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Autore: Kiron_River    15/05/2020    0 recensioni
Seguito diretto della mia precedente serie I Maestri delle Ombre, questa "seconda stagione" narrerà delle finali del torneo mondiale di Duel Monsters. I nostri eroi dovranno continuare i loro duelli... ma in un luogo totalmente diverso da quello previsto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri personaggi
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Ciao gente! Come va? Torna ancora I Maestri delle Ombre con il terzo capitolo della segonda stagione. Sono contento di star riuscendo a mantenere la programmazione di un capitolo al mese, ma purtroppo nei prossimi tempi sarò molto impegnato e ho molta paura di non riuscire a scrivere abbastanza in fretta per mantenere questo ritmo. Mi scuso tanto per questo.

Per una fruizione completa della serie ricordo che sarebbe meglio tenersi una pagina internet aperta per controllare le carte che vengono giocate. A questo proposito consiglio di utilizzare il sito seguente: questo, che è quello che utilizzo io di solito.
Inoltre, per le prossime pubblicazioni consiglio inoltre di dare sempre un'occhiata alla pagina Facebook  per rimanere aggiornati su tutti i nuovi capitoli in uscita.

Le tre squadre di esplorazione furono rapidamente dotate di uno zaino con qualcosa da mangiare. Dopo un ultimo check da parte di Alex in maniera molto militare, le squadre partirono.
Gilbert si fece convincere a non portare tutto l’armamentario per la sua macchina fotografica, limitandosi alla sola macchina e una batteria di riserva.
Luke si caricò lo zaino e partì con una certa fatica a procedere per la pianura polverosa.
Gilbert si attardò un attimo a salutare Sally.
“Ci vediamo più tardi, ok Gibby?” disse Sally.
“Certo. Vedi di non perderti” rise il ragazzo.
Sally scosse la testa e si voltò verso Aleta che la stava aspettando a braccia conserte.
“Mi raccomando, falla tornare tutta intera” sorrise Gibby a Aleta.
Aleta buttò uno sguardo al cielo e gli diede le spalle.

Alex, Kadhim e Elzer si incamminarono in silenzio verso sud. Il giovane ragazzino africano non aveva più parlato da quando Alex lo aveva scelto, immerso com’era nei suoi pensieri.

I tre gruppi si divisero puntando alle rispettive direzioni, ognuno con la propria area da esplorare.

Mentre Alex teneva sempre d’occhio Elzer lasciando principalmente a Kadhim l’occhio sul terreno, Luke anticipava Gilbert in direzione delle colline mentre guardava il suo compagno di viaggio fermarsi ogni due minuti per una fotografia.

Sally e Aleta cominciarono in silenzio la loro marcia. Il terreno era duro e polveroso, ma la natura piatta del percorso rendeva semplice procedere.
Guardando a terra e verso l’orizzonte, le due ragazze notarono che il terreno presentava numerose crepe, simili a minuscoli abissi che si aprivano per tutta la pianura. La pianura stessa era delimitata su due lati da due file di colline di pietra distanti tra loro diverse centinaia di metri e lunghe a perdita d’occhio.

“Da l’idea di essere sul letto di un fiume in secca” disse Aleta fermandosi a scrutare l’orizzonte “Dubito troveremo qualcosa continuando a diritto per questa strada”
Sally rimase un attimo in pensiero. Da quando Aleta si rivolgeva a lei in modo così casual?
“Dovremmo arrampicarci sulle rocce?” chiede Sally in risposta.
“Gilbert e Luke sono andati verso quella sponda” disse Aleta indicando le rocce alla loro destra “Noi potremmo scavalcare di qua” disse rivolgendosi a sinistra.
Sally si voltò verso le rocce e guardò in alto. La lunghissima fila di rocce era molto alta, circa una trentina di metri, le superfici erano piuttosto lisce e Sally non era aveva mai scalato una roccia in vita sua.

Aleta capì con uno sguardo i pensieri della compagna.
“Andiamo ancora un po’ avanti, magari c’è un passaggio” disse la argentina e si incamminò verso le rocce.
Sally si sistemò lo zaino sulle spalle e la seguì.
Una volta arrivate sotto le alte rocce che costeggiavano la pianura le due ragazze cominciarono a camminare cabotare la base delle stesse in cerca di una qualsiasi apertura che potesse portarle oltre quella barriera.

Avanzando, Sally non riusciva a non gettare uno sguardo ogni tanto ad Aleta. Era strano parlare con lei come con una compagnia di viaggio o addirittura a un’amica, ma stranamente piacevole.
Sally tuttavia non si levava dalla testa che qualcosa non andasse. Dove era finita la perfida serpe di mezza giornata prima?
“Quindi sai scalare?” chiese Sally a bruciapelo.
“Come?” chiese Aleta in risposta.
“Prima hai proposto di scalare le rocce. Sai scalare?”
Aleta si voltò rivolgendo uno sguardo neutro a Sally. Attese un momento e poi rispose.
“Si. Ho fatto qualche lezione di scalata in montagna. Ero piuttosto brava, sono sicura che riuscirei a scalare una parete come questa”
Sally si sentì colpita e affondata, ma si riprese al volto.
“Beh, allora grazie per non avermelo fatto pesare”
Il tono passivo aggressivo non sfuggì alle orecchie di Aleta, ma lo ignorò.
“Non dobbiamo per forza essere nemiche, sai?” fece Aleta con tono di sufficienza mentre proseguiva in avanti.
“Ma se non hai cercato altro da quando ci siamo conosciute?” rispose Sally infastidita.
Aleta tirò un sospiro e si voltò verso la sua compagna di viaggio.
“Non possiamo essere sempre rivali, Sally. In questo momento dipendiamo l’una dall’altra e io sto provando a essere collaborativa. Fai uno sforzo anche tu, per favore”
Il candore con cui Aleta le si era rivolta ammutolì Sally, che non riuscì a dire una parola mentre Aleta le dava le spalle e tornava a controllare le rocce indicandole poi un’apertura un basso.
L’apertura portava ad uno strettissimo percorso tra una roccia e l’altra che permise alle due ragazze di passare attraverso la barriera rocciosa e sbucare dall’altra parte. In quel momento Sally benedì il suo essere piccolina e poter passare attraverso lo stretto passaggio, mentre Aleta, un po’ più alta, sbatté più volte la testa.
Salite attraverso il passaggio in cima alla cresta rocciosa le ragazze si convinsero che questo faceva da argine a quello che molto tempo prima doveva essere un immenso fiume.
Dopo aver disegnato ragionando a spanne il punto del passaggio su un foglio di carta, le due ragazze si voltarono verso la prateria che si presentava loro davanti: una distesa di terra polverosa come quella che si erano lasciate alle spalle, solo molto più accidentata e coperta di arbusti. Oltre la prateria quelle che sembravano delle colline coperte da una fitta nebbia nera di fronte a loro. A sinistra, in direzione della torre, si innalzavano delle alte montagne grige, a destra gli arbusti pian piano sparivano lasciando il posto alla solida roccia.
“Da che parte?” chiese Aleta.
Sally si guardò intorno. Il paesaggio la rendeva inquieta; gli ambienti cambiavano molto velocemente, le rocce sulla destra sembravano molto accidentate, le avessero proseguito in quella direzione non sarebbero sicuramente andate lontano, mentre davanti a loro la prateria si innalzava piano piano andando poi verso le colline la cui cima era coperta da quell’opprimente nebbia nera.
Guardando in direzione della nebbia, Sally notò qualcosa di strano. Una vaga figura si era per un attimo distinta tra i movimenti della nebbia nera. Fu questione di un attimo, ma alla ragazza sembrò di vedere una struttura tra quelle colline.
“Andiamo di la” propose Sally indicando la nebbia nera.
“Ci sentiamo coraggiosi, eh” la sbeffeggiò Aleta.
Allo sguardo contrariato della compagna Aleta rispose assumendo un’espressione seria.
“Scherzi a parte, anche a me attira quella nebbia. Ho come la sensazione che la ci sia qualcosa di importante”
Sally assentì e le due si avviarono verso dirette verso le colline.

Sally e Aleta proseguirono tra gli arbusti di quella grigia prateria stando bene attente a guardarsi intorno per percepire pericoli imminenti. La prateria sembrava pacifica, ma un presentimento stava tenendo in tensione le due ragazze, dueling disk acceso e sguardo circospetto.
Arrivate alle pendici della collina, Aleta e Sally si sentirono un minimo più al sicuro, ma fu in quel momento che le terra cominciò a tremare.
Entrambe le ragazze si gettarono a abbassarono a terra per non perdere l’equilibrio e si guardano intorno circospetta.

“Guardiamoci le spalle!” gridò Aleta.
Sally non pensò neanche a discutere e si mise con le spalle contro quelle di Aleta guardando con gli occhi spalancati verso il lato della distesa rocciosa mentre Aleta guardava verso la prateria.

Le vibrazioni del terreno si facevano sempre più forti. Vibrazioni regolari. Qualcosa si stava avvicinando, ma non erano passi, neanche ruote…

“Da sotto” disse Aleta.
Un secondo dopo, intorno alle ragazze si formarono dei rigonfiamenti di terreno che in una frazione di secondo esplosero facendo uscire delle grosse e mostruose teste di vermi. Colore verde scuro, striature dorate, enorme bocca piena di denti affilati e in fondo a questa un occhio demoniaco.
Non c’erano dubbi, si trattava di un branco di Drago-Verme.

A occhio Aleta ne contò una dozzina, ma non ebbe il tempo di fare una stima più previsa perché il branco di vermi le attaccò immediatamente lanciando urli striduli misti a ringhi.
“Insetto Cavaliere!” gridò Aleta mettendo sul dueling disk il suo mostro. Riflesso condizionato da duellante quello di urlare l’evocazione del proprio mostro.

“Mezuki!” gridò a sua volta Sally.

I due mostri apparsero davanti alle ragazza, armi in pugno per combattere contro i Drago-Verme.
I mostri selvaggi attaccarono in forze, ma i fendenti precisi della spada dell’Insetto Cavaliere e dell’alabarda di Mezuki li ricacciarono indietro. Con un affondo di spada, l’Insetto Cavaliere colpì l’occhio di uno dei Draghi-Verme che immediatamente esplose in una pioggia di coriandoli luminosi.
In quel momento, tutti gli altri vermi indietreggiarono ringhiando con un verso acuto e continuando a fissare le due ragazze e i loro mostri.

I Drago-Verme fissavano la coppia di ragazze rimanendo minacciosi, ma a distanza, intimoriti dalle due creature che si trovavano di fronte.

Aleta osserva guardinga e immobile le creature tenendo alto il dueling disk pronta a continuare il duello.
Sally alle sue spalle faceva lo stesso e per sicurezza evocò la Mummia Rigenerante per avere una protezione in più.

I Drago-Verme continuavano a scrutare le due con gli sguardi vuoti e i ringhi minacciosi.

“Cosa aspettano?” chiese Sally.

Che si fossero spaventati? Il pensiero di Aleta mentre rimaneva in guardia non smetteva di macinare ipotesi.
Nel momento esatto in cui uno dei loro era morto, i Drago-Verme si erano ritirati senza però rompere l’accerchiamento.

Se era una tattica di caccia forse stavano aspettando che abbassassero la guardia.

“Sta pronta a caricare” disse Aleta a Sally “Prima che facciano la loro mossa attaccheremo il lato della pianura e scapperemo verso il fiume in secca”
Sally annuì, pronta all’azione, ma in quell’esatto momento un’altra creatura apparse facendosi spazio tra i Drago-Verme che gli aprivano il passaggio.
La nuova creatura aveva una forma vagamente umanoide, ma la sua testa non aveva tratti, ne occhi ne orecchie, ne naso ne bocca; era solo un uniforme cerchio celeste, stesso colore di tutto il resto del corpo, coperto da una corazza dorata che gli copriva il busto, due braccia gelatinose che culminavano in tre dita e una coda di gelatina a sostituire le gambe.
Aleta e Sally riconobbero i connotati della Melma Umanoide, che si fece largo tra i Drago-Verme andandosi a posizionare sul lato delle due ragazze e li fermandosi.

Aleta e Sally lo guardarono attendendo la mossa del nuovo arrivato.

Per tutta risposta, la melma umanoide alzò il braccio sinistro davanti a se. L’arto, se così si poteva definire, si modificò cambiando forma. La nuova forma del braccio della melma era a mezzaluna con la parte concava puntata verso le due ragazze. La posizione e la mano destra alzata del mostro la faceva assomigliare vagamente alla posa dei duellanti di Duel Monsters con i loro dueling disk.

“Credo che voglia giocare” affermò Sally.

Aleta si guardò intorno e un’intuizione si materializzò nella sua mente: e se fossero finiti in un immenso Gioco delle Ombre?

“Sally, coprimi le spalle” Aleta si spostò di lato mettendosi faccia a faccia con la Melma Umanoide.
Sally, per contro, si spostò rimanendo spalle a spalle con Aleta.
“Pensi che se vinciamo ci farà andare via?” chiese Sally.
“Può essere… per sicurezza preparati un mostro molto forte. Se alla ho torto ci aprirai la strada” rispose Aleta stoica.
Sally deglutì e annuì con la testa.
“Va bene…”
I Drago-Verme allargarono il loro accerchiamento facendo spazio per il duello e la Melma Umanoide si fece avanti.
Aleta accese il dueling disk incontrando nient’altro che il silenzio dell’avversario.
“Un mostro gentiluomo… ora le ho viste tutte” fece Aleta pescando la sua prima carta.

Aleta osservò la carta pescata. Non conosceva le abilità del suo avversario, quindi decise per prima cosa di testare quanto fosse effettivamente capace.

“Metto un mostro coperto in posizione di difesa e una carta coperta. Termino il mio turno”
Aleta aprì con una mossa cauta.
Il terreno di gioco, che normalmente avrebbe visto apparire gli ologrammi delle carte coperte, rimase vuoto. Aleta per un attimo ebbe timore di aver male interpretato qualche regola nascosta.

L’avversario non disse una parola e pescò dal suo dueling disk gelatinoso una carta, anch’essa fatta di gelatina, e la mise sul suo braccio.
Uno dei Drago-Verme che li circondavano scattò e scavò una buca e sparì sottoterra, riapparendo subito dopo dal terreno proprio davanti alla Melma Umanoide.
La Melma alzò il braccio destro in avanti e il Drago-Verme scattò, stavolta in direzione di Aleta.
Invece che puntare alla ragazza, il Drago-Verme puntò con il muso appuntito il terreno di gioco e colpì un punto davanti ad Aleta.
Dal punto in cui aveva colpito il mostro si sprigionò uno luce pallida e un grido acuto si levò, più uno stridulo richiamo che un vero e proprio grido. Il piccolo insetto giocato da Aleta apparve intorno al muso appuntito del mostro avversario; un piccolo insetto col tondeggiante addome peloso, gli occhietti brillati e una foglia a fare da mantello. La sua espressione era di dolore e in pochi istanti fu distrutto e dissolto in pulviscolo luminoso.

Aleta si coprì le orecchie per non sentire quel sibilo e vide la sua carta lasciare da sola il dueling disk e passare al Cimitero.

Aver lasciato un proprio mostro alla mercé di quello schifo di mostro.
“Grazie all’effetto di Danipon posso aggiungere un mostro Insetto dal mio deck alla mia mano” disse Aleta.
Aggiunta la sua carta alla mano, Aleta vide il suo avversario stendere il braccio in avanti con il palmo (se così poteva definirsi) verso l’alto: gesto che nel linguaggio dei duellanti stava a significare il passaggio di turno all’avversario.

Aleta strinse gli occhi e pescò una carta.

Sally intanto sbirciava con la coda dell’occhio sul duello. Dalla sua posizione non riusciva a vedere le carte in mano di Aleta.
“Ehi, ha messo carte coperte?” chiese Sally senza perdere di vista i Drago-Verme.

“No” rispose seccata Aleta.
“Allora attacca”
“Davvero vuoi dare consigli a me su come giocare?”

Sally tacque e Aleta ricontrollò le carte.
“Però stai attenta al prossimo turno, eh” aggiunse Sally.

Sbuffando, Aleta mise un mostro sul terreno.
“Evoco Insetto Finale LV 3”
Il mostro di Aleta si materializzò sul terreno sbucando da sottoterra. Aleta lo osservò per un attimo mentre il grosso insetto strisciante emergeva dalla buca che aveva creato sul duro terreno. L’insetto si voltò verso la sua padrona e la squadrò da sotto in su.

Aleta rimase immobile, quasi incredula di avere davanti a se uno dei suoi mostri preferiti. Certo, ne aveva visto l’ologramma molte volte durante i duelli, ma in qualche modo, in quel momento lo sentiva vivo.
La ragazza ne ebbe conferma quando si abbassò e toccò la testa del mostro che rispose strusciando la testa contro la mano della ragazza.
Sally non poteva vederlo da dietro, ma il volto di Aleta si illuminò come mai prima di allora.
“Facciamolo a pezzi” sussurrò Aleta al suo mostro.
L’Insetto Finale LV 3 rispose con un verso sordo, si voltò e scagliò contro il Drago-Verme la cosa più simile a un ruggito che la bocca potesse emettere, sputazzando nel mentre gocce di bava un po’ ovunque.
“Adesso rimuovo Danipon dal cimitero per evocare Aztekipede, Il Verme Guerriero!”
Alle parole di Aleta seguì una piccola scossa e un forte rumore improvviso che sorprese Sally tanto da farle perdere l’equilibrio.
Voltandosi notò che dal terreno era emerso un altro insetto. Un gigantesco millepiedi color giada dall’aspetto decisamente più minaccioso dell’impacciato Insetto Finale LV 3, che si erse per diversi metri verso l’alto prima di riannodarsi strisciando intorno ad Aleta, che per contro, non ne sembrava affatto disturbata.
“Aztekipede, attacca il Drago-Verme”
All’ordine di Aleta, l’insetto scattò in avanti a fauci spalancate e con un potente morso stritolò il Drago-Verme, che con uno stridulo acuto venne trascinato via dal Verme Guerriero di Aleta, che nel giro di un paio di lunghissimi secondi di agonia, lo stritolò tra le sue fauci e lo fece esplodere in mille coriandoli luminoso.

I Drago-Verme intorno al terreno di gioco cominciarono ad agitarsi stridendo contro il mostro di Aleta e contro le due ragazze, ma non si azzardarono ad avvicinarsi. La Melma Umanoide invece, se ne rimase al suo posto impassibile.

“Adesso tocca all’Insetto Finale LV3” disse Aleta appena il suo mostro fu tornato da lei “Attacca direttamente Melma Umanoide!”
L’insetto di Aleta lanciò un ruggito rauco e si mosse in avanti. In pochi secondi si avvicinò abbastanza alla Melma Umanoide da poterle spruzzare addosso la sua saliva acida.
Il getto colpì in pieno petto la Melma, che accusò il colpo senza proferire alcun suono, ma la sostanza di cui era composta si andò velocemente a erodere insieme alla corazza, prima di ricomporsi autonomamente.

Aleta osservò soddisfatta il suo avversario mentre il suo mostro tornava da lei.

Questa l’ha sentita. Pensava Aleta.
“Con questo termino il mio turno” concluse la ragazza.

Sally da dietro si voltò verso solo con la testa.
“Sei sicura? Lo sai come si usano Drago-Verme e Melma Umanoide?” chiese preoccupata.
Aleta sbuffò.
“La vuoi finire?!” sbottò Aleta.

La Melma Umanoide iniziò il suo turno pescando una carta, quindi posò sul terreno una carta.
Sul terreno di gioco si formò con linee di luce dorata la forma del simbolo del Mostro Resuscitato. Dal simbolo, come se avesse aperto un portale, uscì di nuovo la testa del Drago Verme, scavando del muro d’aria che il simbolo rappresentava.
Aleta si mise sul chi va là.

La Melma Umanoide giocò un’altra carta.
Improvvisamente una grossa bolla di melma si staccò dal collo del mostro duellante e cadde a terra.
Come se avesse preso vita in quel momento, la bolla si ingrandì e si modellò fino a formare la figura di un’altra Melma Umanoide, che si posizionò accanto al Drago-Verme sul terreno di gioco.

I due mostri, come attirati da una forza invisibile, si avvicinarono l’uno all’altro fino a toccarsi, quindi si fusero insieme, con la melma dell’uno che si avvolgeva attorno al corpo dell’altro fino a unirsi del tutto in un unico mostro: Drago-Verme Umanoide. 2200 ATK.

Aleta ebbe appena il tempo di sgranare gli occhi prima che il nuovo mostro protendesse in avanti le mani e sparasse due colpi di melma dalle bracci, che colpirono il mostro Atzekipede della duellante trapassandolo da parte a parte. Il Verme Guerriero di Aleta lanciò un urlo al cielo prima di scomparire anche lui in una nuvola di frammenti luminosi.
Aleta sentì un forte dolore al petto e vi ci portò una mano. La fitta svanì dopo pochi secondi e intanto i Life Points segnati sul display del dueling disk scendevano a 3700.

“Ora dimmi che non te lo aspettavi. Ti sfido” la incalzò Sally.
“Ma sta zitta, sapevo benissimo cosa sarebbe successo” rispose alterata Aleta.
“E allora perché non hai preso le misure? Sia che c’è un solo modo al mondo per giocare Drago-Verme e Melma Umanoide”
“Certo che ne hai di fiato da sprecare. Guarda e impara, ragazzina”

Detto questo Aleta tornò al duello.
Pescò una carta e la guardò. Poi guardò il suo avversario.
Un mostro sul terreno; nessuna carta coperta. Aveva vinto.

“Adesso mando al cimitero l’Insetto Finale LV3 per evocare Insetto Finale LV5”
Il mostro di Aleta scomparve in una colonna di luce. Subito dopo una colonna molto più ampia si alzò intorno alla duellante inglobando parte del terreno e anche Sally e i suoi mostri che stavano alle sue spalle.
Quando la colonna scomparve, al suo posto rimase l’enorme Insetto Finale LV5, che torreggiava silenzioso su tutti i mostri, creando il panico tra i Drago-Verme intorno.
Persino la Melma Umanoide, fino a quel momento immobile e impassibile, alzò la testa per vedere il mostro.

Aleta, come suo solito, accarezzò il suo mostro su una delle zampe.
L’Insetto Finale LV 5 lanciò un grido stridulo e sbatté le zampe al suolo, quindi cominciò a caricare dalla sua bocca una sostanza verdastra e la sputò addosso al mostro dell’avversario.
Il getto acido colpì il bersaglio e il Drago-Melma Umanoide accusò il colpo cominciando a sciogliersi.
“L’arrivo sul terreno dell’Insetto Finale LV5 abbassa l’ATK dei mostri avversari di 500” spiegò Aleta.

“Adesso evoco la Cavalletta Pungente dalla mia mano e attivo Moltiplicazione delle Formiche”
Aleta pose sul dueling disk in rapida sequenza mostro e carta magia.
La gigantesca cavalletta si materializzò in una colonna di luce sul terreno, quindi la carta magia dietro di lei.
“Grazie a Moltiplicatore di Formiche posso sacrificare la mia Cavalletta Pungente per evocare due segna-mostro Formica Soldato”
Così come era apparsa, la cavalletta da 1200 ATK sparì e al suo posto comparvero due insetti di forma umanoide, ma con quattro braccia, le antenne e una corazza verde che ricordava il guscio di una formica. Entrambi i mostri avevano 500 ATK.

Sally era confusa.
“A che pro tutto questo?”
Aleta per poco non ebbe un esaurimento nervoso.
“Stai zitta!” ordinò perentoria.
Sally si mutò.

“Grazie all’effetto di Cavalletta Pungente, ora posso evocare specialmente un altro mostro dalla mia mano. Scendi in campo, Principessa Insetto!”
Aleta alzò la sua carta al cielo. La carta cominciò a brillare sotto lo sguardo attento (forse) dei Drago-Verme.
Dalla carta di Aleta partì un lampo multicolore che si condensò nell’aria assumendo una forma della Principessa Insetto, che con una posa aggraziata si posò sulla testa dell’Insetto Finale.

Sally rimase a bocca aperta.

“Ora, Insetto Finale, attacca il Drago-Verme Umanoide!”
All’ordine di Aleta, l’Insetto Finale LV5 sparò un proiettile di baca acida che colpì il Drago-Melma Umanoide e lo sciolse del tutto. La Melma Umanoide accusò il colpo.
“Formiche Soldato, all’attacco!” ordinò di nuovo Aleta.
I due piccoli mostri sollevarono le loro piccole spade al cielo e si mossero all’unisono contro Melma Umanoide. Con due fendenti verticali, i due insetti inflissero 1000 danni all’impassibile mostro.
I Drago-Verme intanto annusavano la sconfitta e cominciarono ad agitarsi.
“Principessa Insetto, dagli il colpo di grazia!”
La Principessa Insetto si librò in volo e dopo un paio di capriole si scagliò a tutta velocità contro la Melma Umanoide. I quattro pugni del mostro di Aleta impattarono contro la corazza di Melma Umanoide e la distrusse.
Dopo un istante, il corpo del mostro cominciò lentamente a sciogliersi finché non ne rimase solo una pozza di melma liquida.

I Drago-Verme lanciarono al cielo le loro urla stridule, tanto forti da mettere in allarme Sally e i suoi mostri, pronti ad attaccare.
Tuttavia, i Vermi rimasero fermi al loro posto e dopo qualche secondo a lanciare grida, uno a uno si rituffarono nel terreno e sparirono sotto terra.
Il leggero tremore del terreno che si allontanava pian piano dalle due ragazze segnò il “pericolo scampato” e così Sally poté rilassarsi.
“Per oggi mi sa che ci siamo spinte abbastanza in la” fece Aleta richiamando i suoi mostri.
Sally richiamò a sua volta i propri e gettò di nuovo uno sguardo alle colline coperte dalla nebbia scura.
Aleta la guardò.
“Lasciamo perdere per oggi, organizzeremo un’altra spedizione” disse la ragazza.

Sally annuì e si voltò verso Aleta.
“Si, meglio tornare indietro per ora. Alex vorrà sapere che ci sono mostri duellanti in questo mondo”
“Appunto”
Le due si incamminarono di verso il passaggio tra le rocce. Una volta arrivate cominciarono a scendere.
“Ma davvero non avevi pensato all’evocazione di Drago-Melma Umanoide?” chiese Sally con una punta di sarcasmo.
Aleta sbuffò.
“Certo che ci avevo pensato. Avevo le contromisure pronte, non hai visto?”
“Sarà, ma se avessi avuto davanti un avversario abile con delle carte trappola come te la saresti cavata?” la punzecchiò ancora Sally.
“Non ne aveva. Persino tu avresti dovuto capire che si trattava di un avversario di basso livello”
“Sei stata troppo incauta”
“Ricordami, perché sto continuando a risponderti?”

   
 
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