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Autore: Sinden    15/05/2020    0 recensioni
Heloise é una giovane studiosa. Il suo sogno é quello di essere ammessa a Orthanc, la Torre di Isengard, in cui vengono istruiti e formati i futuri Stregoni.
Per farlo, dovrà prima superare una difficilissima prova.
🌺🌺🌺
FF tolkeniana, genere avventuroso, basata anche su film Lo Hobbit - La desolazione di Smaug.
Nuovo personaggio.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La prima a lanciarsi al suo inseguimento fu Andriel.

In pochi secondi riuscì a raggiungerla e ad afferrarla per un polso. Cercó di non stringere troppo per non farle male, ma l'umana si divincolava, e l'Elfa fu obbligata a tirarla con forza. "Lasciami!!" urló Heloise. "Lasciami subito!"

"Ferma! Ferma, o sentirai dolore!" le disse l'Elfa. "Non puoi scappare da me, smetti di agitarti!"

Helli si giró a guardarla. "Ma chi sei? Chi sei tu??!" le chiese, i suoi occhi castani spalancati e sconvolti. Poi un sospetto la colse. "... tu sei lei, vero? Oh Valar aiutatemi... tu sei LEI!!!" gridó.

"Cosa... di che parli? Io mi chiamo Andriel, appartengo all'esercito di Lord Elrond." ripeté l'Elfa, mollando il polso dell'umana. "Calmati adesso, e parliamo."

"NO! Sei Melthotiel, travestita! Sei qui per uccidermi e portare via il gioiello!! Ma non te lo lascerò fare...non te lo lasceró...fare..." sibiló Helli. La sua espressione era cambiata, da impaurita a rabbiosa. "Stammi lontana, hai capito?"

Detto ció, l'umana arretró di qualche passo. Nel frattempo arrivó Eradan, seguito da Farin. "Sta' buona, Heloise. Va tutto bene, calmati." Le disse il Ramingo, parlando lentamente per tranquillizzarla. "Ti metterai in grave pericolo se scappi attraverso il bosco, qui intorno è pieno di fosse nascoste."

"É vero, l'altro giorno ci stavo per finire dentro anch'io." confermó Farin. "E ci sono serpenti velenosi fra i massi. Per non parlare dei rovi. Non è una bella idea correre a perdifiato in questo intrico di vegetazione."

"Ma chi siete voi tre? Cosa volete? Perché non mi lasciate in pace?!!" gridó ancora la donna. Aveva messo da parte la sua capacità di autocontrollo, così come la sua fiducia nella logica. Quei tre davanti a lei le sembravano improvvisamente nemici. "Nessuno di voi, né Gandalf o Thorin... nessuno puó eleggersi padrone della mia vita!!! Non faró quello che volete voi! Non verró in nessun posto con voi! Lasciatemi andare!"

"Thorin Scudodiquercia? Che c'entra Thorin, lo hai conosciuto?" chiese Farin, stupito.

Helli lo ignoró. "... a Isengard. Lì devo andare. Ed è lì che andró." disse di nuovo. "Non me lo impedirete. E tu..." disse, rivolta ad Andriel. "...che tu sia un soldato o una strega elfica... non faró niente di ció che mi ordinerai."

"Non sono una strega, e non so di che parli." rispose Andriel. "Guardami. Non sono tua nemica."

Helli fissó gli occhi celesti dell'Elfa. Sembrava giovane, nella prospettiva di uno della sua razza: probabilmente aveva superato il migliaio di anni. Il suo viso e il suo lieve sorriso lasciavano trasparire sincerità e grazia. Ma poteva essere un trucco. Gandalf era stato chiaro su Melthotiel: poteva assumere forme diverse ed era scaltra nell'attirarsi la fiducia del prossimo.

"Questo Elfo femmina non ha nulla a che vedere con la creatura che ti dà la caccia." intervenne Eradan.

"Come lo sai?" rispose Helli.

"Ti avrebbe già strappato di dosso quello che hai, e sai a cosa mi riferisco. Credo che l'abbia inviata davvero Sire Elrond di Gran Burrone. Indossa una tunica con i simboli del suo esercito." ribatté Eradan. Stava guardando Andriel attentamente.

"Grazie per la fiducia, mortale. Ma la ragazza viene con me. È stato deciso così, e così sarà fatto." disse l'Elfa.

"Ma deciso da chi? Da chiiii??!" Helli scoppió in lacrime. Si portó le mani al viso. "Vi prego: la mia vita è giá stata orribile... mio padre è morto anni fa... mia sorella e mia madre vivono in povertà... mia sorella... dovrà sposare un povero babbeo solo perché ha qualche soldo da parte... stavo anch'io per darmi a un vecchio bavoso... per soldi. Io ho un sogno, voglio..."

"... diventare una scienziata." dissero Eradan e Farin all'unisono.

"Lo hai ripetuto abbastanza. Comprendo le difficoltà della tua vita. Ma qui é in corso qualcosa di grave. Se Elrond ha mandato un suo soldato a proteggerti c'é un motivo. Metti da parte te stessa e i tuoi progetti, ora." disse Eradan. "É il destino di tutta la nostra Terra ad essere minacciato. Finché tu vaghi senza protezione, questo pericolo incombe. Ti prego di riflettere."

"E non è Saruman la persona giusta a cui affidarsi. Il mio signore Elrond dubita di lui." aggiunse Andriel. "Dubita della sua onestà. Dicono che il suo animo sia corrotto."

"Quel vecchio bacucco non è mai piaciuto nemmeno a Thrain, il mio Re. Diceva che ha un'ambizione smisurata." Commentó anche Farin. "E ben poco degna di un Istari."

Heloise si passó una mano sul viso bagnato di lacrime. Singhiozzava senza sosta.

Andriel si avvicinó. "So che hai paura. Ti capisco. Voi umani siete fragili, Elrond lo ripete in continuazione. Ma sei arrivata fin qui, c'é anche tanta forza in te. Lo sento. Ti condurró nel Lothlórien, i suoi confini sono protetti dal grande potere di Dama Galadriel." poi osservó Eradan. "Non oserai metterti contro Galadriel? Si aspetta che la donna venga portata nel suo territorio. Se lei e Lord Celeborn non ci vedono arrivare, manderanno i loro arcieri a cercarci." 

Eradan guardó in basso, a terra. Doveva capitolare: ignorare un ordine di Elrond era una cosa, ma sfidare la volontà della più potente strega elfo al mondo era un'altra. Galadriel non era qualcuno a cui voltare le spalle senza conseguenze.

"E va bene. Ma io vengo con voi." disse. "Nel caso la creatura che insegue questa ragazza vi trovasse. Non ce la faresti da sola, ad affrontarla."

"Se desideri, non te lo impediró." rispose Andriel.

"Hey! Ma perché prima parlavate di andare sulle Montagne Grigie? E perché questa donna conosce Thorin?" intervenne Farin.

"... io non so più... non so più che fare." sospiró Helli.

"Quando si è confusi, si deve ascoltare chi é più saggio. Andremo nel Lórien, lì ti confronterai con la Signora degli Elfi. Lei ti dirà cosa fare." rispose Eradan. "Poi, quando sarai al sicuro, e quell'oggetto sarà messo in condizione di non nuocere, io me ne andró. Se Dama Galadriel non vorrà usarlo, non mi opporró alle sue decisioni."

"Scusate! Qualcuno vuole rispondermi? Ho fatto una domanda!" chiese stizzito Farin.

"Il Nano non riesce a tenere la bocca chiusa." disse Andriel. "Ma che novità..."

"Non voglio risposte da te. Nessuno crede alle fandonie degli Elfi." ribatté Farin, burbero.

"Stanne fuori, amico mio." consiglió Eradan. "È una brutta faccenda, ma tu per ora non ne hai niente a che vedere."

"Eh no!" sbottó Farin. Indicó Heloise, ormai rassegnata. "... questa ha conosciuto Thorin, non é vero? Voglio sapere dove lo hai incontrato! É qui, nei paraggi? Re Thrain è sparito. Io e lui abbiamo vagato per il Dunland, ma è scomparso anni fa, mentre io ero in missione. Temo sia stato ucciso. Devo informare suo figlio, il principe. Credevo vivesse sui Monti Azzurri, ma questa ragazza viene dal Minhiriath. Deve averlo incontrato non lontano da qui. Perché non me lo hai detto?" chiese ad Heloise.

"Thorin è in missione segreta con dodici altri Nani. L'ho incontrato nella Contea Hobbit." farfuglió Heloise. "Ora peró, non so dove sia. Lui e gli altri vogliono tornare ad Erebor."

"Ohh! Erebor!" Esclamó Farin. "I Valar siano benedetti!! Sapevo, sapevo che Thorin ci avrebbe provato! Vuole tornare nella nostra patria!"

"Sentite, perché intanto non ci mettiamo in cammino e voi due parlate mentre siamo in marcia?" propose Andriel. "Puoi venire nel Lórien anche tu. Ma sappi, che i Nani lì non sono bene accolti."

"Gli Elfi dovrebbero sentirsi onorati di avere un Nano come ospite!" grugnì Farin. "Ma se Thorin è diretto ad Erebor devo raggiungerlo. Vuole uccidere Smaug. E voglio esserci anch'io, quando valicherà la soglia del nostro regno!"

"Sarebbe bene che tu venissi con noi, invece. Un guerriero come te ci puó fare comodo. Il Lothlórien è nella stessa direzione di Erebor, verso Est. Anzi..." chiese Eradan ad Andriel. "... non sarebbe più opportuno portare la ragazza a Gran Burrone? É più vicino, e non ci sarebbero le Montagne Nebbiose da attraversare."

"Elrond preferisce che la donna vada  nel Lórien. Credo non voglia avvelenare Imladris con la negatività dell'oggetto che ha con sé. Teme possa attirare pericoli verso il nostro popolo, credo." spiegó Andriel.

"Ah! Che rivelazione!" esclamó Farin. "Il temerario Elrond che teme i pericoli!"

"Fa' silenzio! Il mio signore non é un codardo! Le sue decisioni sono sempre le più giuste." sbottó Andriel.

"Smettetela. Un lungo viaggio ci attende. Risparmiate le energie. Tu, sei pronta?" chiese l’uomo a Heloise.

"Ho scelta?" ribatté lei.

"Dovresti averlo capito, ormai." Eradan sorrise. "No."

🌺🌺🌺

"C'é una cosa che non mi torna, in tutta questa faccenda." disse all'improvviso Heloise, mentre erano in cammino. "Perché quella Strega ha dato il Mil Naur a mio padre? Perché ha coinvolto un uomo che non c'entrava niente? Perché non é andata di persona a cercare Urgost?"

Andriel era davanti a tutti, staccata di diversi metri dal gruppetto. Il Nano seguiva in coda. Continuava a girarsi, per assicurarsi che non fossero seguiti.

"Me lo sono chiesto anch'io, dopo che mi hai raccontato la storia. Una spiegazione puó essere che voleva coinvolgere un umano. Lo ha fatto di proposito per compromettere la tua razza." rispose Eradan.

"Compromettere? Cosa intendi?" indagó Helli. Si chiese cosa stesse facendo sua madre in quel momento e le venne un groppo in gola. Forse era a casa a stirare le lenzuola dei vicini e ad immaginarsi la giovane figlia in fila per far domanda a Isengard.

"Ascolta: in questo mondo esistono le forze del Bene, rappresentate da Elfi, Nani, Spiriti fatati, come gli Ent, e altre creature figlie di Eru. Ed esistono i Popoli del Male, figli di Morgoth: Orchi e Orchetti, Goblin, Balrog e così via. Queste due fazioni sono in perenne conflitto per occupare la nostra verde Terra. E poi ci sono gli Uomini. Una terza forza che é sempre stata una sorta di ago della bilancia: alcuni schierati dalla parte giusta... penso a Rohan, Gondor. E altri, che purtroppo si sono lasciati sedurre dal Male: gli Haradrim del Sud, i mercenari dell'Est, i pirati. Sauron e i suoi schiavi cercano da sempre di tirare la razza umana dalla loro parte in modo definitivo. Perché sanno che gli Uomini hanno risorse, sono forti. Vogliono che gli Uomini tradiscano gli altri popoli liberi. Vogliono che gli Elfi li disprezzino, li allontanino." spiegó Eradan. "Vogliono l'isolamento degli umani, in modo da risucchiarli nel suo vortice."

"Continuo a non comprendere, scusa." disse Helli.

"Se tuo padre avesse fatto quanto ordinato dalla Strega, se avesse portato il Mil Naur ad Angmar e l'avesse consegnato ad Agandâur, avrebbe messo un'arma potentissima nelle mani di Sauron. Elrond e Galadriel l'avrebbero saputo. Avrebbero concluso che la razza umana è diventata complice delle forze oscure. Avrebbero perso la loro fiducia nella tua gente. Capisci?" disse Eradan.

Helli annuì. Poco a poco il quadro diventava chiaro. "Sì, forse sì."

"Ma tuo padre per fortuna non ha obbedito. Mosso dalla tentazione di rivendere il diamante, l'ha tenuto per sé. Ha peccato di avidità, ma ha fatto la scelta più giusta." commentó Eradan.

"Ma non l'ha venduto." disse Heloise.

"No, perché ha capito che l'oggetto é maledetto. Non so se per paura o per onore, non l'ha fatto uscire dalla vostra soffitta. Non ha esposto il mondo al pericolo che porta con sé." aggiunse il Ramingo. "Melthotiel ha cercato di giocare d'astuzia, ma ha finito per farsi scacco matto da sola. Per ora. A meno che non sia tu ad aiutarla."

Heloise annuì.

"Ti é chiaro ora perché non possiamo lasciarti sola? Non é una limitazione alla tua libertà, esci da questa mentalità individualista. É molto più complesso." aggiunse Eradan. 

"E perché io posso toccare la pietra?" chiese ancora Heloise. "Perché su di me non ha effetti nefasti?"

"Questo é da capire. Non ti so dare una risposta." ribatté Eradan. "Forse Galadriel lo sa."

I quattro rimasero in silenzio, mentre proseguivano sui sentieri dei boschi.

Andriel si fermó bruscamente.

"Che c'é?" chiese Eradan.

"Qualcosa." rispose l'Elfa. "Qualcosa in avvicinamento."

"Un pericolo?" chiese il Ramingo.

"Forse. Forse no. Non distinguo da qui." poi si zittì. "La ragazza... stalle vicino. Io vado a vedere." e scattó oltre un masso, saltandolo con la stessa agilità di una gazzella.

Helli si nascose dietro Eradan, mentre Farin li raggiungeva. "Allora, che avete?" chiese il Nano.

"Silenzio, Farin. L'Elfo femmina ha avvertito qualcosa..." gli disse Helli. "Credo che..."

"Venite qui!!" si sentì la voce di Andriel, chiamare. "E dite al Nano di sbrigarsi!"

 

   
 
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