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Autore: JennyPotter99    15/05/2020    0 recensioni
Nel lontano 1° ottobre 1989, 43 donne in tutto il mondo partorirono contemporaneamente, senza avere effettivamente nessun segno di essere incinte.
All’epoca, il miliardario Sir Reginald Hargreeves decise di prendersene con se otto e crescerli come fossero suoi.
Tutti, tranne uno.
L’ottavo figlio era già suo.
Il bambino in questione, o meglio, la bambina, era stata partorita lo stesso giorno dalla moglie di Reginald, morta poi di parto.
O almeno era quello che era stato detto a Mandy da suo padre.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mandy prese un bel respiro, controllò le sue emozioni e ripose la pistola nel didietro dei pantaloni.
In quel momento sentì la polizia arrivare anche Diego si fece vedere.
Aveva gli occhi disperati.- Che cosa è successo?- domandò piagnucolando.
-M-mi dispiace..I-io..- balbettò Mandy, non sapendo cosa dire.
-Dovevi aspettarmi! Avevo un piano!- singhiozzò il fratello. -A te importa solo di lui, vero?- chiese, riferendosi a Klaus. -Ti è mai fregato qualcosa di noi?-
In realtà forse, sotto sotto, era così: Mandy non aveva mai avuto un grande legame con tutti gli altri fratelli.
Nessuno dei due disse altro.
Mandy decise di tornare da Numero 5 e farsi dire tutto quello che sapeva riguardo la fine del mondo di cui tanto blaterava.
***
-Quindi, quando arriverà questa apocalisse?- domandò Mandy a Numero 5.
-Non so dirti l’ora precisa, so solo che ci rimangono 4 giorni.- rispose il ragazzo. -Quando sono andato in avanti e sono rimasto intrappolato, ho trovato il disastro. Era tutto distrutto, l’Accademia crollata e voi con lei. Tu e Klaus…Eravate stretti insieme..Quando vi ho trovati, Luther teneva in mano questo.- continuò, estraendo la protesi oculare.
-Perché non hai detto niente prima? Avremmo potuto aiutarti.- commentò lei. -E quei due che hanno distrutto lo strip club e sono venuti in accademia?-
-Hazel, l’uomo e Cha Cha, la donna, lavoravano per il mio vecchio capo. Si tratta di un’agenzia che controlla gli avvenimenti temporali e fa si che quello  che deve succedere, succeda.-
-E tu cosa c’entri con loro?-
-Ero un assassino, proprio come loro. La Commissione, quest’agenzia, mi ha contattato nel futuro e così ho iniziato a lavorare per loro come cecchino.- continuò 5. -Hai presente l’assassino di JFK?-
Mandy alzò un sopracciglio, insinuando che suo fratello avesse ucciso il presidente degli USA. -Sei stato tu?-
-In realtà io avrei dovuto fare fuori l’assassino. Ma ero stufo di uccidere le persone…Così ho studiato un modo per tornare da voi e impedire tutto quello che era successo..Ed eccomi qui.-
-Quindi, viaggiate letteralmente nel tempo.-
-Sì, io so farlo per dote naturale, ma loro utilizzano una valigetta.-
Numero 5 notò che qualcosa preoccupava la sorella.- Stai bene?-
-Hazel e Cha Cha  avevano preso Klaus come ostaggio ed ora è sparito di nuovo..- sospirò Mandy.
-Non mi stupisce.- commentò l’altro. -Sarà in qualche vigolo a farsi..Mandy…Devo trovare il proprietario di quest’occhio prima che il mondo finisca. Vuoi aiutarmi o no?-
Mandy sapeva che se si sarebbe messa in una situazione del genere, probabilmente avrebbe passato molti guai.
Ma Klaus era sparito, non aveva più una casa e quindi non aveva niente da rischiare.- D’accordo.
Mercoledì
 
Klaus non si era fatto vedere per tutto il giorno: forse Numero 5 aveva ragione e il fratello era solamente tornati nei vicoli bui della città a farsi di qualche strana droga.
Mandy non riusciva  a dormirci su e quindi decise di andare in cortile a prendere un po' d’aria.
Prese il giradischi di Luther e lo portò con se.
Mise la puntina sul disco e partì una canzone lenta, che le ricordò il giorno in cui lei e Klaus si erano baciati per la prima volta.
Chiuse gli occhi e cercò di immaginarsi la scena nella sua testa.
Si strinse su se stessa e iniziò a dondolare, immaginando che fosse Klaus a tenerla da dietro.
Sorrise tra se e se, sembrava quasi che potesse sentire il suo tocco.
Ma improvvisamente sentì davvero delle braccia afferrarla, sentì un respiro caldo nell’orecchio e il calore di un corpo vero.
Riaprì gli occhi e si voltò: Klaus era davvero davanti a lei.
Era impolverato, sporco e indossava una divisa militare.
-Klaus..- mormorò lei, guardandolo negli occhi.
Klaus poggiò la fronte sulla sua e le mise entrambe le mani sulle guance.- Sei qui..- sussurrò lui, sfiorandole il naso.
-Tu sei qui, Klaus, che cosa è successo?- domandò lei, confusa dalla situazione.
-Ssh.-
Klaus la zittì e subito dopo poggiò le labbra sulle sue.
Inizialmente fu un bacio dolce che si trasformò poi in pura passione.
I due non si baciavano da 17 anni e sembrava un’eternità.
Lui le strinse i capelli fra la mano e lei si attaccò alla sua maglietta per approfondire il bacio.
Poi presero respiro.- Klaus, che cosa è successo?- gli chiese Mandy, vedendo spenti i suoi occhi verdi.
-Ho bisogno di un bagno.- balbettò lui.
I due si diressero in bagno e Mandy preparò la vasca.
Sembrava che Klaus non riuscisse a muoversi, quindi lei gli tolse lentamente i vestiti: era sporco di terra e polvere, aveva delle ferite mai viste prima, un tatuaggio nuovo sul braccio e una piastrina al collo.
Mandy non riusciva a capire cosa fosse successo, vedeva solo che il fratello era piuttosto sconvolto.
Dopo esser entrato nell’acqua saponata, prese una spugna e iniziò a passargliela lungo la spalla. -Puoi dirmi cosa è successo?-
Klaus prese un respiro come se stesse raccontando di una vita intera.- Quei due, al motel, avevano una valigetta..-
-Si, Numero 5 dice che ci puoi viaggiare nel tempo…Cazzo Klaus, l’hai usata?-
-Credevo che ci fosse del denaro, non sapevo cosa sarebbe accaduto se l’avessi aperta..-
-E dove sei finito?-
-Guerra del Vietnam, 1968.- rispose, con gli occhi fissi nel vuoto.
Mandy riuscì solo a immaginare cosa Klaus avesse passato, ecco perché era così sconvolto.- Oddio, quanto tempo ci sei stato?-
Klaus passò con lo sguardo dal vuoto alla ragazza accanto a se. -Un anno.-
-Mi dispiace tanto, Klaus.-
-Tra quanto arriverà la fine del mondo?- chiese lui, cambiando discorso.
-4 giorni, così dice 5.-
-Moriremo tutti, vero?-
-Si..- sussurrò Mandy, passandogli la spugna sul petto.
Klaus le afferrò la mano di scatto, facendo cadere la spugna in acqua.-Andiamocene fin che siamo in tempo.- le disse e sembrava anche piuttosto convinto.
-Che cosa?-
-Prendiamo una macchina, andiamo a vedere la Torre Eiffell, la Statua della Libertà! Non era quello che volevi?- esclamò, prendendole il viso fra le mani.
-Klaus…Ma quando capirai che io volevo solo stare con te?-
Nel ricordare quei brutti momenti, a Mandy scese una lacrima.
Klaus le fece un mezzo sorriso e le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Si avvicinò col viso e torno a baciarla passionalmente.
Uscì poi velocemente dalla vasca e la prese in braccio, portandola in camera propria.
Mandy si spogliò in fretta, senza staccare la bocca dalla sua.
Già col fiatone, Klaus si sdraiò sul letto e lei su di lui.
I loro ansimi iniziarono a risuonare nella stanza, fino a trasformarsi in veri e propri gemiti.
Mandy si aggrappò letteralmente alla sua pelle, desiderandolo sempre di più.
A Klaus le ferite facevano male, ma non importava: scambiò le posizioni, mettendosi fra le sue gambe e facendo aderire bene le sue cosce attorno al proprio bacino.
Continuò ad ondeggiare dentro di lei fino ad arrivare al culmine del piacere.
La guardò negli occhi e la baciò un’ultima volta.
Si sdraiò poi dall’altra parte del letto e i due si ritrovarono a guardare il soffitto, senza sapere cosa dire.
Scoppiarono solo a ridere e si strinsero a vicenda.
-17 anni.- commentò Mandy.
-17 anni.- affermò Klaus. -Ascolta, dicevo sul serio…Sul fatto di partire.-
Mandy riprese fiato e ci pensò su: finalmente aveva la possibilità di realizzare tutti i suoi desideri. -Si, facciamolo.-
E fu così che il giorno dopo, presero la mappa dalla scatola di cereali e affittarono una macchina.
All’oscuro di tutti, Mandy si mise alla guida, felice di partire con il ragazzo che amava verso la destinazione che aveva sempre voluto visitare.
Stavano uscendo dalla città, quando Klaus le prese la mano.- Ti amo, Mandy.-
Mandy lo guardò, quasi commossa.- Anche io ti amo, Klaus.-
Ma quando la ragazza tornò con gli occhi sulla strada, dovette premere velocemente il freno, altrimenti avrebbe investito un pedone.
Si trattava di Cha Cha ed  era anche piuttosto infuriata.
Puntò la sua pistola contro Mandy: il proiettile attraverso il vetro e le andò direttamente in petto.
-Va a fanculo, stronza.- esclamò la donna.
-No, oddio no, Mandy!-
Klaus urlò disperatamente e la prese per tirarla fuori dalla macchina.
-Qualcuno mi aiuti!-
Ma nessuno rispose alla chiamata e Mandy esalò l’ultimo respiro tra le sue braccia.
Klaus pianse sul suo corpo e quando alzò lo sguardo, già poteva vedere lo spirito della sorella.
In quel momento maledì il suo potere di poter vedere i morti.
Probabilmente Sir Reginald aveva sempre saputo che Klaus e Mandy non avrebbero mai potuto stare insieme.
Ma nessuno dei due poteva saperlo, perché quel giorno non c’era mai stato.
   
 
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