~Jason torreggiava sul suo tremante animaletto, le mani sui fianchi ed un'espressione dura ed esasperata stampata sul viso.
Riki acciambellato contro un'angolo del corridoio davanti alla stanza del suo padrone lo guardava con espressione sofferente ed impaurita, tenendosi un polso slogato stretto al petto.
"Allora, te lo chiedo un'ultima volta! Poi sarò costretto a punirti se non parli. Cosa è successo?! Perché sei ferito?"
Riki staccò il contatto dei loro occhi per un secondo. Se non si decideva a parlare, Jason l'avrebbe punito e le punizioni del blondie non erano mai leggere.
Si morse il labbro anch'esso gonfio a causa della lotta sostenuta poco prima, mentre Jason era in riunione con altri ufficiali di Tanagura.
Infine si decise a rivelare ciò che non avrebbe voluto perchè sarebbe stata una rivelazione imbarazzante per lui
"Ho avuto uno scontro con altri schiavi" Disse imbronciato ancora evitando di guardarlo.
Dopo una pausa Jason gli disse con la solita voce piatta.
"Scommetto che sei stato tu a provocare ed iniziare. Ti stá bene."
Riki allora incroció di nuovo lo sguardo severo del blondie e cedendo gli raccontò la veritá "Mi sono battuto per voi. Uno degli sottomessi Vi ha insultato ed io..." Non riuscì più a reggere lo sguardo ed abbassò la testa guardando a terra non terminando la frase. Si sentiva addosso lo sguardo pungente e glaciale del suo padrone. Quel padrone crudele ed insensibile che però lui amava segretamente. Si sentì arrossire ma lotto' contro questo sentimento, non voleva fargli capire che provava amore per lui, era folle. Sarebbe stato solo un ulteriore motivo di umiliazione.
Il silenzio sembrava un una falce pronta a colpire e Riki sapeva già chi avrebbe colpito e quanto crudelmente ed invece accadde qualcosa che non si sarebbe mai aspettato; Jason si chinò e lo sollevò delicatamente portandolo nella sua stanza. Lo appoggiò sul letto, ma non per prenderlo, come accadeva di solito.
Riki lo vide rovistare in un armadietto e tornare con bende, cotone idrofilo, disinfettante e unguenti profumati.
Fu la volta di Jason di evitare di guardare negli occhi del suo sottomesso. Lui invece lo osservava incuriosito e stranito mentre veniva disinfettato e medicato da mani esperte e inverosibilmente delicate in quel momento.
Nessuno dei due parlò, nessuno dei due voleva rovinare quel momento magico. Molte cose furono chiare ad entrambi pur senza il bisogno di esprimere verbalmente niente.

~~Racconto per Challenge sul gruppo Hurt/Comfort di Fb. –Il mio sick ed il mio caretaker fanno cose-

Prompt: A si chiude in sé, singhiozza e sembra ferito, ma si rifiuta di dire a B cosa è successo e respinge i suoi tentativi di aiuto.