un bicchiere di gin tonic, il primo della serata.
<< Buon compleanno >> mi dice infine
Il resto degli invitati mi viene incontro per salutarmi e io li ringrazio uno ad uno per essere venuti. Solo una persona mi sembra di non vedere, ed è veramente strano che non sia ancora arrivato. Poi però mi ricredo quando qualcuno mi mette un braccio intorno al collo.
<< Ti sei fatta attendere, non ti smentisci mai >>
Riccardo sa ancora dell'ultima sigaretta che ha fumato, e quell'odore misto al suo profumo preferito è ciò che di più familiare conosco.
<< Oh mi dispiace, mi hai aspettata tanto? >> gli chiedo sarcastica girandomi verso di lui
<< Anche troppo per i miei gusti, ma immagino che ti farai perdonare dopo. Non ti avevo detto di non mettere un vestito troppo lungo? >>
Ho comprato questo vestito qualche settimana fa e ho capito che fosse quello giusto nel momento in cui l'ho visto. Quello che mi ha colpito è stato il fatto che fosse più corto davanti e lungo dietro, con uno strascico che rischiava di far scivolare chiunque fosse dietro di me. Anche lo scollo a forma di cuore mi aveva colpita, mi piace il modo in cui risalti perfettamente il mio seno senza essere volgare. Ho trovato il vestito che sta perfettamente a metà tra donna di classe e zoccoletta da discoteca. Volevo essere guardata, questo è ovvio.
<< Se non lo hai notato, è di due lunghezze diverse >> dico mostrando la gamba per far vedere lo spacco.
<< Ahh, ora si che è tutto molto più chiaro >>
Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi fermo ad osservare come è vestito lui ed è esattamente come mi aspettavo, anche lui non si smentisce mai.
Si morde il labbro quando sposta lo sguardo sulla mia scollatura e io sorrido compiaciuta.
<< Chiara! Da quanto tempo! >>
Dall'altro lato della sala sento l'ultima persona sulla faccia della terra che avrei voluto vedere alla mia festa. Jessica Cavani è la più grande stronza che io abbia mai conosciuto e ucciderò chiunque abbia deciso di portarsela qui. E poi la sua voce penso che sia quanto di più terribile una persona possa ascoltare.
<< Oh ciao Jessica >> cerco di sfoderare il sorriso più falso di cui sono capace
<< Come stai? Hai passato una bella estate? >>
Non capisco perchè senta il bisogno di venirmi a parlare e di intrattenere una conversazione con me. Non ci siamo mai sopportate, le avrò detto cinque parole in tutto l'anno scorso. L'unico motivo che mi viene in mente è per riuscire ad entrare nelle grazie di Riccardo, cosa abbastanza probabile.
<< Un'estate meravigliosa >> cerco di allontanarmi prendendo Riccardo per il polso, ma lei si piazza proprio davanti a lui
<< Che fai? Non mi offri da bere? >> gli chiede
<< C'è la consumazione gratis, Jessica, serviti >> le risponde
Lo schifo che proviamo per lei è uno dei pochi argomenti su cui andiamo d'accordo.
Finalmente riusciamo a liberarcene e quando faccio per raggiungere Francesca e gli altri, Riccardo mi fa capire di avere un'idea completamente diversa.
<< Se andiamo adesso nessuno ci sentirà, sono tutti troppo occupati a bere e ballare >> mi dice con il suo solito sorriso sghembo
<< Andare dove? Sono appena arrivata, voglio almeno prima fare benzina >> esclamo mostrandogli il bicchiere vuoto.
Lui ride e mi accompagna al bar. Chiede un bicchiere di gin tonic per me e un white russian per lui, e poco dopo ci raggiunge il resto della compagnia. Francesca riempie ancora una volta il suo bicchiere e io immagino già a come dovrò riportarla a casa trascinandoci a vicenda.
<< Hai visto chi ti ho portato? La nostra Giuliettaaa >> dice sbiascicando
Francesca la tira per un braccio e dal suo viso si può capire quanto sia tremendamente a disagio in mezzo a tutta quella gente. Voglio bene a Giulia almeno quanto ne voglio a Francesca, ma lei è l'esatto opposto della gente che fa parte del nostro gruppo. Odia andare alle feste e stasera è venuta probabilmente solo perchè è il mio compleanno, ma lo apprezzo comunque.
<< Dopo stasera penso che non uscirò di casa per i prossimi sei mesi >> dice mentre si sistema nervosamente i capelli
<< Non credo proprio! >>
Vado ad abbracciarla e finisco quasi per buttarmi il drink addosso, ma un ragazzo davanti a me ferma il bicchiere appena in tempo.
<< Ci mancava poco e avresti rovinato questo splendido vestito >>
Davanti a me trovo un muro di un metro e novanta con dei meravigliosi occhi verdi e mi dimentico totalmente di come si sta in piedi. Avete presente quei divi di Hollywood che basta guardarli per farsi annebbiare la vista? Ecco, lui sembra proprio uno di quelli. È anatomicamente perfetto, con quella mascella ben definita che tanto mi piace. Ha il corpo perfettamente definito e con quei bicipiti che si ritrova potrebbe sollevare me e tutte le mie amiche insieme. Penso di non aver mai visto un ragazzo più bello, rappresenta il perfetto ideale di principe azzurro. Però questo sembra essere andato in palestra un po' di più.
Mi ritrovo talmente incantata che non mi rendo quasi conto delle sue parole.
<< C-come? >> sono patetica
<< Dico, ti ho appena salvato il vestito >>
Mi guardo le mani e mi rendo conto di non avere più il drink in mano.
<< Oddio, come al solito non riesco a tenere qualcosa in mano senza farla cadere >> mi copro il viso per la vergogna e lui comincia a ridere
<< Non preoccuparti, in effetti volevo prendere da bere, però non mi aspettavo di averlo così >>
Ha una voce calda e soave, e dal suo accento scommetto che non è neanche di qua.
<< Come mai non ti conosco? >> piego leggermente il capo. Il mio lato da flirtatrice seriale si fa avanti. Fa per aprire bocca, ma Giulia lo precede.
<< Oh lo so io, mi sono dimenticata di dirtelo, lui è mio cugino Matteo da Roma. L'ho invitato perchè lo ha appena mollato la sua ragazza e aveva bisogno di svagarsi, spero non ti dispiaccia >>
Matteo da Roma. Matteo con quell'aspetto da urlo e che è appena stato mollato dalla ragazza più stupida della terra.
<< Non mi dispiace, anzi, è un piacere >>
Ci sorridiamo a vicenda e per un secondo vorrei non ci fosse nessuno attorno a noi, solo per provare quelle belle labbra carnose.
<< Tu devi essere la festeggiata >> mi dice non smettendo di sorridermi
<< Sì, mi chiamo Chiara >>
Gli porgo la mano e lui la stringe. Ha le mani grosse almeno il doppio delle mie.
<< Ehi, terra chiama Chiara, andiamo a ballare ora? >> Francesca mi passa una mano davanti alla faccia per far finire il contatto visivo e la ringrazio mentalmente. Chissà che pazza arrapata devo sembrare.
<< Sì, andiamo. Divertiti. >> dico riferendomi di nuovo a lui
<< Lo farò >>
Mi porge di nuovo il mio bicchiere e, nel prenderlo, gli accarezzo la mano con la mia. Lui la guarda e poi torna a fissarmi, ma come ho sempre fatto in questi casi, mi giro di spalle e aspetto che mi segua con lo sguardo mentre mi incammino verso la pista. Non riesco a vederlo, ma so che lo sta facendo.
<< Oh mio Dio, ma si può sapere dove lo hai nascosto per tutto questo tempo? >> chiedo a Giulia una volta lontane
<< Non pensavo che ti sarebbe piaciuto così tanto >>
<< Vuoi scherzare?! >> sbotta Francesca << Quel ragazzo è sceso direttamente dall'Olimpo, non può essere vero. Chiara te lo giuro, se non ci provi tu lo faccio io >>
<< Perchè dovrei farlo? Non so neanche se gli interesso >> mento. Ho visto come mi guardava, lo capisco quando un ragazzo ci vuole provare o no.
<< Ma smettila, non ti staccava gli occhi da dosso e neanche adesso lo sta facendo >>
Mi giro per un secondo e vedo che avevo ragione, mi sta fissando dal bar con un drink in mano. È dannatamente sexy anche appoggiato al bancone da perfetto maniaco.
<< Vi prego fermatemi dal corrergli incontro e strappargli i vestiti >>
Scoppiamo tutte e tre a ridere e quando ci mettiamo a ballare decido di essere il più provocante possibile. Mi capita spesso di vedere dei ragazzi che mi interessano fisicamente, ma questo qui ha completamente conquistato la mia attenzione. Ha quel fare misterioso e intrigante che mi eccita da morire.
Dopo poco Francesca mi indica di girarmi e vedo Matteo dirigersi verso la nostra direzione. La musica è troppo alta e quando prova a dirmi qualcosa non lo sento, così si avvicina al mio orecchio.
<< Ti va di parlare un po' con me? >> mi dice proprio sopra il lobo, e mi sento rabbrividire tutto il collo.
Annuisco e mi prende per mano per portarmi un po' più lontano dal centro della pista. Mi giro per salutare in modo ironico le mie amiche e Francesca mi intima di darci dentro. Non mi dispiacerebbe.

 

RICCARDO

Non so cosa mi dia più fastidio, se vedere Chiara cadere ai piedi di uno stronzo palestrato come se fosse una dodicenne in preda agli ormoni, o il fatto che dal momento in cui lo ha visto sono completamente sparito dal suo radar. Ma guardatela, lo fissa come se fosse un Dio sceso in terra. Non è neanche tanto carino, ho visto ragazzi mille volte più belli e per ognuno di loro lei non ha mai riservato l'attenzione come sta facendo per questo sconosciuto. Quanto le è bastato? Tre secondi? Credo anche meno. Ha lo stesso sguardo di quando stiamo per scopare e questa cosa mi sta facendo imbestialire. Ma poi chi si crede di essere questo qui? Si atteggia da divo del cinema solo perchè delle ragazzine hanno mostrato un minimo di interesse per lui. Sembra almeno due anni più grande di noi e la cosa mi fa rabbrividire.
Chiara si allontana ignorandomi completamente per andare a parlare con le sue amiche di quanto è figo il nuovo arrivato, e la cosa non mi sta bene per niente.
<< Riccardo? Tutto apposto? >> mi richiama Giulio
<< Eh? >>
<< Hai gli occhi spiritati, stai stringendo talmente tanto quel bicchiere che ti sono venute le nocche bianche. Che succede? >>
<< Niente >>
Giulio guarda dietro di me e nota cosa sto fissando.
<< Ah ecco, ti dà fastidio che quel ragazzo abbia catturato tutta l'attenzione di Chiara >>
<< Che cazzo dici? >>
<< Oh ti prego, hai cambiato colore dal momento in cui li hai visti. Oh no, guardalo, adesso l'ha presa per mano e stanno andando chissà dove >>
<< Piantala Giulio, non me ne frega un cazzo di quei due >>
Finisco il drink in un sorso solo e me ne vado dandogli una spallata. Mi ha rotto il cazzo. Crede che possa minimamente importarmi di un coglione appena arrivato? Cosa vuole che me ne freghi di quello che vanno a fare. Posso averla quando voglio. Non me ne frega un cazzo se adesso vanno dietro qualche cespuglio a scopare, non me ne frega proprio niente. Può fare quello che vuole, è adulta adesso. Però io rimarrò sempre quello che l'ha fatta venire per la prima volta, quello che l'ha vista per la prima volta completamente nuda e quello da cui va quando le succede qualcosa. Solo io, cazzo.

 

   
 
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